Di Stephen S. Perks
“Sacramento, nel senso in cui la parola è usata oggi e dalla chiesa per gran parte della storia, fu un’invenzione della chiesa per sostenere la sua crescente ritualizzazione della fede e la concentrazione del potere nelle mani di un sacerdozio“.
Non ci sono sacramenti nella Bibbia. Il sacramento è un concetto estraneo alla visione biblica del mondo. È interessante osservare che dove il pensiero sacramentale è forte, il pensiero dell’alleanza è solitamente molto debole, spesso inesistente. Quelli che di solito sono fraintesi come sacramenti nella Scrittura sono in realtà segni di alleanza, non sacramenti.
Un sacramentum era in origine una somma di denaro depositata presso un rappresentante dello Stato (uno dei tresviri capitales) quando un cittadino romano si presentava in tribunale. La parte che perdeva la causa perdeva il suo sacramentum, che era poi utilizzato per sostenere le spese delle opere pubbliche, dei templi e dei sacrifici. Era chiamato sacramentum o perché se incamerato veniva utilizzato per scopi religiosi o più probabilmente perché deposto in un luogo sacro (Lewis e Short). In seguito venne a significare un giuramento, come quello prestato dai legionari, ma non era limitato ai giuramenti dei legionari. Successivamente è venuto a significare un mistero, e poi la chiesa decise che d’ora in poi avrebbe significato qualcosa che non aveva mai significato prima, vale a dire il segno esteriore di una grazia interiore.
Sacramento, nel senso in cui la parola è usata oggi e dalla chiesa per gran parte della storia, fu un’invenzione della chiesa per sostenere la sua crescente ritualizzazione della fede e la concentrazione del potere nelle mani di un sacerdozio, e il suo sviluppo andò, e va ancora, di pari passo con l’abbandono dell’alleanza. Il concetto è estraneo alla teologia biblica. Laddove la teologia sacramentale è forte, la teologia del patto è di solito molto debole.
Il grado in cui si accetta l’intera idea dei sacramenti è il grado in cui non si comprende la teologia dell’alleanza biblica e si adotta una comprensione magica invece di un’alleanza della fede cristiana. È anche il grado in cui il cristianesimo viene abbandonato come religione e diventa invece un semplice culto misterico. La circoncisione, la Pasqua, il Battesimo e la Cena del Signore (cioè l’ agape, la Pasqua cristiana) sono riti dell’alleanza, segni e sigilli dell’alleanza, non sacramenti. Il concetto di sacramento nel senso usato dalla Chiesa è un’idea estranea alla Scrittura. Non ci sono sacramenti nella Bibbia. La parola non fu nemmeno usata nel senso in cui è usata oggi e per gran parte della storia della chiesa fino al III secolo d.C. circa (fu usata per la prima volta in questo senso da Tertulliano,c . 155-240 d.C.).
Fondamentale per il concetto di sacramento è l’idea che la corretta esecuzione del rito può produrre un effetto nel destinatario e anzi anche nel mondo esterno, così che tutto ciò che si deve fare per praticare la fede e anche riformare il mondo è praticare il corretta liturgia nella Chiesa, e dove la liturgia è ritenuta difettosa riformare la liturgia secondo qualunque teoria sacramentale si creda corretta. Il termine corretto per questo tipo di credenza è magia. L’esecuzione di ciò che è considerato un rituale corretto è alla base di tutte le forme di magia. La credenza nel potere del rituale (la magia) è completamente pagana, eppure è questa credenza che struttura, governa e si manifesta oggi nella stragrande maggioranza delle Chiese cristiane, come del resto ha fatto in gran parte della storia della Chiesa, e così è per le Chiese protestanti e carismatiche non meno delle Chiese episcopali tradizionali.
La Bibbia ha ben poco da dire sul rituale nella Chiesa cristiana, e Gesù stesso sembra aver parlato e essersi comportato in modo tale che è impossibile derivare qualsiasi forma di rituale dal suo insegnamento o dalle sue azioni. In effetti, i rituali della Chiesa nella maggior parte dei casi non derivano dalla Bibbia (sebbene la giustificazione per il rituale stesso sia spesso erroneamente derivata da un’errata comprensione dei sacrifici del tempio dell’Antico Testamento), ma piuttosto da rituali religiosi pagani romani, che furono spogliati il loro contenuto pagano e poi dato una superficiale patina cristiana. La fede nel potere del rituale, della magia, ha sostituito il patto. Ma il cristianesimo non funziona per magia.
Dio opera attraverso la vita del suo popolo, mediante la sua obbedienza alla sua parola (alleanza di grazia), nel vivere come la vera società, il regno di Dio, che è un ordine sociale profetico controrivoluzionario, il cui scopo è quello di glorificate Dio convertendo tutte le nazioni, trasformando così il mondo, così che quando il Signore ritornerà, i regni di questo mondo saranno diventati il regno di nostro Signore e del suo Cristo. Questo è quanto di più lontano sia possibile da ciò che accade nella maggior parte delle Chiese oggi.
La Chiesa oggi affronta disperatamente la necessità di una riforma, anzi di una riforma grande quanto, anche più grande, della Riforma del XVI secolo. Ma è improbabile che una tale riforma possa mai aver luogo mentre le attuali strutture dell’autorità della Chiesa e la magia ufficiale che le sostiene manterranno la loro stretta soffocante sul corpo di Cristo. Sembra quindi inevitabile che il precursore di una tale riforma non possa che essere un crollo completo e l’abbandono definitivo di quelle strutture e delle ideologie che danno loro senso e vita. Se la casa deve essere ricostruita di nuovo secondo il disegno del Signore, le fondamenta storte sulle quali è stata in precedenza per tanto tempo devono essere rimosse per sempre.
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