Quando qualcosa vi arriva “fra capo e collo”

Domenica 20 Dicembre 2020 – Quarta di Avventoservizio di culto evangelico a più voci

Letture bibliche: Salmo 89:1-4; 19-26; 2 Samuele 7:1-16; Romani 16:25-27; Luca 1:26-38

E’ esperienza comune che avvenimenti imprevisti sconvolgano i progetti che avevamo fatto per la nostra vita! Possono essere delle disgrazie, delle “mazzate” che, come si dice, vi sono capitate “fra capo e collo”. Allora si cerca di correre ai ripari in vario modo, ma non è mai facile. A Maria di Nazareth e al suo fidanzato Giuseppe accadono cose che scompigliano e rischiano di pregiudicare i loro progetti. Come reagiscono?

E’ esperienza comune che avvenimenti imprevisti sconvolgano i progetti che avevamo fatto per la nostra vita! A voi è capitato? Sicuramente potreste raccontarmi molte delle vostre esperienze al riguardo. Possono essere delle disgrazie, delle “mazzate” che, come si dice, vi sono capitate “fra capo e collo”: incidenti, malattie, tracolli finanziari, o morte di qualcuno dei vostri cari. Non serve fare tanti esempi: sapete ciò di cui sto parlando. Allora si cerca di correre ai ripari in vario modo, ma non è mai facile.

Uno di questi avvenimenti imprevisti che sconvolgono i nostri piani potrebbe essere una gravidanza non programmata. Era il caso di Maria e del fidanzato Giuseppe, con l’aggravante che di quella gravidanza Giuseppe non ne era responsabile. Era una coppia di Nazareth in Israele che non vedeva l’ora di coronare il suo sogno e formarsi una famiglia, avere una casa e una promettente attività professionale. La strada era aperta davanti a loro, ma ecco che la gravidanza di Maria fa improvvisamente crollare questi sogni. Davanti a Giuseppe si presenta l’incubo dello scioglimento del fidanzamento o magari persino un aborto, cosa che Maria e Giuseppe, devoti credenti, respingono con orrore: neanche se ne parla! Se non fossero stati credenti avrebbero magari anche imprecato contro Dio per aver mandato loro quella “immeritata disgrazia”. Questa situazione certo dispiace loro, ma essi sono pronti ad accettare la volontà di Dio, ad aver fiducia in Lui in tutti i casi: se ci è capitato ci sarà un motivo, e sarà buono. Ecco così che presso di Dio cercano e ricevono aiuto e consiglio.

Ascoltiamo una parte del racconto che ci parla di questa vicenda, così come ce lo riporta l’evangelista Luca.

Annuncio della nascita di Gesù. “Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, ad una vergine fidanzata a un uomo di nome Giuseppe, della casa di Davide; e il nome della vergine era Maria. E l’angelo, entrato da lei, disse: «Salve, o grandemente favorita, il Signore è con te; tu sei benedetta fra le donne». Ma quando lo vide, ella rimase turbata alle sue parole, e si domandava cosa potesse significare un tale saluto. E l’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, tu concepirai nel grembo e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù. Egli sarà grande e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo; e il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre; e regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà mai fine». E Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché io non conosco uomo?». E l’angelo, rispondendo, le disse: «Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell’Altissimo ti adombrerà; pertanto il santo che nascerà da te sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco Elisabetta, tua parente, ha anch’ella concepito un figlio nella sua vecchiaia; e questo è il sesto mese per lei, che era chiamata sterile, poiché nulla è impossibile con Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore; mi sia fatto secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei” (Luca 1:26-38).

Quel che accade a Maria è un fatto unico nel suo genere – inutile cercarne paralleli  – perché, negli eterni progetti di Dio e secondo la Sua sovranità e sapienza, lei era stata prescelta per assolvere ad un compito unico ed irripetibile di portata storica: diventare la madre del Signore e Salvatore Gesù Cristo. Possiamo immaginare la sua sorpresa, confusione e sconcerto. Maria, però, era una credente devota e quello che indubbiamente le era “capitato fra capo e collo” e, confermato in maniera soprannaturale, lei lo avrebbe accettato. Fra le tante lezioni che noi, da tutto questo, possiamo trarre, vorrei oggi metterne in evidenza alcune.

(1) Dio sconvolge la sua vita privata. Per Maria, ma sovente anche per noi, Dio sconvolge la vita privata e le nostre sicurezze. Dio si inserisce nel nostro “spazio”, nel nostro “privato” quello che ognuno di noi gelosamente protegge da ogni intrusione. La “privacy” è un valore importante che dobbiamo difendere. Solo Dio ha il diritto di “invaderlo” ed il credente non solo ne è contento, ma anche riconoscente che Dio “lo invada”. Non così l’incredulo. Non vorrebbe che Dio invadesse la sua sfera privata o incidesse troppo nella sua vita. Magari vorrebbe che Dio benedicesse la sua vita, che passasse in qualche modo nella sua vita, ma solo temporaneamente! Si aspetta che Dio non lo disturbi più di quel tanto… Vorrebbe che Egli intervenisse quando siamo noi a deciderlo, che non ci sorprendesse con visite improvvise, che non ci capitasse in casa “quando non siamo pronti” e certamente che non sconvolgesse I nostri piani. Dio, però, non è così. Egli è sovrano e non aspetta il nostro permesso prima di agire. La Scrittura dice: “Tutti gli abitanti del mondo non sono niente in confronto a lui; egli dispone come gli piace sia degli esseri celesti sia di quelli terrestri. Nessuno può opporsi a lui e contestare quel che ha fatto … Ogni sua azione è regale, ogni sua impresa è giusta” (Daniele 4:32-34). Maria, nonostante la sua giovane età, conosce tutto questo. Non solo conosce i diritti di Dio e li rispetta, ma si sottomette di buon grado ai Suoi decreti, consapevole che ciò che Dio decide di fare e fa è sempre buono e giusto, anche se ci coglie di sorpresa e “ci scomoda”.

(2) Dio sconvolge i suoi progetti. Dio sconvolge i progetti che Maria aveva fatto per la sua vita. Aspirava ad una vita tranquilla e “normale”. Dio, però, per lei, decide cose diverse. Misteriosamente rimane incinta. Che vergogna per lei e per Giuseppe che non ne era responsabile. Il suo matrimonio sarebbe andato a monte. Stava perdendo la fede in un Dio buono e provvidente? Sa che Dio è sempre giusto e saggio in quello che Egli decide. e tale rimarrà anche se le cose non andranno esattamente come noi avevamo previsto. Anche Giuseppe era un credente devoto: benché fosse stato tentato di farlo, non avrebbe abbandonato Maria. E noi? Pensiamo forse che la nostra volontà e progetti siano “sacri”? Che Dio in ogni caso li rispetti? Dio, però, potrebbe avere per noi qualcosa di migliore a cui non avevamo pensato. Forse non è qualcosa di facile e di comodo, ma risponderà alle Sue sagge e giuste finalità alle quali il credente è onorato di ricevere la grazia di parteciparvi. Si sente forse “offeso”, il credente, verso Dio, quando ciò che noi avevamo in mente non si realizza ed Egli ci porta, invece, su strade diverse? Sulle prime potrà dispiacergli, ma si sottometterà con fiducia alla volontà di Dio.

(3) Dio sconvolge la sua “neutralità”. L’annuncio che l’angelo fa a Maria al riguardo del figlio che avrebbe avuto aveva il sapore della politica: “Avrai un figlio, … Il Signore lo farà re, lo porrà sul trono di Davide, suo padre, ed egli regnerà per sempre sul popolo d’Israele. Il suo regno non finirà mai” (Luca 1:31-33). Maria e Giuseppe non si interessavano di politica. “Solo rogne  … meglio restarne fuori”! Eppure Dio li chiamava a responsabilità politiche: dovevano educare Gesù a diventare un re, il migliore. “Se non proprio falegname, avviamolo alla carriera di scriba, di avvocato, di docente, di sacerdote … fa comodo uno di famiglia nell’amministrazione politica e religiosa”! Eppure Gesù si sarebbe scontrato con le istituzioni ufficiali. Il vecchio Simeone avrebbe detto di Gesù: “Ecco, costui è posto per la caduta e per l’innalzamento di molti in Israele e per essere segno di contraddizione” (Luca 2:34). Maria e Giuseppe avrebbero potuto rispondere: “…andiamo proprio bene: nostro figlio un anticonformista ed un contestatore! Ci mancava solo più quello!”. Sì, le istituzioni politiche e religiose avrebbero avversato Gesù e lo avrebbero pure fatto mettere in croce! E Maria che riceve la profezia: “…e a te stessa una spada trafiggerà l’anima, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori” (Luca 2:35) che avrebbe dovuto dire? Dice: “Sia fatta, o Signore, la tua volontà”.

Già, Maria, all’annuncio dell’angelo, avrebbe potuto dire: “Molto gentile, ma no, grazie, questa ‘grazia’ proprio non la voglio… preferisco una vita quieta, …preferisco I miei progetti …preferisco rimanere nell’ombra. Non ci tengo a diventare importante – benché all’ombra di Gesù …”. Se Maria avesse detto così, a quest’ora la nostra fede sarebbe vana come le religioni di questo mondo, e noi saremo ancora nei nostri peccati, perché solo il Cristo ha potuto espiarne la pena e operare il rinnovamento della nostra vita.

Ecco allora che Maria lascia che Dio “sconvolga la sua vita” e rinuncia ai suoi progetti personali. Maria pone la sua vita con fiducia in Dio e Dio pone la Sua vita in lei. Questo è particolarmente significativo! Quando l’angelo di Dio dice a Maria: “Lo Spirito Santo verrà su di te, e l’Onnipotente Dio, come una nube, ti avvolgerà. Per questo il bambino che avrai sarà santo, Figlio di Dio” (35) qui si parla dello stesso Santo Spirito che Dio manda a coloro che Dio ha eletto alla grazia della salvezza, per rigenerarli spiritualmente e per far conoscere loro che cosa significa essere in comunione con Dio. La Scrittura dice: “Ma riceverete la forza dello Spirito Santo, che sta per scendere su di voi. Allora diventerete miei testimoni in Gerusalemme, … fino agli estremi confini della terra” (Atti 1:8).

C’è una sorta di parallelo con quanto avviene in Maria: Dio manda il Suo Spirito ai Suoi eletti affinché essi possano essere “fecondati” dalla Sua vita. Dio manda loro il Suo Spirito affinché “nasca in loro” un nuovo modo di essere e di pensare, affinché la loro vita possa essere “pregnante” di significato e di buoni frutti, “ripieni di frutti di giustizia che si hanno per mezzo di Gesù Cristo, alla gloria e lode di Dio” (Filippesi 1:11). Lo  stesso apostolo Paolo fa uso della similitudine del parto quando dice: “Figli miei, per voi io soffro di nuovo i dolori del parto, finché non sarà chiaro che Cristo è in mezzo a voi” (Filippesi 1:19). E’ così che Cristo nasce spiritualmente in noi proprio quando ci apriamo all’Evangelo. Egli potrebbe rinnovare questo miracolo in qualcuno di voi proprio durante le festività natalizie dopo aver ascoltato la Parola di Dio predicata

Sicuramente tutto questo potrebbe “sconvolgervi la vita”, ma non vuol dire distruggerla, anzi, vuol dire ricostruirla su presupposti diversi da quelli che conoscete. L’annuncio della nascita di Cristo, quello autentico, non è mai “innocuo” o “romantico”. Forse ascolterete in questa stagione natalizia “i soliti discorsi”. Forse ne rimarrete annoiati e neanche li ascolterete. Forse però, “i soliti discorsi” natalizi vi potrebbero persino essere comodi, perché “non vi disturberanno più di quel tanto” e non toccheranno la vostra privacy. Con Dio, però, non possiamo “giocare a nascondino”. Presto o tardi vi ritroverà con la Sua Parola tagliente e rilevante, e non se ne andrà fintanto che non avremmo detto, come Maria, il nostro sì a Dio. Non è questo un’accettazione rassegnata della Sua opera, ma attiva e fiduciosa accoglienza con notevoli conseguenze pratiche!


[Riduzione di una predicazione do Paolo Castellina del Dicembre 2004].