Capitolo XIX
I sacramenti della Chiesa di Cristo
I sacramenti [sono] aggiunti alla Parola, ciò che
essi sono. Oltre alla predicazione della sua Parola, Dio ha aggiunto,
fin dall’inizio, nella sua Chiesa i sacramenti, o segni sacramentali, dei
quali tutta la sacra Scrittura rende sicura testimonianza. Ora i sacramenti
sono simboli
o segni misteriosi e segreti, o riti santi e azioni sacre che Dio stesso ha
ordinato.
Essi consistono nella Parola di Dio,
nei segni e nelle cose significate. Attraverso di essi egli conserva e
rinfresca nella memoria degli uomini i grandi benefici che ha fatto alla sua
Chiesa, rappresentando esteriormente e mettendo per così dire
davanti ai nostri occhi ciò che egli ci dona interiormente e fortificando e
accrescendo con questo mezzo la nostra fede mediante lo Spirito Santo che
opera nei nostri cuori a questo scopo. Attraverso di essi, infine, egli ci
separa
anche da tutti gli altri popoli e religioni, per consacrarci e legarci a
lui e indicarci ciò che vuole da noi.
Alcuni sono sacramenti dell’Antico, altri del Nuovo
Testamento. Ora i sacramenti dell’Antico Testamento sono diversi quelli
del Nuovo Testamento. I sacramenti dell’antico popolo sono stati la
circoncisione e l’agnello pasquale che veniva immolato, ragion per cui
esso è messo in relazione con i sacrifici, che sono stati celebrati fin
dall’inizio [del mondo]. I sacramenti del nuovo popolo sono il battesimo
e la Cena del Signore.
Il numero dei sacramenti del Nuovo Popolo. Vi
sono di quelli che contano sette sacramenti nel Nuovo Testamento. Fra di
essi noi riconosciamo come cose comandate da Dio e non come sacramenti:
la penitenza, l’istituzione dei ministri (non quella del papa ma
quella apostolica) e il matrimonio. Quanto alla confermazione e
all’estrema unzione, noi le consideriamo invenzioni umane da cui la Chiesa
può dispensarsi senza alcun danno e non li usiamo nelle nostre chiese,
dato che comportano cose che non possiamo in alcun modo approvare. E quanto
al commercio della Chiesa romana,
nell’amministrazione dei suoi sacramenti, noi l’abbiamo assolutamente in
esecrazione.
L’autore dei sacramenti. Inoltre, l’uomo non
è affatto l’autore dei sacramenti ma Dio solo. Così pure, gli uomini non
possono istituire dei sacramenti, avendo essi come scopo il culto di Dio;
ora non spetta assolutamente all’uomo inventare o stabilire il culto da
rendere a Dio ma egli deve accogliere e conservare quello che è stato
ordinato da Dio. Inoltre, i simboli hanno congiunte le promesse che
richiedono la fede. Ora la fede si basa sulla sola parola di Dio e la parola
di Dio si accompagna a strumenti o lettere e i sacramenti a sigilli che solo
Dio può collegare alle sue lettere.
Cristo ancora opera nei sacramenti. Del resto,
essendo Dio l’autore dei sacramenti, egli opera attraverso di essi nella
Chiesa nella quale i sacramenti sono debitamente amministrati, al punto che
quando i fedeli ricevono i sacramenti dalla mano dei ministri, riconoscono
l’opera di Dio in essi in quanto è stato lui ad istituirli, per cui li
ricevono come dalla mano di Dio senza che l’indegnità del ministro, anche
nel caso in cui fosse notevole, li impedisca, poiché riconoscono sempre che
i sacramenti dipendono interamente dal solo comandamento del Signore.
L’autore è da distinguersi dai ministri dei
sacramenti. E tuttavia, nell’amministrazione dei sacramenti, si deve
distinguere molto chiaramente fra il ministro del Signore e il Signore
stesso e confessare che la realtà dei sacramenti è data dallo stesso
Signore, mentre i loro simboli o segni dal ministro del Signore.
La sostanza dei sacramenti. Ora la cosa
principale che il Signore ci insegna e a cui i fedeli guardano e hanno
guardato in ogni tempo (ciò che alcuni hanno chiamato la sostanza e materia
dei sacramenti) è Cristo salvatore, quest’unica vittima e agnello di Dio,
ucciso fin dall’origine del mondo, e la roccia dalla quale hanno bevuto i
nostri padri [1 Co. 10:4], nel quale tutti gli eletti sono circoncisi,
grazie allo Spirito Santo, senza intervento umano, e, lavati da tutti i loro
peccati, sono nutriti del vero corpo e sangue di Cristo per la vita eterna.
Somiglianza e differenza fra i sacramenti
nell’Antico e nel Nuovo Testamento. Ora su questo punto che è il
principale, cioè la realtà stessa dei sacramenti, i sacramenti dell’antico
popolo e quelli del nuovo popolo sono uguali, poiché Gesù Cristo, unico
mediatore e salvatore dei fedeli, è rispetto agli uni e agli altri questo
punto principale e la sostanza dei sacramenti, così come un solo Dio ne è
l’autore. Per cui essi sono stati dati ai due popoli come segni e suggelli
della grazia e promesse di Dio, ricordando loro i suoi grandi benefici, e
per separare i fedeli di tutte le altre religioni del mondo; in breve, per
essere ricevuti spiritualmente per fede e legare alla Chiesa coloro che li
riceveranno e ammonirli circa il loro dovere. In queste cose quindi e in
quelle ad esse simili i sacramenti dei due popoli si accordano bene, pur
essendo diversi quanto ai segni. Noi poniamo anche un’altra differenza
ancora maggiore: i nostri [sacramenti] sono più solidi e duraturi,
continuando fino alla fine del mondo; inoltre, essi testimoniano che la
promessa e la realtà, il cui compimento era significato dagli antichi
sacramenti, è stata compiuta o realizzata pienamente in Cristo. I nostri
sono anche più semplici e richiedono minor sforzo e lavoro, minori costi e
sono avvolti da meno cerimonie.
Inoltre, essi appartengono a un popolo molto più grande di quello di
Israele, cioè a tutte le chiese sparse nel mondo intero; infine, essendo più
chiari e facili e aumentando in noi la fede mediante lo Spirito Santo, noi
otteniamo attraverso di essi una maggiore abbondanza di spirito.
I nostri sacramenti succedono agli antichi, i quali
sono ora abrogati. Senza dubbio, quando Cristo vero Messia ci è stato
donato e con lui è stata effusa sul nuovo popolo tutta l’abbondanza della
grazia, i sacramenti dell’antico popolo sono stati abrogati e sono terminati
e al loro posto sono stati messi i simboli del Nuovo Testamento: al posto
della circoncisione il battesimo e al posto dell’agnello pasquale e dei
sacrifici la Cena del Signore.
In che cosa consistono i sacramenti. Ora come i
sacramenti erano anticamente composti di Parola, segni e cosa significata,
così lo sono anche i nostri. Infatti, ciò che prima non era affatto
sacramento viene fatto sacramento mediante la parola di Dio, essendo
consacrato dalla Parola e dichiarato santificato da colui che lo ha
ordinato. Ora santificare o consacrare altro non è che dedicare qualcosa a
Dio e agli usi sacri, separarla cioè dall’uso comune e profano e
destinarla a qualche uso santo e sacro. Nei sacramenti i segni sono
presi infatti dall’uso comune, cioè dalle cose esteriori e visibili. Nel
battesimo, l’elemento dell’acqua e il lavacro visibile compiuto ad opera
del ministro è il segno, ma la cosa significata è la rigenerazione o la
purificazione dei nostri peccati. Così, nella Cena del Signore, il
pane e il vino sono i segni derivati dall’uso comune del mangiare e del
bere e la cosa da essi significata è il corpo del Signore dato per noi e il
suo sangue versato o la comunione del corpo e del sangue del Signore.
L’acqua, il pane e il vino, per loro natura e indipendentemente
dall’ordinanza del Signore e dal santo uso per il quale vengono impiegati
non sono infatti nulla di diverso da ciò che si chiama comunemente acqua,
pane e vino, di cui noi facciamo uso quotidiano. Ma quando vi si
aggiunge la parola del Signore, con l’invocazione del Suo Nome, rinnovando
la loro prima ordinanza e santificazione, allora queste cose sono
consacrate e dichiarate santificate dal Cristo. La prima ordinanza e
consacrazione dei sacramenti, fatta da Gesù Cristo, conserva infatti sempre
nella Chiesa la propria virtù, al punto che coloro che celebrano i
sacramenti come il Signore ha comandato di fare, godono ancor oggi di
questa prima consacrazione eccellente fra tutte. È questo il motivo per cui,
nella celebrazione dei sacramenti, si recitano le parole stesse di nostro
Signore Gesù Cristo.
I segni prendono il nome delle cose significate.
Del resto, poiché la parola di Dio ci insegna che queste cose esteriori sono
ordinate dal Signore a un altro fine rispetto al loro uso comune, noi
insegniamo che i segni, nei sacramenti, prendono i nomi delle realtà
significate e non sono più chiamati semplicemente acqua o pane e vino, ma
anche rigenerazione o lavacro di rinnovamento, come pure corpo e sangue del
Signore o segni e sacramenti del corpo e del sangue del Signore; non che
i segni siano cambiati nelle cose significate e cessino di essere ciò che
erano di loro natura (dato che altrimenti i sacramenti non sarebbero
sacramenti, se consistessero soltanto nelle realtà significate, essendo
aboliti i segni di queste ultime).
L’unione sacramentale. I segni, però,
prendono i nomi delle cose che essi significano, essendo segni misteriosi e
segreti delle realtà sacre ed essendo i segni e le realtà significate
congiunti sacramentalmente, congiunte e unite cioè mediante una
significazione misteriosa e grazie alla volontà e al consiglio di colui che
ha ordinato i sacramenti. L’acqua, il pane e il vino non sono infatti
segni comuni e volgari, ma sacri. E colui che ha ordinato l’acqua del
battesimo non l’ha ordinata solo perché i fedeli fossero semplicemente
aspersi con l’acqua del battesimo; così pure, colui che ha comandato che
nella Cena si mangiasse il pane e si bevesse il vino non ha voluto che i
fedeli ricevessero semplicemente del pane e del vino, senza mistero, come
si mangia comunemente pane e si beve vino nelle proprie case, ma che
comunicassero spiritualmente con le realtà significate e fossero veramente
purificati dai loro peccati mediante la fede e partecipassero a Gesù
Cristo.
Le sétte. Per cui, noi non approviamo affatto
coloro che attribuiscono la santificazione dei sacramenti a non so quali
proprietà e alla recita o virtù delle parole pronunciate da colui che
consacra e ha intenzione di consacrare o ad altre cose aggiunte che né
Gesù Cristo né gli apostoli non ci hanno mai dato né a voce né con
l’esempio. Così pure non approviamo la dottrina di coloro che parlano dei
sacramenti come di segni comuni e non santificati né aventi alcuna efficacia
o virtù. Allo stesso modo non siamo d’accordo con coloro che, a causa delle
cose invisibili, disprezzano nei sacramenti ciò che è visibile e ritengono
addirittura che i segni sono per loro inutili, poiché sono persuasi di
godere già delle cose da essi significate. Tali sono stati (come si dice) i
messaliani.
La cosa significata non è né inclusa né legata ai
sacramenti. Non approviamo neppure la dottrina di coloro che insegnano
che la grazia e le realtà significate sono talmente attaccate e comprese nei
segni che chiunque partecipa ai segni esteriori, per quanto cattivo possa
essere, partecipa anche interiormente sia alla grazia che alle realtà
significate. Tuttavia, come non giudichiamo dell’integrità e dignità dei
sacramenti in base al fatto che i ministri siano degni o indegni, così non
li stimiamo in base alla condizione di coloro che li ricevono, poiché
riconosciamo che l’integrità dei sacramenti dipende dalla fede o verità e
pura bontà di Dio. E come la parola di Dio rimane vera parola di Dio,
mediante la quale non si pronunciano soltanto delle parole predicando, ma
quando, mediante queste parole, ci vengono offerte da Dio anche le realtà
significate, sebbene i cattivi o increduli che ascoltano le parole e le
comprendono non godono affatto per questo delle realtà significate, dato che
non le ricevono con vera fede, così i sacramenti, composti di Parola, segni
e realtà significate, restano veri e integri sacramenti non solo perché
significano le realtà sacre, ma anche per il fatto che Dio offre e presenta
le realtà significate, sebbene gli increduli non li ricevano affatto,
nonostante esse siano loro offerte e questo accade per colpa degli uomini,
che ricevono i sacramenti illegittimamente e senza fede e non per colpa di
Dio che li dona e li offre, anche se in ogni caso l’incredulità nei loro
confronti non può rendere vana o distruggere la fedeltà e verità di Dio (Ro.
3:3-4).
Lo scopo per cui furono istituiti i sacramenti.
Ora poiché fin dall’inizio, esponendo che cosa era un sacramento, abbiamo
anche brevemente dimostrato il motivo per cui sono stati ordinati, non c’è
alcun bisogno di ripetere, stancando il lettore, ciò che è stato già detto.
Tratteremo dunque distintamente dei sacramenti del nuovo popolo.
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