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Mattia Flacio IlliricoAttività Nel 1544 fu nominato professore di Ebraico a Wittemberg. La sua prima opera, "De vocabulo fidei", pubblicata nel 1549, è un'interpretazione linguistica della definizione di fede, basata sulla lingua ebraica. Quest'opera divenne supplemento di "De Voce et re fidei" (pubblicata a Basilea nel 1555). Dopo la morte di Lutero, Fracio entrò in conflitto con Melantone, per la sua opposizione all'Interim di Augusta (1548), e nel 1549 si trasferì a Magdeburgo. Ancora entrò in una controversia teologica difendendo la dottrina luterana del sola fide contro coloro che affermavano che le buone opere derivanti dalla fede, fossero necessarie per la salvezza. In Magdeburgo egli scrisse il Catalogus testium veritatis, pubblicato nel 1556, base della sua opera maggiore, la Ecclesiastica Historia (1559-1574), una storia molto luterana ed antipapale della Chiesa cristiana dai suoi inizi fino alla prima parte del 1400. E' considerata la prima storia comprensiva della Chiesa dopo quella di Eusebio, nel IV secolo. Fu conosciuta più tardi come Le Centurie di Magdeburgo. Nel 1557 divenne professore di Nuovo Testamento a Jena. Lì fu implicato in una controversia sulla sua posizione a proposito del peccato originale, che egli credeva essere la sostanza fisica dell'umanità. La maggior parte dei luterani respingeva questa posizione, e Flacio fu esonerato dall'incarico. Si recò così a Regensburg, dove servì come insegnante privato di ebraico e di greco, e dove scrisse la sua opera Clavis Scripturae Sacrae, pubblicata nel 1567. Fu conosciuta da generazioni di grati pastori, come "la chiave d'oro". Fondò con essa una nuova disciplina: l'ermeneutica storica, più tardi portata avanti da Scheyermacher, Dilthey e Gadamer. Flacio lascia dietro di sé un respiro d'erudizione ed umanistico che sorpassa le frontiere di una semplice attività
religiosa. Ricupera gran parte del retaggio bibliografico medioevale che altrimenti sarebbe andato perduto, raccogliendo "la più significativa collezione di testi stampati e scritti a mano che
mai si fosse trovato nelle mani di privati nella Germania del suo tempo ... una delle più forti e chiare bibliografie del suo tempo". |