Ci vorrebbero intrappolare: sono abilissimi nell’arte dell’inganno  (Matteo 24:24)

Domenica 1 Settembre 2024, a quattordicesima domenica dopo quella dedicata alla Trinità

[Culto completo con predicazione, 57′ 10″]

[Solo predicazione, 30′ 14″]

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Efficaci falsificazioni  

Innumerevoli sono oggigiorno gli strumenti di cui fanno uso profittatori della politica, della religione e dello spettacolo per attrarre a sé e manipolare folle di persone plaudenti. Tanti sono, infatti, coloro che rimangono affascinati dalle loro arti e capacità – tante persone superficiali e prive di discernimento. Se un tempo illusionisti di varia natura facevano uso di abili “arti magiche” dell’inganno, come i proverbiali maghi della corte dei faraoni egiziani e babilonesi, oggi si avvalgono degli strumenti offerti dalla tecnologia per fare apparire, in maniera spesso davvero stupefacente e particolarmente convincente, ciò che non è. È il caso dei cosiddetti “deep fakes”. I “deep fakes” [1] sono video, audio, immagini o altri contenuti multimediali generati artificialmente attraverso l’uso di tecniche di intelligenza artificiale e apprendimento automatico. Questi contenuti possono sembrare autentici e reali, ma in realtà sono creati attraverso la manipolazione digitale di materiale preesistente. Con lo scopo di ingannare, chi ne abusa può produrre e diffondere filmati in cui si vedono politici o attori famosi che fanno affermazioni che in realtà non hanno mai fatto. In un mondo in cui la menzogna e l’inganno senza scrupoli nella lotta politica e nella manipolazione delle masse è sempre più comune, molti sono coloro che imprudentemente vi cascano. Difendersene è sempre più difficile.

Una volta Gesù aveva messo in guardia i Suoi discepoli dicendo: “Sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi segni e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti” (Matteo 24:24). In effetti, la seduzione operata da pretesi “salvatori” e “uomini della provvidenza”, falsi cristi e falsi profeti, combinati alle operazioni di stupefacenti segni e prodigi, compare sempre in momenti di particolare crisi nella storia. Molte persone disavvedute ne rimangono sedotte. Come ce se ne può difendere? Chi sono coloro che ne sono immuni, e perché?

Il testo biblico 

Ascoltiamo il testo biblico in cui compare quella affermazione di Gesù. Ne vedremo poi il contesto e le lezioni che esso ci dà.

“Quando dunque vedrete l’abominazione della desolazione, della quale ha parlato il profeta Daniele, posta in luogo santo (chi legge vi ponga mente), allora quelli che saranno nella Giudea, fuggano ai monti; chi sarà sulla terrazza non scenda per togliere quello che è in casa sua e chi sarà nel campo non torni indietro a prendere la sua veste. Guai alle donne che saranno incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni! Pregate che la vostra fuga non avvenga d’inverno né di sabato, perché allora vi sarà una grande tribolazione, tale che non vi è stata dal principio del mondo fino ad ora, né mai più vi sarà. E se quei giorni non fossero stati abbreviati, nessuno scamperebbe, ma, a motivo degli eletti, quei giorni saranno abbreviati. Allora, se qualcuno vi dice: ‘Il Cristo eccolo qui, eccolo là’, non lo credete, perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi segni e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti. Ecco, ve l’ho predetto. Se dunque vi dicono: ‘Eccolo, è nel deserto’, non vi andate; ‘Eccolo, è nelle stanze interne’, non lo credete, perché, come il lampo esce da levante e si vede fino a ponente, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Dovunque sarà il cadavere, lì si raduneranno le aquile” (Matteo 24:15-28).

Il versetto di Matteo 24:24 si inserisce all’interno del discorso profetico di Gesù, un discorso che egli tiene sul Monte degli Ulivi. La “fine dei tempi” alla quale Gesù si riferisce, nel suo contesto, riguarda la fine definitiva dell’Israele storico, la dissacrazione e successiva distruzione del tempio di Gerusalemme con la susseguente dispersione dei superstiti al massacro che sarebbe poi avvenuto. Strumento di tale distruzione, che Gesù profetizza, sarebbe stata l’azione delle truppe dell’impero romano che avrebbero così fatto “piazza pulita” della fiera popolazione ebraica che costituiva un fastidioso problema per Roma. Tale totale distruzione senza scrupoli di nazioni resistenti alla loro dominazione, era per altro prassi comune per gli antichi romani anche in altri luoghi e simili circostanze. Gli imperi non hanno scrupolo alcuno per assicurare il proprio dominio. Dal punto di vista degli ebrei, quella sarebbe stata, in ogni caso, la fine definitiva della loro nazione, indubbiamente “la fine del mondo”, del loro mondo, quello nel quale avevano riposto tutte le loro speranze. Si sarebbero di fatto dispersi in ogni dove. Con loro pure si sarebbero dispersi i cristiani. Per i cristiani, però, tale dispersione sarebbe stata l’inizio di un nuovo mondo, di tempi nuovi, di una nuova era, di una nuova fase della storia nei propositi di Dio. Di fatto, tramite loro, l’Evangelo di Cristo Gesù si sarebbe gradualmente diffuso dovunque nel mondo, indubbiamente “come il lampo esce da levante e si vede fino a ponente”. Con l’evangelizzazione nella potenza dello Spirito Santo, Cristo sarebbe “tornato” e la Sua signoria diffusa dovunque. Nel Suo discorso profetico, così, Gesù rende edotti i Suoi discepoli su ciò che sarebbe presto avvenuto dando loro pure disposizioni “di fuga” da quella situazione. Queste disposizioni sarebbero poi culminate nel Grande Mandato, quello che troviamo alla fine del vangelo secondo Matteo: “Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente” (Matteo 28:18-20). Tutto questo le potenze di questo mondo, pur resistendovi, non avrebbero potuto impedirlo.

Il nuovo mondo, l’era cristiana, quella in cui noi oggi viviamo, non sarebbe stata certo priva di problemi per i discepoli di Gesù, come non lo è a tutt’oggi. Perché? Perché le potenze di questo mondo, guidate dalle forze spirituali della malvagità, non si danno pace. Esse non ammetteranno mai la loro sconfitta e cercano in tutti i modi, anche i più astuti, di causare i  maggiori danni possibili al loro avversario, il Cristo e a coloro che Lo seguono e Lo servono. Fanno questo non solo con aperte persecuzioni, ma anche seducendo i cristiani, cercando di sviarli e neutralizzarli. Come lo fanno? Lo fanno con falsi cristi e falsi profeti, che spesso si avvalgono di grandi ed ingannevoli segni e prodigi. False religioni, falsi salvatori, chiese falsate ed organizzazioni religiose pseudo-cristiane, false teologie, falsi miracoli, falsi movimenti taumaturgici sono fra i loro strumenti preferiti. Il tutto solo per dare apparenza di verità – e può essere molto persuasivo! Questo è in grado di attirare folle intere di persone così abbagliate ed ingannate, prive di spirito critico e discernimento.

Queste “rappresentazioni teatrali” potranno sedurre anche gli eletti di Dio? Magari solo temporaneamente, ma prima o poi essi si accorgeranno dell’inganno e, resistendovi ed allontanandosene, lo smaschereranno e lo denunceranno. No, non è possibile sedurre gli eletti di Dio, i cristiani autentici, perché, nella Sua grazia, Dio costantemente li preserva provvidenzialmente dagli inganni di Satana e dei suoi servi.

Nel capitolo 24 di Matteo, così, Gesù, facendo uso del linguaggio dell’apocalittica giudaica, ben conosciuto a quel tempo e del quale noi oggi non siamo avvezzi (e di fatto, per questo, incorriamo spesso in equivoci), si occupa in gran parte di una descrizione degli avvenimenti che accompagneranno il “tempo della fine”, la fine del loro mondo. Ecco così come Gesù parli della distruzione del Tempio di Gerusalemme, di guerre, carestie, terremoti e altre calamità, cose che descrive come “principio dei dolori” (Matteo 24:8). È in questo scenario apocalittico che Gesù avverte: sorgeranno “falsi cristi e falsi profeti” che cercheranno di ingannare le persone, persino, se possibile (ma non è possibile) coloro che Dio ha destinato alla grazia della salvezza, gli eletti.

I termini della questione 

Esaminiamo allora con attenzione la frase: “… sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi segni e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti”

I falsi cristi. Letteralmente “pseudocristi”. Il termine “cristo” deriva dal greco Christos, che significa “unto”, “consacrato”, corrispondente all’ebraico Messia, l’atteso Salvatore mandato da Dio. Nei tempi di Gesù, molti ebrei aspettavano un messia politico o militare che li avrebbe liberati dal dominio romano. Il Vangelo di Matteo fa riferimento a coloro che si presentavano come il Messia promesso, ma che in realtà erano impostori, sfruttando le speranze e le aspettative del popolo per scopi personali o politici. Lo aveva ben osservato il saggio Gamaliele di fronte al Sinedrio israelita a proposito dei discepoli di Gesù: “Uomini d’Israele, badate bene a quello che state per fare circa questi uomini. Poiché, prima d’ora, sorse Teuda, dicendo di essere qualcuno, e presso di lui si raccolsero circa quattrocento uomini; egli fu ucciso e tutti quelli che gli avevano prestato fede furono sbandati e ridotti a nulla. Dopo costui, sorse Giuda il Galileo, ai giorni del censimento, e si trascinò dietro della gente; anch’egli perì e tutti coloro che gli avevano prestato fede furono dispersi. E ora vi dico: non occupatevi di questi uomini e lasciateli stare, perché, se questo disegno o quest’opera è dagli uomini, sarà distrutta, ma se è da Dio, voi non li potrete distruggere, se non volete trovarvi a combattere anche contro Dio (Atti 5:34-39).

Nel contesto moderno, i “falsi cristi” potrebbero essere interpretati come figure che pretendono di essere i salvatori o i leader, “uomini della provvidenza” destinati a risolvere i problemi dell’umanità, spesso attraverso promesse di soluzioni facili o ideologie diverse dagli insegnamenti di Cristo. Possono essere leader religiosi, politici, o movimenti che cercano di sostituire il ruolo centrale e immediato di Gesù Cristo nella vita spirituale dei credenti con qualcosa di diverso, distorto o mediato.

I falsi profeti. Letteralmente “pseudoprofeti”. I falsi profeti erano persone che dichiaravano di parlare in nome di Dio, ma che in realtà ingannavano il popolo con messaggi falsi, spesso per ottenere potere o influenza, compiacendo la gente con quello che avrebbero voluto sentire, messaggi comodi e facili, oppure compiacendo le autorità politiche e religiose. In un contesto di crisi e aspettative escatologiche, i falsi profeti avrebbero potuto pretendere di avere rivelazioni speciali o di conoscere il futuro, confondendo e manipolando la comunità dei credenti. Oggi i “falsi profeti” potrebbero essere interpretati come quelle figure che diffondono dottrine errate o deviano dall’insegnamento biblico, promuovendo idee o pratiche in grado di allontanare i credenti dalla vera fede. Potrebbero anche rappresentare leader carismatici che manipolano le persone usando il linguaggio religioso per scopi personali di profitto o potere, o che promuovono visioni distorte della religione.

Segni e prodigi. Che cosa sono poi i “grandi segni e prodigi”? Segni (semeia in greco), nel contesto biblico, i segni sono manifestazioni che segnalano la presenza e l’attività di una realtà spirituale o divina. Nel ministero di Gesù, i segni erano miracoli che attestavano la sua identità divina e la veridicità del suo messaggio. I segni avevano lo scopo di rivelare la presenza e l’opera di Dio. I prodigi (terata in greco) sono atti straordinari che suscitano meraviglia e stupore, miracoli. Nella Bibbia, spesso sono associati a interventi divini che rivelano la potenza di Dio. I prodigi, come i segni, sono eventi soprannaturali che catturano l’attenzione e dimostrano la forza e l’autorità del messaggio di Dio. Nel contesto di Matteo 24:24, Gesù avverte che i falsi cristi e i falsi profeti avrebbero utilizzato segni e prodigi per ingannare le persone, inducendo anche i credenti più fedeli a dubitare o a deviare dalla vera fede. Questi segni e prodigi, quindi, non sarebbero state autentiche manifestazioni divine, ma opere ingannevoli destinate a fuorviare. Oggi, si potrebbero considerare “segni e prodigi” quelle manifestazioni miracolose che alcuni leader religiosi o movimenti carismatici pretendono di compiere. Questi eventi possono attrarre molti seguaci, soprattutto in tempi di crisi o in contesti di grande incertezza. Tuttavia, come nel tempo di Gesù, è essenziale discernere se tali manifestazioni siano davvero opere di Dio o se sono inganni volti solo a manipolare i fedeli disavveduti. In un contesto più ampio, i “segni e prodigi” possono riferirsi a eventi o fenomeni straordinari che catturano l’immaginazione pubblica e spingono le persone a seguire determinati leader, ideologie o movimenti. Questi possono includere apparizioni, visioni, o eventi naturali che vengono interpretati come conferme di specifiche credenze o profezie. Con l’avvento delle tecnologie avanzate e dei media, poi, la manipolazione visiva e psicologica è indubbiamente diventata più sofisticata. “Segni e prodigi” potrebbero così anche riferirsi a spettacoli, illusioni o manipolazioni digitali che cercano di convincere le persone di verità distorte, sfruttando la meraviglia e lo stupore che tali tecnologie possono suscitare. Alcuni fenomeni sociopolitici,  poi, come rivoluzioni, movimenti di massa o eventi catastrofici, possono essere interpretati da alcuni come “segni” di una nuova era o di un cambiamento radicale. I leader che emergono in tali contesti possono essere visti come salvatori o profeti, utilizzando questi eventi come “prodigi” per legittimare il loro potere e influenza. Nel Nuovo Testamento, i “segni e prodigi” sono per altro attribuiti alla figura dell’Anticristo, poiché essi vengono descritti come strumenti di inganno utilizzati da figure malvagie per distorcere la verità e indurre le persone a seguire falsi insegnamenti di perdizione. Questi “segni e prodigi” vengono distinti dai miracoli autentici compiuti da Gesù e dagli apostoli, in quanto non sono espressione del potere di Dio, ma mezzi di inganno.

 Un ammonimento sempre rilevante 

L’avvertimento che Gesù aveva dato: “sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi segni e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti” rimane per noi sempre rilevante. Non si limita, infatti, al contesto storico o futuro. Nella società contemporanea, le “seduzioni” si manifestano in molte forme, non solo religiose ma anche ideologiche, culturali e sociali. I “falsi cristi e falsi profeti” possono essere interpretati come figure o ideologie che promettono soluzioni facili, prosperità oppure “metodi infallibili”, ma che in realtà allontanano le persone dalla verità e dai valori genuini insegnati dalla Bibbia. Di questo dobbiamo sempre essere consapevoli. L’apostolo Paolo aggiunge: “… affinché non siamo raggirati da Satana, poiché non ignoriamo le sue macchinazioni” (2 Corinzi 2:11)

Essere consapevoli significa in primo luogo sviluppare discernimento spirituale: i cristiani sono chiamati a sviluppare un discernimento profondo, fondato sulla conoscenza della Scrittura e sulla preghiera, per riconoscere ciò che è vero e giusto. In secondo luogo significa sempre essere vigilanti. La vigilanza è fondamentale per non farsi trascinare da falsi insegnamenti. Il Salvatore Gesù Cristo sollecita i Suoi discepoli a essere attenti, critici e sempre pronti a esaminare ciò che viene loro presentato. In terzo luogo, questo significa fedeltà alla verità rivelata  senza compromessi. Resistere alle seduzioni implica rimanere fedeli ai principi e agli insegnamenti di Cristo, senza lasciarsi distrarre o ingannare da presunte alternative che possono sembrare attraenti o convincenti.

Purtroppo saranno molti coloro che si lasceranno sedurre dai segni e dai prodigi operati da falsi cristi e falsi profeti, ma Gesù a questo aggiunge: “… se fosse possibile, anche gli eletti”. La menzione degli “eletti” suggerisce una particolare preoccupazione per la comunità dei fedeli. Gli eletti, anche in questo contesto, sono coloro che sono stati scelti da Dio per ricevere la grazia della salvezza, ma la provvidenza di Dio li preserverà dall’essere ingannati. Dio, infatti, non lascerà incompiuta l’opera iniziata con loro né permetterà che sia pregiudicata da niente e da nessuno. In ogni caso, il rischio che anche loro possano essere ingannati (anche solo temporaneamente)  sottolinea l’enormità del pericolo rappresentato da questi falsi cristi e profeti. Ne siamo coscienti?

Il versetto di Matteo 24:24, quindi, non è solo una profezia per i tempi futuri, ma un avvertimento costante per i cristiani di ogni epoca. In un mondo in cui le “seduzioni” sono numerose e pervasive, il messaggio di Gesù invita alla consapevolezza, al discernimento e alla resistenza contro ogni forma di inganno. La sfida per i cristiani contemporanei è riconoscere e resistere a queste influenze, mantenendo una fede salda e ben radicata nella Parola di Dio. Come esorta l’apostolo Paolo: “Rivestitevi della completa armatura di Dio, affinché possiate stare saldi contro le insidie del diavolo” (Efesini 6:11). Satana sa come ingannare, come pure sa come sfruttare i nostri errori e incoerenze. Dio ci provvede però degli strumenti necessari per non cadere in trappola. Ne facciamo uso?

Paolo Castellina, 23 Agosto 2024

Note

[1] Sui “deep fakes” vedasi: https://www.tempodiriforma.it/mw/index.php?title=Teopedia/Deep_fakes