Domenica 19 luglio 2020 – Settima Domenica dopo Pentecoste
Letture bibliche: Salmo 139; Genesi 28:10-19; Romani 8:12-25; Matteo 13:24-30,36-43
La pace è ciò che perseguono oggi tanti leader religiosi cristiani e chiese e per quella sono disposti ad ogni sorta di compromesso ed accomodamento con le forze in competizione che vorrebbero dominare questo mondo. Quand’anche, però, tacessero le armi e le violenze (ammesso che fosse realizzabile), quella non sarebbe che una pace ingannevole. Rimarrebbe, infatti, immutato e irrisolto il conflitto di fondo, molto più sottile, che vede le forze spirituali della malvagità in azione per impadronirsi, asservire e alla fine distruggere l’anima dell’essere umano strappandola dal suo rapporto vitale con Dio (quello vero e vivente). Anzi, quella pace illusoria sarebbe persino funzionale a quest’ultimo progetto!
La miopia, anzi, la cecità, di troppi leader religiosi cristiani è oggi tanto patetica che ci sarebbe ben da sospettare che essi siano di fatto complici di quelle stesse forze spirituali della malvagità! Non si rendono conto o sottovalutano che, come dicono le Scritture, “noi non dobbiamo lottare contro creature umane, ma contro spiriti maligni del mondo invisibile, contro autorità e potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso” (Efesini 6:12 TILC). L’astuzia strategica di queste forze è così grande che non solo queste si fanno beffa di chi le nega, ma, tramite la stupidità di quegli stessi leader cristiani, esse operano per disarmare il popolo di Dio che dovrebbe essere piuttosto addestrato a riconoscerla e a difendersene. E’ lo stesso come coloro che vorrebbero disarmare i cittadini di una nazione per prevenire, a loro dire, le violenze, lasciando le armi solo nelle mani degli organismi dello Stato, …il quale così poi le userà, indisturbato, contro i cittadini stessi quando essi osassero opporsi alla sua tirannia.
Delle strategie delle forze spirituali della malvagità erano ben consapevoli gli apostoli di Cristo che erano bene addestrati al riguardo. Paolo scrive: “…affinché non siamo raggirati da Satana; infatti non ignoriamo le sue macchinazioni” (2 Corinzi 2:11 NR). Di queste strategie malefiche dell’avversario, Gesù parla quando racconta la parabola della zizzania. Ascoltiamola come la troviamo in Matteo 13:24-30,36-43.
Parabola della zizzania. “Egli propose loro un’altra parabola dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo, che seminò buon seme nel suo campo. Ma, mentre gli uomini dormivano, venne il suo nemico e seminò della zizzania in mezzo al grano, e se ne andò. Quando poi il grano germogliò e mise frutto, apparve anche la zizzania. E i servi del padrone di casa vennero a lui e gli dissero: “Signore, non hai seminato buon seme nel tuo campo? Come mai, dunque, c’è della zizzania?”. Ed egli disse loro: “Un nemico ha fatto questo”. Allora i servi gli dissero: “Vuoi dunque che andiamo e la estirpiamo?”. Ma egli disse: “No, per timore che estirpando la zizzania, non sradichiate insieme ad essa anche il grano. Lasciate che crescano entrambi insieme fino alla mietitura; e al tempo della mietitura io dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano, invece, riponetelo nel mio granaio”» (…) Allora Gesù, licenziate le folle, se ne ritornò a casa e i suoi discepoli gli si accostarono, dicendo: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». Ed egli, rispondendo disse loro: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo, il buon seme sono i figli del regno, e la zizzania sono i figli del maligno, e il nemico che l’ha seminata è il diavolo, mentre la mietitura è la fine del mondo, e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, ed essi raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e gli operatori d’iniquità, e li getteranno nella fornace del fuoco. Lì sarà pianto e stridor di denti. Allora i giusti risplenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi da udire, oda!»” (Matteo 13:24-30,36-43).
Il “regno dei cieli” è un’espressione biblica per indicare l’azione di riconquista di questo mondo che Dio ha intrapreso per riappropriarsi di ciò che è suo e che è stato alienato dalle forze spirituali avverse. Quest’azione di riconquista e di liberazione delle creature umane è culminata nella persona ed opera del Salvatore Gesù Cristo, “il Figlio dell’uomo”, e si prolunga con successo, nella potenza dello Spirito Santo, attraverso l’efficace proclamazione dell’Evangelo.
Il conflitto con le forze spirituali della malvagità si dipana nel tempo con la fortissima loro reazione. Esse non risparmiano contromisure, dirette ed indirette, ad ogni livello, non solo per conservarsi il maltolto, ma per pregiudicare, illudendosi che sia possibile, l’avanzata dell’Evangelo. Ecco così che, quando Dio riconquista anime e territori, seminando l’Evangelo di Cristo per produrre “buon grano”, il diavolo (usiamo l’espressione di Gesù) semina la zizzania, un falso frumento dagli effetti venefici, rovinando il campo, corrompendo chi vi lavora e avvelenandone i frutti.
Quel che è tradotto con “zizzania” o “erbacce velenose” è generalmente compreso riferirsi al loglio ubriacante (lolium temulentum), una specie botanica spontanea e infestante fra le messi, con fiori a spiga rossa. La somiglianza di questa pianta a quella del frumento è tale che tante volte è chiamata “falso frumento”. Ingerire prodotti ricavati dalla farina di questa pianta, o mescolata con essi, causa forti emicranie, vertigini, vomito ed oscuramento della vista, una sorta di ubriachezza e può provarsi fatale. La pericolosità di questa pianta infestante è ben nota fin dai tempi antichi, soprattutto per il suo alto potere intossicante. Tali effetti sono dovuti alla presenza di un fungo che invade la pianta durante lo sviluppo. Nella legge romana seminare tali piante velenose nel campo di qualcuno era specificatamente proibito in quanto considerato un atto ostile. Gesù sapeva di che cosa stava parlando! Non ne abbiamo dubbi, ma solo per chiarire. Seminare zizzania in un campo è un atto ostile. Oggi potremmo paragonarlo a un atto di guerra chimica o batteriologica. E’ come causare espressamente epidemie mortali fra la popolazione nemica per scopi malvagi. Ma è pure simile alle tecniche di propaganda, fra le quali la diffusione di notizie false o le tecniche di guerra psicologica. Può avvenire anche a livello spirituale. L’eliminazione della zizzania dai campi di cereali è resa difficoltosa dal fatto che le sue cariossidi sono simili a quelle del frumento. Così non è facile contrastare queste tecniche.
L’azione di disturbo, quindi, operata da Satana sull’avanzata del regno di Dio è reale e consistente. Su come questo avviene e in che cosa si caratterizza si potrebbe dire molto e a lungo., ma questo va al di là dei limiti della nostra conversazione di oggi. In ogni caso, “zizzania” è molto di più che ciò a cui si riferisce normalmente l’espressione italiana “seminare zizzania”, cioè seminare discordie fra il popolo di Dio per pregiudicarne l’azione. Capita, anche se non tutte le discordie sono negative. Ma è molto di più di questo.
Zizzania è inonimo, prima di tutto, di “falso frumento”. Qui ci sarebbe da parlare di versioni false e corrotte di Cristianesimo, cioè non rispondenti all’insegnamento del Nuovo Testamento, come pure di falsi vangeli, di cui lo stesso Nuovo Testamento ci mette ampiamente in guardia. Di queste false versioni di Cristianesimo ce ne sono diverse in giro. Sanno presentarsi spesso in modo molto persuasivo, ma sono il risultato della scaltra azione di Satana. Esse mietono molte vittime, non solo fra chi li prende per buoni e li accoglie, ma anche a livello pubblicistico, perché il Cristianesimo stesso ne risulta diffamato presso coloro che credono che sia quello autentico. Stare quindi “all’occhio” e verificare attentamente, non in modo superficiale, è quanto mai importante.
In secondo luogo, dire zizzania è dire prodotto contaminato e intossicante come una droga. Indubbiamente si può essere intossicati, drogati, da una falsa spiritualità alienante che ci proietta “nelle nuvole” allontanandoci da una militanza attiva in questo mondo al servizio attivo di Cristo “nel concreto”. La zizzania della spiritualità alienante, però, va di pari passo con il Cristianesimo corrotto che fa compromessi e si allea con ideologie, filosofie, e forze di questo mondo – che marciano sulla base di presupposti alieni alla concezione del mondo e della vita insegnata dalle Sacre Scritture. Un cristianesimo compromesso è destinato al sicuro fallimento, e Satana lo sa bene. Un cristianesimo che “per amor di pace” compromette sé stesso con le religioni e le politiche di questo mondo corrompe cuori e menti, le illude e le depotenzia, neutralizzandolo.
Riuscirà il nemico a sconfiggere l’opera di riconquista di Dio in Cristo di anime e territori? No di certo, non vincerà. Si illude se lo pensa, nonostante tutte le sue scaltre trame. Verrà il giorno in cui “Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, ed essi raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e gli operatori d’iniquità, e li getteranno nella fornace del fuoco”. Possiamo noi oggi estirpare tutte le erbacce che ci sono nel campo di Dio? No, sarebbe un’opera per noi rischiosa da molti punti di vista, come ci avverte Gesù stesso. Questo, però, non ci deve scoraggiare, perché non siamo chiamati a rinunciare alla lotta ed al lavoro! Il Signore Gesù ci insegna nella sua Parola a stare all’erta e a riconoscere in noi stessi, nell’ambito in cui siamo, nella comunità cristiana, “le erbacce” e impedire il più possibile che crescano. Come? Con la vigilanza costante e con l’esercizio della disciplina prescritta dalle Scritture. Non riusciremo a identificare e proteggerci da tutti i falsi fratelli in fede, ma con il dono del discernimento degli spiriti e il perseverante annuncio e pratica dell’Evangelo biblico, saranno spesso loro ad allontanarsi da noi, perché si renderanno conto di non poter prevalere su di noi.
Proseguiamo quindi fiduciosi della certa vittoria del Cristo su ogni suo avversario, ma non rinunciando alla vigilanza. La Scrittura ci esorta in questo modo: “Siate sobri, vegliate, perché il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare. Resistetegli, stando fermi nella fede” (1 Pietro 5:8-9).
Domenica 19 luglio 2020 – Settima Domenica dopo PentecosteLetture bibliche: Salmo 139; Genesi 28:10-19; Romani 8:12-25; Matteo 13:24-30,36-43