Quando pensi di essere uno “…che non combinerà mai nulla nella vita” (Giovanni 21:1-19)
C’è chi considera la propria vita “un fallimento”, magari perché così è stato condizionato a pensare fin da piccolo da un padre irresponsabile che gli ha detto “Tu non combinerai mai niente di buono nella vita”. Dio, però, è un Padre molto diverso da questi. Gesù, infatti, accoglieva come discepoli persone che, dal punto di vista umano, valevano poco, pieni di difetti e di limiti. Li accoglie, li accompagna, tollera con pazienza i loro difetti. Anche l’apostolo Pietro fallisce miseramente come discepolo di Gesù. Non verrà, però, abbandonato mai. Gesù risorto stesso lo riabilita, anzi, lo abilita, nonostante i suoi fallimenti umani e spirituali. Vediamo questo oggi nell’episodio narrato da Giovanni 21.