L’eresia del riduzionismo “evangelico”
Uno dei più grossi problemi (ed irrilevanza) di tanto evangelicalismo contemporaneo è il suo palese riduzionismo, ridurre, cioè, ogni cosa ad una visione estremamente limitativa dell’Evangelo fatta solo di spiritualità e di salvezza individuale. Tipico è l’appunto che ripetutamente mi si fa, quando mi occupo di politica, ma anche di altri aspetti della cultura: “Pastore, torni a predicare e lasci perdere la politica”; oppure “Si occupi piuttosto di evangelizzazione: tutto il resto è una distrazione dal nostro compito principale”. Chi si esprime in questo modo, però, tradisce l’influenza di una sorta di eresia moderna molto radicata che non solo riduce ma anche confonde Evangelo con “salvezza” e i cui effetti sono molto negativi su tutta la testimonianza cristiana. Tant’è vero che molti oggi, più che “evangelici” andrebbero piuttosto chiamati “salvazionisti” o “soteristi”.