Matthew Henry (1662-1714)


Commentatore ed espositore della Bibbia. Figlio di un ministro evangelico della Chiesa di Inghilterra, nacque poco dopo che suo padre fu espulso dal ministero come conseguenza del Decreto di Uniformità. Ragazzo studioso, la sua conversione avviene nel 1672. Studia a Londra, in un’accademia nonconformista, e poi diventa professore di Legge a Gray Inn. Considera poi di diventare ministro della Chiesa di Inghilterra, ma poi decide di essere un nonconformista e viene privatamente consacrato ministro presbiteriano. Il suo primo pastorato è a Chester (1687-1712) e poi a Hackney (1712-1714). Molto influenzato dai Puritani, egli fa dell’esposizione biblica il centro del suo ministero. Cominciava a lavorare ogni giorno alle 4 o alle 5 della mattina, e intendeva usare appieno per lo studio tutte le ore disponibili. Nel 1704 cominciò a comporre quella che sarebbe stata l’opera per la quale ancora oggi è conosciuto: il Commentario alla Bibbia. Riesce però ad arrivare solo alla fine del libro degli Atti. Il resto verrà composto dai suoi amici nel ministero, sulla base delle sue note e scritti. Il suo stile di esposizione biblica, molto dettagliato e spiritualizzato, ha influenzato da allora tutto il mondo evangelico. C. H. Spurgeon riconobbe la sua dipendenza da Henry, molti altri gli hanno negato questa cortesia. I problemi di critica testuale non rientravano nella sua sfera di interesse. Basti pensare che poteva scrivere 190 parole di commento, incluso uno schema di sermone in tre parti, su un versetto come: "Quando Esaù ebbe quarant'anni, prese per moglie Judith, figlia di Beeri, lo Hitteo e Basemath, figlia di Elon, lo Hitteo. Esse furono causa di profonda amarezza a Isacco e Rebecca".


La vita esemplare e le opere di Matthew Henry

Tempo di Riforma - sezione storica

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