Preghiera di Lady Jane in vista dell'esecuzione

Lady Jane pure compone la seguente preghiera:

“O Signore, Tu, Dio e Padre della mia vita! Ascolta me, donna povera e desolata, che a Te solo ricorre in tutte le sue afflizioni e miserie. Tu, o Signore, sei l'unico Difensore e Liberatore di coloro che in Te ripongono la loro fiducia. Io, quindi, essendo contaminata di peccato, oppressa da afflizioni, inquieta di guai, avvolta da preoccupazioni, sopraffatta da miserie, vessatadi tentazioni, e tormentata amaramente dal lungo imprigionamento in questa vile massa di argilla, il mio corpo peccatore, vengo a Te, o misericordioso Salvatore, anelando la Tua misericordia ed aiuto, senza il quale non sarebbe lasciata speranza alcuna di libertà. E' opportuno, però, visto che la nostra vita è così provata, che noi si sia visitati, di tempo in tempo, dall'avversità, affinché noi si sia e provati per vedere se apparteniamo o no al Tuo gregge, come pure che noi si conosca Te e noi stessi sempre meglio.

Tu hai pure detto, però, che noi non saremo mai tentati al di là delle nostre capacità di sopportarlo: abbi così misericordia di me, miserabile disgraziata, Te ne prego. Con Salomone io grido a Te, desiderando umilmente che, come io non sia troppo gonfiata nella prosperità, così io non sia troppo depressa nell'avversità, tanto che io possa rinnegarti, Iddio mio; o sia così abbattuta tanto da disperare e bestemmiarti, mio Signore e Salvatore. O Dio misericordioso, considera la mia miseria, che pure Ti è perfettamente nota, e sii Tu per me ora una forte torre di difesa, umilmente io Ti chiedo. Fa' sì che io non sia tentata al di là delle mie forze, ma sii Tu il Liberatore dalla mia grande miseria. Dammi la grazia di sopportare pazientemente la pesante mano della Tua correzione. Fu la Tua mano a liberare il popolo di Israele dalle mani del Faraone, che per quattrocento anni lo aveva tenuto in schiavitù. Se Ti sembra dunque buono, nella Tua bontà paterna, liberami, disgraziata come sono, per la quale Tuo Figlio ha sparso il Suo prezioso sangue sulla croce, da questa miserevole cattività e servaggio, perché così ora mi trovo. Per quanto tempo ancora Tu sarai assente? Per sempre? O Signore! Hai forse Tu dimenticato di manifestarmi la Tua grazia, ha forse Tu chiuso le porte della Tua misericordia perché dispiaciuto? Non Ti si potrà forse più implorare? E' forse la Tua misericordia cessata per sempre e la Tua promessa giunta a termine ormai per tutti? Perché ritardi così tanto, o Signore? Dispererò forse io della Tua misericordia?

O Dio! Lungi sia questo da me! Io sono l'opera delle Tue mani, creata in Cristo Gesù; danni dunque la grazia di saper attendere il momento in cui mi darai sollievo, quando Ti piacerà, affinché io sopporti pazientemente le Tue opere, sapendo con certezza che Tu puoi e vuoi liberarmi, quando Ti piacerà, mai dubitando o non confidando della Tua bontà verso di me, perché Tu sai meglio di quanto sappia io ciò che è meglio per me. Fa quindi in me e con me tutto ciò che vorrai, ad affliggimi nel modo che vorrai. Ti chiedo solo di armarmi, Te ne prego, della Tua armatura, affinché io possa resistere. Che i miei lombi siano cinti di verità. Che la giustizia mi sia di corazza sul petto. Che ai piedi io abbia i calzari della prontezza dell'annuncio dell'Evangelo della grazia.

Dammi soprattutto lo scudo della fede, con il quale io potrò parare i dardi infuocati de nemico; e prendendo l'elmo della salvezza e la spada del Tuo spirito, che è la Tua santissima Parola; pregando sempre e in ogni modo con suppliche, io possa affidarmi completamente alla Tua volontà, traendo conforto dalle afflizioni che Ti piacerà mandarmi. Fa' in modo che esse mi possano giovare, essendo del tutto persuasa che in tutto ciò che Tu farai, non potrà che andarmi bene. Ascoltami, o Padre misericordioso, per Colui che volesti rendere sacrificio per i miei peccati, a cui con Te e con lo Spirito Santo sia ogni onore e gloria. Amen” (Taylor 127-129).