Un modello celeste


Il testo della Parola di Dio che io vi vorrei leggere e brevemente commentare, è tratto dalla lettera dell’apostolo Paolo ai cristiani di Efeso. Si può dire che esso sia un "testo classico", non solo per descrivere come debba essere il rapporto di un uomo e di una donna secondo la volontà di Dio, ma anche per descrivere il meraviglioso rapporto che intercorre fra il Signore e Salvatore Gesù Cristo ed il popolo di coloro che Egli ha salvato dal peccato ed unito a Sé stesso con vincolo inscindibile.

Il testo

"…camminate nell'Amore, come anche Cristo ci ha amati e ha dato se stesso per noi, in offerta e sacrificio a Dio come un profumo di odore soave. … sottomettetevi gli uni agli altri nel timore di Cristo. Mogli, siate sottomesse ai vostri mariti come al Signore, poiché il marito è capo della moglie, come anche Cristo è capo della chiesa, ed egli stesso è Salvatore del corpo. Parimenti come la chiesa è sottomessa a Cristo, così le mogli devono essere sottomesse ai loro mariti in ogni cosa. Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la chiesa e ha dato se stesso per lei, per santificarla, avendola purificata col lavacro dell'acqua per mezzo della parola, per far comparire la chiesa davanti a sé gloriosa, senza macchia o ruga o alcunché di simile, ma perché sia santa ed irreprensibile. Così i mariti devono amare le loro mogli, come i loro propri corpi; chi ama la propria moglie ama se stesso. Nessuno infatti ebbe mai in odio la sua carne, ma la nutre e la cura teneramente, come anche il Signore fa con la chiesa, poiché noi siamo membra del suo corpo, della sua carne e delle sue ossa. «Perciò l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due diverranno una sola carne». Questo mistero è grande; or lo dico in riferimento a Cristo e alla chiesa. Ma ciascuno di voi così ami la propria moglie come ama se stesso; e similmente la moglie rispetti il marito" (5:2,22-33).

Così fan tutti?

C’è un problema di cui la nostra generazione soffre: è quello del conformismo, la tendenza, cioè, il desiderio, la forte pulsione a voler essere, fare e pensare "come fan tutti", senza sufficiente senso critico. Forse per paura, forse per emulazione, pensando ingannevolmente che "se lo fanno tutti vorrà dire che è giusto", forse perché "non si sa di meglio" non avendo forti persuasioni alternative, come pecoroni molti vogliono "seguire il gregge", o lasciarsi portare là dove tira il vento…

Coloro, però, a cui Dio ha aperto gli occhi salvandoli dalla via rovinosa di questo mondo, seguono un pastore di cui si può avere piena fiducia, il Signore Gesù Cristo. Di Lui il vangelo di Giovanni dice: "…le pecore ascoltano la sua voce, ed egli chiama le sue pecore per nome e le conduce fuori. E, quando ha fatto uscire le sue pecore, va davanti a loro; e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. Non seguiranno però alcun estraneo ma fuggiranno lontano da lui, perché non conoscono la voce degli estranei... Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; ma io sono venuto affinché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza.... Io sono il buon pastore; il buon pastore depone la sua vita per le pecore...." (Gv. 10:4,5,10, 11). Il popolo di Dio, quindi, segue con fiducia il Signore Gesù Cristo, ed imposta la sua vita secondo le Sue indicazioni ed esempio. Per esso Egli è maestro di tutta la vita, per questo anche la coppia cristiana presta ascolto alla Parola di Dio che dice: "E non vi conformate a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza qual sia la buona, accettevole e perfetta volontà di Dio" (Ro. 12:2).

Le dimensioni d’un amore speciale

E’ proprio per questo che il cristiano, e nel nostro caso, la coppia che si lega con il patto del matrimonio, assume come modello della sua vita, non il mondo, ma quanto ode e vede in Cristo.

1. Essa è legata da vincoli di amore, e questo amore prende come modello Cristo, "come anche Cristo ci ha amati". "Vuoi sapere che cos’è il vero amore?" essi dicono al mondo, "…ebbene, esso è darsi completamente all’altro, sacrificando il proprio egoismo. Solo così si può essere veramente gradevoli ed attraenti come un buon profumo!".

2. La "buona, accettevole e perfetta volontà di Dio" è che anche nel matrimonio ci si sottometta l’un l’altra, rispettando il modello di Cristo, il quale, pur essendo ricco, si è fatto povero per noi; Cristo che, pur essendo Dio, non ha considerato questo come qualcosa a cui aggrapparsi tenacemente, ma che se ne è svuotato, diventando, per nostra salvezza, servo fra i servi. Questo, per noi, significa, rinunciare all’egoismo di chi bada solo ai propri interessi.

3. La donna cristiana, imitando il modello di Cristo, rifiuta l’arroganza della donna moderna e si sottomette al marito, il quale, beninteso, non profitterà del fatto d’essere, nel volere di Dio, "capo della moglie", ma sarà capo "come anche Cristo è capo della Chiesa", e certo Cristo non è dittatore e tiranno… La moglie cristiana sarà sottomessa al marito cristiano, e lo farà volentieri, perché vedrà il marito imitare le meravigliose virtù di Cristo.

4. Il marito, infatti, amerà la propria moglie "come anche Cristo ha amato la Chiesa". Come Cristo ha amato il popolo che a Dio appartiene in modo speciale? Dando Sé stesso completamente per la sua salvezza, fino alla morte in croce, pagando Lui il prezzo del nostro peccato, al posto nostro. L’ha amata "santificandola", cioè "considerandola speciale", unica, dandole un amore privilegiato, profondo, costante, nella buona come nella cattiva sorte "in salute come in malattia", anche quando le circostanze potrebbero spingerci a dire che non se lo meriterebbe. L’ha amata accompagnandola pazientemente con la Sua Parola ed il Suo Spirito, per purificarla da ogni suo carattere spiacevole e disdicevole. L’ha amata tanto da onorarla e con fierezza poter dire: "Ecco la mia bella sposa"!

5. Ecco il modello di comportamento di un marito che sia degno di essere "capo" e al quale la moglie, per questo, gli si sottomette volentieri: amare la propria sposa come si ama sé stesso ed il proprio corpo! Se noi trattassimo infatti gli altri altrettanto bene come trattiamo il nostro corpo e soddisfiamo ogni nostro desiderio, non ci sarebbe nessuno più felice di chi ci sta accanto! Amare la propria sposa secondo la volontà di Dio, infatti, significa nutrirla e curarla teneramente come qualcosa di estremamente prezioso, e non certo "odiarla".

6. Perché la coppia cristiana deve fare così? Perché "così il Signore fa con la chiesa", la comunità dei credenti, che stabilisce con Cristo uno stretto rapporto simile alla funzione che il cervello ha nel corpo umano. Naturalmente qui si parla della vera Chiesa, non quella che si vanta d’esserlo, mentre lo è solo di nome! La chiesa che veramente è carne della sua carne ed ossa delle sue ossa, allo stesso modo in cui una coppia sana è un’unità armoniosamente integrata.

7. Ed ecco così che l’uomo e la donna lasciano i loro legami precedenti, e si incamminano insieme in un viaggio che può essere veramente meraviglioso. Certo, ci potranno essere problemi, ma con l’aiuto di Dio, se ciascuno di loro ha come modello unico ed obiettivo il Cristo, che ama e segue, allora anche la coppia cristiana crescerà spiritualmente portando frutto abbondante. Il popolo di Dio, altresì, è fatto di uomini, donne, e bambini che "lasciano" le vie del mondo, rifiutando di conformarvisi, per aderire strettamente a Cristo.

Indubbiamente tutto questo è "un mistero grande": misterioso ma autentico è il rapporto che lega il popolo di Dio al suo Signore, come misterioso è il processo che lega e fa crescere l’amore fra un uomo ed una donna, misterioso ma sicuro, se responsabilmente è considerato nella prospettiva di Dio. Tutto questo il mondo non lo conosce, ma lo può conoscere chi accetta la sfida di Cristo ad una vita vera e significativa, quella che solo Lui può dare.

Che possa essere così per tutti coloro che, chiedendo di "sposarsi in chiesa" devono scoprire tutte le dimensioni e potenzialità di ciò che in Cristo solo è possibile realizzare.

(Paolo Castellina, venerdì 15 settembre 2000. Tutte le citazioni bibliche, salvo diversamente indicato, sono tratte dalla versione Nuova Diodati, edizioni La Buona Novella, Brindisi, 1991).


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