Non sapete voi che… (Romani 6:12-23)

2 Luglio 2024 Paolo Castellina 0

Le domande che esordiscono con: “Non sapete voi che… ?” sono un potente strumento retorico che, attraverso la loro struttura interrogativa, non solo comunicano un’informazione ma coinvolgono, rimproverano e invitano l’interlocutore a una riflessione critica sulla propria conoscenza e consapevolezza. La Bibbia fa spesso uso di domande intese a far prendere coscienza di verità che dovremmo conoscere e di cui spesso “ci dimentichiamo”. Oggi analizziamo quella che dice: “Non sapete voi che, se vi date a uno come servi per ubbidirgli, siete servi di colui a cui ubbidite: o del peccato che conduce alla morte o dell’ubbidienza che conduce alla giustizia?” (Romani 6:16). Non essendo abituati a questo linguaggio non vediamo come sia molto rilevante anche oggi.

Quel che più conta

28 Giugno 2024 Paolo Castellina 0

“Quel che più conta”, ciò che realmente importa nella vita cristiana non sono i riti religiosi o le cerimonie esteriori, ma essere una “nuova creatura” in Cristo. L’insegnamento biblico sottolinea che la fede deve essere vissuta attraverso l’amore e l’azione, piuttosto che attraverso la semplice osservanza di tradizioni religiose. Essere “in Cristo” significa avere un rapporto trasformativo con Lui, che permea ogni aspetto della nostra vita. Questa trasformazione comporta un cambiamento radicale, dove le vecchie abitudini e i peccati vengono abbandonati in favore di una nuova vita conforme alla volontà di Dio. La rigenerazione spirituale e la fede autentica, opera di Dio, sono ciò che distingue un vero cristiano, andando oltre le apparenze e i rituali. Riflettiamo su di questo sulla base del testo biblico di 2 Corinzi 5:17.

Come cristiani siamo “casa” e “tempio” di Dio. Quali ne sono le implicazioni? (1 Corinzi 3:9-16)

21 Giugno 2024 Paolo Castellina 0

Progettare e costruirci una casa è qualcosa di affascinante e c’è chi ha la possibilità e i talenti per farsela anche da solo. Gesù e i Suoi apostoli spesso utilizzavano il paragone dell’edificazione di una casa o di un tempio per rappresentare sia la vita di una persona che la formazione e la vita della comunità, quella in cui Dio dimora. Per Gesù il “materiale umano” è infatti molto più importante di pietre e mattoni tanto che di templi, come cristiani, ne possiamo fare anche a meno. Che cosa implica essere casa e tempio di Dio? Lo vediamo oggi sulla base dei testi biblici: Matteo 7:24-27 e 1 Corinzi 3:9-16.

La sofferenza del creato e le nostre responsabilità (Romani 8:18-25)

14 Giugno 2024 Paolo Castellina 0

Oggi non solo rimangono in questo mondo schiere di persone e popolazioni intere che soffrono a causa di ingiustizie, guerre, malattie ecc. ma è anche la natura stessa a soffrire a causa degli abusi che l’umanità costantemente le infligge. Per sanare le questioni ambientali si avanzano molte proposte più o meno efficaci e sicuramente discutibili. Non possiamo, però, “fare finta di nulla” o peggio disinteressarci di questo mondo “perché tanto…”. Dobbiamo agire in maniera responsabile soprattutto come cristiani perché indubbiamente Dio ci dà un preciso mandato di prenderci cura della natura creata, dell’ambiente in cui viviamo. È un dato di fatto che, come ci dice la stessa Parola di Dio, “la creazione geme insieme ed è in travaglio … e aspetta con impazienza la manifestazione dei figli di Dio”. Chi sono questi figli di Dio? Con quale spirito operano e come lo fanno? Lo vediamo oggi esaminando il testo di Romani 8:18-25.

Grazia riabilitante in vista d’opere di misericordia (Matteo 25:31-46)

7 Giugno 2024 Paolo Castellina 0

La certezza della pena è un principio di giustizia che impone di perseguire i reati e di condannare effettivamente i colpevoli. Vale in modo supremo nel quadro giuridico in cui Dio ha inserito le creature umane. Esso però comprende anche il concetto di grazia, che non è un perdono fine a sé stesso, ispirato da generica benevolenza e tolleranza, ma è finalizzata all’effettiva trasformazione morale e spirituale di colui o colei che ne è oggetto. La grazia è l’opera riabilitante di Dio che si manifesta necessariamente in chi la riceve con opere conseguenti. Lo vediamo in quanto Gesù dice a proposito del Giudizio universale in Matteo 25:31-46, il testo che esamineremo oggi.