O cristiani a pieno tempo, oppure…


Introduzione

Il testo biblico che sta alla base della predicazione oggi è questo: “Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate alcun'altra cosa, fate tutte le cose alla gloria di Dio” (1 Co. 10:31).

1.

Noi, in questo periodo, siamo impegnati in un progetto: la ristrutturazione di tutto il lavoro ed il ministero della chiesa riformata nella nostra valle. Ci sono esigenze pratiche che lo rendono necessario, ma, se si vuole essere onesti, dovremmo parlare spesso di ricostruzione della chiesa riformata nella nostra terra. Troppa indifferenza, troppa negligenza, troppi errori da parte di tutti, ne hanno pregiudicato molto seriamente la continuità, ma anche l’essere stesso della nostra chiesa. Sbaglieremmo, però, se pensassimo che sia necessario solo fare aggiustamenti dal punto di vista organizzativo e formale, nuovi comitati, nuove idee per riavvicinare i cuori e le menti che si sono staccate “dalla chiesa”. E’ necessario pure un profondo esame autocritico del nostro essere cristiani, della nostra spiritualità, del nostro rapporto personale con Dio, e questo deve necessariamente passare attraverso una conversione: il riconoscimento dei nostri peccati, la confessione, e l’emendamento pratico e serio di quello che siamo.

2.

Molti si sono impegnati e si impegnano in diversi nuovi comitati, e si lamentano talvolta del troppo impegno e del troppo tempo che essi esigono, come pure delle “rogne” che in essi debbono affrontare. A questo non sono abituati. Il problema è che non si tratta tanto di un impegno supplementare che ci è richiesto in momenti di “emergenza”. Il problema è che spesso non ci rendiamo conto che essere cristiani non solo è questione di impegno costante, ma che l’unico modo in cui si può essere cristiani è “a pieno tempo”. Questo a molti “non va giù”!

“Ah, ma non tutti siamo pastori… che possono fare questo tutto il giorno …ed essere pagati”, si sente dire. “Abbiamo molte altre cose da fare: il lavoro, la casa, la famiglia, le attività culturali, il tempo libero …non vorrà mica negarci il tempo libero?”. No, ma, il problema qui è un problema di fondo. Non si è ancora capito che “la religione” non è solo uno degli aspetti della vita da mettere accanto agli altri, ma che secondo la concezione biblica, cristiana, e soprattutto riformata la vita intera è religione e la religione è vita. La vita è un tutt’uno e “la religione” deve permeare il tutto della vita, perché Dio deve avere il primo posto in tutto quello che siamo e facciamo.

Esagerato? Ma questo, diciamolo chiaramente, è ed è sempre stato l’unico modo possibile per essere veramente cristiani secondo i fondamenti stessi che definiscono l’essere cristiani, se uno vuole esserlo veramente e non solo “giocare ad esserlo”, in modo formale oppure “come si crede meglio”.

3.

Com’è possibile servire il Signore 24 ore al giorno, sette giorni la settimana? Eppure questa è una delle verità più importanti della Bibbia. E’ riassunta molto bene nel nostro testo oggi. “Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate alcun'altra cosa, fate tutte le cose alla gloria di Dio” (1 Co. 10:31). Sia che mangiamo o beviamo, sia che noi lavoriamo, giochiamo o dormiamo, noi lo dobbiamo fare in modo che questo onori il Signore. Ogni aspetto della nostra vita deve essere vissuto per la Sua gloria. Ecco che cosa significa essere cristiani 24 ore al giorno. Riflettiamo bene su cosa significhi essere cristiani a pieno tempo.

Il testo nel suo contesto

Il messaggio che l’apostolo Paolo rivolge ai cristiani di Corinto, e pure a noi, è quello di vivere per la gloria di Dio.

In questo testo l’apostolo discute di un problema pratico che i cristiani vivevano in quel tempo e che riguardava la carne sacrificata dai pagani ai loro idoli, carne che poi era consumata normalmente. Non abbiamo tempo di andare ora troppo in dettaglio, ma, in breve, alcuni fra loro credevano che fosse sbagliato davanti a Dio mangiare questa carne, mentre altri ritenevano che non ci fosse proprio problema nel farlo. Ciò che qui Paolo vuole dire, rispondendo a questo problema, è che, in ogni caso, nessuno fra loro poteva di fatto fare quel che voleva, ma doveva comportarsi secondo certi criteri.

In primo luogo perché, facendo una qualsiasi cosa, essi avrebbero dovuto considerare gli altri. Se io avessi un amico Israelita o mussulmano praticante, per esempio, sarebbe molto scortese se io lo invitassi a cena e gli servissi carne di maiale. Devo rispettare la sua persuasione che non gli permette di mangiare quel tipo di carne. Paolo, quindi, incoraggia i cristiani di Corinto ad avere considerazione per gli altri, la loro mentalità, sensibilità e persuasioni. Ancora più importante, però, egli vuole che, in qualsiasi cosa si faccia, si pensi a quale sia, nel caso specifico, la volontà di Dio, e la si rispetti.

Una rivoluzione copernicana

Basandosi su questo versetto, il Catechismo riformato di Westminster dice: “lo scopo principale della vita umana è quello di dare gloria a Dio e di gioire della Sua presenza per sempre”. Che cosa significa, però, “dare gloria a Dio”? Questa potrebbe sembrare solo una frase pia che si usa in chiesa, ma che non ha attinenza alla vita reale. Di fatto, però, essa ha molto a che fare con la vita reale.

Il primo passo da farsi per glorificare Dio è riconoscere che Dio è l’essere più importante dell’intero universo. Non si tratta di me o di voi, ma di Dio. Dovremmo veramente cambiare atteggiamento nei confronti di Dio. Una parola che la Bibbia usa per descrivere il cambiamento di atteggiamento che noi dovremmo fare è “ravvedimento”. Una buona definizione di ravvedimento è: “Il ravvedimento è nulla di meno che la ristrutturazione della nostra concezione del mondo, con il risultato che Dio, e non l’uomo, è posto al centro dell’universo”.

Un tempo molti ritenevano che la terra fosse al centro dell’universo e che il sole e gli altri pianeti girassero attorno alla terra. Poi un tipo di nome Copernico arrivò e disse: “Aspettate un momento. La terra non è nemmeno al centro del sistema solare. Il sole sta al centro. La terra, come gli altri pianeti, gira attorno al sole!”  Copernico, che era un devoto scienziato cristiano, riuscì a convincere quasi tutti che aveva ragione lui, ed oggi noi parliamo persino di una “rivoluzione copernicana”. Il ravvedimento biblico è una rivoluzione molto simile. E’ Dio, e non noi stessi, che sta al centro di ogni cosa ed Egli è l’essere più importante dell’intero universo! Credere questo fa parte dell’essere cristiani. Certo è che quando giungiamo a credere in Cristo per la prima volta, noi non comprendiamo subito che questa verità ha molte implicazioni pratiche sulla nostra vita. Cessiamo, però, di confidare in noi stessi e riponiamo la nostra fede in Gesù Cristo (questo significa diventare cristiani), riconosciamo. cioè a Dio il posto che Gli spetta al centro della realtà.

E’ Dio che sta al centro dell’universo

Ora vi sono molti che pretendo che il proprio io, un’altra persona, oppure l’umanità, è ciò che è più importante di ogni altra cosa. La Bibbia, molto semplicemente, afferma che essi sono in errore. Pretendere che qualcosa o qualcuno sia più importante di Dio è una tragica finzione, e credere quello è come vivere in un mondo immaginario.

Lasciate che vi dica che è molto più logico ed avrebbe molto più senso per un ateo, sostenere che Dio non esiste, che per qualcuno riconoscere che un Dio esiste, ma poi dire che vi sono molte altre cose più importanti di Lui… Questo è ridicolo! Come può il Creatore, il Sostenitore ed il Sovrano dell’universo non essere più importante di qualsiasi altra cosa o persona? Per glorificare Dio dobbiamo prima riconoscergli il posto che Gli spetta nell’universo, cioè quello centrale! Quando lo facciamo, questo getta una nuova luce e dà una nuova prospettiva ad ogni altra cosa nella nostra vita. Questo conduce a ciò che io considero tre cose pratiche che dobbiamo fare per glorificare il Signore Iddio.

1.

Noi diamo gloria a Dio quando Lo amiamo con l’intero nostro essere. Gesù disse che il comandamento più importante fra tutti è: “Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima tua e con tutta la tua mente” (Mt. 22:37).

Ora, in qualche modo, amare Dio è simile ad amare una qualsiasi altra persona, e in altri modi è molto diverso. Certo, però, una parte importante di questa somiglianza è che amarlo significa desiderare stare accanto a Lui e passare del tempo con Lui. Recentemente una donna ha scritto ad una consulente di problemi di coppia, esprimendole tutto il suo disappunto perché il suo fidanzato passava più tempo con i suoi amici di quanto ne passasse con lei. La dottoressa le ha risposto, molto onestamente: “Non è forse questo per te un segno? Tu potresti anche amare quel tipo, ma non è proprio quello che vorresti sposare, perché lui non ti ama!”.

Noi glorifichiamo Dio quando vogliamo stare con Lui. In che modo noi passiamo del tempo con Dio? Leggendo la Bibbia, pregando e rendendogli il culto che Gli è dovuto. Esprimiamo il nostro amore per Dio quando lo lodiamo cantandogli salmi e dicendogli semplicemente: “Signore, Ti voglio bene”. Ora, obbedire ai comandamenti di Dio è una parte importante del volergli bene, ma come ogni padre terreno, il nostro Padre celeste non vuole un nostro riluttante: “Va bene, va bene, farò quel che tu dici…”, ma vuole un’obbedienza gioiosa che sorge dall’amore. Se veniamo in chiesa la domenica perché è un nostro dovere religioso o perché qualcuno ci fa andare, questo non fa piacere a Dio: Egli si compiace di colui che anela passare del tempo con Lui nel culto. Dio desidera il nostro amore. Ma non è forse difficile amare qualcuno che non vediamo? Una volta ho letto questa frase: “E’ facile amare Dio? Lo è per coloro che Lo amano”. Quelli che fra di noi veramente amano Dio, sanno che non è difficile amarlo.

2.

Noi diamo gloria a Dio quando ubbidiamo ai Suoi comandamenti. questa è una parte essenziale dell’amarlo. In 1 Giovanni 2 leggiamo che colui che dice di amare Dio e che non ubbidisce ai Suoi comandamenti ü un bugiardo.

Il nostro amore per Dio inizia dal cuore, ma deve essere messo in pratica attraverso le nostre azioni. Ubbidire ai comandamenti di Dio include non rubare in banca e non frodare sulle imposte. Implica dire la verità, evitare il pettegolezzo, amare nostra moglie, controllare la nostra ira e perdonare ai nostri nemici. Significa usare del sesso nei limiti stabiliti da Dio ed essere generosi nel dare a chi è nel bisogno. Include pregare per il pastore della vostra comunità… La lista potrebbe andare avanti. Alcuni fra questi comandi sono più facili da ubbidire di altri. tutti quelli che io conosco, di fatto tutti coloro che sono vissuti su questo pianeta, eccetto Gesù Cristo, hanno disubbidito a più che pochi di questi comandamenti. Fallire molte volte, però, non è una scusa per rinunciare a perseguire l’ubbidienza. Coloro che vogliono dare gloria a Dio ubbidiscono ai Suoi comandamenti.

3.

Noi diamo gloria a Dio quando godiamo di ciò che Egli ci ha provveduto. Questo, naturalmente, significa che noi dovremmo veramente rallegrarci della ricca e meravigliosa salvezza che Egli ci ha provveduto in Gesù Cristo, ma vi sono pure altri aspetti nel godere ciò che Dio ci provvede, aspetti che potrebbero sembrare poco religiosi, ma che sono ugualmente validi.

Possiamo glorificare Dio sedendo sull’erba a guardare un tramonto. Possiamo glorificare Dio quando facciamo una passeggiata in mezzo alla natura. Possiamo glorificare Dio quando andiamo in pizzeria per mangiare la nostra pizza preferita. Possiamo glorificare Dio sedendo al tavolo di casa nostra e fare un gioco di società con la nostra famiglia. Questo non è solo un modo di dire o la classica scusa di chi non vuole impegnarsi “nelle cose del Signore” dicendo che può essere religioso dovunque e che “…non è necessario correre in chiesa”. Queste sono patetiche scuse.

La chiave per glorificare veramente Dio è rammentarci che le cose buone della vita, delle quali godiamo, non sono cose che noi meritiamo, ma sono doni di Dio, della Sua grazia e misericordia. Tutti i buoni doni intorno a noi ci sono stati mandati dal cielo, per questo ringraziamo il Signore per tutto il Suo amore. Noi glorifichiamo Iddio godendoci ciò che Egli ci provvede, e riconoscendolo con il nostro grazie.

Glorificare Dio in ogni aspetto della vita

Noi siamo chiamati a vivere per la gloria di Dio, ed abbiamo l’opportunità di farlo in ogni parte della nostra vita. Tutta la vita deve essere vissuta per la gloria di Dio. Colossesi 3:17 dice: “E qualunque cosa facciate, in parola o in opera, fate ogni cosa nel nome del Signore Gesù, rendendo grazie a Dio Padre per mezzo di lui”. Questo è un lavoro a pieno tempo, 168 ore alla settimana. In ogni aspetto della nostra vita vi è una dimensione spirituale.

Essere cristiani, seguaci di Gesù Cristo, dovrebbe fare una differenza in tutto ciò che facciamo, anche le parti piccole ed ordinarie della nostra vita. Alcuni fra voi potrebbero esprimere un po’ di scetticismo ad udire questo: “In che modo un cristiano dovrebbe lavarsi i denti in modo diverso da un non cristiano?”. Si, tutti e due dovrebbero passare lo spazzolino su e giù, lungo le linee della gengiva, fuori e dentro, e passare anche il filo interdentario potrebbe essere una buona idea. Penso, però che un cristiano dovrebbe avere una prospettiva cristiana anche su questi semplici compiti. I cristiani dovrebbero essere maggiormente interessati agli altri. Pulirsi i denti prima di baciare mia moglie potrebbe essere una cosa considerata da fare... Più ancora, un cristiano dovrebbe rendersi conto che il suo corpo, inclusi i suoi denti, sono, come dice la Scrittura, tempio dello Spirito Santo. Dio desidera che noi ci prendiamo cura di quel corpo. Una dieta appropriata, un riposo adeguato, esercizio regolare e lavarci i denti sono parte del prenderci cura di quel corpo che Dio ci ha affidato. Vedete, allora, possiamo anche lavarci i denti per la gloria di Dio! Si, ora corro il rischio di essere un po’ semplicistico e di prenderla sul ridere, ma voglio accertarmi che voi comprendiate che abbiamo l’opportunità di glorificare Dio anche negli aspetti della nostra vita più piccoli, più ordinari ed anche mondani.

Non solo “in chiesa”

Spesso io parlo con persone che pensano che Dio si occupi soltanto di “cose religiose”. Pensano, difatti, che l’unico luogo dove si possa glorificare Dio sia “in chiesa”. Un uomo una volta disse ad un pastore: “Io credo in Gesù Cristo, ma mia moglie e i miei bambini No. La ditta per la quale lavoro ha 150 dipendenti, e credo di essere lì l’unico credente. Io voglio essere usato da Dio, ma non sembrano esservi molte opportunità di farlo”. Il pastore gli rispose: “Vedi, io penso che tu sia proprio nelle condizioni migliori per esserlo. Magari avessi anch’io così tante opportunità per condividere la verità e l’amore di Cristo di quanto tu ne hai con la tua famiglia e con i tuoi colleghi di lavoro!”. Vedete, predicare sermoni, scrivere libri ed articoli, condurre il culto domenicale, non è il solo modo per onorare il Signore. Conta anche come studi a scuola, come tratti la tua famiglia, conta l’atteggiamento che hai sul posto di lavoro, come ti rapporti ai tuoi vicini… Essere cristiano dovrebbe influire molto su ogni aspetto della nostra vita.

Nessun angolo buio

Nessuna parte della vita è esclusa dal glorificare Dio. Non c’è alcun aspetto della nostra vita in cui noi potremmo ignorare ciò che porta gloria a Dio. Molti fra noi vorremmo che ci fossero parti della vita dove preferiremmo non doverci preoccupare su quello che onora il Signore. Per alcuni di noi, è il modo in cui conduciamo i nostri affari. Per altri quando saliamo in macchina e guidiamo. Per alcuni di noi è quanto spendiamo quando andiamo nei centri commerciali. Per altri quando facciamo dello sport competitivo. Alcuni fra noi non vorrebbero dover pensare a glorificare il Signore quando prendono in affitto una videocassetta, quando guardano un certo programma televisivo, oppure quando vorrebbero guardare qualcosa di particolare sull’Internet. Essere cristiani, però, dovrebbe influire su ogni aspetto della nostra vita. Non ci possono essere angoli bui…

Restrizione o libertà?

Ora magari qualcuno sta pensando: “Pastore, lei ora vuole mettere dei limiti alla mia libertà costituzionale… E’ troppo restrittivo dover fare tutto per la gloria di Dio!”. Beh si, mi rendo conto che possa sembrare restrittivo, ma non lo è. Questo potrebbe suonarvi strano, ma non troveremo mai libertà se noi non seguiamo il Signore e non cerchiamo di dargli gloria in tutto ciò che facciamo.

E’ sempre facile o divertente seguire il Signore? No, ma la vera gioia l’avremo quando viviamo nel vero universo, l’universo in cui Gesù Cristo è Signore. Forse qualcuno qui oggi non è un vero credente in Gesù Cristo. Forse non hai mai riconosciuto il posto che a Dio spetta in questo universo. Io vi incoraggio, allora, con l’aiuto di Dio, a smettere di confidare in voi stessi ed a riporre la vostra fiducia in Gesù Cristo come vostro Salvatore e Signore. Fintanto che non lo fate, io non credo che voi potrete trovare vera gioia nella vostra vita, e certamente voi non la troverete nella prossima. Solo attraverso Gesù Cristo si può ricevere la grande salvezza di Dio, essere salvati dalla giusta eterna nostra condanna e passare l’eternità con Lui in cielo. Se non siete sicuri di ciò che significhi confidare in Cristo, io vi esorto a considerarlo, magari approfondendolo privatamente con me, dopo il culto o in altra occasione. Sarò ben lieto di mostrarvi ciò che la Parola di Dio dice a questo riguardo.

Allargare il nostro raggio d’azione

Per coloro invece che già hanno deciso per Cristo e che vogliono seguirlo, ebbene, si tratta di crescere spiritualmente. Che cosa accadrà alla vostra vita nei mesi che seguiranno? Certamente è bene prendersi un preciso impegno e passare più tempo in preghiera, leggere la Bibbia per 15 minuti ogni giorno e non aver più vergogna di parlare agli altri dell’importanza di credere a Gesù Cristo. Si tratta di obiettivi molto buoni e necessari, noi dovremmo approfondire la nostra comunione personale con il Signore Gesù. Noi, però, non dovremmo solo di “approfondire”, ma pure di “allargarci”, dovremmo scoprire sempre di più aspetti della nostra vita da sottomettere all’autorità di Gesù Cristo, e così vivere per la gloria di Dio.

In un libro dal titolo “Il mio cuore, dimora di Cristo” l’autore parla di come possiamo diventare davvero cristiani, del fatto, cioè, che un credente sia casa e “dimora” di Cristo, e che ogni aspetto della nostra vita sia come “una camera” di questa casa che deve essere sottoposta alla signoria di Cristo, se noi davvero vogliamo vivere alla gloria di Dio.

1. La famiglia. In che modo posso portare gloria a Dio nella mia famiglia. Se sono un marito: amo io mia moglie? Mogli, rispettate ed incoraggiate i vostri mariti? Figli, siete ubbidienti ai vostri genitori? Genitori, vi comportate gentilmente con i vostri figli? E’ tragico, ma anche in famiglie cristiane avvengono divorzi ed abusi su donne e bambini. Non dovrebbe essere così. Dobbiamo portar fuori dalla chiesa il nostro cristianesimo e viverlo in salotto. Tutto ciò che noi facciamo nelle nostre case dovrebbe essere fatto per la gloria di Dio.

2. La scuola. Lo stesso vale per chi studia. Dio è glorificato quando siete a scuola? Trattate i vostri insegnanti e gli altri studenti in modo da onorare il Signore? Che dire dei compiti a casa? Li fate per la gloria di Dio? Dio non è glorificato quando li si fa di mala voglia o sempre rimandando all’ultimo momento. Il tempo è un dono che Dio mi ha fatto. In che modo lo trascorro? Lo uso bene per la gloria di Dio oppure lo spreco? Anch’io non devo lasciare all’ultimo momento la preparazione della predicazione per la domenica successiva, e credo che questo onori il Signore. Se sei uno studente, devi studiare per la gloria di Dio.

3. Il lavoro. Forse non avete mai pensato al vostro lavoro come qualcosa con il quale portare gloria a Dio, ma anche quello vi è incluso. Non importa se uno lavora in casa, se si lavano i piatti in un ristorante, si lavora in banca o in una fabbrica.  Il lavoro che facciamo ci fornisce un’opportunità per onorare Dio. Un giorno un uomo cammina per una strada e vede un giovane che sta lavando i vetri di un negozio. Gli dice: “Che bel lavoro che stai facendo! Non vi hai lasciato una sola macchia!”. Il ragazzo così risponde: “Cerco di fare un buon lavoro per il padrone”. E l’uomo: “Che bello, ma io so che il padrone di questo negozio non è certo dei più simpatici”. “Oh, ma non pensavo a lui”, replica il ragazzo, “io lo faccio per ‘il padrone’ lassù!”. E’ senza dubbio vero ciò che a proposito del lavoro ci dice l’apostolo Paolo: “...servendo con amore, come a Cristo e non come agli uomini”(Ef. 6:7). Dobbiamo fare ciò che dobbiamo fare con tutto il cuore, anche il lavoro più umile, perché questo porterà gloria a Dio!

4. La politica. Dio dovrebbe pure essere glorificato nella politica, quando noi andiamo a votare (e dobbiamo interessarci di politica se siamo cristiani, e andare a votare), e nel come votiamo. Ora non è tanto questione a quale partito noi diamo il nostro voto, ma dal fatto che dovremmo interessarci attivamente di politica, perché a noi cristiani deve stare a cuore la giustizia, la libertà, l’onestà, la solidarietà, e tutto questo non ci capita per caso, ma viene promosso attraverso il nostro impegno, per la gloria di Dio.

5. La creatività. La nostra creatività dovrebbe essere impegnata a dare gloria a Dio. Il teologo ed apologeta Francis Schaeffer sempre metteva in rilievo come gli artisti ed i musicisti abbiamo grandi opportunità per servire il Signore. Non è necessario che lo facciano dipingendo o musicando soggetti religiosi, ma semplicemente apprezzando e sviluppando i talenti che hanno ricevuto da Dio. Johann Sebastian Bach usava scrivere al fondo delle sue composizioni sempre le parole: “per la gloria di Dio”. Non importa se quella musica avesse dovuto essere suonata in chiesa, oppure No. Doveva essere tutta per la gloria di Dio. Se voi siete artisti di qualsiasi sorta, anche voi dovete farlo per la gloria di Dio.

6. Il tempo libero. Dobbiamo glorificare Dio anche nei divertimenti che noi scegliamo. A quale tipo di spettacoli noi assistiamo? Che tipo di libri leggiamo? Danno gloria a Dio? Questo non significa che si dovrebbero solo e sempre guardare spettacoli e libri religiosi. Possiamo dare gloria a Dio anche leggendo un giallo o uno spettacolo musicale, ma vi sono certamente spettacoli che non dovremmo guardare e libri che non dovremmo leggere, se vogliamo dare gloria a Dio.

La nostra lista potrebbe molto continuare. Il punto, però, è semplice. Come cristiani Iddio ci chiama a fare qualsiasi cosa per la gloria di Dio. Può essere domenica mattina, come martedì pomeriggio, non importa. Potremmo essere in chiesa a cantare inni come a lavorare in un garage: abbiamo sempre l’opportunità di vivere per la gloria di Dio. Tutte le parti della nostra vita devono essere usate in modo da onorare Lui. Facendo questo, noi troveremo la gioia che proviene dal vivere come dovremmo vivere.

Conclusione

Ciascuno di noi deve chiedersi: “In che modo posso meglio onorare Dio nella mia vita? Potrei darvi quasi un compito da fare a casa: prendere cioè un settore della vostra vita in cui particolarmente impegnarsi a cambiare, un’area in cui il Signore Gesù Cristo non fa la differenza che dovrebbe fare. Potrebbe essere una delle cose che abbiamo menzionato oggi, o qualcos’altro. Potrebbe essere qualcosa di molto piccolo o qualcosa di importante. La mia speranza  che fra un po’ possiamo tutti dire: “Ho lavorato su un settore della mia vita, ed ora lo vivo veramente alla gloria di Dio”. Perché?  Perché “Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate alcun'altra cosa, fate tutte le cose alla gloria di Dio” (1 Co. 10:31). Se noi rivediamo criticamente la nostra vita in questa prospettiva, io sono sicuro che la nostra chiesa veramente (e la nostra società) potrà fare esperienza di un grande risveglio e di un grande rinnovamento!

Messaggio ispirato da; www.life.1stbaptist.org

[Paolo Castellina, venerdì 20 ottobre 2000. Tutte le citazioni bibliche, salvo diversamente indicato, sono tratte dalla versione Nuova Diodati, edizioni La Buona Novellas, Brindisi, 1991].

 Letture supplementari

1.      Salmo 86:8-17

2.      Deuteronomio 4:1-14 – Mosè esorta Israele ad osservare I comandamenti di Dio.

3.      Matteo 22:34-46 – Il gran comandamento.


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