Crisi epocali e apocalittica 

 Crisi epocali e apocalittica 

In concomitanza con ogni maggiore crisi storica di questo mondo (sembra che ce ne sia una o due ogni secolo) aumenta fra cristiani di ogni tendenza una giustificabile ansia e l’interesse per l’apocalittica. “Siamo alla fine dei tempi”, dicono molti evangelici, “Cristo sta per tornare, prepariamoci!; “Presto saremo rapiti in cielo”, “Sta comparendo l’Anticristo”, e varianti di questo genere in dipendenza dalle diverse teorie escatologiche sostenute, quelle che interpretano in varia maniera gli scritti profetici della Bibbia.  

Anche i cattolici-romani speculano sui messaggi profetici sulla fine dei tempi che avrebbero loro trasmesso apparizioni “della Madonna” e oscuri mistici e visionari.

Naturalmente chi ce le propone è dogmaticamente sicuro della loro affidabilità [guai a metterle in dubbio!], salvo vederle regolarmente smentite quando non si verificano e nei termini che si aspettavano. Naturalmente poi subentra la dissonanza cognitiva che li spinge a giustificare la cosa e “riaggiustare il tiro”.

Le crisi epocali che causano spesso indicibili sofferenze e tribolazioni alla popolazione sono reali, ma lo stesso non si può dire delle teorie apocalittiche che cercano di spiegarle e, al comparire di queste crisi epocali, molti sono “sicuri” che si tratti della “crisi finale”. Se poi queste teorie sono appoggiate da film e letteratura popolare, la cosa sembra a molti “indiscutibile”. Inutile cercare di persuaderli che molto probabilmente non sarà così.

I sopravvissuti ricostruiranno sulle rovine causate da guerre, terremoti, eruzioni vulcaniche, tsunami, e disastri vari, a testimonianza della resilienza umana (e della divina provvidenza).

Ecco così che tanti si dicono “sicuri” delle loro teorie …ma dal “mille e non più mille” del Medioevo, tutti i movimenti apocalittici sono stati regolarmente smentiti. Chi conosce la storia (cosa sempre più rara oggi) sa che è successo sempre così di fronte ad una maggiore crisi epocale, come le guerre di ampia portata. Si trattava indubbiamente di “piccole apocalissi”, ma sempre e solo locali. “Oggi non sarà più così”, ci dicono. Davvero? … e giù a speculare libro biblico per libro biblico e versetto per versetto…

Gesù stesso, però, ci diceva: Voi udrete parlare di guerre e di rumori di guerre; guardate di non turbarvi, perché bisogna che questo avvenga, ma non sarà ancora la fine” (Matteo 24:6). Si ma… ci dicono, “Gesù parlava alla gente di allora. Oggi, però…”. Davvero?

Un sano e cristiano “agnosticismo” a questo riguardo, ritengo che sia più che mai opportuno. Questo non vuol dire che, di fronte alle crisi epocali, si debba “far finta di nulla” o che non si debbano analizzare e valutare i termini delle varie teorie apocalittiche esistenti, ma “senza perderci troppo tempo”, perché tutto questo potrebbe solo distrarci da cose molto più utili!

Che cos’è “più utile”? Sicuramente vivere, praticare, “lo stile di vita” che Gesù ci ha insegnato – la solidarietà, la compassione cristiana …accada quel che accada!

Certo, io credo che vi sarà quanto dicono le Sacre Scritture sugli avvenimenti finali della storia di questo mondo, come testimonia il Credo: “… E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine … Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà”.

Quando però Cristo tornerà, come ha promesso, egli vorrà vederci “vigilanti”, cioè intenti all’opera che Egli ci ha affidato, e non occupati solo a dibattere animatamente sul significato di versetti biblici e delle loro interconnessioni.

Il Signore Gesù ci dice: “I vostri fianchi siano cinti e le vostre lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando tornerà dalle nozze, per aprirgli subito, appena giungerà e busserà. Beati quei servitori che il padrone, arrivando, troverà vigilanti! In verità io vi dico che egli si cingerà, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. Se giungerà alla seconda o alla terza vigilia e li troverà così, beati loro!  Sappiate questo, che se il padrone di casa sapesse a che ora verrà il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi siate pronti, perché nell’ora che non pensate, il Figlio dell’uomo verrà” (Luca 12:35-40).

Prontezza e vigilanza non significa “in oziosa attesa”, ma essere “all’opera”, svolgendo fedelmente il compito che a ciascuno egli ha affidato. Lo dice chiaramente l’apostolo Paolo: “… vi preghiamo di non lasciarvi così presto sconvolgere la mente né turbare sia da ispirazioni, sia da discorsi, sia da qualche lettera data come nostra, quasi che il giorno del Signore fosse presente” (2 Tessalonicesi 2:2); come pure: “…  ci sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire l’Evangelo di Cristo” (Galati 1:7).

Allora c’erano pure coloro che in attesa dell’imminente ritorno di Cristo non lavoravano più! A loro diceva: “… perché sentiamo che alcuni si conducono fra voi disordinatamente, non lavorando affatto, ma affaccendandosi in cose vane. A quei tali noi ordiniamo e li esortiamo, nel Signore Gesù Cristo, che mangino il proprio pane, lavorando quietamente. Quanto a voi, fratelli, non vi stancate di fare il bene” (2 Tessalonicesi 3:11-13).

Le crisi epocali ci sono sempre state e ci saranno ancora. Comprendo l’ansia e la preoccupazione che molti hanno a loro riguardo. Vi sarà pure grande sofferenza e tribolazioni, ma sarà soprattutto allora  che dovremo moltiplicare la solidarietà, l’assistenza e la condivisione delle risorse.

A chi vorrebbe coinvolgermi, però, in discussioni su teorie apocalittiche di ogni genere gli dico semplicemente, come disse l’apostolo Paolo: “Se poi a qualcuno piace essere litigioso, [o sempre polemico] noi non abbiamo tale usanza” (1 Corinzi 3:16). Il mio tempo è limitato ed intendo usarlo in modo più proficuo che questo.

Continuiamo a fare il nostro dovere di fronte a Dio e per ogni cosa diamogli fiducia …il che è la cosa più importante!

Paolo Castellina, 20 marzo 2023


Supplemento

Quando ci si confronta con persone che parlano costantemente di temi apocalittici, può essere difficile trovare un modo di rispondere che sia costruttivo e rispettoso. Ecco alcuni suggerimenti su come affrontare queste situazioni:

  1. Ascolta con empatia: Cerca di capire le preoccupazioni e le paure della persona senza giudizio. Ascoltare con empatia può aiutare a stabilire una connessione e mostrare alla persona che ti importa dei suoi sentimenti.
  2. Trova un terreno comune: Cerca di identificare argomenti o preoccupazioni condivise che potreste avere in comune, anche se non sei d’accordo su tutto. Ciò può aiutare a creare un dialogo più equilibrato e a ridurre la tensione.
  3. Fornisci informazioni equilibrate: Condividi informazioni accurate e obiettive sui temi apocalittici senza minimizzare le preoccupazioni della persona. Ciò potrebbe includere dati scientifici, opinioni di esperti o altre fonti attendibili.
  4. Concentrati sulle soluzioni: Cerca di spostare la conversazione dalle preoccupazioni apocalittiche alle possibili soluzioni o azioni positive che possono essere intraprese. Questo può aiutare la persona a sentirsi meno impotente e a concentrarsi su ciò che può essere fatto per affrontare le sfide.
  5. Imposta dei limiti: Se la conversazione diventa troppo negativa o angosciante, è importante stabilire dei limiti. Puoi educatamente cambiare argomento o suggerire di prendere una pausa dalla discussione.
  6. Sii paziente e comprensivo: Ricorda che la persona potrebbe essere in uno stato di ansia o preoccupazione, e il suo modo di affrontare queste emozioni potrebbe essere parlando di temi apocalittici. Cerca di essere paziente e comprensivo, anche se non sei d’accordo con le loro opinioni.
  7. Proteggi la tua salute mentale: Se le discussioni apocalittiche hanno un impatto negativo sulla tua salute mentale, è importante prenderti cura di te stesso. Potresti dover limitare il tempo trascorso con queste persone o stabilire confini chiari riguardo ai temi di discussione.

Ricorda che l’obiettivo non è necessariamente cambiare le opinioni delle persone che parlano di temi apocalittici, ma piuttosto stabilire un dialogo rispettoso e costruttivo. Mantenere un approccio empatico e aperto può aiutare a facilitare una conversazione più equilibrata e produttiva.