La misericordia di Dio e la nostra (Luca 15:1-2,11-32)
Chi sbaglia deve pagare, la giustizia deve trionfare: ecco un principio importante per la convivenza umana. Giustizia, però, non vuol dire la vendetta della società sul trasgressore delle sue norme, perché, come si dice giustamente, la sanzione penale deve essere finalizzata possibilmente al recupero del criminale alla legalità, non al suo annientamento. Giustizia e recupero del trasgressore trovano la loro origine nel messaggio incarnato da Gesù: sono concetti genuinamente cristiani. Sono doni che Dio concede a tutti coloro che, giungendo a comprendere la bontà della legge divina, ravvedendosi dai loro peccati, chiedendo perdono e, disponendosi ad una rinnovata obbedienza, desiderano sinceramente ritornare ad essere in comunione con Dio. Uno dei testi meglio noti che illustrano questo principio è la parabola del figlio prodigo di Luca 15. Da essa vorrei mettere in evidenza oggi in particolare la misericordia del carattere di Dio, quella che pure deve far parte del nostro carattere cristiano, e il fatto che qui troviamo la descrizione stessa della condizione umana.