A livello umano. Un campione sportivo sale sul podio davanti ad uno stadio in piedi di persone plaudenti. Suona linno della nazione a cui appartiene e latleta riceve il dovuto riconoscimento della sua vittoria: una medaglia, una coppa, o un premio in denaro, oppure anche come nel ciclismo: il bacio della miss, della donna più bella.
Alla consegna dei premi Nobel gli scienziati ed i letterati più benemeriti nella causa del progresso dellumanità, con ogni onore, ricevono dalle mani del re di Svezia la prestigiosa onorificenza.
Ancora oggi lo stato di Israele conferisce solennemente il titolo di giusto dellumanità a coloro che, durante lultima guerra, si sono distinti per aver salvato o contribuito alla salvezza di ebrei perseguitati.
A livello più ristretto noi tutti siamo chiamati, per esempio, ad onorare e ringraziare la dedizione e limpegno di nostra madre in occasione di una speciale festa a lei dedicata. Allo stesso modo siamo davvero ingrati se manchiamo di riconoscere e di ringraziare coloro che si sono adoperati, in svariati modi, con impegno, dedizione ed in modo disinteressato al buon andamento e progresso del nostro comune politico e della nostra comunità cristiana.
Un dovuto riconoscimento, dunque noi diamo a coloro che si sono particolarmente distinti per opere, virtù e realizzazioni benemerite. Per il cristiano il principio ora delineato è un principio importante. La Parola del Signore, infatti, gli comanda: Rendete a ciascuno quel che gli è dovuto: l'imposta a chi è dovuta l'imposta, la tassa a chi la tassa; il timore a chi il timore; l'onore a chi l'onore (Ro. 13:7).
Lonore dovuto a Dio. Maggiormente però ancora, il cristiano è colui che riconosce debitamente, in ogni occasione, che ogni cosa buona e ogni dono perfetto vengono dall'alto e discendono dal Padre degli astri luminosi (Gm. 1:17), cioè da Dio., per renderGli onore e gloria. La Scrittura infatti più volte si esprime in questo modo: Tu sei degno, o Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria, l'onore e la potenza: perché tu hai creato tutte le cose, e per tua volontà furono create ed esistono (Ap. 4:11); e ancora: Date al SIGNORE la gloria dovuta al suo nome, portategli offerte e venite in sua presenza. Prostratevi davanti al SIGNORE vestiti di sacri ornamenti (1 Cr. 16:29). Date al SIGNORE la gloria dovuta al suo nome; adorate il SIGNORE, con santa magnificenza (Sl. 29:2). Date al SIGNORE la gloria dovuta al suo nome, portategli offerte e venite nei suoi cortili (Sl. 96:8).
Per questo il cristiano si sofferma in preghiera ogni giorno, ringrazia Dio prima di ogni pasto, partecipa al culto ogni domenica e riconosce debitamente in ogni occasione lonore e la gloria che a Dio sono dovute per ogni cosa. Una di queste occasioni di onorare e ringraziare Dio è proprio linizio e la fine dellanno perché la vita, il suo sostentamento ed ogni cosa sono solo nelle mani di Dio.
Una grave mancanza. Il dovere di onorare Dio è così importante che mancare di farlo è nella Scrittura uno dei peccati più gravi. Così dice prima il profeta e poi lapostolo: Un figlio onora suo padre e un servo il suo padrone; se dunque io sono padre, dov'è l'onore che m'è dovuto? Se sono padrone, dov'è il timore che mi è dovuto? (Ma. 1:6). ...infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili, perché, pur avendo conosciuto Dio, non l'hanno glorificato come Dio, né l'hanno ringraziato; ma si sono dati a vani ragionamenti e il loro cuore privo d'intelligenza si è ottenebrato (Ro. 1:20,21).
Il testo biblico principale che propongo oggi alla vostra attenzione, dipinge la folla di coloro che Dio ha salvato in Cristo che, davanti al trono di Dio nei cieli è così riconoscente della grazia ricevuta che continua a lodare ed esaltare Dio a gran voce, insieme alle altre creature celesti. Leggiamolo:
Dopo queste cose guardai e vidi una folla immensa che nessuno poteva contare, proveniente da tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue, che stava in piedi davanti al trono e davanti allAgnello, vestiti di bianche vesti e con delle palme in mano. E gridavano a gran voce, dicendo: La salvezza appartiene al nostro Dio che siede sul trono, e allAgnello. E tutti gli angeli erano in piedi intorno al trono, agli anziani e alle quattro creature viventi; essi si prostrarono con la faccia a terra davanti al trono e adorarono Dio, dicendo: Amen! Al nostro Dio la lode, la gloria, la sapienza, il ringraziamento, lonore, la potenza e la forza, nei secoli dei secoli! Amen (Ap. 7:9-12).
Che magnifico culto avverrà in cielo! Ho avuto nel passato magnifiche esperienze di culto in comunità che lodavano e cantavano con grande e trascinante entusiasmo e gioia, come pure leggevano e applicavano la Scrittura in modo rilevante e che riscaldava il cuore. Che culti meravigliosi avverranno in cielo: supereranno di gran lunga i migliori mai sperimentati sulla terra!
Dopo la lettura di questo testo mi verrebbe quasi però anche da dire che chi sulla terra disdegnava e trascurava il culto domenicale e la preghiera, perché mai vorrebbe essere salvato e giungere in paradiso, visto che lassù si continuerà a lodare e ringraziare il Signore ...in un culto eterno? Già, chi non comprendeva sulla terra limportanza e la gioia del culto ci si aspetterebbe forse che lo facesse per sempre in cielo? In ogni caso, consideriamo bene questo testo.
1. Le persone coinvolte. Notiamo prima di tutto in questo testo le persone coinvolte in questo glorioso culto celeste: una folla immensa che nessuno poteva contare (9a). Sono tutti coloro che in ogni tempo e paese sono stati da Dio fatti partecipi della Sua grazia e che ora sono al Suo cospetto salvi per sempre. Essi sono una folla immensa non in confronto a tutti coloro che sono vissuti sulla terra, né a coloro che con sincerità hanno amato e servito Dio, i quali sono relativamente pochi, ma considerati in sé stessi quelli che, ordinati a vita eterna, hanno creduto affidando completamente sé stessi a Dio (At. 13:48), i peccatori che hanno visto la loro condanna espiata da Cristo, coloro che Egli ha amato liberandoli dai loro peccati con il Suo sangue (Ap. 1:5), coloro che Egli ha giustificato e che, chiamati dalla Sua grazia, sono stati portati nella gloria. Chi sono? Quale ne è il numero? Nessun uomo lo può calcolare, solo Dio lo conosce, perché esse sono persone particolari, scelte da Dio, redente da Cristo, perfettamente e distintamente da loro conosciute, il cui nome è scritto nel libro della vita dellAgnello. Dio e Cristo li chiamano per nome, e quando furono affidati a Cristo essi passarono dalla Sua stretta porta, e di ciascuno di essi egli ne renderà conto. Sarete voi trovati fra questo numero? Di questo non vi preoccupate. Preoccupatevi soltanto di andare presso Cristo sinceramente per trovarvi salvezza alle Sue condizioni. Egli disse: Tutti quelli che il Padre mi dà verranno a me; e colui che viene a me, non lo caccerò fuori (Gv. 6:37).
2. La loro caratteristica: Saremo molti e vari: ...proveniente da tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue (9b). Sarà gente di ogni razza, lingua e nazione, coloro che Dio ha eletto, Cristo ha salvato e lo Spirito ha chiamato. La famiglia di Dio già oggi conosce gente di ogni razza, lingua e nazione, e in ogni luogo del mondo in cui i cristiani si trovano possono trovare persone con le quali sentirsi in perfetta comunione, perché amano lo stesso Dio, servono lo stesso Cristo e vivono secondo la guida dello Spirito Santo. Allora ciascuno canterà e suonerà nello stile che è proprio alla sua cultura. Pensate che meraviglia di musiche ed armonia!
3. La loro disposizione. In che disposizione vengono rappresentata questa gente? ...che stava in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello (9c), che stava in piedi davanti al trono e davanti a Dio ed al Mediatore! Pensate: stare di fronte al glorioso trono di Dio, tre volte santo, e per di più in piedi! Chi mai potrebbe ardire fare tanto senza essere fulminato allistante da Colui davanti al quale nulla di sporco e di immondo può stare? Comè possibile questo? Da dove proviene la grande dignità di stare in piedi davanti a Dio? Dalla nostra implicita dignità? No di certo! Chi mai potrebbe vantarla?
Questo è possibile perché questo è il risultato dellopera di Cristo in colui o colei che Gli si affida: ...come anche Cristo ha amato la chiesa e ha dato sé stesso per lei, per santificarla dopo averla purificata lavandola con l'acqua della parola, per farla comparire davanti a sé, gloriosa, senza macchia, senza ruga o altri simili difetti, ma santa e irreprensibile (Ef. 5:25-27). Notate come i salvati stanno davanti al trono di Dio accompagnati dallAgnello, da Cristo, il Mediatore, senza il quale nessuno potrebbe stare alla presenza di Dio. Una ragione di più per prenderLo con estrema serietà e diligenza. Il trono di Dio sarebbe inaccessibile ai peccatori se non fosse per il Mediatore.
4. Le loro vesti. Tutto questo lo si vede anche dallabito che portano: vestiti di bianche vesti. E la veste bianca della giustizia di Cristo di cui essi sono stati rivestiti. Ricordate la parabola evangelica dellinvito a nozze? ...Ora il re entrò per vedere quelli che erano a tavola e notò là un uomo che non aveva l'abito di nozze. E gli disse: "Amico, come sei entrato qui senza avere un abito di nozze?" E costui rimase con la bocca chiusa. Allora il re disse ai servitori: "Legatelo mani e piedi e gettatelo nelle tenebre di fuori. Lì sarà il pianto e lo stridore dei denti". Poiché molti sono i chiamati, ma pochi gli eletti (Mt. 22:11-14). E la sorte di coloro che nella loro vita avranno disdegnato Cristo e la Sua opera, senza mai volersi rivestire di essa. Faremmo bene a prendere questo sul serio oggi prima che diventi troppo tardi. Questa gente ha poi delle palme in mano (9d), segno dellacclamazione che fanno per il trionfo di Cristo sul male, come un tempo acclamavano i grandi trionfatori.
5. Che cosa fanno. Infatti: E gridavano a gran voce (10a) voce che esprime la forza del loro amore, la grandezza della loro gioia, quanto riconoscenti sono di ciò che hanno ricevuto e con quanta convinzione danno gloria a Dio e allAgnello! Gridano infatti affermando: La salvezza appartiene al nostro Dio che siede sul trono, e all'Agnello (10b). Sia Dio Padre che Dio Figlio vengono associati nelle loro lodi: Colui che ne lha preparata, e Colui che lha realizzata. Siamo qui, sembrano dire, e il merito di questo fatto non è nostro, perché se fosse dipeso da noi, nessuno avrebbe mai potuto sperare di arrivarci un giorno!. Lo afferma a più riprese la Scrittura quando parla della grazia di Dio. Egli ci ha salvati e ci ha rivolto una santa chiamata, non a motivo delle nostre opere, ma secondo il suo proposito e la grazia che ci è stata fatta in Cristo Gesù fin dall'eternità (2 Ti. 1:9), e ancora: egli ci ha salvati non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia, mediante il bagno della rigenerazione e del rinnovamento dello Spirito Santo (Tt. 3:5). Vediamo infine:
6. Chi si unisce alla lode: E tutti gli angeli erano in piedi intorno al trono, agli anziani e alle quattro creature viventi; essi si prostrarono con la faccia a terra davanti al trono e adorarono Dio (12a), celebrando le perfezioni della Sua natura ed ascrivendogli tutta la gloria dovuta alla Sua opera. Sono gli angeli santi ed eletti, migliaia e migliaia, insieme ai ministri dellEvangelo che con profonda umiltà e profonda riverenza esaltano la grandezza di Dio ...dicendo: Amen! Al nostro Dio la lode, la gloria, la sapienza, il ringraziamento, l'onore, la potenza e la forza, nei secoli dei secoli! Amen (12b). Essi approvano e confermano che Dio è degno di ogni onore e gloria dicendo che è quanto mai giusto che gli uomini lo facciano in ogni occasione.
Il Signore Iddio, dunque, è sommamente degno di ogni onore e gloria: è nostro dovere e responsabilità riconoscerlo e praticarlo. Come dicono per sette volte queste creature celesti: Dio è benedetto in sé stesso ed è la fonte di ogni benedizione verso le Sue creature celesti e terrestri.
La gloria è la gloria delle Sue divine perfezioni, Lui che è il Dio della gloria, e di tutte le Sue opere nella natura e nella provvidenza, e specialmente della salvezza delluomo in Cristo. Sapienza, perché Egli è sommamente sapiente e giusto in tutto ciò che Egli compie, anche se talora non lo comprendiamo. La Sua sapienza si mostra nelle opere della creazione e nel governo del mondo, come pure nel piano di redenzione in Cristo. Ringraziamento per tutte le Sue grazie e favori temporali, spirituali ed eterne, godute sia da angeli che da uomini. Onore: quello che Gli è dovuto da tutte le creature, perché Egli è il Creatore; da tutti i Suoi figli, perché Egli è loro Padre, da tutti i Suoi servi, perché Egli è il Padrone. Potenza, esercitata nel creare ogni cosa dal nulla, nel sostenere lintero universo e nel preservare e salvare il Suo popolo. Forza, perché Egli è lIddio onnipotente, la rocca eterna in cui cè stabilità eterna.
Le creature celesti e terrestri attribuiscono a Dio e a Dio soltanto tutto questo per tutta leternità e desiderano che così possa essere. Lo vedranno fare anche da noi?
[Paolo Castellina, sabato 28 dicembre 1996. Tutte le citazioni bibliche, salvo diversamente indicato, sono tratte dalla versione Nuova Diodati, ediz. La Buona Novella, Brindisi, 1991].