Bullinger, Johann Heinrich (1504-1575)
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Johann Heinrich Bullinger nacque nel 1504 a Bremgarten, nel cantone di Argovia, in Svizzera.

Studiò per quattro anni con i monaci certosini ad Emerich (Germania), ma fu successivamente convertito alla Riforma da Ulrich Zwingli, di cui divenne un fervente seguace, sposandone la figlia e subentrando a questi nella guida della Chiesa riformata di Zurigo, dopo la tragica morte di Zwingli durante la battaglia di Kappel del 1531.

Il suo principale impegno fu quello di evitare il riassorbimento del pensiero del suo maestro nel più popolare calvinismo, di cui non condivideva la dottrina della predestinazione (non che lo rifiutasse in toto, ma non poteva credere che Dio volesse la dannazione dei peccatori), i rapporti troppo stretti con l'autorità civile, e il concetto di una partecipazione reale di Cristo nell'Eucaristia.

A proposito di quest'ultimo argomento, nel 1549 B. firmò il Consensus Tigurinus assieme a Calvino e Farel: nell'accordo non si faceva menzione del termine substantia, (sebbene il termine presenza reale fosse rimasto nel testo) un successo comunque per B, che era riuscito a portare Calvino su posizione più vicine all'interpretazione simbolica dell'Eucaristia, cara a Zwingli. Tuttavia resta sempre il dubbio che i riformatori ginevrini abbiano accettato il compromesso dottrinale per un'opportunità politica: quella di non isolare la loro città dal resto della Svizzera riformata. Nuovamente, dopo la morte di Calvino, anche il suo successore, il diplomatico Théodore di Béze, impegnato in una disputa sull'Eucaristia con B., preferì non insistere sulle sue posizioni per mantenere l'unità della Chiesa riformata.

Nel 1563 B. fu favorevole al Catechismo di Heidelberg (1563): questo testo, benché scritto dai calvinisti Caspar von der Olewig (Olevianus o Olevian) (1536-1585) e Zacharias Beer (Ursinus) (1534-1583), non faceva menzione alla dottrina delle predestinazione e per quanto concerne l'Eucaristia, si allineava più sulle posizioni zwingliane. Il Catechismo di Heidelberg influenzò poi il testo della Seconda Confessio Helvetica del 1566, scritto da B. stesso, in risposta ad una richiesta dell'Elettore-Palatino Federico III, detto il Pio (1559-1576), che aveva annunciato la sua adesione al calvinismo nel 1563.

B., saggio e moderato, godeva di grande prestigio all'estero, presso la Chiesa riformata scozzese di John Knox, in Francia con l'amico filosofo Pierre de la Ramée (Ramus) (1515-1572), nei Paesi Bassi, dove i suoi scritti erano molto popolari, e, grazie all'amico John Hooper, negli ambienti anglicani: quando Pio V (1566-1572) confermò la scomunica di Elisabetta I d'Inghilterra (1558-1603), fu B. ad aiutare la regina inglese a preparare un'adeguata risposta. Del resto proprio il riformatore zurighese ospitò alcuni vescovi riformati inglesi profughi in Svizzera, in occasione delle persecuzioni durante il regno della sorella cattolica di Elisabetta, Maria Tudor, detta la Sanguinaria (1553-1558).

L'atteggiamento di B. nei confronti delle frange radicali fu non sempre costante: da una parte amico dell'antitrinitariano Lelio Sozzini, dall'altra dapprima ammiratore, ma successivamente avversario del movimento anabattista, soprattutto dopo le atrocità compiute a Münster.
B. morì a Zurigo nel 1575.

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