In Cristo noi abbiamo tutto pienamente
Per giungere a Dio in preghiera non abbiamo bisogno di altri che Gesù Cristo. Ogni altro personaggio celeste glorificato, a quel fine, è del tutto superfluo, inutile e soprattutto insultante per Dio stesso, che, come promette nella Sua Parola, è sempre a noi pienamente e personalmente disponibile alle Sue condizioni. A Maria o ai “santi”, checché ci dica la tradizione od insegnamenti alienanti, da chiunque provengano, non va reso nessun tipo di culto religioso.
“Poiché, sebbene vi siano cosiddetti dèi, sia in cielo sia in terra, come infatti ci sono molti dèi e signori, tuttavia per noi c’è un solo Dio, il Padre, dal quale sono tutte le cose, e noi viviamo per lui, e un solo Signore, Gesù Cristo, mediante il quale sono tutte le cose, e mediante il quale anche noi siamo” (1 Corinzi 8:5-6).
“Voi avete tutto pienamente in lui [Cristo], che è il capo di ogni principato e di ogni potenza” (Colossesi 2:10).
La Bibbia è assolutamente chiara sul fatto che si debba rendere culto soltanto a Dio. Nella Bibbia, gli unici esempi di adorazione religiosa ad altri che non siano Dio è quella rivolta a falsi dei, cosa che essa condanna a qualunque titolo essa venga fatta, sia le loro immagini (idoli) che ciò che rappresentano. I falsi dei, o altre figure celesti che si ritengano potenti e da invocare, sono divinità frutto della fantasia umana che, di fatto, hanno potere solo nella misura in cui Satana (nascondendosene dietro) si avvale per ingannare i disavveduti con l’intenzione di sviarne l’attenzione e la devozione, quella che andrebbe indirizzata solo al Dio vero e vivente. Non raramente l’adorazione di falsi dei veniva (e lo è talvolta ancora oggi) messa in piedi o sfruttata dal potere politico come sostegno dello stato e collante sociale.
Di fatto, non solo altre divinità non esistono e sono impotenti, ma un tale culto è del tutto superfluo, essendo Dio pienamente disponibile a tutti coloro che lo invocano con cuore sincero e nei Suoi termini. “Poiché non c’è distinzione tra Giudeo e Greco, essendo egli lo stesso Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano” (Romani 10:12).
Per rapportarci con il Dio vero e vivente, inoltre, non abbiamo bisogno di alcun mediatore celeste che non sia il Signore e Salvatore Gesù Cristo. “Infatti c’è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo” (1 Timoteo 2:5). L’idea, poi, che per raggiungere a sua volta il Cristo noi si abbia bisogno di ulteriori mediatori, angeli o figure umane glorificate, non solo è del tutto assente dal messaggio normativo del Nuovo Testamento, ma è superflua e ridicola (oltre ad essere insultante verso Cristo), dato che, come Egli stesso ha detto: “colui che viene a me, non lo caccerò fuori” (Giovanni 6:37). Qualsiasi presunto ministero celeste di mediazione attribuito ad altri è superato dal fatto stesso che non ve n’è di migliori: “Ora però egli ha ottenuto un ministero tanto superiore quanto migliore è il patto fondato su migliori promesse, del quale egli è mediatore” (Ebrei 8:6). Gesù,“…con la sua venuta ha annunciato la pace a voi che eravate lontani e la pace a quelli che erano vicini; perché per mezzo di lui gli uni e gli altri abbiamo accesso al Padre in un medesimo Spirito” (Efesini 2:17-18). Per questo, avvalendoci della mediazione unica di Cristo, ci è detto: “Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovare grazia ed essere soccorsi al momento opportuno” (Ebrei 4:6).
L’insegnamento e la tradizione deviante di alcune chiese vorrebbe che noi si rendesse culto a individui glorificati come, ad esempio, la madre terrena di Gesù, gli apostoli o quelli che chiama “i santi”. Gli apostoli stessi, però, avevano rifiutato con sdegno l’adorazione (Atti 10:25-26; 14:13-14), così come hanno fatto gli angeli (Apocalisse 19:10; 22:9). La loro risposta è sempre la stessa: “Adora Dio!”.
Alcuni tentano di “aggirare” questi chiari principi scritturali affermando che essi non “adorano” Maria o “i santi”, ma che li “venerano” soltanto. Utilizzare una parola diversa non cambia l’essenza di ciò che si fa. Una definizione di “venerare” è “guardare con rispetto o riverenza”, e mai nella Bibbia ci viene detto di riverire religiosamente qualcun altro che non sia soltanto Dio. Non c’è nulla di sbagliato nel rispettare quei cristiani fedeli che ci hanno preceduti ed assumerne le virtù a nostro esempio (Ebrei 11) come pure onorare Maria, la madre terrena di Gesù. Bibbia descrive Maria come “grandemente favorita” da Dio (Luca 1:28). Allo stesso tempo, però, non c’è alcun insegnamento nella Bibbia che ci comandi, ci esemplifichi in positivo o ci raccomandi di riverire religiosamente quanti ci hanno preceduto nella fede. Dobbiamo certamente seguirne l’esempio, ma non adorarli, riverirli o venerarli!
Alcuni, quando sono costretti ad ammettere che essi, in realtà, adorano Maria, affermano che adorano Dio attraverso di lei, lodando la creatura meravigliosa che Egli ha fatta. Maria, secondo loro, è la creatura più bella e meravigliosa di Dio e, lodandola, essi ne stanno lodando il Creatore. Ci dicono che questo sarebbe analogo al rivolgere lodi a un artista lodandone la scultura o il dipinto. Ammesso e non concesso che sia una tale creatura, il problema di questo ragionamento è che Dio comanda esplicitamente di non adorarlo attraverso ciò che è creato (cose o persone). Noi non dobbiamo prostrarci e adorare alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra, è un comandamento (Esodo 20:4-5). Romani 1:25 non potrebbe essere più chiaro: “Essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen”. Certo, Dio ha creato cose meravigliose e sorprendenti. Certo, Maria è stata una donna particolarmente privilegiata dalla grazia che merita il nostro rispetto, ma come per ogni grazia, se qualcuno la meritasse non sarebbe più grazia, come dice l’Apostolo: “Se è per grazia, non è più per opere; altrimenti, la grazia non è più grazia” (Romani 11:6). A parte da Cristo, noi, però, non dobbiamo assolutamente adorare Dio “indirettamente” lodando cose (o persone) che Egli ha create. Secondo i canoni della Bibbia, fare questo è apertamente idolatrico.
Ecco così come Il modo principale in cui i tanti cattolici-romani, ad esempio, “venerano” Maria e “i santi” è rivolgendo loro delle preghiere. Pregare chiunque altro che non sia soltanto Dio, però, contraddice l’insegnamento esplicito della Parola di Dio. Sia che Maria e/o “i santi” siano pregati sia che se ne chiedano le preghiere, nessuna di queste due pratiche è biblica. Pregare è un atto di adorazione. Quando preghiamo Dio, ammettiamo che abbiamo bisogno del Suo aiuto. Rivolgere le nostre preghiere a qualcun altro che non sia Dio significa derubarlo della gloria che spetta soltanto a Lui ed ignorare che Egli stesso ha detto di esserci personalmente disponibile.
Un altro modo in cui tanti cattolici-romani “venerano” Maria e “i santi” è facendone statue e immagini. Sono molti ad usare le immagini di Maria e/o dei “santi” come veri “portafortuna”. Qualunque lettura veloce della Bibbia rivela come questa pratica sia apertamente idolatrica (Esodo 20:4-6; 1 Corinzi 12:12; 1 Giovanni 5:21).
Anche snocciolare i grani del rosario è idolatrico. Gesù stesso ha condannato le vane ripetizioni di preghiere. “Nel pregare non usate troppe parole come fanno i pagani, i quali pensano di essere esauditi per il gran numero delle loro parole” (Matteo 6:7).
Accendere candele davanti a una statua o a un ritratto di un santo è idolatrico. Sotterrare un’immagine di “san Giuseppe” nella speranza di vendere una casa (e innumerevoli altre pratiche superstiziose) è idolatrico, comunque si cerchi di giustificarlo. Saranno “tradizioni”, ma sono tradizioni sbagliate, come disse Gesù di tante tradizioni ebraiche del Suo tempo, “…annullando così la parola di Dio con la tradizione che voi vi siete tramandata. Di cose simili ne fate molte” (Marco 7:13).
Il problema non sta solo nella terminologia. Che la pratica sia descritta come “adorazione” o “venerazione” o con qualunque altro termine, il problema non cambia. Ogni qual volta attribuiamo qualcosa che appartiene a Dio a qualcun altro, questa è idolatria. La Bibbia non c’insegna mai a riverire, pregare, affidarci o “idolatrare” altri che Dio. Dobbiamo adorare soltanto Dio. La gloria, la lode e l’onore appartengono soltanto a Dio. Solo Dio è degno “…di ricevere la gloria, l’onore e la potenza…” (Apocalisse 4:11). Soltanto Dio è degno di ricevere il nostro culto, la nostra adorazione e la nostra lode (Neemia 9:6; Apocalisse 15:4).
Perché, quindi, tanti cattolici-romani pregano Maria e/o i santi oppure chiedono le loro preghiere? Perché li ritengono “intercessori” davanti a Dio, e la cosa è stata loro tramandata e viene ancora insegnata da autorità religiose compiacenti. Essi credono che un santo, che è glorificato in cielo, abbia un maggiore “accesso diretto” a Dio di noi. Pertanto, se un santo rivolge una preghiera a Dio, questa sarebbe più efficace di quella che potremmo rivolgere noi direttamente a Dio. Questo concetto è palesemente assurdo e contrario alle Sacre Scritture. Ebrei 4:16, come abbiamo visto, ci dice che noi qui sulla terra, possiamo accostarci “…con piena fiducia al trono della grazia”.
1 Timoteo 2:5 dichiara: “Infatti c’è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo”. Non c’è nessun altro che possa mediare fra Dio e noi. Se Gesù è l’UNICO mediatore, ciò indica che Maria e i santi non possono essere altrettanti mediatori. Essi non possono mediare le nostre richieste di preghiera presso Dio. Inoltre, la Bibbia ci dice che Gesù Cristo stesso sta intercedendo per noi davanti al Padre: “Perciò egli può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio, dal momento che vive sempre per intercedere per loro” (Ebrei 7:25). Con Gesù stesso che intercede per noi, perché mai avremmo bisogno che Maria o dei santi intercedano per noi? Perché Egli ascolterebbe più loro che Suo Figlio? Romani 8:26-27 descrive lo Spirito Santo come Colui che intercede per noi. Con la seconda e la terza Persona della Santissima Trinità che già intercedono per noi davanti al Padre celeste, che bisogno ci potrebbe mai essere che Maria o i santi intercedano per noi? Nessun altro sulla terra o in cielo ha maggiore accesso al trono di Dio di quanto ne possiamo avere noi attraverso la preghiera (Ebrei 4:16).
Presunta protettrice di luoghi, categorie sociali, o attività, il “potere” di colei che viene identificata con Maria, la madre di Gesù. viene fatta giungere a determinare persino gli aspetti chiave della fede cristiana. Senza il suo onnipotente “sì”, – così dicono – la redenzione stessa non sarebbe stata possibile! È la massima glorificazione possibile del presunto “libero arbitrio” umano, al quale Dio stesso si piegherebbe. Diventa così più importante di Dio stesso, visto che sarebbe la ianua coeli, nientemeno che “la porta del cielo”. Se per altro si esamina ciascuno dei titoli e dei poteri che le attribuiscono, ci si può rendere conto di quanto mostruoso ed alienante sia un tale culto e “devozione”, un efficace inganno satanico a spese della dabbenaggine di coloro che vi cascano.
Com’è che si è giunti storicamente a questi culti di fatto anti-cristiani? Il culto di colei che dicono essere Maria, la madre di Gesù, con tutti gli innumerevoli titoli, poteri ed attribuzioni che le riservano, è solo una trasposizione in chiave “cristiana” del culto di antiche divinità femminili pagane e, come tale, è del tutto assente dall’insegnamento biblico. Lo stesso vale per tanti “santi” che storicamente avevano rimpiazzato le divinità locali o settoriali. Detto culto o “devozione, continua ad assumere oggi, dove è praticato, le inequivocabili caratteristiche dell’idolatria pagana quali che siano i sofismi che vengono usati per giustificarlo.
Questo culto, oltretutto, viene pure tollerato dagli umanisti religiosi relativisti come espressione di religiosità tradizionale identitaria oppure è sfruttato politicamente o commercialmente in diverso modo. Noi sappiamo, però, che non è vero che “tutto fa brodo”, o che “il fine giustifichi i mezzi” per quanti presunti benefici quei culti possono portare.
Per coloro che assumono le Sacre Scritture ebraiche e cristiane come Parola di Dio e, in quanto tale, regola unica della fede e della condotta, così com’è necessario fare per chiunque voglia essere cristiano, un tale culto continua a “fare problema” perché contravviene, checché ne dicano le “autorità religiose” compiacenti, agli espliciti principi e regole che Dio stesso ha stabilito sull’oggetto del culto e delle sue modalità.T ali principi e regole sono stati stabiliti dai comandamenti di Dio e confermati dall’insegnamento del Signore Gesù Cristo e dagli scritti apostolici ispirati, come pure dall’esempio della chiesa antica a cui rende testimonianza il Nuovo Testamento.
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