Siamo in un tempo in cui la maggior parte delle organizzazioni ecclesiastiche e i loro leader si sottomettono acriticamente al dominio di conclamate autorità della politica, dell’economia e della scienza (in particolare oggi per quanto riguarda la protezione della salute pubblica).
Affermano come questa sottomissione sia, da parte loro, una posizione “saggia e responsabile” e la giustificano in nome di discutibili interpretazioni di “dovuta soggezione alle autorità superiori” e spesso apparenti convenienze.
Se si ammette la loro buona fede (cosa non sempre garantita) la maggior parte delle organizzazioni ecclesiastiche e dei loro leader di fatto spesso si dimostrano miopi, non scorgendo le dinamiche di dominio iniquo che non di rado determinano quanto le autorità civili dicono e comandano.
Ben lungi dal servire il reale benessere della popolazione ed ancor meno seguire i principi di giustizia stabiliti da Dio nella Sua legge, infatti, dette autorità, per interesse privato, e con l’uso della menzogna diffusa dalla loro propaganda, mai dovrebbero da parte nostra ottenere totale e acritica fiducia, comunque siano giunte al potere. I cristiani, piuttosto, anche nei loro confronti, non dovrebbero mai rinunciare ad esercitare una buona dose di discernimento.
Tale discernimento ed atteggiamento critico spesso viene assunto solo da voci profetiche di minoranza che, per questo motivo, vengono ignorate, derise, emarginate o apertamente osteggiate. Non si tratta di un fenomeno nuovo: si è ripetuto molte volte nella storia e trova il suo maggiore esempio negli antichi profeti di Israele. Mentre anche allora non mancavano falsi profeti, compiacenti e servili verso le autorità, i profeti di Dio che denunciavano il malgoverno politico e religioso, le menzogne e le ingiustizie che avvenivano “ad alto livello” non esitavano a denunciare le autorità inique e le istituzioni corrotte, subendone, di conseguenza, la persecuzione. Questo aveva indotto anche il Signore Gesù ad opporsi frontalmente alle autorità civili e religiose del Suo tempo, affermando un giorno: “Voi testimoniate contro voi stessi, che siete figli di coloro che uccisero i profeti” (Matteo 23:31).
Pure mettersi contro le autorità civili e religiose viene tipicamente spesso accusato di “irresponsabilità”, come se solo un’incondizionata fedeltà alle “nostre istituzioni” potesse servire un conclamato “bene comune” e rispondesse al volere di Dio. Si dimentica, però che, come testimonia la Bibbia, anche Dio stesso spesso si metteva contro l’establishment religioso che avrebbe dovuto rappresentarlo quando esso pretendeva di servirlo ed al tempo stesso si rendeva colpevole di idolatria e collaborazionismo con forze avverse. E’ perciò Dio stesso che spesso si mette contro la Chiesa stessa (sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento), non esitando, quando è necessario, a castigarla duramente e persino a distruggerla attraverso i Suoi avversari – che vengono da Lui considerati Suoi servitori. Dio, dopo avere ripetutamente ripreso le istituzioni del Suo popolo e chiamate al ravvedimento, e non ricevendone risposta, non esista a smantellarle per poi “ricominciare da capo” attraverso chi Gli è rimasto fedele. Dio non teme di riprendere anche i Suoi in questo modo: “O gente adultera, non sapete voi che l’amicizia del mondo è inimicizia contro Dio? Chi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio” (Giacomo 4:4).
Ecco una serie di citazioni dai profeti in cui Dio si mette contro la Sua Chiesa e che ci dovrebbero far riflettere: “E io stesso combatterò contro di voi con mano distesa e con braccio potente, con ira, con furore, con grande indignazione” (Geremia 21:5); “Perciò così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Ecco, io volgo la mia faccia contro di voi per il vostro male, e per distruggere tutto Giuda” (Geremia 44:11). “Perciò, così parla il Signore, l’Eterno: Poiché profferite cose vane e avete visioni menzognere, eccomi contro di voi, dice il Signore, l’Eterno” (Ezechiele 13:8); “Ascoltate questo, o sacerdoti! State attenti, voi della casa d’Israele! Porgete l’orecchio, voi della casa del re! Poiché contro di voi è il giudizio, perché siete stati un laccio a Mitspa, e una rete tesa sul Tabor” (Osea 5:1); “Ascoltate questa parola che l’Eterno pronunzia contro di voi, o figliuoli d’Israele, contro tutta la famiglia ch’io trassi fuori dal paese d’Egitto (…) Poiché, ecco, o casa d’Israele, dice l’Eterno, l’Iddio degli eserciti, io faccio sorgere contro di voi una nazione, che vi opprimerà” (Amos 3:1;6:14).
Dobbiamo sempre rammentarci che “… è giunto il tempo in cui il giudizio ha da cominciare dalla casa di Dio; e se comincia prima da noi, qual sarà la fine di quelli che non ubbidiscono al Vangelo di Dio?” (1 Pietro 4:17).
Paolo Castellina, 24-2-2022