La Parola di Dio sancisce il diritto di interposizione del magistrato inferiore e il dovere di opporre resistenza alle autorità quando esse pregiudicano la libertà. “Voi siete stati comprati a prezzo, non diventate schiavi degli uomini” (1 Corinzi 7:23).
Predicatori complici del potere?
Quand’è che avete udito dal predicatore della vostra comunità cristiana che l’autorità dello Stato, pur essendo in sé stessa un’istituzione voluta da Dio, si può muovere solo entro precisi limiti oltre i quali la resistenza e la disubbidienza ad essa sono legittime?
Di fatto, la maggior parte dei predicatori oggi sembrano tacere su quanto afferma la Parola di Dio nella sua completezza al riguardo del governo civile. Si parla, certo, delle autorità civili e della loro funzione stabilita da Dio stesso sulla società umana, e che a queste autorità è dovuta ubbidienza. Spesso, però, ci si limita a questo soltanto, giungendo persino a dire che allo Stato sia dovuta ubbidienza illimitata (e questo è falso).
Si sente raramente insegnare, infatti, che la stessa Parola di Dio a queste autorità pone dei limiti e che non solo sia possibile, ma anche doveroso disubbidirvi quando quei limiti sono superati (quali ne siano le apparenti giustificazioni).
Abusando del loro ruolo, le autorità civili spesso violano e pregiudicano diritti fondamentali della persona umana, quelli che non solo sono previsti dalle carte costituzionali degli stati democratici, ma soprattutto quelli stabiliti dalla Legge di Dio, che ne è superiore ed alla quale come cristiani dobbiamo ubbidienza prioritaria. La sospensione di questi diritti viene, ad esempio, giustificata come temporanea e per “motivi sanitari” ma, come disse qualcuno, quando ti tolgono anche solo temporaneamente qualche diritto, poi non te lo restituiscono più, trovando spesso modo le autorità, per la malcelata convenienza politica o economica di pochi, prolungare indefinitamente lo “stato di emergenza”.
In questo contesto predicatori compiacenti verso il potere dicono al loro uditorio essere necessaria “paziente sottomissione” come se questa soltanto fosse sempre una virtù cristiana, tacendo non solo su altri aspetti dell’insegnamento biblico che parlano di necessaria resistenza e disubbidienza, ma anche degli innumerevoli esempi nel corso della storia dove questo è avvenuto e con successo.
Quando uno Stato (attraverso un partito o una coalizione di partiti al governo, eletti o non eletti che siano) pregiudica i diritti e le libertà che Dio stesso ci ha dato (come la libertà di riunirsi per il culto, la libertà di pensiero e di parola, il diritto al lavoro, la libertà di movimento, alla proprietà, alla gestione responsabile in proprio della salute ecc.), si può fare così qualcosa al riguardo? Più specificamente, quando l’autorità umana viola direttamente le leggi e le istruzioni di Dio, i cittadini dovrebbero forse accettare supinamente un tale abuso indubbiamente tirannico dell’autorità senza opporre resistenza – in qualunque modo lo si giustifichi?
Promozione di libertà
No, esiste nella stessa Parola di Dio un chiaro diritto, anzi, il dovere alla resistenza ed alla disubbidienza, quando esso è esercitato senza far uso di violenza e, in particolare, attraverso l’interposizione attiva di un’autorità di livello inferiore (ad esempio, governatore o sindaco) che può, anzi, deve rifiutare di far applicare decreti palesemente iniqui da parte dell’autorità ad essa superiore, assumendosene la responsabilità e conseguenze.
Quest’ultima prassi è stata storicamente definita come il diritto di interposizione del magistrato inferiore o “la dottrina del magistrato inferiore” (intendendosi per “magistrato”, nel linguaggio biblico, non solo la magistratura propriamente detta ma l’autorità civile). Vi sono numerosi esempi di questo nella storia e questa dottrina è stata definita e praticata sia in ambito sia cristiano che ebraico: il magistrato inferiore ha il dovere di resistere attivamente alla tirannia per proteggere la vita, la libertà e la proprietà di quegli stessi che ha giurato di servire.
Storicamente, questa dottrina è stata praticata prima del tempo di Cristo. Sono stati i cristiani, tuttavia, a formularla e incorporarla nelle loro istituzioni politiche in tutta la civiltà occidentale.
Ai tempi dell’Impero Romano, Caligola, che pretendeva di essere un dio, invia il suo diplomatico Petronio a collocare la statua che lo rappresenta all’interno del Tempio di Gerusalemme. Questa era una grave offesa sacrilega ed idolatra imposta agli ebrei. Gli ebrei protestano e implorano il governatore Petronio di non eseguire gli ordini di Caligola e di risparmiare loro questa grave offesa, al punto che si essi si prostrano a terra e offrono il collo. Preferirebbero, infatti, morire piuttosto che vedere questo accadere nel Tempio del Signore. Il governatore Petronio è così commosso dalle loro rimostranze, che coraggiosamente si pone in mezzo tra i soldati dell’imperatore, il decreto ingiusto e gli ebrei in difficoltà. Si assume così un rischio personale per amore della giustizia e disubbidisce all’imperatore. Quest’ultimo, informatone e infuriato gli ordina …di suicidarsi, ma il decreto gli giunge solo dopo la notizia che l’imperatore Caligola è stato assassinato dai suoi stessi pretoriani e quei decreti non vengono più applicatii.
Esempi nella Bibbia
Nella Scrittura vi sono molti resoconti di interposizione a decreti ingiusti delle autorità. Il faraone e le ostetriche ebraiche in Esodo 1 sarebbero certamente idonee a questo ruolo. Il faraone aveva ordinato che tutti i bambini maschi venissero uccisi gettandoli nel Nilo per “limitare la popolazione ebraica”. Le ostetriche ebree rifiutano però di obbedire al suo ordine malvagio e, con uno stratagemma, risparmiano le vite dei bambini (Esodo 1:15-16).
In 1 Samuele 14, il re Saul emette uno sciocco decreto durante una feroce battaglia. “In quel giorno gli uomini d’Israele erano stremati, perché Saul aveva fatto fare al popolo questo giuramento: «Maledetto l’uomo che toccherà cibo prima di sera, prima che mi sia vendicato dei miei nemici»“. Un grosso problema, suo figlio Jonathan non aveva udito di quel comando e aveva mangiato. Saul stava così per far mettere a morte il suo stesso figlio. Il popolo, però interviene a suo favore e dichiara: «Dovrà Gionathan, che ha operato questa grande liberazione in Israele, morire? Non sia mai! Com’è vero che l’Eterno vive, non cadrà in terra un sol capello del suo capo, perché oggi egli ha operato con DIO»! Così il popolo salvò Gionathan, ed egli non morì” (1 Samuele 14:24,45).
1 Corinzi 7:23 comanda: “Voi siete stati comprati a prezzo, non diventate schiavi degli uomini”. A causa della natura umana, però, si tende a volere essere governati e “presi in cura”, piuttosto che assumersi personalmente responsabilità e dare valore alla libertà. A causa della natura umana, di tanto in tanto la tirannia rialza la sua mostruosa testa. A causa della natura umana, molti sono disposti a sopportare lunghe serie di abusi ed usurpazioni. Anche i figli di Dio riscattati da Cristo?
Storicamente, la pratica della chiesa è stata che quando lo Stato comanda ciò che Dio proibisce, o proibisce ciò che Dio comanda, abbiamo il dovere di ubbidire a Dio piuttosto che agli uomini. La Bibbia insegna chiaramente questo principioii. Il magistrato di rango inferiore deve applicare questo principio. Quando un’autorità superiore emette un decreto ingiusto, il magistrato di rango inferiore deve scegliere o di unirsi al magistrato di rango superiore nella sua ribellione contro Dio, o stare dalla parte di Dio in opposizione al decreto ingiusto o immorale. La dottrina del magistrato inferiore è chiaramente fondata sulla Scrittura e esemplificata nella storia, come pure attivamente esercitata oggi.
Altri esempi storici
La Magna Carta. Nel campo di Runnymede in Inghilterra, i nobili cristiani, che operavano come magistrati di rango inferiore, avevano sfidato la tirannia di re Giovanni nel 1215. Questo aveva dato vita alla Magna Carta Libertatumiii (“Grande Carta delle libertà”). Questo documento proviene da una cultura cristiana. Ha svolto un ruolo enorme che ha portato nella civiltà occidentale allo stato di diritto costituzionale . Ha contribuito pure a correggere la falsa nozione della dottrina dei “diritti divini del re”.
La Confessione di fede di Magdeburgo. È qui che la dottrina è stata formulata da teologi cristiani. Tutto aveva avuto inizio quando Martin Lutero affigge le sue 95 tesi sulla porta della chiesa di Wittenberg nell’anno 1517. Viene però condannato dall’editto di Worms. Di fronte a una possibile morte come eretico, un magistrato di rango inferiore, il principe Federico di Sassonia, lo salva e gli fornìsce rifugio. Questo atto contribuisce a portare allo sviluppo della Dottrina del Magistrato Inferiore così come dettagliato nella Confessione di Magdeburgo. Dopo la morte di Lutero, il re Carlo impone l’Interim di Augusta . Fa uso della forza militare per cercare di distruggere la Riforma. Avrebbe voluto costringere i cristiani tedeschi a ristabilire le pratiche cattoliche romane. Mentre molti capitolavano, una città resiste: Magdeburgo. E’ qui, infatti, che i magistrati inferiori, inizialmente utilizzati per attaccare la città, cambiano idea. Alla fine si ribellano per proteggere la gente dalla tirannia religiosa e civile. Difendono il popolo e sostengono la Legge, la Parola di Dio. Mentre le tensioni dell’assedio contro la loro città aumentavano, i pastori scrivono un documento che sarebbe diventato noto come la Confessione di Magdeburgo. E’ lì che essi articolano la dottrina e prendono la loro posizione in fedeltà a Cristo.
Giovanni Calvino parla della dottrina del magistrato inferiore nella sua “Istituzione della Religione cristiana” (1559) nel libro 4, capitolo 20. Sorprendentemente, per appellarsi ad essa non fa riferimento alla Scrittura, ma ad esempi storici fra i pagani. Sono altri riformatori, però, a dare un fondamento scritturale a questa dottrina.
John Knox, nel suo Appello scritto ai nobili di Scozia nel 1558, cita settanta brani della Scrittura in appoggio a questa dottrina. Knox insiste che i nonili, come magistrati di rango inferiore, sono responsabili per la protezione degli innocenti e di opporsi a coloro che fanno leggi o decreti ingiustiiv.
La protesta scozzese contro la monarchia. Il Rev. Samuel Rutherford dalla Scozia sigilla questo principio con la sua straordinaria opera intitolata “Lex, Rex” (1664). Il principio importante che stabiliva era che il re non è la legge, ma la legge è re. “Non saremo governati dai capricci degli uomini, ma governati dalla legge di Dio. Il re non è al di sopra della legge, è soggetto alla legge come tutti e a lui è ordinato di farla rispettare quando violata”v.
La Dichiarazione di indipendenza degli USA. Prima della rivoluzione americana, era questa dottrina che preparava le colonie a recidere i legami con l’Inghilterra per diventare una nazione libera e indipendente. Il Congresso continentale si era riunito in preghiera e aveva incaricato Thomas Jefferson di elaborare una Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d’America (1776)vi. In questo documento, espoongono 27 rimostranze rilevando dove l’autorità superiore aveva minacciato le loro vite, libertà e proprietà. Riconoscono Dio Onnipotente quattro volte in tutta la Dichiarazione. Lo riconoscono come Legislatore, Creatore, Giudice supremo e Sua divina provvidenza.
Scegliete oggi chi volete servire
2 Corinzi 3:17 afferma: “Or il Signore è lo Spirito, e dov’è lo Spirito del Signore, vi è libertà”. Questo non è vero solo interiormente, ma anche esternamente. Ogni nazione in cui è stato stabilito ed è fiorito autentico cristianesimo biblico (e non quello asservito al potere), ha visto consolidarsi anche nella popolazione nel suo insieme una libertà senza precedenti. Perchè? Perché i cristiani, quando il loro pensiero è ispirato dalla Bibbia, conoscono la natura di Dio e e la natura della creatura umana. L’essere umano è peccatore e il potere corrompe. Pertanto, devono esservi controlli e efficaci forze equilibratrici per prevenire la naturale tendenza alla tirannia e per garantire le nostre libertà.
Soprattutto oggi molte forze politiche ed economiche sfruttano convenientemente l’emergenza sanitaria del Corona Virus per implementare le loro ambizioni totalitarie di controllo e dominio sulla popolazione. Con il pretesto di difendere la popolazione attaccano ogni forma di dissenso con i metodi ben sperimentati del nazional-socialismo e del comunismo: denigrazione, mostrificazione e patologizzazione del dissenso, censura, propaganda martellante, limitazione allo spostamento, domicili coatti, coprifuoco, limitazione del diritto al lavoro, ribaltamento delle fonti del diritto, trattamenti sanitari obbligatori, elementi di spicco della finanza internazionale non eletti da nessuno posti a capo del governo, mancata partecipazione del popolo alla vita della repubblica, ecc. Come dovremmo chiamare questo stato di cose? Democrazia o totalitarismo?”, e soprattutto, come dovremmo rispondere come cristiani? Sottomettendoci “umilmente e pazientemente” a queste forze, oppure resistendo loro ed avversandole secondo quanto la Parola di Dio consente e prescrive? L’autorità dello Stato ha dei limiti: dire altrimenti significa fare dello Stato un idolo e adorarlo – e certamente questo non ha a che fare con la fede biblica.
Paolo E. Castellina, 8 aprile 2021
Documentazione
- https://dokumen.pub/the-magdeburg-confession-978-1470087531-l-7023700.html
- https://www.intoyourhandsllc.com/component/content/article.html?id=84:4-levels-of-injustice-knowing-when-to-suffer-patiently-and-when-to-resist
- Pierre Viret, The Christian and the Magistrate
- Matthew Trewhella, The Doctrine of the Lesser Magistrate
- Abraham Kuyper, Our Program: A Christian Political Manifesto
- Groen van Prinsterer, Christian Political Action in an Age of Revolution
- Francis Schaeffer, A Christian Manifesto
Note
i http://alateus.it/Antichitait.pdf
ii Es. Esodo 1:15-21; Daniele 3, Matteo 2:1-11; Atti 5:29.
iii https://it.wikipedia.org/wiki/Magna_Carta
iv Scritti scelti di John Knox: http://www.godrules.net/library/knox/knox.htm
v Lex, Rex è un libro del ministro presbiteriano scozzese Samuel Rutherford . Il libro, scritto in inglese, fu pubblicato nel 1644 con il sottotitolo “La legge e il principe”. Pubblicato in risposta al “Sacro-Sancta Regum Majestas” del vescovo John Maxwell , intendeva essere una difesa globale dell’ideale presbiteriano scozzese in politica. Il libro difende lo stato di diritto e la legalità delle guerre difensive (comprese le guerre preventive) e sostiene il governo limitato e il costituzionalismo in politica e la teoria dei “due regni” delle relazioni Chiesa-Stato. Lex di Rutherford utilizza argomenti tratti dalla Scrittura, dal diritto naturale e dal diritto scozzese e, insieme alla Vindiciae contra tyrannos del XVI secolo , attacca l’assolutismo reale e sottoline l’importanza del patto e dello stato di diritto (con cui Rutherford includeva la legge divina e la legge naturale nonché legge positiva). Dopo la Restaurazione , le autorità citano Rutherford per alto tradimento, ma la sua morte è intervenuta prima che l’accusa potesse essere processata. Lex, lo stesso Rex fu bruciato a Edimburgo (la capitale scozzese) e St. Andrews (dove Rutherford era stato preside dell’università) e nel 1683 l’Università di Oxford lo include in quello che finì per essere l’ultimo rogo di libri ufficiale in Inghilterra. L’attacco all’assolutismo, la difesa dello stato di diritto e l’enfasi sull’importanza del patto hanno reso Lex, Rex un precursore dell’idea del contratto sociale , e hanno contribuito a spianare la strada alla teoria politica di John Locke.