Capitolo XIII
L’Evangelo di Gesù Cristo, le
promesse, lo Spirito e la lettera[1]
L’Evangelo è l’opposto della Legge,
perché la Legge suscita l’ira e la maledizione di Dio[2],
mentre l’Evangelo ci annuncia predica] la grazia e la benedizione di Dio. Lo
stesso apostolo Giovanni, infatti, ci dice: “la legge è stata data per
mezzo di Mosè, ma la grazia e la verità sono venute per mezzo di Gesù
Cristo” (Gv. 1:17).
L’Evangelo era presente anche
nell’Antico Testamento. Tuttavia è assolutamente
certo [indubitabile] che quanto sono vissuti prima della promulgazione della
Legge e sotto la Legge, non sono stati affatto privati [mancanti]
dell’Evangelo. Essi hanno infatti avuto promesse evangeliche evidenti ed
importanti, come, ad esempio, le seguenti: “io porrò inimicizia fra te e
la donna e fra il tuo seme e il seme di lei; esso ti schiaccerà il capo, e
tu ferirai il suo calcagno” (Ge. 3:15); “tutte le nazioni della terra
saranno benedette nella tua discendenza, perché tu hai ubbidito alla mia
voce” (Ge. 22:18). Similmente: “Lo scettro non sarà rimosso da Giuda,
né il bastone del comando di fra i suoi piedi, finché venga Sciloh'; e a lui
ubbidiranno i popoli” (Ge. 49:10). Ugualmente: “L'Eterno, il tuo DIO,
susciterà per te un profeta come me, in mezzo a te, fra i tuoi fratelli; a
lui darete ascolto” (Ge. 18:15; At. 3:23).
Due tipi di promesse anche agli
antichi. Ora, noi riconosciamo che gli antichi
padri hanno avuto due tipi di promesse, come ne abbiamo ancora noi.
Le une riguardavano le cose presenti e terrene, come le promesse
della terra di Canaan, delle vittorie, e quelle che durano ancora oggi per
noi come quelle del pane quotidiano. Le altre promesse riguardavano allora,
come lo fanno ancora oggi, le cose celesti ed eterne, cioè la grazia
di Dio, la remissione dei peccati e la vita eterna [che noi conseguiamo]
mediante la fede in Gesù Cristo. Del resto, gli antichi padri non hanno solo
avuto promesse riguardanti cose esteriori e terrene, ma anche le promesse
spirituali e celesti in Cristo. L’apostolo Pietro, infatti, dice:
“Intorno a questa salvezza ricercarono e investigarono diligentemente
i profeti che profetizzarono della grazia destinata a voi” (1 Pi. 1:10),
Per questo pure l’apostolo Paolo dice: “…come egli aveva già promesso per
mezzo dei suoi profeti nelle sante Scritture” (Ro. 1:2). Ne consegue che
gli antichi padri non sono stati completamente privi dell’intero Evangelo.
Antico e nuovo nel contempo.
E tuttavia, benché gli antichi padri abbiano avuto in
questo modo l’Evangelo nelle Scritture dei profeti, mediante il quale essi
hanno avuto per fede la salvezza in Gesù Cristo, rimane il fatto che questo
termine, Evangelo, significa propriamente il gioioso e felice messaggio
[annuncio di salvezza], attraverso il quale, anzitutto da Giovanni Battista,
poi da Gesù Cristo stesso, e in terzo luogo, dagli Apostoli e dai loro
successori, è stato annunziato [predicato] al mondo che Dio aveva compiuto
la promessa da Lui fatta all’inizio del mondo e che aveva inviato, o per
meglio dire, donato, agli uomini il Suo unico Figlio e il Lui la
riconciliazione con il Padre, la remissione dei peccati, ogni pienezza [e
perfezione] a vita eterna. Per cui a ragione si chiama Evangelo la storia
descritta dai quattro evangelisti, la quale ci attesta ed espone come queste
cose sono state fatte e compiute dal Cristo e ugualmente ciò che Cristo ha
insegnato e compiuto, e il fatto che tutti coloro che credono in Lui vi
trovano ogni compimento e pienezza. Similmente si può chiamare propriamente
[meritatamente] dottrina evangelica la predicazione e gli scritti
degli Apostoli, nei quali gli Apostoli espongono in che modo il Figlio ci è
stato dato dal Padre, e in Lui, tutto ciò che riguarda la nostra salvezza e
la vita eterna, al punto che, se essa è vera e pura, neppure oggi
deve perdere un nome così eccellente [questo insigne appellativo].
Lettera e Spirito.
Questa stessa predicazione dell’Evangelo viene chiamata
dall’Apostolo anche lo Spirito o ministrazione dello Spirito (2 Co. 3:6)[3],
perché essa, mediante la fede, diventa viva ed efficace alle nostre
orecchie, o piuttosto ai cuori dei credenti grazie all’illuminazione dello
Spirito Santo. La lettera, che è opposta allo Spirito, significa infatti,
qualsiasi cosa esteriore, ma principalmente la dottrina della Legge, la
quale, senza lo Spirito e la fede, produce collera ed accende il peccato nei
cuori di coloro che non credono con fede vera e viva. Per cui, essa viene
chiamata dall’Apostolo anche ministrazione [il ministero] di morte. In
effetti, si riferisce a questo la parola dell’Apostolo secondo cui la
lettera uccide e lo spirito vivifica. E, senza dubbio, i falsi apostoli
hanno predicato un Evangelo corrotto, mescolandovi insieme la Legge, quasi
che Gesù Cristo potesse salvarci senza la Legge, come affermano gli ebioniti,
discendenti dell’eretico Elione, e i nazirei, detti anticamente mineani,
tutti eretici che noi condanniamo; e predichiamo solo l’Evangelo [puro e
schietto], insegnando che i credenti sono giustificati unicamente per Cristo
e non dalla Legge, cosa che esporremo ben presto più ampiamente trattando
della giustificazione.
Accuse infondate contro gli
evangelici. Del resto, benché la dottrina
dell’Evangelo, rispetto alla dottrina della Legge trattata dai farisei, sia
sembrata essere, essendo predicata dal Cristo, una nuova dottrina, cosa che
Geremia ha profetizzato anche del Nuovo Testamento, essa era, in verità, non
solo una dottrina antica, ma la dottrina più antica del mondo e lo è ancora
oggi nonostante che coloro che aderiscono al Papa la chiamino nuova, se la
si vuole paragonare con la loro. Dio ha infatti proposto e predestinato da
tutta l’eternità di salvare il mondo attraverso Cristo e, mediante
l’Evangelo ha dichiarato al mondo questa Sua predestinazione e questo Suo
eterno consiglio (2 Ti. 1:9,10)[4].
Ne consegue evidentemente che la
religione e la dottrina evangelica è, fra tutte quelle che sono state, sono
e saranno, la più antica. Per cui diciamo che si sbagliano miseramente [sono
in grave errore], e avanzano propositi indegni dell’eterno consiglio di Dio,
quanti chiamano la religione e la dottrina evangelica una dottrina
inventata di recente ed una fede che ha meno di trent’anni. Contro
costoro si possono usare le parole del profeta Isaia: “Guai a quelli che
chiamano bene il male, e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la
luce in tenebre, che cambiano l'amaro in dolce e il dolce in amaro!”
(Is. 5:20).
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