La via della coerenza
Introduzione
La fermezza e la coerenza sono da contare fra quei valori che non sono molto popolari oggi. Coerenza: che cosa significa "essere coerenti" nella nostra vita? Il vocabolario della lingua italiana, alla voce "coerenza", fra l’altro, dà questa definizione: "condotta lineare, priva di contraddizioni e di voltafaccia, assunta da persona fedele ai principi che professa". "Coerente", di conseguenza è la persona che si mantiene sempre uguale nel parlare e nell’operare e non è mai in contraddizione con sé stessa, con i propri principi. In altre parole, è coerente chi rimane fedele ai principi che professa in ogni circostanza, che "su certe cose" non fa compromessi, che "non cambia bandiera" , che non è un "voltagabbana" come chi, per interesse personale, per opportunismo, cambia facilmente opinioni, idee, che non è, insomma, una "banderuola". Lo scrittore Giovannino Guareschi, autore di Don Camillo, scrisse: "Il mondo è pieno di gente che predica acqua e beve vino"! Isaac Asimov altresì ebbe ad affermare: "La disumanità del computer sta nel fatto che, una volta programmato e messo in funzione, si comporta in maniera assolutamente onesta!". E’ vero questo?
La coerenza è uno dei frutti della maturità cristiana. Il servizio che la Chiesa svolge, nei diversi suoi ministeri, è finalizzato proprio a questo. Dice l’Apostolo: "…finché giungiamo tutti all'unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio a un uomo perfetto, alla misura della statura della pienezza di Cristo, affinché non siamo più bambini sballottati e trasportati da ogni vento di dottrina, per la frode degli uomini, per la loro astuzia, mediante gli inganni dell'errore, ma dicendo la verità con amore, cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo" (Ef. 4:13-15).
Esamineremo così quest’oggi tre aspetti della coerenza: (1) La coerenza in Dio, (2) la coerenza nella Chiesa, e (3) la coerenza nel singolo cristiano.
La coerenza in Dio
Talvolta si sente dire che nell’Antico Testamento Dio fosse "vendicativo" mentre oggi noi siamo di fronte ad un Dio "amorevole". Suppongo che lo si dicesse perché nell’Antico Testamento vediamo come Dio sempre puniva gli Israeliti per aver più volte errato, e che molti, per questo, morissero. Gli scrittori del Nuovo Testamento descrivono Dio come un Dio "amorevole" che offre Suo Figlio a morire in croce per noi, affinché noi potessimo vivere. Forse che siamo di fronte a due diverse immagini di Dio, a due déi diversi, oppure ad un Dio fondamentalmente incoerente? La questione preoccupa molti.
La nostra confessione di fede, evidentemente, parla dell’unicità di Dio. Dio è però un Dio che "cambia"? Forse che Egli ha stabilito per noi un piano diverso? Naturalmente No. Noi abbiamo un Dio coerente, un Dio che aveva avuto per noi un piano di redenzione fin dai tempi di Adamo ed Eva. Egli non ha deviato da quel piano.
Il nostro Dio è un Dio amorevole, ma Egli non può tollerare il peccato di qualunque natura esso sia. Come la Bibbia stessa afferma, l’Antico Testamento ci è stato dato per nostro ammaestramento. Che cosa, infatti, possiamo apprendere da esso? In primo luogo che Dio è onnipotente, inoltre che Dio esercita la Sua giustizia decretando la Sua punizione su coloro che peccano. Possiamo da esso imparare come Dio si prenda cura del Suo popolo eletto. Possiamo imparare che Dio ha disposto un piano, attraverso la Persona e l’opera di Gesù Cristo, per farci ritornare ad una condizione priva di peccato, dove potremo vivere come Adamo ed Eva nel giardino dell’Eden (il Paradiso).
Dio ci ha mostrato la Sua natura giustamente vendicativa mostrandoci la Sua intolleranza verso il peccato. Egli è in grado di distruggere il mondo, ciò che possediamo, tutto ciò che noi consideriamo prezioso. Egli non solo è in grado di distruggerci, ma anche di allontanarci per sempre da Sé stesso. Egli non ha scrupolo alcuno nel rimuovere il male da questo mondo. Sarà sempre Dio a prevalere, nessuno si faccia illusioni!
Quando Dio provvide alla creazione del Tabernacolo, Egli disse agli Israeliti come essi avrebbero dovuto rendergli il culto che Gli è dovuto. Nel decretare la Sua legge, riassunta nei Dieci Comandamenti, Iddio disse al Suo popolo come avrebbero dovuto vivere. E’ interessante notare come nessuno dei principi dati nei Dieci Comandamenti sia oggi cambiato, nonostante la gara che i nostri contemporanei fanno nell’infrangerli uno per uno. Anche se oggi, ad esempio, non seguiamo più la regola del Sabato come giorno santo, noi mettiamo a parte un giorno alla settimana (il primo giorno della settimana) per rendergli culto. Gesù non venne per abrogare o cambiare la legge, né per stabilire nuovi comandamenti. Gesù venne per correggere quelle leggi che l’uomo aveva pervertito. Le leggi sono coerenti.
Sebbene Dio abbia stabilito il sacerdozio, ed un metodo per rimuovere i peccati attraverso sacrifici che differiscono da ciò che oggi ci viene richiesto, i concetti sottostanti sono ancora validi. Gesù oggi è il nostro unico e solo Sacerdote. Egli è il solo ed unico Mediatore fra noi e Dio. Egli pure è il sacrificio offerto per l’espiazione dei nostri peccati. Noi possiamo comprendere ed apprezzare questi concetti solo per ciò che ci è stato rivelato ed è stato attuato nell’Antico Testamento.
Noi possiamo imparare come la coerenza di Dio includa la cura e l’amore che Dio ha mostrato verso i fedeli. Come Dio si prese cura del resto fedele durante l’esilio in Babilonia, e dei cristiani durante le persecuzioni nei primi giorni della Chiesa, Iddio proteggerà oggi i Suoi fedeli.
La coerenza nella Chiesa
E’ un dato evidente che, come il popolo di Dio nell’Antico Testamento conobbe periodi di grave crisi e incoerenze, così la Chiesa cristiana ha conosciuto e conosce periodi di grave crisi e di incoerenza. Iddio, però, non ha mai permesso che la Sua Chiesa fosse distrutta, come si sarebbe potuto aspettare in casi come quelli. La Chiesa ha conosciuto non solo periodi di crisi e di decadenza, ma anche di riforma, di risveglio e di ristabilimento.
Nel ristabilire la Chiesa del Nuovo Testamento, noi non cerchiamo di assomigliare alla chiesa di Corinto, di Gerusalemme, oppure a quella di Laodicea. Ogni comunità cristiana, allora come oggi, è fatta di materiale umano. Sebbene il progetto e l’impronta del Cristianesimo sia stato concepito in cielo, i discepoli che costituiscono una comunità cristiana rimangono sempre umani e inclini al peccato (Ro. 3:23). Di conseguenza ogni comunità cristiana riflette quelle umane debolezze ed è imperfetta. Alcune sono migliori di altre, altre sono "nella media", altre ancora decisamente insoddisfacenti. L’ideale, però, è presentato nel progetto originario di Dio ed ogni cristiano d’ogni tempo e paese deve misurarsi con esso per conformarvisi. Se ci impegniamo a seguire la Bibbia in ogni questione di fede e di pratica, allora saremo lo stesso tipo di cristiani che erano gli apostoli.
Certamente, come Dio è coerente con Sé stesso, anche la Chiesa deve essere coerente. Dopo tutto la Chiesa è "la Sposa di Cristo" e Cristo è Dio. Avere una Chiesa incoerente significa rendere cattiva testimonianza a Dio, il quale è sempre coerente.
In Ezechiele, al capitolo 8, il profeta descrive le cose detestabili che l’uomo aveva fatto nel tempio. Nel capitolo 10 Ezechiele descrive una scena in cui Dio si allontana dal tempio perché nel Suo luogo santo si pratica l’idolatria. Il luogo che appartiene a Dio deve essere santo.
In Marco 11 Gesù purifica il Tempio dai cambiavalute. Egli cita Isaia 56:7 "la mia casa sarà chiamata una casa di orazione per tutti i popoli".
Forse che io mi aspetto che l’uomo cambi? No, io credo che l’uomo continuerà a peccate. Egli bestemmierà Dio. Egli continuerà a dispiacere a Dio finché Dio, un giorno, purificherà il mondo e porterà i giustificati presso di Sé in Paradiso, allontanando per sempre da Sé gli impenitenti condannandoli all’inferno.
Noi dobbiamo proteggere la Chiesa dalla corruzione. Dobbiamo perseguire l’ubbidienza alla volontà di Dio in ciò che crediamo e ciò che facciamo. Dobbiamo avere fiducia in chi e in ciò che la Bibbia insegna. Dobbiamo lottare contro l’influenza del mondo e contro quelle organizzazioni religiose che credono di poter alterare i comandamenti di Dio ed insegnare concetti "moderni". Dobbiamo rimanere coerenti con la volontà di Dio.
Ho udito troppo spesso chi dice che i cristiani del primo secolo scrivevano a gente di cultura diversa dalla nostra, che noi oggi viviamo in una società diversa dove, per esempio, le donne assumono un ruolo di protagoniste nel mondo. Le donne vengono accettate alla pari dell’uomo. Si dice, quindi, che le regole che venivano applicate nel primo secolo, oggi non valgano più. Il piano di redenzione, però, non è cambiato, anche se le donne possono oggi predicare e condurre il canto della comunità durante il culto.
Le motivazioni che oggi vengono addotte per il cambiamento sono forti. Sono persuaso, però, che Dio sapesse ciò che aveva cominciato a fare 8000 anni fa. Nel Giardino dell’Eden Dio aveva stabilito una struttura originale e permanente da seguire per ogni essere umano. Essa è stata mantenuta attraverso Mosè, i giudici ed i profeti. Quando venne Gesù, Egli non cambiò il tipo di rapporti che dovevano sussistere fra l’essere umano e Dio, o fra uomo e donna. Anche se oggi la società è differente, chi è che è stato a cambiarla? L’ha fatto l’uomo! Chi è che dice che è meglio? Può essere migliore se essa è diversa dalla volontà di Dio? No. Dov’è la coerenza?
Le chiese ed i sinodi sono sempre impegnati in costanti revisioni delle proprie leggi e dei propri regolamenti. Essi vanno aggiornati, resi più efficienti, agili. Certe strutture e forme devono essere "svecchiate". L’organizzazione locale di una chiesa può essere "razionalizzata", adattata alle circostanze. Nessuno però si inganni: il cambiamento può essere solo di forma, ma mai di sostanza. La sostanza della Parola di Dio è inalterabile. Se cambiamo la sostanza della Parola di Dio, come qualcuno spesso tenta di fare anche in certe chiese consolidate, non si tratta di un "aggiornamento", ma un "tradimento". Noi abbiamo il diritto a fare obiezione di coscienza e ribellarci quando la nostra stessa chiesa giungesse in qualche modo a tradire il fondamento della Parola di Dio, ad imporci cose che Dio non ha mai stabilito, ad alterare la Parola di Dio sotto il pretesto di un malinteso aggiornamento, per conformarla agli usi e costumi del mondo empio e ribelle a Dio. La Chiesa si deve conformare alla Parola di Dio, non alle mutevoli idee del mondo.
Una volta la Chiesa cattolica romana celebrava la sua messa in latino ed imponeva che al venerdì si mangiasse carne. Oggi non fanno più così, va bene, perché non sta scritto da nessuna parte nella Bibbia che si dovesse fare così.
Sarebbe ridicolo immaginarsi che si fosse un giorno posto all’inferno un cartello che dice: "E’ ORA STABILITO CHE TUTTE LE PERSONE CHE SONO QUI PER AVER MANGIATO CARNE AL VENERDI’ SIANO LIBERATE E CHE POSSANO PROCEDERE PER IL PARADISO. CI SCUSIAMO PER GLI INCONVENIENTI CHE QUESTO POSSA AVER CAUSATO!". I criteri del giudizio di Dio non sono mutevoli e non dipendono dalla Chiesa. Essi sono stati stabiliti una volta per sempre da Dio.
Però, più seriamente, penso a quelle chiese che hanno permesso che venisse messa in questione o relativizzata la verità della Bibbia, o che abbiano permesso matrimoni fra omosessuali, o tollerato persino ministri di culto omosessuali, dopo aver stabilito che la cosa sia ora "accettabile". La Bibbia, però, afferma chiaramente che l’omosessualità è una devianza dalla norma divina, un peccato, una malattia da curare. I membri della Chiesa delle origini erano stati avvertiti di nemmeno mescolarsi a persone cosi! Ora il tutto viene "normalizzato". Sulla base di quale autorità?
La legittimità in questo come in altri campi, dipende dalla nostra "somiglianza" con Cristo. "Siate miei imitatori, come anch'io lo sono di Cristo" (1 Co. 11:1); "Nessuno disprezzi la tua giovinezza, ma divieni esempio ai fedeli nella parola, nella condotta, nell'amore, nello Spirito, nella fede e nella castità" (1 Ti. 4:12). Potremmo essere questo esempio cristiano se non controllassimo i nostri impulsi sessuali?
Non sta nel potere della Chiesa fare leggi alternative, emendare o cambiare, aggiungere o sottrarre dalla volontà rivelata di Dio. La Chiesa del nostro Signore è una monarchia assoluta con Cristo come Re dei re e Signore dei Signori. A Cristo è stato conferito ogni potere come Capo della Chiesa, ed ogni autorità in cielo e sulla terra è Sua (Mt. 28:18, 19).
E’ stato Gesù stesso a dire: "invano mi rendono un culto, insegnando dottrine che sono comandamenti di uomini" (Mt. 15:9).
Attraverso i Suoi scrittori ispirati Dio ci ha detto che cosa fare oggi. Essi contengono gli insegnamenti di Mosè, dei profeti, di Gesù, degli apostoli. Studiando sia l’Antico che il Nuovo Testamento, noi possiamo vedere il piano della redenzione. Esso vi è intessuto ordinatamente. Studiando la Bibbia e come essa lo sviluppa, possiamo vederne l’inizio, la metà, e la fine.
La coerenza nel cristiano
Il concetto di coerenza nel cristiano mi rammenta il racconto biblico del re Saul.
"Poi Samuele disse a Saul: «L'Eterno mi ha mandato per ungerti re sopra il suo popolo, sopra Israele; ora dunque ascolta le parole dell'Eterno. Così dice l'Eterno degli eserciti: Io punirò Amalek per ciò che fece a Israele quando gli si oppose per via, mentre usciva dall'Egitto. Ora va', colpisci Amalek e vota allo sterminio tutto ciò che gli appartiene senza avere alcuna pietà di lui ma uccidi uomini e donne, fanciulli e lattanti, buoi e pecore cammelli e asini». Saul dunque convocò il popolo e lo passò in rassegna a Telaim: duecentomila fanti e diecimila uomini di Giuda. Saul venne alla città di Amalek e tese un'imboscata nella valle. Poi Saul disse ai Kenei: «Andatevene, ritiratevi, uscite fuori di mezzo agli Amalekiti, affinché non vi distrugga con loro, perché usaste clemenza verso tutti i figli d'Israele quando uscivano dall'Egitto». Così i Kenei si ritirarono di mezzo agli Amalekiti. Saul sconfisse gli Amalekiti da Havilah fino a Shur, che è di fronte all'Egitto. Egli prese vivo Agag, re degli Amalekiti, e votò allo sterminio tutto il popolo, passandolo a fil di spada. Ma Saul e il popolo risparmiarono Agag e il meglio delle pecore e dei buoi, gli animali grassi, gli agnelli e tutto il meglio, rifiutandosi di votarli allo sterminio; ma votarono allo sterminio tutto ciò che era scadente e di nessun valore. Allora la parola dell'Eterno fu rivolta a Samuele, dicendo: «Io mi pento di aver costituito Saul re, perché si è allontanato da me e non ha eseguito i miei ordini». Samuele ne fu rattristato e gridò all'Eterno tutta la notte. Al mattino presto Samuele si levò per andare incontro a Saul; ma vennero a dire a Samuele: «Saul è andato a Karmel, ed ecco che si è eretto un monumento; poi è tornato passando oltre, ed è sceso a Ghilgal». Samuele allora si recò da Saul, e Saul gli disse: «Benedetto sii tu dall'Eterno! Io ho eseguito l'ordine dell'Eterno». Ma Samuele disse: «Cos'è dunque questo belar di pecore che mi giunge agli orecchi e questo muggir di buoi che sento?». Saul rispose: «Questi sono animali presi dagli Amalekiti, perché il popolo ha risparmiato il meglio delle pecore e dei buoi per farne dei sacrifici all'Eterno, il tuo DIO; il resto però l'abbiamo votato allo sterminio». Allora Samuele disse a Saul: «Basta! Io ti annunzierò ciò che l'Eterno mi ha detto questa notte!». Saul gli disse: «Parla». Così Samuele disse: «Non è forse vero che quando eri piccolo ai tuoi occhi sei diventato capo delle tribù d'Israele, e l'Eterno ti ha unto re d'Israele? L'Eterno ti aveva dato una missione dicendo: "Va', vota allo sterminio quei peccatori degli Amalekiti e combatti contro di loro finché siano sterminati". Perché dunque non hai ubbidito alla voce dell'Eterno, ma ti sei gettato sul bottino e hai fatto ciò che è male agli occhi dell'Eterno?». Saul disse a Samuele: «Ma io ho ubbidito alla voce dell'Eterno, ho compiuto la missione che l'Eterno mi aveva affidato, ho riportato Agag, re di Amalek e ho votato allo sterminio gli Amalekiti. Il popolo però ha preso le cose migliori che avrebbero dovuto essere sterminate, per farne sacrifici all'Eterno, il tuo DIO, a Ghilgal». Samuele disse: «Gradisce forse l'Eterno gli olocausti e i sacrifici come l'ubbidire alla voce dell'Eterno? Ecco l'ubbidienza è migliore del sacrificio, e ascoltare attentamente è meglio del grasso dei montoni. Poiché la ribellione è come il peccato di divinazione, e l'ostinatezza è come il culto agli idoli e agli dei domestici. Poiché hai rigettato la parola dell'Eterno anch'egli ti ha rigettato come re». Allora Saul disse a Samuele: «Ho peccato per aver trasgredito il comando dell'Eterno e le tue parole, perché ho avuto paura del popolo e ho dato ascolto alla sua voce. Ma ora, ti prego, perdona il mio peccato e ritorna con me, perché mi possa prostrare davanti all'Eterno»" (1 Sa. 15:1-25).
Iddio aveva richiesto da Saul nulla di meno dell’ubbidienza. Potrebbe aspettarsi qualcos’altro da noi?
Noi riusciamo sempre a giustificare il nostro comportamento, anche quando è peccaminoso. Potremmo anche incolparne gli altri, ma Dio conosce la verità, anche quando noi non l’accettiamo. Saul pensava di avere tutte le ragioni per non fare ciò che Dio gli richiedeva, ma aveva torto. Possiamo trovare anche delle spiegazioni "ragionevoli" per gli errori che facciamo, ma davanti a Dio non valgono. I comandamenti di Dio sono coerenti. Quanto vorrei che lo fossimo anche noi!
Possiamo vedere nella Bibbia come l’uomo avesse camminato con Dio, com’era stato tentato ed aveva peccato. Possiamo vedere come l’uomo per questo fosse stato allontanato da Dio e punito. Possiamo vedere tutto il travaglio umano per tornare in comunione con Dio e come uno stretto rapporto con Lui sia stato ristabilito. Possiamo vedere come l’uomo abbia di nuovo voltato le spalle a Dio per cadere sempre di nuovo. Lo vediamo spesso. Possiamo vedere come venne Gesù fra di noi per stimolare l’uomo a ritornare non alla legge di Dio come l’aveva pervertita, ma al modo in cui Dio aveva inteso fosse ubbidita. Abbiamo visto come l’uomo accetti Gesù e come l’uomo Lo assassini. Vediamo il sorgere della Chiesa dei primordi. Poi, in linea con il suo carattere, vediamo come l’uomo cominci a cambiare gli insegnamenti della Chiesa e come sia stato necessario stabilire nella Chiesa la disciplina. Vediamo come essa stabilisca dei vescovi (sovrintendenti, anziani) per promuovere in essa in modello coerente di culto e di organizzazione.
Il Dio di Adamo, di Abramo, e di Paolo è lo stesso Dio d’oggi. Egli era il Dio dei nostri padri, Egli è il nostro Dio e sarà il Dio dei nostri figli. Dio era intollerante verso il peccato. Dio rimane intollerante verso il peccato, ed egli rimarrà intollerante verso il peccato. Gesù era al principio, è oggi, e sarà per sempre.
Conclusione
Sapete che cosa Dio si aspetti da ciascuno di noi? Dio è costante e coerente in ciò che Egli si aspetta da noi? Pensate che Dio si aspetti di più (o di meno) di ciò che si aspettava da Mosè o dai profeti? Forse che Dio si aspetta di più (o di meno) da voi più di quanto si aspettasse da Pietro, Paolo, Timoteo, o Giovanni? Dio ha sempre voluto che il Suo popolo vivesse una vita priva di peccato, una vita che sia rispettosa degli altri. Dio ha sempre voluto che noi ci rendessimo conto che Egli ê in controllo della situazione, non solo in questo mondo, ma anche nel sotto-mondo dei demoni e del male. Dio si aspettava dai primi cristiani che essi si amassero l’un l’altro: Egli si aspetta lo stesso da me e da voi oggi. Egli si aspetta che noi si condividesse con gli altri la Buona Notizia, l’Evangelo, come si aspettava che facessero gli apostoli. Egli si aspetta che noi rispettiamo i conduttori delle nostre chiese. Egli si aspetta che noi ci si prenda cura dei nostri vicini e delle vedove. Dio è coerente in ciò che Egli si aspetta da noi.
E’ nella natura umana peccare. Dio odia il peccato. Forse che questo significa che Dio ci odi e ci respinga? Niente affatto! Gesù ha pagato il prezzo della nostra salvezza. Tutto ciò che dobbiamo fare è accettarlo, e lo accettiamo affidandoci a Lui anima e corpo come nostro Signore e Salvatore. Dobbiamo abbandonarci allo Spirito Santo affinché Egli operi in noi entrando in noi e combattendo il male nella nostra vita. Dobbiamo riconoscere che ciò che conta nella nostra vita è Dio. Dobbiamo confessare i nostri peccati ed impegnarci sulla via che Egli ci mostra. Non possiamo, però, farlo da soli: dobbiamo chiedere a Dio che Egli ci aiuti a vincere il peccato.
Il Signore Iddio ha disposto che la Chiesa cristiana ed i suoi ministri fossero al servizio di chiunque faccia la decisione di accettare Cristo come proprio Salvatore, accompagnandolo, aiutandolo, istruendolo e sostenendolo. Se veramente desiderate compiacere Dio, imparare di più su Dio, Gesù, e la Chiesa, essa è pronta ad essere al vostro fianco sulla strada della coerenza.
(Paolo Castellina, venerdì 28 aprile 2000. Tutte le citazioni bibliche, salvo diversamente indicato, sono tratte dalla versione Nuova Diodati, edizioni La Buona Novella, Brindisi, 1991).
Letture supplementari
1. Salmo 89:1-8 – La fedeltà di Dio
2. Isaia 25:1-12
3. 3° Epistola di Giovanni