Una temibile sfida al valico di un nuovo millennio


E' stabile la vostra casa? E' stabile la vostra vita perché edificata su valori eterni? Quando nella vostra vita viene la tempesta, avete le risorse per resistervi e riuscirne vittoriosi? La nostra attuale civiltà che si vanta di grandi cose rischia di vedere tutto collassare a causa di un piccolo, ma grande "virus". Vediamo un po' di che cosa si tratta. Leggiamo però prima una parabola ben conosciuta del Salvatore Gesù Cristo che riguarda la saggezza dell'edificare la nostra vita su basi sicure.

"Chiunque viene a me, e ode le mie parole e le mette in pratica, io vi mostrerò a chi e simile. Egli è simile ad un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto il fondamento sopra la roccia, e venuta una piena, il torrente ha investito quella casa, ma non l'ha potuta scrollare perché era stata fondata sulla roccia. Chi invece le ha udite e non le ha messe in pratica, è simile a un uomo che ha edificato una casa sopra la terra senza fondamento; quando il torrente l'ha investita, essa è subito caduta, e la sua rovina è stata grande" (Luca 6:47-49).

Una situazione istruttiva

La Confederazione svizzera in questi ultimi anni sta esaminando molto attentamente le caratteristiche e le implicazioni dei grossi problemi che insorgeranno a livello mondiale allo scoccare del primo gennaio dell'anno 2000 e sta cercando di prendere i necessari provvedimenti. Attraversare il passaggio all'anno 2000, infatti, sarà per tutti una grande sfida della quale i più ancora non se ne rendono ben conto. In che cosa consiste questa sfida? Fra pochi mesi il passaggio all'anno 2000, infatti, ci creerà probabilmente grossi problemi perché i nostri "cervelli elettronici", quelli che sempre di più governano ogni cosa nella nostra società, non sono stati preparati a questo. Grandi aziende, come pure le piccole organizzazioni potrebbero trovarsi di fronte a problemi che metteranno a rischio l'intera loro attività.

I computer e gli altri apparecchi dotati di un chip con le funzioni ora e data potrebbero causare problemi in seguito al passaggio al nuovo millennio. Visto che in passato lo spazio di memoria era molto più costoso di oggi, nella maggior parte dei casi ci si è limitati a registrare le ultime due cifre dell’anno. Di conseguenza, gli ultimi due zeri dell’anno 2000 non sono definiti chiaramente e in certi sistemi informatici potrebbero essere interpretati come zero, cento oppure un multiplo di cento. Ciò può causare errori nell’elaborazione dei dati e provocare addirittura il crollo dell’intero sistema con conseguenze inestimabili. Non tutte le funzioni di data di hardware, sistemi operativi e programmi riconoscono, poi, l'anno 2000 come anno bisestile, con la conseguenza che a quell'anno mancherà un giorno.

Il delegato della Confederazione all'anno 2000 scrive: "Noi usiamo l'informatica in quasi tutti i settori della nostra vita. L'informatica viene utilizzata come mezzo ausiliare ovunque ed in molteplici modi: per l'elaborazione di dati, per la gestione ed il controllo di processi di produzione, d'amministrazione e di distribuzione, nelle apparecchiature tecniche di edifici, nella telecomunicazione, in semplici installazioni ed apparecchi programmabili. Funzioni errate dell'informatica possono perciò manifestarsi ovunque. Numerosi guasti possono manifestarsi contemporaneamente. Non ci siamo mai imbattuti in una simile situazione. Un evento esterno può colpire un'impresa malgrado la sua compatibilità con il millennio. La questione della soluzione del problema è perciò altrettanto importante. Un'impresa deve di conseguenza confrontarsi con la situazione dei suoi partner e con i loro eventuali rischi residui. Ciò presume la disponibilità ad un'aperta informazione a la volontà di aiutarsi reciprocamente.

Si tratta di un problema tecnico molto semplice. In fondo ci troviamo di fronte ad un difetto che è stato causato da programmatori. Per questo motivo si tende alla conclusione che la responsabilità per la soluzione debba essere in quel settore, ma la cosa si può presentare un problema complessivo e intricato che interessa non solo tecnici, ma l'intera società. Nel campo economico, politico, militare, energetico, e sociale ciascuno dovrà responsabilmente prendere delle decisioni e fissare delle priorità. Per anni, però, il problema è stato rimosso. Già molti anni fa qualcuno accennava alla problematica dell'anno 2000 e veniva considerato un "esagerato", oppure un "allarmista" perché la cosa, dicevano, in qualche modo si potrà risolvere. Ancora oggi esistono ancora voci che esprimono dubbi a riguardo dell'esistenza del problema o che almeno sottovalutano la sua dimensione.

Non esiste, però, alcuna possibilità di "proroga". Il problema deve essere affrontato con urgenza. E' necessario, ad ogni livello accettare la sfida! Non basta dire: non ci saranno problemi… Ognuno deve dimostrare di poter attraversare la soglia del 2000 senza problemi. E' necessario che ogni impresa ed organizzazione abbia una specifica commissione di studio per esaminare i possibili potenziali scenari e prenda i provvedimenti del caso. Molti imprenditori ed autorità responsabili hanno fatto, già molti mesi fa, i primi passi verso una soluzione. Ancora troppi al giorno d'oggi sottovalutano la vastità e la profondità della problematica e non prestano sufficiente attenzione al settore della gestione dei progetti. Imprenditori e responsabili di direzione al più alto livello sono responsabili per la soluzione del problema dell'anno 2000 nelle loro imprese, così come lo sono le autorità comunali nei loro comuni di competenza. I problemi dell'anno 2000 di un comune oppure di un'impresa non possono essere semplicemente affrontati parallelamente al normale lavoro quotidiano, ma devono essere inquadrati in progetti ed affrontati all'interno di un moderno sistema di gestione di progetti. Inoltre si devono considerare alcuni aspetti specifici dell'anno 2000 in particolare".

Un parallelo significativo

Quanto finora vi ho descritto proviene da fonti ufficiali della Confederazione. Perché vi dico tutto questo in questa sede? Non solo per contribuire a che voi prendiate maggiore coscienza del problema, ma proprio perché questa situazione e come essa viene trattata, pure ci fornisce illustrazioni ed esempi molto illuminanti sia su noi stessi, sia sulla saggezza che dovrebbe caratterizzare la nostra vita. Esaminiamo meglio alcune delle cose che abbiamo prima accennato alla luce del testo biblico che abbiamo letto all'inizio e del messaggio complessivo delle Sacre Scritture.

1) "I più non se ne rendono ben conto" della gravità del problema a cui stiamo andando incontro. Non è forse altresì vero che i più "non si rendono ben conto" della gravità della loro situazione spirituale davanti a Dio? La prendono alla leggera, la minimizzano, dicono che "in qualche modo si aggiusterà", la ignorano, rifiutano di prendere delle misure. Essi presumono di poter costruire la propria casa sulla sabbia, accanto ad un torrente, supponendo che non accada loro nulla. Se non aprono però gli occhi sulla loro condizione spirituale, se non si responsabilizzano prima che sia troppo tardi, andranno incontro ad una tragica personale rovina.

2) "Non sono stati preparati a questo". Quanti fra noi vivono "allegramente" come la cicala della favola che, mentre la formica d'estate duramente lavorava per premunirsi per l'inverno, cantava, si divertiva ed oziava? Quanti si preoccupano responsabilmente per la salute temporale ed eterna della propria anima? Poi, quando insorgerà il bisogno, a chi si rivolgeranno? Sperano forse in un perdono a buon mercato da parte di Dio, dopo aver vissuto in modo irresponsabile, disonorando la loro stessa intelligenza? Non pensavano che il torrente avrebbe potuto prima o poi gonfiarsi? Non pensavano che una casa "senta fondamento", in circostanze difficili, non avrebbe potuto resistere?

3) Quando i computer erano molto più costosi di oggi si voleva risparmiare e, privi di lungimiranza o illudendosi che le cose si sarebbero "messe a posto da sole" si erano poste le basi per gli attuali enormi e dispendiosissimi problemi. Quanto spesso è vero che si sceglie la cosa ora più facile, più comoda, meno costosa, quella che costa "meno sacrificio" per poi incorrere in problemi che si sarebbero dovuti prevedere? Si "piange sul latte versato", mentre si sarebbe dovuto prima vigilare presso la pentola sul fuoco! L'uomo della parabola forse aveva pensato di risparmiare i suoi soldi non costruendo la sua casa con solide fondamenta. "Tanto reggerà lo stesso", "Tanto non succederà nulla", diceva. E quando invece "sarebbe successo"? "La sua rovina" sarebbe stata grande.

4) Il delegato confederale sui problemi dell'anno 2000 parla dell'importanza che ci si confronti seriamente con la situazione e dice: "Ciò presume la disponibilità ad un'aperta informazione a la volontà di aiutarsi reciprocamente". Quale saggezza in questo, non è vero? Disponibilità ad informarsi seriamente, a collaborare con gli altri, ad organizzare appositi comitati di crisi che si prendono tempo per esaminare accuratamente il problema, impostare le priorità d'azione! Chi si prende tempo per informarsi accuratamente che le cose stiano effettivamente come ci dice la Parola di Dio? Quanti studiano seriamente e responsabilmente la propria situazione umana e spirituale per verificare quali potrebbero essere "i possibili scenari" se le cose dovessero effettivamente svolgersi come dice la Parola di Dio? Non è forse vero che l'uomo della parabola si sarebbe dovuto interessare ed informare sulla frequenza delle alluvioni in quella zona? Non avrebbe forse dovuto vedere dove e come gli altri (più saggi) si erano costruiti la casa? Lui, però, "non aveva tempo per queste cose"!

5) Notate poi come il problema informatico sia "un difetto causato dai programmatori". Non è forse anche vero che si programma la nostra vita senza tenere conto di Dio? Non è forse vero che "si fanno i conti senza l'oste"? Il "difetto dei programmatori" potrebbe rappresentare ciò che nella nostra vita è difettoso e che pregiudica ogni nostro progetto ed impresa: il peccato. I virus informatici sono dei "programmi maligni" elaborati dall'uomo con scopi perversi, essi non ci colpiscono "per caso". Allo stesso modo il peccato e le sue conseguenze non sono "cose che ci capitano" senza neanche sapere perché, ma è prodotto della creatura umana che, pretendendo di fare a meno di Dio e della Sua Legge, non produce altro che rovina.

6) Inoltre questo "difetto" si è rivelato una valanga che rotolando sta diventando sempre più grande. In alto, su un monte, su un pendio innevato, dei ragazzini stanno giocando a palle di neve. Il gioco si fa violento. E' affare loro. Eppure ben presto sarà affare di tutti… perché quelle palle di neve (piccole) si trasformeranno in disastrose valanghe che metteranno a repentaglio la vita di tutto il paese sottostante. L'uomo della nostra parabola magari pensava: "Sono i politici e gli amministratori che devono occuparsi del territorio, di fare in modo che non vengano distruttive alluvioni. Questo non è affare mio!". Non è forse vero che oggi si delega "agli specialisti"? Ci pensino i politici, ci pensino i teologi, "io non ho tempo". Come se la cosa non lo riguardasse. Certo, esistono gli specialisti, ma sono risorse che noi dobbiamo usare. E' inutile che il tecnico o il pastore sappia certe cose se poi noi non ci interessiamo della loro conoscenza, informandocene ed utilizzandola per il nostro bene.

7) Notate come i delegati della Confederazione dicano che per troppo tempo "il problema è stato rimosso", e "Ancora oggi esistono ancora voci che esprimono dubbi a riguardo dell'esistenza del problema o che almeno sottovalutano la sua dimensione". "Ancora troppi al giorno d'oggi sottovalutano la vastità e la profondità della problematica e non prestano sufficiente attenzione". Non è forse altresì vero che il problema del peccato e delle sue conseguenze temporali ed eterne per fin troppo tempo sia stato sottovalutato, rimosso come se non esistesse, e ancora oggi molti esprimano dei dubbi che veramente esista un "problema peccato" che debba essere risolto, prima che diventi troppo tardi? E' come se l'uomo della parabola avesse "rimosso" il problema delle possibili inondazioni, ed avesse detto (come in effetti dicono tanti) "io a questo non ci voglio pensare", "bisogna sempre sperare il meglio, pensare positivo", "io non penso alle 'cose brutte', mi mettono angoscia!". Non vi sembra un discorso infantile, da irresponsabili, questo?

8) In effetti, spiritualmente parlando "non esiste alcuna possibilità di proroga". Il problema del peccato che rovina l'esistenza umana a livello personale e collettivo, deve essere da ciascuno affrontato con urgenza. Inoltre, problemi di questo genere, non possono essere affrontati "a tempo perso", ma devono essere fatti oggetto di immediata attenzione, dando priorità a queste cose, ed utilizzando tutte le risorse ed energie possibili. L'appello alla salvezza che l'Evangelo di Gesu Cristo ci fa, richiede da noi una risposta immediata. Noi non siamo in controllo della nostra vita. Domani potremmo non essere più in tempo. Immaginiamo allora il personaggio della nostra parabola che ignora gli avvertimenti di "chi sa meglio di lui", che ride di chi lo vorrebbe salvare, che dice di "non avere tempo per queste cose", e di "non credere a queste cose". Sarebbe stato saggio?

Allarme virus autentico

Ecco quindi che, per usare l'analogia del virus informatico, quando parliamo di peccato, siamo di fronte ad un'infezione ben più grave di fronte alla quale i più sono del tutto ciechi. Recentemente ho ricevuto via posta elettronica il seguente "allarme virus autentico". Non si tratta di uno scherzo, e vorrei proprio che il linguaggio usato non ci spingesse a prendere la cosa alla leggera, perché corrisponde esattamente a ciò di cui la Bibbia ci parla.

Il "virus" di cui si parla ha nome: "LA MALEDIZIONE", e, in effetti è la catastrofe più devastante che l'umanità abbia mai conosciuto.

Situazione dell'infezione: Sei già stato infettato! (LA MALEDIZIONE è stata trasmessa da Adamo ed Eva e noi tutti siamo nati in essa).

Danni: Ogni componente della tua vita è stata infettato. Siamo stati messi in condizione di essere i destinatari dell'ira di Dio (Ef. 2:23); passibili di tutte le miserie di questa vita, alla morte stessa, ed ai tormenti dell'inferno per sempre (Ro. 6:23; Mt. 25:41).

Contromisure: L'unica contromisura possibile è la riconfigurazione legale di tutti i componenti della tua vita. Questo viene chiamato "giustificazione" (Ef. 1:7; 2 Co. 5:21). Ad esso deve seguire una radicale pulizia di tutto il tuo software umano personale chiamato "santificazione" e che dura una vita intera (2 Ts. 3:13; Ef. 4:24).

L'unico strumento di salvezza dal potere e dai risultati della MALEDIZIONE è la fede nel Signore Gesù Cristo (At. 4:12)-

Costi: Non puoi comprare questo programma di contromisure. Non è così semplice ottenerlo. Il costo è l'eterna ira di Dio.

Accesso: Puoi ottenere la giustificazione gratuitamente. Il suo prezzo è già stato pagato sulla croce di Cristo. E' necessario però che umilmente ti ravvedi ed invochi il nome del Signore chiedendogli la Sua grazia (molti periscono perché non vogliono rinunciare alla loro "dignità", cioè il loro ostinato orgoglio).

"Dio dunque ci ha accolti come suoi perché crediamo. Perciò, noi ora siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Per mezzo suo possiamo accostarci con la fede a Dio. Ora godiamo della sua bontà, e siamo orgogliosi della nostra speranza: un giorno parteciperemo alla gloria di Dio" (Ro. 5:1,2).

Per maggiori informazioni e conferme, siamo invitati a consultare "Il Manuale dell'Utente", la Sacra Bibbia. Il messaggio prosegue e termina, dicendo:

ATTENZIONE - QUESTO NON E' UNO SCHERZO. Non prendere alla leggera questo messaggio. Non rimandare a più tardi! LA MALEDIZIONE pregiudica tutte le tue funzioni logiche, l'input e l'output, il processing e la comunicazione, il collegamento con altri sistemi, e corrompe ogni "disco" della tua vita. Il risultato finale sarà mettere completamente fuori uso tutto il tuo sistema. Stabilire quando questo avverrà non può essere previsto, ma si tratta di un destino peggiore che una semplice distruzione. Gesù Cristo è Signore di ogni cosa, di ogni sistema, di ogni utente... ed è la tua unica speranza. La buona notizia è che Lui è disponibile 24 ore su 24. Non è necessaria alcuna apparecchiatura. Semplicemente chiamalo e chiedigli di pagare per il tuo peccato, di coprirlo e di attribuirti la Sua giustizia. Se comprendi la triste situazione in cui ti trovi hai una scelta da fare: i tasti da schiacciare non solo OK o CANCELLA. Essi sono RAVVEDITI o PERISCI. Credi nel Signore Gesù Cristo, e sarai salvato!"

Conclusione

La conclusione a questa nostra riflessione è già implicita nel messaggio a proposito del "virus" che ho qui riportato. Se ripensiamo al testo biblico di partenza, allora potremmo dire che è espressione di grande saggezza costruire la nostra casa, cioè la nostra vita, sulla "roccia" che è Cristo. Ascoltare Cristo, prenderlo molto seriamente, imparare da Lui, seguirlo con fiducia, ed ubbidirgli. Questo è ciò che dobbiamo fare. Se poi avete già costruito la vostra casa sulla sabbia e ve ne rendete conto, allora non è ancora troppo tardi. Potrete, per così dire, "demolire" questa casa, e ricostruirla più in là, sulla roccia, al riparo dalle tempeste. Il Signore Gesù ci dice: "Ravvedetevi e credete all'Evangelo". Ravvedersi significa essere disposti a rivedere come abbiamo costruito la nostra vita, vedere il pericolo in cui andiamo incontro a non edificarla su Cristo, smantellarla insieme alle nostre false sicurezze, e "ricominciare da capo". La misericordia di Dio è grande verso tutti coloro che sono disposti a farlo. Che possa essere così per tutti noi.

© Paolo Castellina, venerdì 18 giugno 1999. (Tutte le citazioni bibliche, salvo diversamente indicato, sono tratte dalla versione © Nuova Diodati, Ediz. la Buona Novella, Brindisi, 1991).

Letture supplementari

1. Fiducia in Dio senza alcuna paura: Salmo 27.

2. Elogio e pregi della sapienza: Proverbi 8:1-36.

3. Ogni sapienza ed intelligenza in Cristo: Efesini 1:3-23.


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