Mentre il mondo intero è in subbuglio da più di un anno, sconvolto non solo da una conclamata pandemia, ma dagli abusi sempre più palesi dei dominatori di questo mondo che ne profittano per portare avanti le loro ambizioni politiche ed economiche, l’Alleanza Evangelica Italiana esce il 20 settembre con un una “riflessione” del suo Consiglio dal titolo “Il Green Pass tra libertà e responsabilità”. Che cosa “riflette”? Non le proteste di milioni di persone anche in Italia, non i pronunciamenti profetici di tanti rispettati leader cristiani, ma le menzogne dell’establishment politico ed economico a cui ingenuamente sembra credere e si sottomette. Questa “riflessione” può essere considerata un rimarchevole esercizio di conformismo e collaborazionismo subalterno al seguito delle servili dichiarazioni dei leader di “grandi chiese” (grazie a Dio non di tutti). Atteggiandosi a “persone responsabili” e vantando “buon senso”, i redattori di questa riflessione sembrano inconsapevoli dello smaccato attacco del potere politico (al servizio dei potentati economici) ai diritti, libertà, democrazia, ai mezzi di sussistenza e alla vita stessa di milioni di persone – il tutto, naturalmente giustificato da discutibili “misure sanitarie”. Che però propone di fare l’AEI se non una generica “vigilanza”?
Consideriamo le sue affermazioni:
L’Alleanza Evangelica Italiana ha da tempo riflettuto sull’importanza dei vaccini nella lotta al Covid-19, invitando i cristiani evangelici a scelte responsabili per il bene comune e, allo stesso tempo, ricordando il valore della scienza nella prospettiva biblica ed evangelica.
Già questa affermazione comporta numerosi problemi. Sono consapevoli che per il Covid-19 si tratta di prodotti di nuovo tipo che non possono equipararsi ai vaccini tradizionali? Sono consapevoli che producono alterazioni genetiche i cui effetti (a corta e lunga scadenza) sono ancora sconosciuti? Sono consapevoli che di fatto si sta imponendo questi prodotti sulla popolazione che così viene considerata oggetto di sperimentazione, relativizzando e giustificandone gli effetti spesso fatali (quand’anche toccassero solo una minoranza di persone)? Che cosa vuol dire “scelte responsabili”? “Scelte responsabili” per molti significa ben fondato rifiuto di questi prodotti perché molto discutibile e controversa è la propaganda che ne viene fatta dai produttori, spesso di parte e con la soppressione interessata di qualificate autorevoli opinioni contrarie. Sono consapevoli che esistono valide ed efficaci alternative a questi prodotti (anche queste spesso denigrate)? Che cosa vuol dire “bene comune” e rispetto a quali criteri e presupposti? Certa scienza, inoltre, spesso viene assolutizzata e considerata dogma indiscutibile, quando lo stesso metodo scientifico è per definizione stessa discutibile e sottoposto a libero dibattito, in quanto sempre si tratta d’ipotesi condizionate da pure discutibili presupposti e interessi commerciali e di potere politico (che sovente la sfrutta a suo vantaggio). Sono consapevoli, infine, che la “prospettiva biblica ed evangelica” non è univoca, ma anche in questo caso comprende differenze d’interpretazione non irrilevanti?
L’emergenza sanitaria, però, continua e gli effetti dell’epidemia, diretti e indiretti, sono ad oggi incalcolabili. Non vi è dubbio che, ad oggi, la vaccinazione sia indicata da tutte le istituzioni sanitarie nazionali e sovranazionali come la via per uscire dalla pandemia. Non tutti, però, hanno aderito agli inviti delle autorità. L’adesione alla campagna vaccinale, in molti Paesi, non solo in Italia, sembra infatti mostrare diverse incertezze.
Si tratta di una vera “emergenza sanitaria”, quando molti più decessi sono attribuibili a malattie di tipo diverso? Sono consapevoli che potrebbe verosimilmente trattarsi di un’emergenza indotta e frutto di “incidenti” in cui si sono liberati virus oggetto di manipolazione umana come armi biologiche? C’è veramente da fidarsi delle istituzioni sanitarie nazionali e sovranazionali spesso ed è vero che questi vaccini sarebbero “l’unica via per uscire dalla pandemia”? Non sarebbe forse il caso di unirsi (o almeno di considerarne seriamente le argomentazioni) a coloro che “non hanno adito agli inviti delle autorità” soprattutto quando non si tratta di “inviti”, ma di ricatti e di estorsioni a danno della popolazione? Queste incertezze non sono forse da considerarsi seriamente?
Infatti, si ammette:
Chi non si vaccina ha diverse motivazioni: c’è chi è convinto del legame tra le multinazionali farmaceutiche e i poteri forti, c’è chi ha elaborato convinzioni particolari ed è sicuro di un profondo complotto difficile da decifrare per i più, c’è chi invece ha una posizione attendista, nella speranza che prima poi si faccia piena chiarezza sugli effetti e sui rischi legati al vaccino.
Il governo.
In questo scenario, il Governo italiano ha recentemente deciso l’obbligo della certificazione verde per tutti i lavoratori pubblici, privati, autonomi, ecc. La recente estensione amplia in questo modo l’obbligo della certificazione per molti settori della società civile, facendo del green pass lo strumento cardine per l’esercizio di molti diritti nel prossimo futuro.
Sono consapevoli che questa infame certificato verde, oltre non garantire alcuna reale protezione (difatti i vaccinati sono altrettanto contagiosi che individui non vaccinati, anzi di più, perché a individui sani sono stati iniettati pericolosi virus, per quanto “a fin di bene”), sono gravemente discriminatori, attentano alle libertà costituzionali e ai diritti umani, pregiudicano l’attività lavorativa di moltissime persone, e deprimono gravemente l’economia nazionale, rendendola sempre più dipendente dal debito e quindi dal controllo sovranazionale?
Si ammette così, certo, che:
Ci sono però alcuni elementi che ci preoccupano: Il primo elemento deriva dall’interrogarsi sui profili di responsabilità individuale riconosciuta a ogni individuo nelle dimensioni più personali della vita, a partire dagli aspetti sanitari. Fino a che punto è legittimo esigere una scelta medica indipendentemente dalla sua compatibilità con la responsabilità e con la libertà individuale? Nella forma e nella sostanza, l’azione governativa nel nostro Paese rischia di abbracciare forme di paternalismo politico-sanitario, che all’interno della cornice dell’emergenza sanitaria condiziona pesantemente molte libertà; Introdurre il green pass obbligatorio nel mondo del lavoro è di fatto una via dolce all’obbligatorietà del vaccino. Ma tale scivolamento – dal “fortemente” consigliato all’obbligatorio – del decisore politico non è immune di rischi e ambiguità. É quella dell’obbligo la sola via da percorrere?
E’ così, ma invece che limitarsi a fare considerazioni teoriche, non sarebbero più opportune dichiarazioni e azioni profetiche come il sostegno delle proteste della popolazione e l’organizzare azioni di disubbidienza civile contro gli abusi delle autorità che furbescamente si nascondono dietro una legalità parlamentare fortemente oggi compromessa? Una vocazione tirannica di certe forze politiche non sarebbe forse da contrastare?
Nella visione cristiana le autorità governative sono al servizio dei cittadini e, in quanto tali, devono salvaguardare l’esercizio delle loro libertà e responsabilità. La responsabilità – in primis quella individuale – è da difendere e rilanciare, non ridurre e compattare; i primi provvedimenti sul green pass sembravano improntati ad un criterio che lo prevedevano per specifici servizi (ristorante, eventi sportivi, concerti, cinema, etc), o per alcuni ambiti di alto rischio (trasporti long range, ospedali). Siamo sicuri che l’estensione a servizi essenziali operata con gli ultimi provvedimenti non rappresenti una compressione sproporzionata dei diritti fondamentali dei cittadini?
Di quale “visione cristiana” qui si parla? Per quanto questa affermazione sia vera, che cosa si intende fare al riguardo? Questo “siamo sicuri” non dovrebbe forse condurre a una prassi di chiese e credenti, che nemmeno considerano? Inoltre, la tradizionale dottrina della “soggezione alle autorità” è fortemente discutibile e una diversa visione del dettato biblico conduce a diverse posizioni sull’argomento. Ne sono consapevoli?
Come evangelici – distanti da posizioni negazioniste o ideologiche – siamo convinti che difendere la libertà individuale significhi rispettare la coscienza e le scelte delle persone. Crediamo che la fiducia cieca e totale nei confronti di una qualche autorità sia sempre da problematizzare e mettere in discussione. Pur se impegnati a pregare e rispettare le autorità politiche, siamo infatti convinti che non sia salutare per la nostra democrazia sospendere i suoi principi di libertà.
Di quali “evangelici” qui si sta parlando? Che cosa si intende per “posizioni negazioniste o ideologiche”? L’uso dello stesso termine “negazionista”, inoltre, rispecchia la propaganda dell’establishmente e dei media a esso asserviti che fa uso di artifici retorici che non rendono ragione alle argomentazioni degli oppositori e sono tesi a diffarmarli. Di fatto così queste attribuzioni sono destinate a soffocare il dibattito e l’opposizione. Certo, rispetto della coscienza, ma di fronte a tali evidenti abusi delle autorità, che cosa si intende fare? Tacere o limitarsi a una timida ma “rispettosa” critica?
Il pensiero biblico ci avverte continuamente del potenziale corruttivo e degenerativo delle migliori intenzioni. L’appello al bene comune di molti, il desiderio di ritornare al più presto alla normalità pre-covid, non ci esime dal dovere della vigilanza, dal tenere mente e occhi ben aperti.
Non sembra loro che corruzione e degenerazione possa riguardare anche l’AEI? Che cosa vuol dire in pratica, vigilanza? Si può dire che proprio perché siamo vigilanti siamo chiamati a una decisa azione profetica, che sembra totalmente assente da questi e simili documenti dell’AEI.
Come Alleanza Evangelica Italiana invitiamo con decisione tutti i cristiani ad allontanarsi dalle molteplici tipologie della teoria della cospirazione. Il virus è reale e la pandemia da Covid-19 continua ad avere conseguenze letali, oltre che un impatto sociale ed economico devastante, soprattutto per i le situazioni fragili e i contesti più poveri. La pandemia – per la quale siamo impegnati continuamente in preghiera – deve essere combattuta con tutte le nostre forze e intelligenze, facendo appello alla responsabilità, comunicando in modo trasparente e veritiero, e formando e informando continuamente, motivando e incoraggiando tutti i cittadini ad assumere comportamenti responsabili e non rischiosi.
L’appello ad allontanarsi dalle “molteplici tipologie della teoria della cospirazione” è totalmente fuori luogo. Molte cospirazioni sono reali e nient’affatto teorie, come la storia passata ben dimostra. Dovremmo essere ciechi su quelle attuali, non rendendosi conto che Satana, bugiardo e omicida, manipola ad arte forze di ogni tipo per realizzare i suoi malefici fini? Quando l’Apostolo diceva “affinché non siamo soverchiati da Satana, giacché non ignoriamo le sue macchinazioni” (2 Corinzi 2:11) era forse anche lui un “cospirazionista”? Gli eventi descritti dal libro dell’Apocalisse, benché discutibili, sono forse solo “fantasie”? Certamente vi possono essere e vi sono state esagerazioni al riguardo, ma un conto è l’abuso, altro conto è l’uso legittimo. Chi è poi che stabilisce ciò che sia da intendersi “interpretazione legittima”. Vero è quanto si afferma nel prosieguo della citazione precedente, ma lo si fa veramente, o piuttosto, piegandosi alle direttive dell’establishment, si contraddicono queste stesse aspirazioni?
Esiste, però, anche il peccato, che agisce non solo negli ambiti religiosi o nei settori spirituali della vita, ma che facilmente caratterizza anche le strutture e i poteri, le azioni, le decisioni e le migliori ambizioni. L’errore e la corruzione sono sempre dietro l’angolo. Come cristiani siano chiamati ad un coinvolgimento attivo nella società civile. Nella visione biblica Dio ha stabilito i governi per il beneficio della comunità. Sebbene siano poteri segnati dall’ambiguità, il governo come istituzione continua a caratterizzarsi sia per le sue grandi potenzialità, sia per alcuni rischi che da sempre lo hanno segnato.
“Parole sante”, ma “coinvolgimento attivo nella società” non dovrebbe significare pure che i credenti e le chiese partecipano alle azioni e iniziative di protesta, e non sono quelle autorizzate o accettate (e spesso convenientemente sfruttate) dal governo. Qui si pone pure l’esigenza di considerare il governo esclusivamente nei limiti che la Legge di Dio gli assegna, e che ogni qual volta esso fuoriesce da quei limiti e abusa delle sue funzioni, è non solo legittimo, ma anche doveroso ribellarvisi debitamente.
Per questo motivo, ancora una volta dobbiamo far nostra la prospettiva cristiana quando ci indica la necessità di pregare per i governi e avere in alta considerazione le autorità pubbliche e le istituzioni governative, senza però assumere mai nei loro confronti un atteggiamento idolatrico e inutilmente acritico. Siamo invitati a condividere la visione e i valori cristiani nel cuore dei processi sociali, influenzando il mondo dove viviamo con la preghiera, l’esempio, l’operare per il bene altrui, l’umiltà, il coinvolgimento culturale e l’impegno sociale e politico.
Certo “alta considerazione” per il governo, ma solo quando esso corrisponde ai criteri stabiliti da Dio.
“Facilitare la crescita di una società civile significa non esercitare una autorità ingombrante, onnicomprensiva, indifferenziata che spiazza o soprassiede alle responsabilità … attribuite ad altri soggetti” (Per il bene dell’Italia, AEI, 2008).
Belle parole, ma in pratica, che fare? Non corrono il rischio questi responsabili dell’AEI, insieme ad altri enti ecclesiastici acritici e collaborazionisti dei poteri di questo mondo, di essere sottoposti essi stessi a ciò che il Signore Gesù diceva a proposito dei Suoi avversari: “Lasciateli; sono ciechi, guide di ciechi; or se un cieco guida un altro cieco, ambedue cadranno nella fossa” (Matteo 5:14).
Ci sarebbe ancora molto altro da dire, ma una severa critica teologica e riforma dei principi delle chiese che appartengono a questa Alleanza, sarebbero quanto mai necessaria, quando lo si fa, però, alcuni si scandalizzano e ci accusano di non essere “abbastanza fraterni”, o persino “presuntuosi”, non rendendosi conto che: “Poiché è giunto il tempo in cui il giudicio ha da cominciare dalla casa di Dio; e se comincia prima da noi, qual sarà la fine di quelli che non ubbidiscono al Vangelo di Dio?” (1 Pietro 4:17).
Quanto mai importante per chi ha letto fino a questo punto questo articolo, la seria considerazione della Dichiarazione di Warrenton sugli obblighi medici, etica biblica e autorità (https://www.tempodiriforma.it/wp/dichiarazione-di-warrenton/) come pure gli articoli di etica ed etica politica presenti in: https://www.tempodiriforma.it/mw/index.php?title=Etica
Paolo E. Castellina, 21 settembre 2021
Il documento dell’AEI è riportato in: https://www.alleanzaevangelica.org/index.php/news/9-attualita-italia/1222-il-green-pass-tra-liberta-e-responsabilita?