Questa è la quarta puntata della nostra investigazione sulla libertà dal punto di vista cristiano. Avevamo precedentemente messo in evidenza come la libertà sia un dono di Dio attraverso il ravvedimento e la fede nel Signore e Salvatore Gesù Cristo. E’ l’opera di Cristo, infatti, che ci libera dalla schiavitù della corruzione del peccato per entrare in quella che proprio la Scrittura chiama “la gloriosa libertà dei figli di Dio” (Romani 8:21). Questo è un presupposto imprescindibile. Si tratta di una libertà interiore, libertà dell’anima, libertà del nostro spirito. La libertà cristiana, però, non si limita a questo, ma deve manifestarsi “all’esterno” allorché il cristiano esplicita la sua libertà interiore nei vari ambiti della vita e, soprattutto, “dona libertà” agli altri promuovendo nell’ambito della società in cui vive uno stile di vita che si fonda sui diritti e sui privilegi che Dio ha accordato alle creature umane. Questo ci porta ad opporci in modo militante a tutte le forze che, in questo mondo, vorrebbero frustrare la nostra libertà e diritti, asservendoci, schiavizzandoci. Per questo abbiamo parlato anche dello stato, quell’organizzazione della società che, secondo i principi biblici, deve avere come suo unico scopo la protezione e la promozione della libertà di cui noi siamo titolari “per diritto divino”. Oggi parleremo della creatività umana che pure dev’essere lasciata libera di svilupparsi nell’ambito di ciò che Dio per noi ha disposto.