Chi cerca trova!
Conoscere Gesù. Un missionario, leggeva racconti della Bibbia a gente di un remoto villaggio del Sud America. Quella gente ascoltava per la prima volta parlare di Gesù di Nazareth. Terminata la lettura, un uomo del villaggio gli chiede: "Conosci l'uomo di cui parla il libro?". Il missionario lo assicura di si. Più tardi il missionario parla di questo ad un suo amico, e gli dice: "Grazie a Dio, io conosco l'uomo di cui parla il libro. Lo conosco come mio Signore e Salvatore. Per questo posso presentarlo a questa gente che non ha mai fatto esperienza del Suo amore e del Suo perdono". Il desiderio di un credente per coloro che non conoscono Gesù come loro Salvatore è espresso da un canto cristiano che dice: "Vorrei che tu conoscessi il mio Gesù e Lo amassi quanto Lo amo io, perché se conoscessi il mio Gesù, allora anche tu Lo ameresti. Egli diede la Sua vita sul Calvario, sacrificandosi per te. Se accoglierai il mio Gesù, allora anche tu Lo ameresti".
Conoscere Gesù, veramente, è l'esperienza di cui ci parla il vangelo secondo Giovanni, quando Gesù raccoglie attorno a Sé i Suoi primi discepoli. Riascoltiamone un brano.
"Andrea, fratello di Simon Pietro, era uno dei due che avevano udito questo da Giovanni e avevano seguito Gesù. Costui trovò per primo suo fratello Simone e gli disse: "Abbiamo trovato il Messia che, tradotto, vuol dire: "Il Cristo""; e lo condusse da Gesù. Gesù allora, fissandolo, disse: "Tu sei Simone, figlio di Giona; tu sarai chiamato Cefa che vuol dire: sasso". Il giorno seguente, Gesù desiderava partire per la Galilea; trovò Filippo e gli disse: "Seguimi". Or Filippo era di Betsaida, la stessa città di Andrea e di Pietro. Filippo trovò Natanaele e gli disse: "Abbiamo trovato colui, del quale hanno scritto Mosé nella legge e i profeti: Gesù da Nazareth, il figlio di Giuseppe".E Natanaele gli disse: "Può venire qualcosa di buono da Nazareth?". Filippo gli disse: "Vieni e vedi"" (Gv. 1:40-44).
Una svolta nella vita
Si, per un cristiano il più grande avvenimento della propria storia personale ê il momento in cui per la prima volta davvero afferra, comprende chi è Gesù e diventa consapevolmente suo discepolo, suo seguace. Si potrebbe fare un gioco di parole e dire che, in realtà non si è trattato di aver compreso, preso, afferrato, Gesù, ma il momento in cui si è stati presi, afferrati da Lui. Il momento in cui si conosce Cristo è importante al massimo grado, perché esso influisce su tutto il passato della carriera di quella persona; esso getta una nuova luce su tutti gli anni che questi ha trascorso. Se è vissuto nel peccato, come indubbiamente ha fatto, la transazione che avviene in quel giorno ha il potere di cancellare del tutto quel peccato, Il giorno in cui un uomo viene con fede a Cristo, quello stesso giorno le sue trasgressioni ed iniquità vengono cancellate, come spesse nuvole nel cielo quando il vento di Dio le spazza via: è la promessa della Sua Parola.
Il giorno in cui un'anima viene in contatto con Cristo è il più grande giorno della sua storia, perché pure per quanto riguarda il presente la sua vita assume un nuovo aspetto tanto da apparirgli un cambiamento reale, totale, radicale. Per molti si tratta di un momento di grande gioia, come nel caso di quell'uomo che era stato invalido e che, quando Pietro gli aveva parlato nel nome di Gesù ed era stato guarito: "E con un balzo si rizzò in piedi e si mise a camminare; ed entrò con loro nel tempio, camminando, saltando e lodando Dio" (At. 3:8). Quell'uomo camminava, saltava, e lodava Dio: ve ne meravigliereste? Lo fareste anche voi se foste stati così infermi: così è pure quando un'anima incontra il Salvatore. Quale giorno felice quando la mano miracolosa di Cristo porta via le infermità dell'anima, e fa si che l'invalido salti come un capriolo, e faccia si che la lingua del muto possa cantare!
Il giorno in cui un uomo o una donna viene a Cristo è pure un giorno meraviglioso perché produce un effetto sensibile su tutto il suo futuro. E' come quando il timone di una nave viene fatto girare di 180 gradi e la nave ora si dirige in una direzione completamente diversa. Il suo futuro non sarà più ciò che era il suo passato. Vi potranno essere difetti, debolezze e mancanze, ma in quella vita non vi sarà più l'amore per il peccato presente un tempo. "Infatti il peccato non avrà più potere su di voi, poiché non siete sotto la legge, ma sotto la grazia" (Ro. 6:14). Quando Cristo giunge in contatto con un'anima, egli "spezza il collo" del peccato, e deve morire, seppure talvolta lentamente.
Vorrei proprio chiedere a ciascuno di voi: "Avete conosciuto Cristo in questo modo? Io vorrei che quanti non l'avessero fatto ancora veramente, questo stesso giorno potessero incontrarlo. Io non sono che un debole predicatore. Oggi la gente spesso disprezza i predicatori, eppure io credo che se anche fossi costretto a letto da una malattia, io non cesserei di parlare di Cristo crocifisso, Salvatore del mondo! Io vorrei che oggi voi potreste guardare oltre la mia debole e disprezzata persona per udire la voce dello stesso Salvatore e trovare in Lui la gioia vera.
Filippo incontra Gesù
Il nostro testo biblico parla dei primi che diventarono discepoli di Cristo e, in modo particolare, della conversione di Filippo.
Notate dapprima la descrizione che fa di Filippo: "Filippo trovò Natanaele e gli disse: "Abbiamo trovato colui, del quale hanno scritto Mosé nella legge e i profeti: Gesù da Nazareth, il figlio di Giuseppe"" (Gv. 1.45). La descrizione che Filippo fa di Gesù è: "Abbiamo trovato Gesù". Era una descrizione autentica, ma non era tutta la verità; così, in secondo luogo, notiamo la descrizione che ne fa lo Spirito Santo: "Gesù desiderava partire per la Galilea; trovò Filippo e gli disse: "Seguimi"" (Gv. 1:43). Il racconto di Filippo è che era stato lui a trovare Gesù, quello dello Spirito Santo era che era stato Cristo a trovare Filippo. Le due realtà sono entrambe vere e vorrei oggi approfondirle con voi.
I. La descrizione che ne fa il convertito
La descrizione che il convertito fa è quella di essere stato lui a trovare Cristo, e ciò che dice è perfettamente vero. Se mai qualcuno dovrà essere salvato, questo lo sarà trovando Gesù, facendone una personale scoperta, come quell'uomo che trovò un tesoro scavando in un campo. Vi deve essere la ricerca di Cristo, ma per poterlo cercare vi deve prima essere la consapevolezza di aver bisogno di Lui.
1. Sapeva di aver bisogno del Messia. Filippo aveva cercato Cristo, sennò non avrebbe mai detto di averlo trovato, ma prima Filippo sapeva di aver bisogno di un Messia. Quando si guardava attorno nel mondo, o nella Chiesa, egli diceva a sé stesso: "Oh se venisse il Messia promesso! Vi è un grande bisogno di lui. La gente ne ha bisogno, il mondo ne ha bisogno". Quando Filippo guardava nel fondo del suo cuore, egli diceva: "O se il Messia venisse presto. Ho urgente bisogno di Lui".
Sentite voi il bisogno di un Salvatore? Non lo cercherete mai fintanto che non sentirete di averne bisogno. Dovete riconoscere che c'è peccato nella vostra vita, un peccato che non potreste mai espiare da soli, un peccato che non potete vincere. Dovete rendervi conto di aver bisogno di un braccio più forte del vostro, di aver bisogno d'aiuto da parte di Dio, che avete bisogno di Uno che vi sia davvero fratello, qualcuno che simpatizzi con voi, che sia paziente con voi, e che soprattutto sia il Dio potente che possa vincere tutto il vostro peccato per voi. Avete bisogno di un Salvatore, questa è la prima cosa che potrà stimolarvi a cercarlo.
2. Aveva letto le Scritture. Desiderando un Messia, Filippo aveva letto le Scritture che lo riguardavano. Egli parla di Mosé e dei profeti, e di ciò che avevano scritto a proposito del Messia promesso. Per questo, se volete trovare Cristo, dovete investigare le Scritture, le quali sole testimoniano di Lui. O se investigaste maggiormente le Scritture con il preciso scopo di trovare il Salvatore! Probabilmente la grande maggioranza delle persone non convertite non hanno mai letto la Bibbia, o l'hanno letta abbastanza per soddisfare la loro curiosità, o la loro coscienza. Forse leggono la Bibbia come un'opera letteraria che si vergognano di ignorare, ma non prendono il santo Libro, leggendolo con attenzione ed in spirito di preghiera dicendo: " Oh, se solo qui vi trovassi Cristo!". Se lo facessero, non passerebbe troppo tempo prima che trovassero Cristo. Chi legge la Bibbia con l'intenzione di trovarvi Cristo, non passerà troppo tempo prima di trovare un qualche brano delle Scritture che sembrerà saltarvi fuori per attirare la loro attenzione, come se prendesse fuoco, e poi parlerà loro di Cristo, sussurrandogli del Suo grande sacrificio sul Calvario, parlando al suo cuore di amore e di misericordia. Filippo era alla ricerca di Cristo nel luogo dove Cristo ama essere, nelle pagine della Scrittura, e dovete anche voi essere lì se lo vorrete trovare.
3. Aveva pregato. Filippo, però, si era anche dato alla preghiera. Questo non ci viene detto esplicitamente, ma possiamo esserne sicuri. Egli chiese al Signore di rivelargli Cristo, di guidarlo al luogo dove sarebbe stato Cristo. Se volete essere salvati, passate molto tempo in preghiera! Non intendo che voi "diciate delle preghiere", a che serve questo? Non intendo semplicemente che voi diate delle belle parole per il solo fatto di dirle. La preghiera è la pratica della comunione con Dio, significa dire al Signore ciò che veramente voi sentite, dirgli che avete bisogno di Lui. Vagoni interi di preghiere inutili e superficiali vengono scaricate davanti alla porta di Cristo come tanta spazzatura. Non deve essere così con le nostre preghiere, ma parlate al Signore di tutto cuore quando vi accostate al trono della grazia! Con la Bibbia aperta davanti a voi per guidare la vostra comprensione, inginocchiatevi, e dite: "O Signore Iddio, compiaciti di rivelarmi Cristo con il tuo Santo Spirito; fa' si che io Lo conosca, portami oggi stesso a trovarlo come mio Salvatore!
4. Sapeva che era pure per lui personalmente. E' certo pure che Filippo si fosse reso conto come avesse potuto averlo proprio per sé. Una delle cose che chiunque voglia trovare il Salvatore deve fare è di accertarsi del suo diritto di venire e di cogliere il Salvatore. La questione che imbarazza molti è: "Posso io avvalermi del Salvatore?", come se vi fosse qualcuno che non ne fosse degno. In realtà ogni peccatore del mondo ha il permesso di venire e di avvalersi del Salvatore, se vuole. "e lo Spirito e la sposa, dicono: 'Vieni!'. E chi ha sete, venga, e chi vuole prenda in dono dell'acqua della vita!" (Ap. 22:17). Il peccatore però si chiede: "Ma Cristo vorrà però avere me?". La domanda non è questa, la domanda è "Vuoi tu avere Cristo?". Egli dice: "Tutto quello che il Padre mi dà verrà a me; e colui che viene a me, io non lo caccerò fuori" (Gv. 6:37). La chiave è all'interno della porta. Sei tu che hai cacciato fuori il Salvatore, non il Salvatore te. Per questo devi invitare il Salvatore a venire nel tuo cuore. Egli è disposto a venire in ogni anima che lo desideri, e di venirci subito. Non sollevate quindi domande sciocche se un peccatore possa o non possa venire a Cristo. Non è stato Lui ad invitarci? Ci vien detto di predicare l'Evangelo ad ogni creatura, e Colui ci ha rivolto il Suo grande mandato, pure ci dice: "chi ha creduto ed è stato battezzato, sarà salvato; ma chi non ha creduto, sarà condannato" (Mr. 16:16).
5. Aveva accettato Cristo. Filippo ha accettato Cristo come Messia. Potreste chiedere: "Che devo fare per trovare il Salvatore?". Beh, ciò che dovete fare è praticamente questo: accoglierlo. Se foste malati, ed il medico stesse di fronte a voi, con la medicina preparata, voi non direste: "Che devo fare con questa medicina?". Sapete che vi sono certe istruzioni su quanta bisogni prenderne, e quanto spesso. Non è ovvio? Prenderla, assumerla. "Ma non posso far si che essa funzioni in me!". E chi ha detto che dobbiate fare qualcosa? Tutto ciò che dovete fare è prenderla. E' proprio questo ciò che dovete fare con Cristo, prenderlo, accettarlo, riceverlo. Ricordate ciò che dice l'Evangelo: "ma a tutti coloro che lo hanno ricevuto, egli ha dato l'autorità di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome" (Gv.1:12). Questo vuol dire riceverlo: credere nel Suo nome. "Certamente però dovrò fare delle buone opere". Si, farete buone opere dopo che avrete ricevuto Cristo, ma per poter condurre una vita santa dovete avere un nuovo cuore, e per ricevere un nuovo cuore dovete ricevere Cristo. Egli vi cambierà, Egli vi rinnoverà, Egli vi renderà una nuova creatura in Sé stesso. Ciò che dovete fare è riceverlo, e credere nel Suo nome.
Confido di parlare oggi a molti che comprenderanno ciò che sto dicendo. Temo però pure di rivolgermi a molti altri che non crederanno, sebbene io presenti loro la verità nel modo più chiaro possibile. Sapete che se anche mettete una lampadina di fronte agli occhi di un cieco, egli non vedrà comunque la luce. E' lo Spirito Santo che deve aprire i vostri occhi per poter vedere ciò che significa ricevere Cristo, altrimenti non comprenderete ciò che dovrete fare. Non dovete dare nulla a Cristo; voi dovete venire a Lui così come siete, ed Egli vi darà tutto ciò di cui avrete bisogno. Allora, quando Lo avrete accettato con questo semplice atto di fede, potrete dire con Filippo: "Abbiamo trovato Gesù". Questa è la descrizione di un convertito, ed è anche molto buona: "Abbiamo trovato Gesù".
II. La descrizione che ne fa lo Spirito Santo
La descrizione che lo Spirito Santo fa di questi fatti, il punto di vista di Dio, è diverso. Il nostro testo dice: "Il giorno seguente, Gesù desiderava partire per la Galilea; trovò Filippo". Gesù trova Filippo prima che Filippo trovi Gesù. Filippo trova Gesù perché Gesù aveva trovato Filippo. Notate come questa sia un'opera preliminare, viene prima che Filippo trovi Gesù.
1. Un'opera preliminare. Se guardo alla mia esperienza personale vedo il mio interesse di sempre per Gesù e per l'Evangelo. Eppure ora, guardando indietro, vedo l'interesse, la grazia, la misericordia, e i progetti di Dio a mio riguardo che ha preceduto il mio interesse e le mie scelte. Ora comprendo un po' meglio quello che prima mi era sempre parso enigmatico: la dottrina dell'elezione, di Dio che precede le nostre scelte con le Sue insondabili scelte. Gesù disse: "Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi; e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto, e il vostro frutto sia duraturo" (Gv. 15:16).
Un giorno però ho riflettuto con riconoscenza su quello che Dio aveva fatto per me. Sapevo che i miei peccati erano stati perdonati, che ero stato accettato in Cristo Gesù, che il mio cuore era stato rinnovato. Un pensiero poi mi aveva colpito: "Tutto questo è opera di Dio" e, vedendo la verità, mi sono detto: "Si, questo è il fatto. Che Dio ne sia glorificato! Ma perché tutto questo è stato operato in me?". Sapevo di non potere vantare alcun merito di fronte a Dio, così ho detto a me stesso: "Questo è l'effetto della grazia sovrana di Dio, dei Suoi insondabili eterni propositi". Ho compreso com'è che Dio inizia con noi, e che è volontà ed eterno proposito di Dio che sta alla base della nostra volontà e propositi, e che Dio solo deve averne tutta la gloria. Che rivelazione era stata per me! Stavo cominciando ad intendere le dottrine bibliche della grazia e penso che chiunque sia stato portato a trovare il Salvatore e che, con spirito di preghiera studia le ragioni della sua salvezza, può vedere le stesse verità che il Signore mi ha rivelato.
2. Un supporto costante. Hai cominciato a riflettere. Chi ti ha spinto a riflettere? Non avresti mai trovato il Salvatore se non avresti cominciato a riflettere, invece che essere indifferente e negligente. Chi è che ti ha portato a pensare alle cose di Dio? Quale influenza ti ha portato a pensare all'eternità, al paradiso ed all'inferno? Certamente è stato Dio lo Spirito Santo che è proceduto nel nome di Cristo e ti ha trattato con misericordia. Poi hai avuto il profondo senso del tuo bisogno e della tua peccaminosità. C'era un tempo in cui tu non sentivi tutto questo. Chi ti ha dato questo sentimento? Da dove è venuto il dispiacere per i tuoi peccati, il tuo desiderio per Cristo? Forse che tutto questo è venuto per via naturale dalla corruzione della nostra natura? No, un deposito di spazzatura fumante non produce bei giardini. E' stato Cristo a seminare buon seme nella tua anima, è stato Lui a farti sentire il bisogno per Lui. Poi, quando hai letto la Bibbia, hai compreso. Ti sei reso conto che Gesù è il solo Salvatore dei peccatori, hai visto che tu rientravi in questo caso, ed hai compreso il piano della salvezza. Chi te lo ha fatto comprendere? E' vero che è qualcosa di molto semplice che anche un bambino può comprendere, ma nessuno mai comprende le cose spirituali se non per l'opera dello Spirito di Dio. E' stato lo Spirito Santo a darti l'energia spirituale che ti ha messo in condizione di comprendere la semplice verità al riguardo della via della salvezza. Poi hai cominciato a pregare. Chi però ti ha insegnato a pregare come si conviene? No, non le frasi di una preghierina da cantilenare, ma l'espressione spontanea che proviene dal profondo del tuo cuore quando hai gridato: "O Signore, abbi misericordia di me, peccatore". Chi ti ha ispirato questo grido? Chi ti ha spezzato il cuore se non la potenza dello Spirito Santo? E quando poi ti sei affidato a Cristo, quando hai creduto in Gesù e hai trovato la salvezza: chi ti ha ispirato questa fede? Non era sempre l'opera dello Spirito di Dio? Non è forse la fede un dono di Dio?
Avete mai fatto muovere uno spillo attraverso un tavolo con un magnete al di sotto? Da bambini non si comprende come mai quello spillo possa muoversi, ma non ci avvedevamo che al di sotto c'era la forza di un magnete. Così è il Signore, con il potente Suo magnete della grazia che spesso è all'opera nei cuori umani, e pensiamo che quel desiderio di Dio, quella fede, sia un prodotto del nostro cuore! Certo, lo sono anche, ma c'è una forza divina che è all'opera su di loro e che produce questi risultati. E' Gesù che trova Filippo, sebbene Filippo non lo sappia. Filippo pensa che sia lui a trovare Gesù, ma dietro alla tenda è Gesù che trova Filippo. E' la Sua opera preliminare.
3. La Sua iniziativa. "Il giorno seguente, Gesù desiderava partire per la Galilea; trovò Filippo". E' Gesù che prende l'iniziativa! Se solo il Signore volesse "partire" per trovare qui nuove anime da salvare! Oggi vi trovate in un luogo dove Gesù ha trovato molte persone nel corso della storia. Forse non volevate oggi venire in chiesa per qualche motivo, ma eccovi qui. Per questo continuo a pregare il Signore e dire: "Signore, vieni, e trova Filippo. Vieni e trova Maria, e lascia che Filippo e Maria dichiarino di avere trovato Te!
4. Un'opera efficace. Quando il nostro Maestro va a cercare un'anima, si tratta di un'opera molto efficace. Dice a Filippo: "Seguimi!" e lui Lo segue! Non servirebbero tante parole se fosse Gesù a dire oggi a qualcuno qui presente: "Seguimi! Seguimi, povera anima, tu non conosci la strada! Tu vuoi qualcuno che vada davanti a te: segui me! Vuoi che qualcuno sia il tuo rifugio, il tuo compagno: seguimi!". Ecco che cosa devi fare. Ti dai pensiero di quello che hai udito da predicatori diversi? "Segui me!". Sei stato distratto da discorsi inutili e noiosi? Gesù ti dice semplicemente: "Seguimi!". Il Salvatore crocifisso dice: "Seguimi!": accoglilo come l'espiazione dei tuoi peccati. Il Salvatore sul trono dice: "Seguimi!": accoglilo come tua gioia. Il Salvatore che viene nella futura gloria dice: "Seguimi!": accoglilo come tua speranza! "Seguimi!" è il testo di quest'oggi, e quello è pure tutto il sermone. Gesù disse a Filippo: "Seguimi!" e Filippo lo segue direttamente, e non solo questo, Filippo fa si che anche altri vengano a seguire Gesù.
5. Ogni persona è diversa. Notate pure come Filippo fu trovato da Cristo in maniera molto diversa dagli altri discepoli. Due di loro erano stati trovati attraverso l'insegnamento di Giovanni Battista, ma Filippo apparentemente non aveva avuto alcun insegnamento preliminare. Un altro di quel gruppo era giunto a Gesù attraverso l'invito di suo fratello. Filippo avrebbe potuto non avere nessun parente che gli avesse parlato, ma il Salvatore gli disse solo: "Seguimi!", e lui Lo seguì. Questo ci insegna che ogni persona può avere in questi casi storie diverse. Non confrontate la storia della conversione di uno con la vostra situazione. Se il Signore Gesù vi chiama e vi dice: "Seguimi!", e voi Lo seguite, se anche non vi fosse mai stato nessun altro nella stessa vostra situazione, non importa. Se siete venuti a Lui, se avete confidato in Lui, siete salvati.
6. Non preoccupiamoci. Il succo di tutto ciò che vi ho detto è questo. Non preoccupatevi, come qualcuno di voi fa, degli eterni propositi di Dio, e sulle operazioni segrete dello Spirito Santo, e su come questo possa essere coerente con il vostro seguire Cristo, quando Egli vi chiama. Le cose sono perfettamente coerenti. Non c'è alcuna contraddizione fra la nostra scelta e la scelta di Dio. Entrambe queste verità sono presentate dalla Parola di Dio. Lasciamo la cosa al Signore, non pretendiamo che la nostra mente capisca tutto perdendo tempo in complesse disquisizioni accademiche. Tu vai a Cristo con fiducia, e se lo farai, è perché lo Spirito Santo ti attira. Se trovi il Salvatore, sarà perché prima il Salvatore ha trovato te. Forse in cielo queste difficoltà intellettuali si appianeranno. Qui non è necessario dare una spiegazione per ogni cosa. La salvezza è tutta per grazia, dal principio alla fine, eppure è vero che la grazia di Dio conduce persone a fare ciò che fece Mosé, a fare una scelta, a scegliere piuttosto di soffrire con il popolo di Dio più che godere per breve tempo dei piaceri del peccato. Dio vi conceda che voi possiate fare una scelta ugualmente saggia.
Conclusione
Non c'è, allora, desiderio maggiore nel mio cuore che tutti voi troviate Cristo e, trovando Lui, troviate salvezza eterna. Non esiste alcuna salvezza a buon mercato senza il vostro personale incontro con il Signore Gesù. Non serviranno le migliori opere che possiate vantare, non serviranno le cerimonie religiose alle quali potete essere stati sottoposti, non importa la vostra appartenenza o meno ad una società religiosa. Ciò che conta è il vostro personale incontro con il Signore e il Salvatore Gesù Cristo. Il messaggio della Parola di Dio rimane lo stesso: ieri, oggi, e per quanto varrà il tempo della grazia: "Cercate l'Eterno mentre lo si può trovare, invocatelo mentre è vicino. Lasci l'empio la sua via e l'uomo iniquo i suoi pensieri, e ritorni all'Eterno che avrà compassione di lui, e al nostro DIO che perdona largamente" (Is. 55:6,7). Per questo non cesserò di esortarvi a ricevere Cristo, a confidare in Lui. Che Iddio vi conceda che lo possiate fare oggi stesso, per amore di Gesù. Amen.
Paolo Castellina, sabato 7 agosto 1999. Tutte le citazioni bibliche, salvo diversamente indicato, sono tratte dalla versione Nuova Diodati, Ediz. La Buona Novella, Brindisi, 1991. Predicazione tratta dal sermone n. 2375 di C. H. Spurgeon, "Intende for Reading on Lord's-Day, August 26th, 1894, delivered By C. H. SPURGEON, At the Metropolitan Tabernacle, Newington, On Lord's-Day Evening, June 24th, 1888".
Documenti di "E' sempre... Tempo di Riforma" http://castellina.org - E-Mail predicazioni@castellina.org