Le benedizioni non cascano dal cielo all’improvviso (Efesini 3:14-21)

20 Luglio 2021 Paolo Castellina 0

Domenica 25 Luglio 2021 – Nona domenica dopo Pentecoste – Stoltezza contrapposta a intelletto (stupidità contrapposta a intelligenza) è la diagnosi netta ed impietosa che Dio, nella Sua Parola fa non solo di chi vive come se Egli non esistesse, ma pure di chi non si conforma alla Sua volontà rivelata pur dichiarandosi credente. Ascoltare la Parola di Dio, comprenderla ed applicarla nella nostra vita, è ciò che vogliamo fare nel servizio di culto di cui in questo momento vogliamo averne l’opportunità. Liberandoci da ogni distrazione, prepariamo il nostro cuore e la nostra mente in vista dell’azione.

Diventare un mattone della casa di Dio (Efesini 2:19-22)

14 Luglio 2021 Paolo Castellina 0

Dio ha una sua “casa”, la “chiesa dell’Iddio vivente, colonna e base della verità”, fatta non di pietre, mattoni e legno, ma di persone, di esseri umani. Si potrebbe dire che questo “materiale” sia la scelta più infelice e controproducente che avesse mai potuto fare. Inaffidabili, instabili, deboli, corruttibili, moralmente e spiritualmente contaminati… Eppure Egli prende materiale così inadatto, gradualmente lo lavora e lo trasforma e ne fa il Suo tempio. Come si diventa noi stessi “la casa di Dio”? Lo vediamo nella lettura biblica di questa settimana: Efesini 2:19-22.

Chi ha perduto la testa? (Marco 6:17-29)

6 Luglio 2021 Paolo Castellina 0

Conoscete l’espressione: “Perdere la testa”? Significa non ragionare più in modo sensato, lasciarsi prendere da qualche forte passione tanto da giungere a commettere atti sconsiderati per i quali poi ci si dovrà pentire. Oggi vi vorrei proporre un racconto biblico in cui tutti i suoi protagonisti …perdono la testa, figurativamente e uno anche letteralmente. E’ una storia tragica che porta in sé stessa parecchi spunti di riflessione. Essa vede sulla scena il profeta Giovanni Battista, il re Erode e due donne.
Nell’udire ora questo racconto, tratto dal vangelo secondo Marco, vorrei che provaste a rispondere alla domanda: “Chi è che in questo racconto ha perduto la testa?”. Vedete poi se anche noi, in qualche modo, potremmo trovarci in una situazione simile e come noi reagiremmo.

La grazia di Dio: il nostro bene più grande (2 Corinzi 12:2-10)

29 Giugno 2021 Paolo Castellina 0

Nel testo biblico proposto oggi alla nostra riflessione, l’apostolo Paolo parla di sé stesso, delle proprie esperienze personali. La sua vita era stata indubbiamente avventurosa ed oggi se ne sono fatti persino dei film. Paolo, però, non parla volentieri di sé stesso, e lo ammette esplicitamente dicendo di essere quasi stato “costretto” a farlo. Egli, infatti, era una persona umile che non amava vantare alcunché di quello che egli era o stava facendo. In effetti, Paolo si era proposto, nel suo ministero, di parlare esclusivamente del Signore e Salvatore Gesù Cristo e delle Sue virtù. Afferma, infatti, “…mi ero proposto di non sapere fra voi altro, se non Gesù Cristo e lui crocifisso” (1 Corinzi 2:2).

La profondità di un’amore (2 Corinzi 8:9)

17 Giugno 2021 Paolo Castellina 0

L’amore di Dio per creature umane perdute era ed è così profondo e forte da venire Egli stesso fra di noi in questo mondo nella persona di Gesù Cristo, tanto che, come dice la Bibbia, “…trovato nell’esteriore simile ad un uomo, abbassò sé stesso, divenendo ubbidiente fino alla morte e alla morte di croce” (Filippesi 2:8). Non si tratta di un mito, ma di un fatto senza paralleli nelle religioni e filosofie di questo mondo. In Gesù Dio, sotto l’impulso una grande, stupefacente ed immeritata compassione per la condizione umana, volontariamente si umilia, si abbassa, “si fa povero”, “si svuota” dell’eterna Sua gloria e perfezione per assumere la natura umana, in tutte le sue limitazioni, contraddizioni e miserie. Non solo questo, ma Egli sceglie la condizione dei più disagiati nella società, degli ultimi, e persino muore della morte riservata in questo mondo a coloro a cui è tolta ogni dignità.