Dio ha pubblicato due libri…


Libri …per comunicare

Anche se oggi non proprio regolarmente, a me piace leggere ai miei figli, prima che vadano a dormire, dei racconti, un capitolo o una parte di un libro. Gli educatori dicono che è importante che un genitore lo faccia, anche quando i bambini sanno leggere da soli. Essi dicono che i bambini hanno bisogno di questo contatto diretto con i loro genitori, perché così comunicano interesse, emozioni, e anche, in un certo senso, sé stessi, a loro. Non si tratta, quindi, solo di intrattenimento e neanche solo di un modo per istruirli: è qualcosa che vale, che vale molto più di un qualunque spettacolo televisivo, per quanto ben fatto. Possono essere racconti di fantasia, saghe, leggende, racconti di vita vissuta, e dietro ad essi (quando sono ben scelti) c'è sempre una lezione da comunicare.

Ancora più importante è che i genitori credenti leggano ai loro figli i racconti della Bibbia, perché attraverso di essi si comunica la verità su Dio, la verità su noi stessi, la verità sulla via che conduce al nostro miglior bene. Anzi, è Dio stesso che si comunica personalmente attraverso la Bibbia. Notate bene il parallelo: noi, come genitori, leggendo ai nostri figli, comunichiamo loro noi stessi e la nostra sapienza. Leggendo loro la Bibbia noi facciamo ancora di più, diamo loro gli strumenti attraverso i quali essi conoscano il nostro Padre celeste.

E' meraviglioso il pensiero che Dio, il nostro Creatore e Signore, comunichi con noi. Egli ha scelto di farlo, potremmo dire, attraverso due libri, due libri che Egli ha "pubblicato" a questo scopo: il "libro" della natura, cioè l'osservazione da parte nostra delle meraviglie del creato, e il libro della Sua rivelazione scritta, cioè la Bibbia.

Questo è il concetto espresso da un magnifico Salmo scritto dal re Davide, il numero 19, che potrebbe portare per titolo: "Le grandi opere di Dio e l'eccellenza della Sua Parola". Leggiamolo, e cerchiamo di comprenderne a fondo il messaggio: è Parola di Dio.

Il testo biblico

"I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento dichiara l'Opera delle sue mani. Un giorno proferisce parole all'Altro, e una notte rivela conoscenza all'altra. Non hanno favella, né parole; la loro voce non s'ode; ma la loro armonia si diffonde per tutta la terra e il loro messaggio giunge fino all'estremità del mondo; nei cieli Dio ha posto una tenda per il sole; ed esso è come uno sposo che esce dalla sua camera di nozze, esulta come un prode che percorre la sua via. Esso sorge da una estremità dei cieli, e il suo giro giunge fino all'altra estremità; niente è nascosto al suo calore. La legge dell'Eterno è perfetta, essa ristora l'anima; la testimonianza dell'Eterno è verace e rende savio il semplice. I precetti dell'Eterno sono giusti e rallegrano il cuore, il comandamento dell'Eterno è puro e illumina gli occhi. Il timore dell'Eterno è puro, rimane in eterno; i giudizi dell'Eterno sono verità, tutti quanti sono giusti; essi sono più desiderabili dell'oro, sì, più di molto oro finissimo; sono più dolci del miele, di quello che stilla dai favi. Anche il tuo servo è da essi istruito vi è grande ricompensa ad osservarli. Chi conosce i suoi errori? Purificami da quelli che mi sono occulti. Preserva inoltre il tuo servo dai peccati volontari, e fa che non signoreggino su di me; allora io sarò integro e sarò puro da grandi trasgressioni. Siano gradite davanti a te le parole della mia bocca e la meditazione del mio cuore, o Eterno, mia rocca e mio redentore" (Salmo 19).

Immaginoso, ma…

Il salmo 19 è una composizione poetica. Come ogni poesia esso usa espressioni molto immaginose e, come ogni Salmo, è atto ad essere cantato. Il fatto di essere, però, sia poesia che canzone, non implica che ciò che esprime sia leggero e superficiale, anzi, questo Salmo contiene verità teologiche molto profonde. Anzi, è proprio la genialità ispirata dei salmi quella di voler imprimere nella nostra mente verità importanti attraverso le immagini, il ritmo, la poesia…

Questo salmo, così, contiene importanti verità sulla rivelazione, cioè su come Dio rivela Sé stesso alla creatura umana e, attraverso la rivelazione di Sé stesso, gettare luce su chi siamo noi e sulla via che porta al nostro migliore bene.

Questo salmo può essere suddiviso in tre parti: la rivelazione o sapienza che Dio rivela nel creato (1-6), chiamata "rivelazione generale"; la rivelazione o sapienza che Dio rivela nella Sua Parola scritta, la Legge, chiamata "rivelazione speciale"; e l‘umana confessione di …mancanza di sapienza (espressa dal peccato che così facilmente ci avvolge). Si può dire allora che vi siano due eccellenti libri che Iddio abbia pubblicato per istruire ed edificare le creature umane: (1) Il libro della creazione, in cui possiamo facilmente leggere la potenza e la divinità del Creatore, e (2) il libro delle Sacre Scritture, che ci precisa chi sia Dio e chi noi siamo, come pure che la Sua volontà sui nostri doveri verso di Lui e verso gli altri. Lo scrittore ispirato ci mostra l’eccellenza e l’utilità di quei libri come pure ci insegna come metterli in pratica.

Il libro della natura

Incessante. "I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento dichiara l'Opera delle sue mani. Un giorno proferisce parole all'Altro, e una notte rivela conoscenza all'altra" (1,2). Il verbo qui usato, "dichiarare", significa "dichiarare continuamente": giorno dopo giorno non c'è un solo momento in cui la natura non manifesti la gloria di Dio. Il verbo "proferire" letteralmente significa "ribollire, gorgogliare": in altre parole: non si tratta di una rivelazione intermittente, come se vi fossero momenti di silenzio nella rivelazione di Dio, ma di una costante attività. Sin dall'inizio della creazione la natura manifesta, proclama, la gloria di Dio. E' una lode continua alla Sua grandezza, maestà, intelligenza, potenza. Sembra che gli uniche che non lodino del continuo il Creatore, siano le creature umane…

Abbondante. L'immagine in ebraico è di una sorgente gorgogliante che emette le acque fresche della rivelazione. Ogni singola parte del creato testimonia del suo Creatore. Qualunque cosa si guardi nella natura, emana conoscenza di Dio: le stelle testimoniano della potenza di Chi le ha fatte, il corpo umano testimonia della sapienza di Dio, la complessità di un fiore, o il sorriso di un bambino… Ogni legge che la scienza scopre testimonia della mente divina che si cela dietro ad essa. Potete immaginare quanto grande sia l'universo rispetto alla nostra grandezza? Quante stelle vi siano ben più grandi del sole? Ogni singolo pianete, milioni, miliardi di stelle, ciascuna di esse, dal suo sorgere, loda e rende culto a Dio. I cieli raccontano la gloria di Dio. Quanto è abbondante la sua rivelazione!

Universale. "Non hanno favella, né parole; la loro voce non s'ode" (3). Tutti hanno udito il linguaggio della natura. Dio ha parlato loro attraverso questi "missionari" celesti. Il sole, la luna, le stelle, sono "predicatori itineranti". Sono apostoli nel loro corso incessante, e condannano coloro che adorano idoli. Tutto in questo universo indirizza la nostra attenzione a Dio, tanto che Egli solo sia lodato ed adorato.

Potente. La rivelazione generale è potente. "la loro armonia si diffonde per tutta la terra e il loro messaggio giunge fino all'estremità del mondo; nei cieli Dio ha posto una tenda per il sole" (4). Davide ora pensa al sole come specifico esempio e lo descrive come uno sposo che esce dalla sua camera di nozze, come ad un prode, un eroe, che percorre la sua via. Pensate alla gioia ed all'energia di un novello sposo che va per incontrare sua amata, quale intenso desiderio! Allo stesso modo la luce del sole emana potente lodando e glorificando Dio. Oppure similmente alla gioia di un campione, la sua energia e potenza: così il sole dichiara la gloria di Dio.

Un libro ora per noi insufficiente

Scelgono di chiudere gli occhi. E' sufficiente la testimonianza del creato per indirizzare riconoscenti l'attenzione, culto, onore e fiduciosa ubbidienza verso un tale maestoso Iddio? Teoricamente si. L'apostolo Paolo dice: "Infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, essendo evidenti per mezzo delle sue opere fin dalla creazione del mondo, si vedono chiaramente, affinché siano inescusabili" (Ro. 1:20). Anche coloro che mai hanno udito dell'Evangelo possono considerare la natura e conoscere la potenza e la gloria di Dio. Per questo, dice la Scrittura, davanti al giudizio di Dio saremo inescusabili: nessuno potrà dire di non aver ricevuto questa potente testimonianza. Eppure la Scrittura dice che i più scelgono di chiudere gli occhi e negarne l'evidenza, di "sopprimere", di "non udire" questa voce. Perché? Perché gli è comodo farlo! Vogliono essere dio a sé stessi e legge a sé stessi, non vorrebbero che alcun Dio regnasse su di loro, vorrebbero, nella loro follia, essere "autonomi". Inoltre, a forza di sopprimere, di soffocare questa testimonianza, ne diventano ciechi e sordi e si creano tutto un loro comodo mondo di fantasia, dove Dio non ha più alcun posto e ruolo.

Scienza "oggettiva"? E' ciò che fanno molti scienziati che, in nome della conoscenza, sopprimono la verità e si creano un universo senza Dio (per altro molto comodo) e così vogliono che venga insegnato pure nelle scuole! Increduli e scettici, così, sotto le mentite spoglie di una scienza "oggettiva" vogliono far credere che nessuna mente "scientifica" possa onestamente accettare gli insegnamenti della Bibbia. Grazie a Dio, però, non tutti gli scienziati sono così: molti capaci scienziati abbracciano sia la scienza che la Bibbia e sostengono che lo studio scientifico del cosmo di fatto rivolga la nostra attenzione nella stessa direzione del libro della Genesi. La scienza semplicemente non fa che scoprire la legge che Dio ha stampato in ogni aspetto della natura. Uno scienziato credente dice di alcuni suoi colleghi scettici: "Per lo scienziato che ha vissuto con la sua fede nel potere della ragione, la storia termina solo come un brutto sogno. Egli ha scalato le montagne dell'ignoranza, sta per conquistare i picchi più alti e quando faticosamente vi arriva si trova ad essere salutato dai teologi che da secoli già sedevano lassù".

Un comodo mondo di fantasia. La scienza non fa che scoprire le leggi che Dio ha radicato nell'universo. Dio sta all'origine di tutto. Quando uno scienziato fa speculazioni atee sull'origine dell'universo, non si tratta che speculazioni e, lungi dall'essere oggettivo, non fa altro che crearsi la propria (difettosa) religione. La scienza non può essere l'autorità finale sulla realtà. La Bibbia è l'autorità finale: essa è infatti il secondo libro attraverso il quale Dio comunica Sé stesso alle creature umane. Essa è indispensabile per due motivi: perché il peccato umano ha oscurato la conoscenza che l'essere umano avrebbe su Dio e per meglio specificare ciò che la natura stessa, da sola, non potrebbe fare.

Si, l’umana follia e cecità, …se la prende contro entrambi questi libri: l’universo non avrebbe causa alcuna, e sarebbe solo prodotto del caso; la Bibbia non sarebbe Parola di Dio ma solo fallibile espressione di una particolare umana cultura. La gloria di Dio, però, brilla maestosa da entrambe, per chi ha occhi da vedere. Il riformatore Calvino scrive nella sua "Istituzione" (1,5,1) "La luce che si presenta agli uomini in alto e in basso, nel cielo e sulla terra non serve dunque ad altro che a rendere inescusabile la loro ingratitudine; Dio ha voluto offrire in tal modo la propria maestà a tutti senza eccezione per condannare il genere umano rendendolo inescusabile. È necessario dunque che un mezzo diverso e migliore intervenga per farci pervenire a Dio nel modo giusto e dovuto. Non invano egli ha voluto ricorrere alla chiarezza della parola per farsi conoscere a fin di salvezza sebbene sia questo un privilegio concesso per grazia a coloro che ha voluto raccogliere più vicino a sé e con più famigliarità".

Il libro delle Sacre Scritture

Lo scrittore del Salmo collega la rivelazione generale alla rivelazione speciale. A prima vista, infatti, qualcuno, leggendo il Salmo, potrebbe pensare che vi sia un salto illogico fra la natura prima descritta e "La legge di Dio è perfetta…", eppure natura e Scrittura sono espressione della stessa sapienza. Troviamo così nei vv. 7-11 sei sostantivi, sei aggettivi, e sei funzioni per descrivere la Bibbia. Per esempio, la "legge" (sostantivo), è "perfetta" (aggettivo), "ristora l’anima" (funzione).

1) La Scrittura è "perfetta, essa ristora l’anima" (7a). Perfetta significa completa. Essa copre e guida ogni aspetto della vita. Essa non solo ti nutre o ti insegna delle cose in un’area della vita. Essa non è in alcun modo difettosa ed è sufficiente per tutte le parti della nostra vita. La Bibbia è sufficiente per insegnarci tutto ciò di cui abbiamo bisogno di conoscere per vivere la nostra vita secondo i criteri buoni e giusti che Dio ha stabilito.

Qualcuno potrebbe osservare che la Bibbia parla ad una società molto diversa dalla nostra e che il vivere nel mondo moderno sia molto complesso e che abbiamo bisogno di linee di condotta molto diverse da quelle utili allora. E' vero che il mondo descritto dalla Bibbia era molto diverso dal nostro. La natura umana, però, non è cambiata e la Bibbia ci fornisce principi eternamente validi ed utili a permetterci di vivere oggi secondo la buona e santa volontà di Dio.

Quando infatti noi ci nutriamo della Parola di Dio, quando noi rapportiamo ad essa la nostra vita, facciamo esperienza di come essa davveroi "ristori", soddisfi, ci permetta di vivere davvero bene, ci renda realizzati. Essa ci fa comprendere che "l'uomo non vive soltanto di pane, ma vive di ogni parola che procede dalla bocca dell'Eterno" (De. 8:3).

2) La Scrittura è"verace e rende savio il semplice" (7b). Essa è verace, cioè degna di fiducia perché dice la verità e ci dà consigli che sappiamo scopriamo essere veri. Scavando nelle Scritture noi acquisiamo sapienza per la vita. Essa rende savio "il semplice". Per "semplice" non si intende qui il "semplicione" o lo "sprovveduto", come gli increduli vorrebbero far passare i credenti, ma la persona "non complicata" non come chi trova sempre da cavillare e criticare su ogni cosa. Il "semplice" non è acritico, ma ripone è disposto "semplicemente" a riporre la sua fiducia sulla sapienza secolare della Bibbia che non ha mai deluso. La TILC traduce: " La legge del Signore è sicura: dona saggezza".

3) La Scrittura è "giusta, e rallegrano il cuore" (8a). "Giusto" significa "retto", cioè non contorto e complicato come certe leggi che i politici scrivono e che fanno impazzire i cittadini e che si può aggirare con l'astuzia degli avvocati. La Bibbia ci dà vie giuste, vie rette, diritte, indicazioni chiare ed inequivocabili. Quando viviamo una vita giusta, fondata su principi chiari, allora il nostro cuore davvero se ne rallegra. Siamo e ci sentiamo miserabili quando la nostra vita è piena di ciò che a Dio dispiace, il peccato. Però, quando siamo puliti, abbiamo anche gioia. Quando pecchiamo ci sentiamo colpevoli e miserabili. Se viviamo una vita giusta, la nostra coscienza è pulita davanti a Dio, e possiamo essere contenti. Davvero possiamo dire: "I precetti del Signore sono giusti: riempiono di gioia" (TILC).

4) La Scrittura è "pura, illumina gli occhi" (8b). La Parola di Dio ci può dare visione per vedere e per guidarci. Tutti noi nasciamo spiritualmente ciechi, noi non vediamo né Dio né noi stessi, non fino a quando Dio ci raggiunge con la Sua rivelazione speciale della Sua Parola e fino a quando lo Spirito di Dio usa quella speciale rivelazione per farci vedere. Ecco perché la domanda più filosofica che possiamo farci è "Chi sono io?". Attraverso la Parola di Dio, noi comprendiamo chi noi siamo e chi è Dio. La Bibbia dice che noi siamo stati creati da Dio, alla Sua immagine, salvati dalla grazia di Dio. "Per grazia di Dio", dice l'Apostolo, "io sono quello che sono". Fintanto che la speciale rivelazione di Dio non ci raggiunge noi non vediamo, siamo ciechi. Il Salmo 119:105 dice: "La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero". Noi non sapremo dove stiamo andando fintanto la Parola di Dio non ci fornirà la direzione necessaria. Davvero possiamo dire: "Gli ordini del Signore sono chiari: aprono gli occhi" (TILC).

5) La Scrittura è "pura, rimane in eterno" (9a). Secondo la Bibbia, le cose che in questo mondo cessano di esistere, sono le cose che in sé portano il germe della corruzione. Le cose corruttibili marciscono, decadono. Prima che il peccato entrasse in questo mondo, noi eravano destinati a non morire. Entrando però in noi il peccato, abbiamo cominciato a morire perché in noi è entrato un agente di corruzione. Tre cose durano per sempre: Dio, la Sua Parola, e il Suo popolo -cose pure. Dio è già puro. La Sua Parola è già pura, ma noi non lo siamo. Ecco perché Iddio, in Gesù, ha chiamato a Sé un popolo che Egli purifica con il Suo sacrificio sulla croce e attraverso la Sua Parola. Egli ci purifica per poter dimorare con noi. Un giorno saremo pienamente santificati e glorificati perché solo cose pure dureranno per sempre alla presenza di Dio. Ecco perché Gesù morì per noi - per poter renderci puri davanti a Lui.

6) La Scrittura è "veritiera, tutta quanta giusta" (9). Uno "sport" oggi molto di moda anche in circoli cosiddetti cristiani, è mettere in questione che la Bibbia possa essere sicura, infallibile ed inerrante. I risultati di quest'opera distruttiva, però si vedono. La società in cui noi viviamo soffre di un male molto preoccupante: essa soffre di una profonda crisi di autorità. Viviamo nella confusione più totale: molti dicono: "Non si sa più che cosa sia giusto". Si, che cos’è "giusto" e che cos’è "sbagliato"? Chi deve dircelo? Non si sa più. Tutto viene messo in questione e relativizzato. Per molti è decisivo "quello che la maggior parte della gente pensa e ritiene giusto". Questo però potrebbe essere molto discutibile e certamente è molto mutevole. Ciò che oggi la maggioranza ritiene giusto, domani potrebbe ritenerlo sbagliato. Altri dicono che il criterio per giudicare è "la legge di natura": anche questo però è un concetto molto ambiguo e discutibile se non è interpretato dalla rivelazione scritturale. Un criterio di giudizio sicuro ed infallibile però esiste, è sempre esistito. In questo secolo soprattutto, però, hanno fatto veramente di tutto per contestarlo, buttarlo giù, metterlo in ridicolo e negarlo. L’avversario di ogni verità pare sia riuscito molto bene a far si che molti lo ritenessero inaffidabile e inadeguato, lo ignorassero e ne perdessero persino la memoria. Questo criterio di giustizia è ciò che Dio ha rivelato, la Sua rivelazione, la rivelazione che Iddio Creatore e Signore dell’universo, fa di Sé stesso e di ciò che è buono e giusto. Dov’è che Dio ha riposto la Sua rivelazione? In due libri, il "libro" del creato (la natura), e il libro della Sua Parola scritta (la Bibbia).

Il terzo libro: il mio libro

Abbiamo parlato così di due importanti libri attraverso i quali il Signore Iddio si rivela. Essi, però, non devono diventare bei libri da mettere in bella mostra nella nostra biblioteca personale per essere aperti se non molto raramente. Possiamo dire che essi devono servirci come guida per scrivere noi un terzo libro: il libro della nostra vita! Questi libri "sono più desiderabili dell'oro … sono più dolci del miele … il tuo servo è da essi istruito: vi è grande ricompensa ad osservarli" (10, 11).

Per questo lo scrittore del salmo, dopo aver considerato la sapienza di Dio, contempla l'umana (e propria) mancanza di sapienza ed invoca Dio che gli doni per la sua stessa vita l'impegno a far proprio il contenuto di questi libri. Egli riconosce i propri errori, chiede a Dio di purificarlo anche da quelli che gli sono occulti, nascosti, affinché il peccato, che così facilmente ci avvolge, non signoreggi più su di lui. Egli aspira (e questa deve essere pure la nostra preghiera ad essere "integro e puro", libero dalle grandi trasgressioni che caratterizzano il nostro tempo (12,13). Egli desidera che questa sia una preghiera autentica, verace, gradita ed efficace davanti a Dio, e che questa meditazione, la meditazione sulla rivelazione multiforme di Dio sia produttrice di buoni frutti nella sua vita. Certamente lo sarà, perché il suo cuore è sincero e veramente egli desidera compiere ciò che a Dio e gradito, dicendo no all'empia follia umana. Allora veramente scopre come la rivelazione di Dio possa essere una solida roccia su cui posare le fondamenta della sua vita, e Dio stesso misericordioso suo Redentore dalla corruzione di questo mondo (14). Sono questi anche i nostri sentimenti?

Facciamoci un'ultima domanda: Che rapporto vi è fra questi "tre" libri? Diciamo che il primo libro, quello della natura, è il libro che si legge "nelle scuole primarie" dell'esperienza umana. I bambini leggono dapprima libri fatti solo di immagini e di disegni. Non sanno ancora leggere per leggere libri più "sostanziosi". Molti oggi vorrebbero limitarsi a leggere solo il libro della natura, fatto solo di immagini, di figure, di segni e di esperienze. Possono cominciare senz'altro di lì, ma non basta. E' necessario crescere ed imparare a leggere anche le Scritture (la rivelazione speciale), ad usare la logica, il pensiero, a farsi delle domande. Non rimaniamo alle "scuole elementari" della rivelazione, facciamo in modo di studiare ed "essere promossi" per passare alle "scuole superiori". Questo non è un lusso, ma un dovere che dobbiamo alla nostra intelligenza ed umanità. Molti sembrano invece solo degli "asini ripetenti": chiudono gli occhi, non vogliono vedere, non vogliono udire, non vogliono sapere. Che insulto alla loro stessa potenziale intelligenza! Si limitano alla "natura" e non passano mai alla Bibbia. Non arriveranno mai, come dovrebbero, a scrivere il libro della loro vita sulla base della sapienza di Dio. Potrebbero, ma ritengono di non doverlo fare! Che follia! Sono scuse che tradiscono pigrizia e comodità vergognosa! Preferiscono rimanere ignoranti! Davanti a Dio però non potranno accampare questa giustificazione come valida!

Conclusione

Davide così guarda il cielo e la sua vastità. Non può che confessare, guardando, la gloria di Dio. Davide, a nostro confronto, sapeva ben poco della vastità e complessità degli spazi siderali, quelli che possiamo scrutare con i telescopi. Abbiamo una rivelazione ben maggiore, in questo senso, di quella che aveva Davide. Però la sua lode della creazione di Dio è molto più personale ed appassionata della nostra perché cercava ed aveva un intenso rapporto con Dio. Egli meditava la rivelazione di Dio e la faceva propria scrivendo, sulla base di quella, il libro della sua stessa vita.

Avete voi un libro che assomigli al suo? Avete queste testimonianze? Il vostro cuore si riempie di adorazione riconoscente quando in esse vedete Dio? E' Dio Padre che legge a voi ogni giorno quei libri come un genitore legge ai suoi figli prima di andare a letto? Ogni pianeta, ogni cosa nel cosmo loda Dio, ne saremo noi eccettuati? Ascoltiamo la voce di nostro Padre che ci legge da quei libri, libri che ci dicono la verità, quella verità che deve scendere in noi e purificandoci, trasformarci.

(Paolo Castellina, venerdì 9 aprile 1999. Tutte le citazioni bibliche, salvo diversamente indicato, sono tratte dalla versione Nuova Diodati, edizioni La Buona Novella, Brindisi, 1991).

Letture supplementari

Inizio culto: Ebrei 1:1-3; 2:1,2

Prima lettura: Proverbi 2: Frutti e vantaggi della sapienza.

Seconda lettura: Romani 1:18-32: Idolatria e depravazione dei pagani.


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