Domenica 18 Luglio 2021 – Ottava domenica dopo Pentecoste
Letture bibliche:Salmo 89:20-37; 2 Samuele 7:1-14; Efesini 2:11-22; Marco 6:30-34, 53-56 – Voce di Simona Cantarella
Strani materiali
Oggi vi è chi si costruisce la propria casa con materiali raccolti nel deposito dei rifiuti. Ricordate un vecchio film del 1951 di Vittorio De Sica, dal titolo “Miracolo a Milano” ambientato in una bidonville della periferia milanese nel primo dopoguerra? Esso mostra una situazione del genere. Ispirato ad un racconto del 1940 di Cesare Zavattini, il film è una favola sociale sugli “angeli matti e poveri” delle baracche ai margini di Milano che, minacciati di sfratto da un avido industriale, organizzano un’azione di resistenza, animata dall’orfano Totò, che solo un miracolo fa trionfare.
Oggi vi vorrei parlare del più strano costruttore che esista, qualcuno che ha costruito la sua casa di materiale ancora più strano che roba raccolta dai rifiuti. La persona di cui sto parlando è il Salvatore Gesù Cristo. Egli è davvero un abile costruttore, ed ha costruito per Sé una casa che è chiamata la chiesa cristiana. Per costruirla sceglie persone. Il Suo “materiale di costruzione” sono “pietre viventi” della casa di Dio. Vi sorprende? Perché Gesù ha voluto fare la Sua casa di “materiale umano”? Oggi vedremo come lo fa e come si diventa dei mattoni nella casa di Dio.
Il testo biblico
Leggiamo prima di tutto il testo biblico sottoposto oggi alla nostra attenzione e che ne parla. Si trova nella lettera ai cristiani di Efeso,
“Voi dunque non siete più né forestieri né avventizî; ma siete concittadini dei santi e membri della famiglia di Dio, essendo stati edificati sul fondamento degli apostoli e de’ profeti, essendo Cristo Gesù stesso la pietra angolare, sulla quale l’edificio intero, ben collegato insieme, si va innalzando per essere un tempio santo nel Signore. Ed in lui voi pure entrate a far parte dell’edificio, che ha da servire di dimora a Dio per lo Spirito” (Efesini 2:19-22).
Riferendosi alla venuta in questo mondo del Signore e Salvatore Gesù Cristo, questo testo (nel suo contesto) afferma che questa venuta ha realizzato un’autentica svolta storica nei rapporti fra Dio e la creatura umana. La venuta di Cristo è un annuncio di pace: in Cristo le creature umane possono tornare ad essere in pace fra di loro ed armonia con Dio. Questo vale non solo per Israele, il popolo che Dio aveva eletto come Suo tesoro particolare, ma anche per tutte le altre genti. Ora sia coloro che appartengono al popolo di Israele, sia chi appartiene a qualunque altra etnia, può avere, attraverso Gesù, l’eterno Figlio di Dio, un comune accesso a Dio Padre. Insieme, per fede in Gesù Cristo, noi formiamo, così, un tempio vivente, l’autentica dimora di Dio in questo mondo.
Non è più possibile, quindi, “localizzare” la presenza di Dio in un solo luogo, edificio o nazione: come Dio era presente in Gesù, così Dio è presente nella comunità dei discepoli di Gesù. In Cristo assistiamo ad una vera e propria rivoluzione del pensiero. Benché ancora vi siano benedizioni che lo riguardano in modo specifico, superato è in sé il concetto di Israele come popolo eletto, superato è il concetto di tempio di muratura, superati sono i riti e le cerimonie religiose come i sacrifici, superato è il concetto di sacerdote. Il popolo dei credenti in Cristo, la loro comunità e comunione, cioè la chiesa, è l’unico protagonista.
Un equivoco di cui liberarci
Rimane spesso ancora oggi un equivoco molto comune: la chiesa non è una costruzione in muratura, né un’istituzione storica particolare. Secondo la Bibbia la Chiesa è ogni comunità di credenti in Cristo. Oggi è invalsa l’abitudine di dire “io vado” o “non vado in chiesa” intendendo il recarsi nel luogo dove si riunisce la comunità cristiana per il culto domenicale. Questo ci condiziona negativamente. Per “chiesa” si intende così un edificio e, psicologicamente, si fa una distinzione fra me e la chiesa, fra la “casa” e la “chiesa”: io, la mia casa, la mia vita, è qualcosa, e “la chiesa” è un’altra cosa, in una certa qual misura, di esterno a me stesso, di estraneo alla mia vita. Dunque, “vado in chiesa”, diciamo, per un’ora, e poi torno alla mia vita “normale”, quella di tutti i giorni, …che è altra cosa.
Ancora si sente qualcuno che chiede: “Che cosa fa la chiesa? Che posizione prende la Chiesa?” come se parlasse di qualcosa di esterno, di estraneo a sé stesso. Però bisognerebbe rispondergli: “Tu fai parte di una chiesa? Le posizioni che prende la chiesa non sono, di fatto, quelle “ufficiali”, ma quelle che tu prendi: la chiesa fa ciò che fai tu! Anche la tua indifferenza determina quello che è la chiesa. Criticare una chiesa lo si può senz’altro fare, ma qual è stato il tuo contributo a determinare quelle posizioni, quale al riguardo la tua testimonianza pratica?
Dire “io vado in chiesa” è improprio perché la chiesa non è un edificio, e nemmeno un’istituzione, ma una comunità di persone di cui io, come cristiano, ne faccio parte. Alla domanda, così, “Vai in chiesa?”, io allora risponderei: “No, io non vado in chiesa. Io sono chiesa insieme ai miei sorelle e fratelli in fede. Il culto domenicale è solo una delle espressioni dell’essere chiesa”.
Materiali che non si adattano bene
La scelta di Dio di costruire la Sua casa con materiali come voi e me beh, …il minimo che si possa dire al riguardo è che si tratti di una scelta non una delle più felici! Si, perché sicuramente non siamo il materiale migliore… Perché? Prima di tutto io, voi, e gli altri, non è materiale che stia facilmente insieme….
Il nostro testo biblico fa menzione di questo nel versetto 14 dov’è scritto: “Lui, infatti, è la nostra pace; lui che dei due popoli ne ha fatto uno solo e ha abbattuto il muro di separazione abolendo nel suo corpo terreno la causa dell’inimicizia”. Qui l’apostolo Paolo parla dell’ostilità che esisteva fra Giudei e le altre genti, “gli stranieri”, detti allora “i gentili”, dal termine, appunto “gente”. Ai tempi della Bibbia vi era una barriera fra Giudei e Gentili. Questi due gruppi di persone erano molto diversi, religiosamente e culturalmente, tanto differenti da esservi un’ostilità fra i due: i Giudei erano ostili verso i Gentili, ed i Gentili erano ostili verso i Giudei. Eppure Dio prende Giudei e Gentili, chiamandoli ambedue alla fede in Cristo, e ponendoli assieme come mattoni della stessa Sua casa.
Oggi vi è spesso ostilità fra le persone, persino della stessa nazionalità. Perché sembra che per un motivo o un altro non si vada mai d’accordo? La risposta più semplice è quella più basilare: a causa del peccato. Siamo diversi l’uno dall’altro, è vero, ma il motivo di base per cui la gente non va d’accordo è il peccato. Ogni essere umano, infatti, inclusi voi e io, lotta con il proprio orgoglio ed egoismo. Questi, infatti sono i due peccati di base con i quali noi tutti nasciamo, e quelli che causano nel mondo la maggior parte dei conflitti. Ecco perché è sorprendente come Dio voglia usare materiale umano per la Sua chiesa. Mettete insieme gente orgogliosa ed egoista, e vedrete…
Perché mai, allora, Dio farebbe una tale cosa? Perché mai Dio vorrebbe vivere in una casa fatta di gente così?`Dio è perfezione e purezza. Il nostro peccato lo farebbe ritrarre con orrore, altro che scegliere noi per i suoi progetti!
Materiale che emana un cattivo odore
Immaginate di traslocare in una casa e la prima cosa che notate è il cattivo odore che proviene dal piano terreno, l’ingresso. Ogni casa ha i suoi odori, ma immaginare proprio un cattivo odore. Proviene dal tappeto, un vecchio tappeto che per decenni ha assorbito umidità e il lezzo di animali domestici. Chi vorrebbe vivere in una casa che ha cattivo odore? Allora vi mettete all’opera e vi liberate di quel tappeto, fino al legno su cui è incollato. Poi pulite bene il pavimento fintanto che quell’odore non ci sia più.
Potreste ben pensare che Dio si sia sentito così avendo attorno esseri umani. Ciascuno di noi “puzza” di peccato – d’ogni tipo di egoismo ed d’ogni tipo di orgoglio. Potremmo bene immaginare che egli non vorrebbe “averci intorno. E’ assolutamente vero: orgoglio, egoismo, ed ogni sorta di cose ributtanti che ci caratterizzano, sono un odore orribile per Dio. La Scrittura dice: “Ora le opere della carne sono manifeste, e sono: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregoneria, inimicizie, discordia, gelosia, ire, contese, divisioni, sètte, invidie, ubriachezze, orge e altre simili cose; circa le quali, come vi ho già detto, vi preavviso: chi fa tali cose non erediterà il regno di Dio” (Galati 5:19-21). Perché mai Dio vorrebbe usare proprio noi, la nostra “carne” per la Sua casa?
Un lavaggio radicale
Il motivo lo troviamo nel versetto 13: “Ma ora, in Cristo Gesù, voi che allora eravate lontani siete stati avvicinati mediante il sangue di Cristo”. L’Apostolo dice ai cristiani di Efeso: Un tempo voi eravate lontani da Dio a causa del peccato, del vostro peccato. Ora, però, siete stati “avvicinati” mediante il sangue di Cristo, quello versato come sacrificio sulla croce.
Qualcosa è avvenuto su quella croce, qualcosa di assolutamente stupefacente. Ora voi appartenete a Cristo, ma prima ancora che foste nati, è allora che i vostri peccati sono stati “portati via”. Tutti i vostri peccati d’orgoglio, d’egoismo, ogni peccato che voi abbiate commesso, grande o piccolo che sia, il vostro peccato è stato levato via, lavato, mediante il sangue di Cristo Gesù, ed ora voi manifestate la vostra fede in Lui.
Vi siete mai sporcati le mani di vernice? Quando cercate di pulirvi le mani dalla vernice e cercate di farlo con acqua e sapone, che accade? Che lo sporco non viene via. Come si fa per ripulirsi dalla vernice? Si usa un liquido chiamato solvente. Allo stesso modo non c’è niente che noi si possa fare per toglierci di dosso lo sporco dei nostri peccati d’orgoglio e di egoismo: non vanno via! Potreste anche diventare un fedele musulmano, o un sacerdote buddista, ma i vostri peccati non andranno via. Potreste andare in una cattedrale ed accendere mille candele e dire mille preghiere, ma i vostri peccati non andranno via. Neanche i pellegrinaggi servono! Non c’è alcuna possibile attività umana che possiate fare che vi possa rendere presentabili agli occhi di Dio. C’è, però, il sangue di Cristo. Il sangue di Gesù Cristo, Suo Figlio, ci purifica dal peccato, e quando voi riponete la vostra fede nell’efficacia del sangue di Cristo, e non in tutte quelle cose umane – improvvisamente, ecco, i vostri peccati scompaiono. Scrive l’apostolo Pietro: “…sapendo che non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati dal vano modo di vivere tramandatovi dai vostri padri, ma con il prezioso sangue di Cristo, come quello di un agnello senza difetto né macchia” (1 Pietro 1:18-20). Il sangue di Cristo ci purifica da ogni peccato:. A ecco fino a che punto Dio vi ama!
Costruire pace
Ed ecco perché Egli vi sceglie per essere come mattoni nella Sua casa. Abbiamo prima detto che razza di gente incompatibile noi siamo, di come sia difficile andare d’accordo. Che accade quando tutte queste persone incompatibili si vedono portare via i loro peccati? Che accade quando essi ripongono la loro fede nel sangue di Cristo? Guardate alla seconda parte del versetto 15: il Suo scopo era: “… per creare in sé stesso, dei due, un solo uomo nuovo facendo la pace e per riconciliarli tutti e due con Dio in un corpo unico mediante la sua croce, sulla quale fece morire la loro inimicizia”. Ecco, diventare un mattone della casa di Dio, questo è ciò che davvero ciò che può fare stare insieme la gente: l’autentica e comune adesione a Cristo, alla Sua Persona ed opera. Quei Giudei e quei Gentili che, un tempo, erano ostili l’uno all’altro, ora molti di loro erano diventati credenti in Cristo e vivevano insieme come membri della casa di Dio. Non importa quanto delle persone possano essere differenti, quando ciascuna di loro crede di tutto cuore che i loro peccati sono stati portati via, allora si stabilisce fra di loro un legame importante, un legame che può fare stare insieme anche persone molto diverse come mattoni della casa di Dio. Tutto questo include ciascuno di voi. A coloro che hanno accolto Cristo nella loro vita, la scrittura dice: Voi siete entrati a far parte dell’edificio di Dio. Un mattone alla volta, Egli vi sta trasformano in un posto dove Egli vive mediante il Suo Spirito. Oggi siete la casa di Dio. Avete ricevuto un suggello d’appartenenza. Quando i cristiani si riuniscono per udire e per vivere la Sua Parola, Dio vive fra di loro, mediante il Suo Spirito. Diventare mattoni della casa più stupefacente che sia mai esistita! Il versetto 20 e 21 dice: “Siete stati edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Cristo Gesù stesso la pietra angolare sulla quale l’edificio intero, ben collegato insieme, si va innalzando per essere un tempio santo nel Signore”.
Come vedete voi stessi? Siete solo qualcuno che “va in chiesa” o qualcuno che “è chiesa”? C’è una grande differenza in questo! Vi sono persone che solo vanno ad ascoltare la Parola di Dio al culto e poi dimenticano quel che hanno udito, tornano a casa, e continuano la loro vita come sempre. Nulla è cambiato. Ciò in cui credono è lo stesso. Il loro stile di vita non cambia. Torneranno “in chiesa”, bene, ma… Siamo solo qualcuno che “va in chiesa”? O qualcuno che è chiesa? Siete dei mattoni nella casa di Dio? Ascoltate la Parola di Dio su base regolare? Allora, se lo fate, Dio non è più per voi uno straniero lontano da voi, ma qualcuno che vive in voi. Lo pregate regolarmente. Lo ascoltate mentre vi rivolge la Sua Parola regolarmente, e quando quella settimana voi vivete la vostra vita, ciò in cui voi credete è differente. La vostra concezione del mondo è differente. Sapete che siete stati perdonati a causa del sangue versato da Gesù Cristo. Allora vivete la vostra vita perdonando gli altri, manifestando loro amore, misericordia e longanimità.
E’ questo che descrive chi siamo? Siamo mattoni della casa di Dio? Forse oggi è giunto per qualcuno di voi il giorno di ravvedervi dal vostro peccato e di volgervi a Gesù Cristo per ottenere il Suo perdono. Voi che un tempo eravate lontani, siete stati avvicinati dal sangue di Cristo. Dio vi ha preso dal “deposito dei rifiuti” e vi ha fatti diventare mattoni della Sua casa. Non è forse questa una grazia stupefacente? Possa Iddio benedirvi nel vivere la vostra vita alla gloria di Dio.
Paolo Castellina, riduzione dalla mia predicazione del 16/06/2004
Musiche utilizzate:
- Praise My Soul the King of Heaven (Robin Mark)
- Goldberg Variationen, n. 4, (J. S. Bach) Britten Sinfonia
- Fratelli in Cristo (Guido Focardi)
- Salmo 136 (Guido Focardi)
- All People That On Earth Do Dwell (Traditional), The McCarthy Singers.