Processo a Gesù


Le domande importanti della vita

La vita è piena di domande, di questioni da affrontare. Alcune sono banali, come "dove andrò quest’anno in vacanza?", altre sono più serie; altre ancora sono tremendamente importanti. Ci sono, infatti, nella nostra vita questioni importanti che non possiamo evitare, eludere, alle quali non ci possiamo sottrarre ed a cui non si può, alla lunga, sfuggire.

Sono le domande fondamentali, le "domande di fondo" della nostra vita. Forse proprio ora voi potreste porvi delle domande intorno alla vostra salute, alla vostra situazione economica, al vostro lavoro, alla vostra famiglia, al vostro futuro. "Che ne farò della mia vita?" si deve chiedere responsabilmente il giovane che affronta per la prima volta da solo il mondo, perché corre veramente il rischio di sprecare la sua vita, buttarla via, rovinarla… E’ vero che spesso, a queste questioni, "preferiamo non pensarci", ma prima o poi, le domande importanti ce le dobbiamo fare, e ad esse dobbiamo dare una risposta: è inevitabile.

Famoso, suo malgrado

C’è un personaggio della Bibbia, un personaggio in fondo minore, l’ultimo del quale ci si sarebbe potuti aspettare che passasse alla storia, che è diventato persino proverbiale, e che assomiglia a molti della nostra generazione. Non si era reso del tutto conto che davanti a lui si era posta una questione di vitale importanza, davanti alla quale lui aveva preferito "lavarsene le mani". Sì, è proprio Ponzio Pilato, il governatore romano della Giudea ai tempi di Gesù, il cui nome sarebbe stato per sempre associato a quello di Gesù di Nazareth, suo malgrado!

Davanti a lui, un giorno, era stato portato Gesù per essere da lui giudicato. Il vangelo di Matteo ci riporta la questione, ineludibile, che gli era stata posta. "Pilato disse loro: «Che farò dunque di Gesù, detto Cristo?». Tutti gli dissero: «Sia crocifisso!»" (Mt. 27:22).

Una questione che riguarda tutti

Come Ponzio Pilato, prima o poi tutti saranno chiamati a farsi la domanda: "Che ne farò dunque di Gesù, detto Cristo?". Ogni giorno ci viene posta questa domanda.

Essa comporta solo due risposte: (1) Crederò in Lui e Lo seguirò; o (2) Lo rinnegherò e continuerò a vivere come mi pare, cioè nel peccato.

Questa è una decisione da fare. E’ una questione personale, una alla quale solo voi personalmente potete rispondere. Pilato aveva dovuto farsi questa domanda, e lo stesso dobbiamo far ciascuno di noi: "Che ne farò dunque di Gesù, detto Cristo?".

A tutti i genitori cristiani piacerebbe rispondere a questa domanda per i loro figli. Per dei genitori cristiani non c’è desiderio più grande che vedere i loro figli diventare credenti, amare e seguire consapevolmente e attivamente il Signore Gesù. Certo, è desiderio di tutti i genitori vedere i loro figli "sistemati" con un lavoro stabile e remunerativo e con una loro bella famiglia, che siano, insomma, sani e contenti. Per dei genitori cristiani, però, la salvezza eterna dei loro figli è ancora più importante di questo, e questa salvezza la si può ottenere solo con uno stretto rapporto di fiducia ed ubbidienza al Signore e Salvatore Gesù Cristo. Per questo i genitori cristiani sono fieri quando i loro figli fanno da soli la giusta decisione al riguardo di Gesù.

Una neutralità impossibile

Molti giovani e tanti adulti cercano di rimandare questa decisione, ma la neutralità, e l’indifferenza a questo riguardo non è possibile: se rifiutate di rispondere a questa domanda, di fatto le avete già risposto: in realtà state dicendo di no a Gesù.

Pilato, della questione, pensava di potersene lavare le mani e voleva far credere che la cosa non lo riguardasse. Pensava che dato che il popolo voleva vedere Gesù crocifisso, non sarebbe stata colpa sua se Gesù fosse stato assassinato.

Vorrei che vi rendeste conto quanto pressante sia la questione: "Che ne farò dunque di Gesù, detto Cristo?". Non è assolutamente la stessa cosa che domandarsi: Che ne farò della ‘chiesa’ (se rimanerne membro oppure uscirne) o del ‘pastore’ (se tenerlo oppure licenziarlo). E’ una domanda più fondamentale ancora e molto personale.

Riguarda l’identità di Gesù

Non si tratta di decidere se Gesù fosse stato "un buon uomo", "un uomo religioso", né "un capo carismatico", ma se Egli era veramente sia il Figlio di Dio per eccellenza, Dio con noi. Se veramente lo era, la cosa non è affatto indifferente, perché comporta delle conseguenze per la nostra vita conseguenze sul nostro eterno destino.

La questione è importante perché dipende dalla identità di Gesù, se Lui veramente era quello che diceva di essere. Se, infatti, "fosse vero" si troverebbero veramente a mal partito chi lo rifiutasse! E’ soltanto quando ci rendiamo conto di chi è Gesù, allora potremo comprendere "che farne" di Lui!

Notate quante volte, nei racconti evangelici, di fronte al sorprendente comportamento di Gesù di Nazareth, la gente si faccia domande su di Lui:

"Perciò ti dico che i suoi molti peccati le sono perdonati, perché ha molto amato; ma colui al quale poco è perdonato, poco ama». Poi disse a lei: «I tuoi peccati ti sono perdonati». Allora quelli che erano a tavola con lui cominciarono a dire fra loro: «Chi è costui che perdona anche i peccati?" (Lu. 7:47-49).

"Ed essi furono presi da gran timore e dicevano tra loro: «Chi è dunque costui al quale anche il vento e il mare ubbidiscono?»" (Mr. 4:41).

"Allora gli scribi e i farisei cominciarono a ragionare, dicendo: «Chi è costui che pronunzia bestemmie? Chi può togliere i peccati se non Dio solo?»" (Lu. 5:21).

Già, chi è quest’uomo che perdona i peccati? Chi è quest’uomo che possa persino comandare al vento e che può togliere i peccati? Potrebbe essere questo solo un uomo mortale qualunque? Ecco così quanto sia importante questa questione, perché essa influisce sul mio e sul vostro destino eterno.

Una frode?

Oggi vorrei chiedervi: Gesù era un impostore, un truffatore, un ciarlatano? Gesù era un ingannatore, oppure un illuso, un pazzo? Oppure Gesù era davvero Dio con noi, venuto per la nostra salvezza? Lui disse di essere il Cristo, il Messia, il Salvatore del mondo. Di fronte a questa affermazione ci sono due alternative possibili: o era un pazzo, oppure lo era davvero.

Molti anni fa un giudice italiano, dopo aver esaminato attentamente il processo a Gesù narrato dai vangeli, ne concluse, su basi giuridiche e storiche, che non si trattava altro che di una parodia, di un processo illegale, e dichiarò Gesù innocente da ogni accusa. Gesù era stato giudicato da un tribunale romano e questo giudice romano moderno aveva ritenuto necessario correggere l’ingiustizia che era stata fatta 2000 anni prima.

Gesù al nostro giudizio

Oggi io vorrei che davvero mettessimo Gesù alla sbarra del nostro tribunale e determinassimo, decidessimo da noi stessi, se Gesù era un bugiardo, un pazzo, o davvero quello che diceva di essere, cioè Dio con noi, il Salvatore del mondo. Chiamiamo prima in causa alcuni uomini e alcune donne che erano dalla parte di Gesù.

1. Il primo testimone non ha bisogno di alcuna presentazione. Chiamerò Giovanni, anche noto come Giovanni Battista. Si alzi Giovanni Battista, e si sieda qui. Io ora le chiedo: Che ne pensa lei di Gesù?

"Il giorno seguente, Giovanni vide Gesù che veniva verso di lui e disse: «Ecco l'Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo!" (Gv. 1:29).

Va bene, Giovanni, grazie molte.

2. Ora vorrei chiamare alla sbarra Pietro, anche noto come il Pescatore. Pietro, venga qui e si sieda. Pietro, lei è stato da sempre conosciuto come un uomo molto impetuoso. Lei è stato con Gesù per molto tempo e Lo ha seguito per molti anni. Ci può dire qualcosa su Gesù?

"E Simon Pietro, rispondendo, disse: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente»" (Mt. 16:16).

Grazie, Pietro. Ritorni pure al suo posto.

3. Poi vorrei chiamare Giovanni, conosciuto nella Bibbia come "colui che Gesù amava". Egli è vissuto più a lungo di tutti gli altri apostoli ed è conosciuto per aver scritto sugli ultimi giorni e sulla dimora di Dio. Giovanni, ci dica di Gesù. Da dove è venuto?

""Egli (la Parola) era nel principio con Dio. ...E la Parola si è fatta carne ed ha abitato fra di noi, e noi abbiamo contemplato la sua gloria, come gloria dell'unigenito proceduto dal Padre, piena di grazia e di verità" (Gv. 1:1,14).

4. Ora voi state certamente pensando che io faccia delle domande solo agli amici ed ai suoi seguaci. Non erano persone molto istruite e potrebbero non essere completamente consapevoli delle cose come stanno. Allora chiediamo ad una persona più istruita. Chiamerò alla sbarra Saulo di Tarso, altrimenti detto Paolo. Paolo, lei è una persona molto istruita e rispettata fra i Giudei. Lei ha scritto molti libri. Che ne pensa di Gesù?

"Egli è l'immagine dell'invisibile Dio, il primogenito di ogni creatura, poiché in lui sono state create tutte le cose, quelle che sono nei cieli e quelle che sono sulla terra, le cose visibili e quelle invisibili: troni, signorie, principati e potestà; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui" (Cl. 1:15,16).

OK Paolo. Vedo che ne pensa di Lui.

5. Chiamiamo ora una donna. Chiamo alla sbarra Marta, un amica di Gesù che ha passato molto tempo con Lui. Marta, credi nella divinità di Gesù?

"Ella gli disse: «Sì, Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che doveva venire nel mondo»" (Gv. 11:27).

6. Ora vorrei chiamare qualcuno che non è mai stato interrogato prima. Chiamo alla sbarra un Angelo del Signore. Mi dica, Angelo, questo Gesù è il nostro Signore?

"poiché oggi nella città di Davide è nato per voi un Salvatore, che è Cristo, il Signore" (Lu. 2:11).

7. Ora attenzione, ci vuole molto rispetto. Chiamo ora alla sbarra per testimoniare l’Onnipotente Iddio. Signore, sappiamo che Lei non può mentire. Senta: Gesù è Suo Figlio?

"ed ecco una voce dal cielo. che disse: «Questi è il mio amato Figlio, nel quale mi sono compiaciuto»" (Mt. 3:17). Grazie, grazie molte.

Ora che abbiamo udito quelli che avevano seguito Gesù e che lo conoscevano bene, che erano Suoi amici, ascoltiamo alcuni fra i Suoi nemici.

7. Chiamerò alla sbarra un Fariseo, un uomo che ha indurito il suo cuore a Gesù. Signor Fariseo, perché lei odia così tanto Gesù?

"E i farisei e gli scribi mormoravano, dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro»" (Lu. 15:2).

Questo è tutto? Beh, io sono contento che Lui sia venuto dai peccatori. Come avrebbe infatti potuto venire a me, se non l’avesse fatto? E’ questo il motivo per cui l’avete fatto crocifiggere?

8. Facciamo ora la stessa domanda a Caiafa, il sommo sacerdote? Perché, Caiafa, ha voluto che Gesù fosse crocifisso?

"…poiché ha detto: io sono il Figlio di Dio" (Mt. 27:43).

E’ quello l’unico Suo crimine? Per questo l’avete condannato a morte?

9. Prima abbiamo parlato di Pilato. Facciamogli ora direttamente la domanda. Pilato, Gesù era veramente colpevole di tutte queste cose?

"disse loro: «Voi mi avete portato quest'uomo, come uno che perverte il popolo; ed ecco, dopo averlo esaminato alla vostra presenza, non ho trovato in lui nessuna delle colpe di cui lo accusate" (Lu. 23:14).

Però ha lasciato che fosse ucciso... Non aveva detto che non trovava nulla in Lui degno di condanna? Mah.

10. Ora chiamerò alla sbarra un centurione dell’esercito romano. E’ un uomo forte, un uomo ormai indurito per aver assistito a centinaia di crocifissioni.

"E il centurione che stava di fronte a Gesù, visto che dopo aver gridato così aveva reso lo spirito, disse: «Veramente quest'uomo era Figlio di Dio»" (Mr. 15:39).

11. Chiamo ora alla sbarra Giuda iscariota. Lei è stato con Gesù per molti anni. Lo ha consegnato ai Suoi nemici in cambio di trenta pezzi d’argento. Certamente lei avrà qualcosa da dire su Gesù.

«Ho peccato, tradendo il sangue innocente» (Mt. 27:4).

12. Beh, se Giuda non può dire nulla di male su Gesù, chiamerò il maligno stesso in persona. Chiamo dei demoni fuori dall’inferno per testimoniare contro Gesù.

«Che vi è fra noi e te, Gesù Nazareno? Sei tu venuto per distruggerci? Io so chi tu sei: Il Santo di Dio» (Mr. 1:24).

Ora chiamo voi alla sbarra

Beh, questo conclude le testimonianze. Ho avuto molta difficoltà a trovare qualcuno che parlasse contro Gesù. Forse dovrei ora chiamare uno di voi. Vedete, se non siete per Gesù, allora dovreste essere contro di Lui. Non è possibile essere neutrali al riguardo. Dovete chiedere a voi stessi se Gesù sia un bugiardo, un pazzo, oppure Dio con noi, il Salvatore del mondo.

"Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde" (Mt. 12:30).

Se voi scegliete di non decidere, allora, in realtà, avete scelto. Se avete deciso di uscire da questo luogo senza affidarvi alle braccia salvifiche di Gesù, allora avete deciso che Gesù non è il vostro Salvatore. Se uscite da qui e non siete in condizione di salvezza, allora avete già deciso che Gesù non è il Signore della vostra vita.

Dovete incoronarlo Signore oppure crocifiggerlo. Se un tempo eravate credenti ed ora vi siete allontanati da Lui e dal Suo insegnamento, voi potete ritornare sulla via della giustizia. "Poiché dunque rimane per alcuni di entrarvi, mentre quelli a cui prima fu annunziata la buona novella non vi entrarono a motivo della loro incredulità" (Eb. 4:6).

Non c’è via di mezzo: o confessate la vostra fede in Lui, e Lo seguite coscienziosamente o lo crocifiggete. Gesù disse: "Ma chiunque mi rinnegherà davanti agli uomini, io pure lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli" (Mt. 10:33).

O confessate la vostra fede in Lui oppure lo rinnegate. "Chiunque perciò mi riconoscerà, davanti agli uomini, io pure lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli. Ma chiunque mi rinnegherà davanti agli uomini, io pure lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli" (Mt. 10:32,33).

Ponzio Pilato era un codardo. E’ lui che dovrebbe essere processato qui, non Gesu. Se voi non fate la giusta decisione, anche voi siete come Ponzio Pilato. Vedete, Pilato nemmeno ha toccato la frusta per flagellare Gesù. Lui non ha sputato in faccia a Gesù. Pilato non ha mai infilato dei chiodi nelle mani di Gesù. Ma, dico, quando Pilato permise che Gesù fosse crocifisso, egli divenne colpevole di tutte queste cose come se le avesse fatte una per una, e peggio.

Oggi, chiunque non faccia la decisione che Gesù è il suo Signore, che Egli è il Figlio di Dio, allora è oggi altrettanto colpevole quanto lo era Pilato.

"«Che farò dunque di Gesù, detto Cristo?». Tutti gli dissero: «Sia crocifisso!»" (Mt. 27:22).

Se decidete che volete confessare la vostra fede in Gesù, se volete non essere colpevoli della Sua morte, allora [cantate il prossimo canto a piena forza, con tutto il vostro cuore e] lasciate che Dio e gli altri sappiano chiaramente da che parte voi veramente state!

 

(Paolo Castellina, mercoledì 19 aprile 2000. Tutte le citazioni bibliche, salvo diversamente indicato, sono tratte dalla versione Nuova Diodati, edizioni La Buona Novella, Brindisi, 1991).

Letture supplementari

1. Salmo 36 – Malvagità dell’uomo e benignità dell’Eterno.

2. Salmo 22 – Le sofferenze del Messia

3. Gesù davanti a Pilato - Matteo 27:11-31


Predicazioni anno 2000