Una via stretta e ardua, ma
La Parola di Dio ci viene oggi rivolta attraverso la parte finale del famoso "Sermone sul monte" in cui Gesù, nel vangelo secondo Matteo, capitolo 7, espone l'etica, lo stile di vita, che caratterizza il regno di Dio. Ascoltiamola:
" Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono coloro che entrano per essa. Quanto stretta è invece la porta e angusta la via che conduce alla vita! E pochi sono coloro che la trovano! Guardatevi dai falsi profeti, i quali vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci. Voi li riconoscerete dai loro frutti. Si raccoglie uva dalle spine o fichi dai rovi? Così, ogni albero buono produce frutti buoni; ma l'albero cattivo produce frutti cattivi. Un albero buono non può dare frutti cattivi, né un albero cattivo dare frutti buoni. Ogni albero che non dà buon frutto è tagliato, e gettato nel fuoco. Voi dunque li riconoscerete dai loro frutti" (Matteo 7:13,14).
Parola di Sovrano
Quando Gesù ci parla, comunicandoci il pensiero di Dio, il Suo non è "un consiglio per gli acquisti" come se Egli fosse un venditore sul mercato che, in mezzo a tante altre "bancarelle", chiama i passanti all'acquisto, esaltando le qualità del suo prodotto e sperando che essi comprino la sua merce preferendola alle altre. Se la Sua fosse "pubblicità", credo che ben pochi ne sarebbero attratti, dato che Gesù, nel Suo sermone, propone ideali così alti e rigorosi da essere ben poco attraenti per chi va alla ricerca di merce scontata o a buon mercato. Gesù espone lo stile di vita che il Dio vero e vivente, sovrano dei cielo e della terra, esige dalle Sue creature umane. Anzi, se esse non sono disposte a sottomettersene, ad altro non andranno incontro che alla Sua riprovazione. Tema del capitolo, infatti, è proprio il giudizio di Dio. Noi stessi stiamo avvicinandoci al tempo in cui Gesù Cristo stesso si sederà sul Suo trono come Giudice supremo. Ad alcuni dirà: "Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi tutti operatori di iniquità" (Mt. 7:23), ma ad altri dirà: "Bene, buono e fedele servo entra nella gioia del tuo signore" (Mt. 25:31). Nel giorno del giudizio finale Cristo caccerà via molti dal Suo regno, in un luogo di tenebre, dove vi sarà "pianto e stridor di denti" (Mt. 13:42), ma concederà ad altri l'ingresso nel regno dei cieli, che significa entrare nella vita eterna e nella gioia del Signore.
Non basta stare ad ascoltare
Consideriamo dapprima ciò che Gesù ci dice come il Profeta per eccellenza, Colui che vede. Gesù vede la vasta maggioranza della gente che passando attraverso una porta larga, decide di camminare su una via altrettanto larga. Egli li vede camminare lungo questa via larga senza rendersi conto che questa strada conduce ad un baratro da cui non potranno più uscire, alla morte: la dannazione eterna. Gesù però vede pure che altri, in vero pochi, scelgono una porta stretta che conduce ad una via molto difficile, ardua, faticosa. Egli però li vede pure alla fine, arrivare alla destinazione chiamata "la vita".
Gesù dice queste cose perché stava concludendo il Suo grande sermone sul vivere la vita cristiana, ed Egli voleva che i Suoi discepoli lo applicassero alla loro vita. Gesù è interessato all'applicazione pratica del Suo insegnamento. Non è sufficiente stare ad ascoltare, e neppure solo apprezzare quello che Lui dice come Maestro e lodare il Suo insegnamento. Ciò che infatti più importa è che noi mettiamo in pratica l'insegnamento del nostro Signore Gesù Cristo.
Dobbiamo renderci conto che ciò che conta e che ci può rendere veramente beati è non limitarsi a udire le Parole di Dio, ma nel compiere ciò che abbiamo udito. Gesù dice: "Se sapete queste cose, siete beati se le fate" (Gv. 13:17). Potremmo stare ad ascoltare dei filosofi e i guru di questo mondo, lodare la loro filosofia, ma senza metterla in pratica, ma non possiamo farlo con la Parola di Dio. Molti di coloro che camminano verso il baratro sono gente che pure aveva ascoltato regolarmente l'insegnamento di Gesù, ma che non l'aveva messo in pratica.
Il testo dice: "Ora, quando Gesù ebbe finito questi discorsi, le folle stupivano della sua dottrina. Infatti egli era diverso dai loro maestri della legge, perché insegnava come uno che ha piena autorità" (Mt. 7:28,29). Il testo non ci dice nulla sul fatto se le folle avessero creduto o si fossero ravvedute. È per questo che Gesù aggiunge: "Entrate per la porta stretta. Non limitatevi a lodare il Maestro". In altre parole: mettete in pratica l'insegnamento di questo Gesù Cristo, il vero Maestro, Profeta, Sacerdote, e Re. Perché? Perché il tempo rimasto è poco, il Regno di Dio sta per sopraggiungere. "Ravvedetevi!" dice Gesù alla folla. Così noi tutti dobbiamo prestare ascolto a ciò che ci intima: "Entrate per la porta stretta", prendete la strada più difficile, e giungerete alla vita!
Così parlando Gesù dimostra il Suo sincero interesse per noi. Nella Sua tenera compassione Egli ci apre gli occhi sul fatto che vi sono due destini e due strade per raggiungerli. C'è il destino della rovina ed il destino della vita. Gesù Cristo desidera la salvezza eterna delle creature umane, che con gioia dimorino nel regno di Dio. Per questo leggiamo in Giovanni 3:16: "Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna".
La neutralità è impossibile
In questo brano Gesù vuole che noi ci rendiamo conto della gravità della nostra situazione esistenziale. Vi sono solo due destinazioni, e così ogni neutralità o indecisione è impossibile. O ci si avvia per una o per l'altra via. Non ne esiste una terza. La Scrittura continuamente mette davanti a noi la scelta fra la vita e la morte, benedizione e maledizione, prosperità vera o miseria. Il Salmo 1 ci dice che la via del giusto prospererà, ma che la via dell'empio lo porterà alla rovina. Gesù dice: "Io sono venuto affinché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza" (Gv. 10:10). La Scrittura parla di coloro che sono sulla via della salvezza e di altri che "vanno verso la perdizione" (2 Co. 2:15 TILC).
Dobbiamo fare oggi la nostra scelta perché ben presto la nostra vita terrena terminerà. La Bibbia dice che è oggi il tempo favorevole, ma terminerà ben presto. Quando la nostra vita terrena avrà termine non ci sarà più nessuna "seconda chance", allora i giochi saranno fatti: vita o morte, luce o tenebre, benedizione o maledizione. Stiamo camminando sulla via dei giusti o su quella degli empi?
Che cos'è la via larga?
Che cos'è la "via larga"? Gesù la descrive dicendo: "larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono coloro che entrano per essa".
La via larga la si può vedere più facilmente. Non dobbiamo molto faticare o fare molte ricerche per poterla vedere. È la più evidente laggiù, larga e bella, e nessuno può mancare di vederla. La Bibbia dice che ogni essere umano nasce oggi sulla via larga che porta alla rovina: è la nostra situazione esistenziale. Davide dice nel Salmo 51:5: "Ecco, io sono stato formato nell'iniquità e mia madre mi ha concepito nel, peccato", e l'Apostolo ci dice: "tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio" (Ro. 3:23).
La via larga è pure quella sulla quale ci piace camminare. Gesù sembra dirci: "Guardate come la vasta maggioranza della gente di questo mondo scelga la via larga, quella più facile e apparentemente migliore. Ma non pensiate che la maggioranza abbia sempre ragione. Su questo la maggioranza è gravemente in errore. Molti entrano nella via larga che conduce alla rovina, ma solo pochi troveranno la via stretta che conduce alla vita. Ciò che riscuote maggiore popolarità nel mondo spesso è un'abominazione agli occhi di Dio.
La via larga è oggi molto ben pubblicizzata. Le università la insegnano. La letteratura, la televisione, la radio ed i cinema ne fan propaganda. Anche molte chiese oggi proclamano la via larga quando parlano di un Cristianesimo a buon mercato che darebbe tutto senza pretendere molto! Afferma che si possa avere Dio, la salvezza, e il suo perdono molto facilmente, che il peccato sia cosa trascurabile. "Avanti, entrate; qui avrete gran convenienza!", dicono, e la gente accorre.
Guardate ancora la via larga, dice Gesù. Che vi vedete? La gente che cammina su quella via sembra divertirsi molto. Si godono la vita: hanno tutto lo spazio che vogliono. Non sembra però interessare loro dove vada a finire questa via. E questo perché, dice la Bibbia, i loro occhi sono stati accecati dal dio di questo mondo: Satana. Così quelli che camminano sulla via larga mangiano, bevono, fumano e ballano... Sembra che non abbiano limiti. La via larga è caratterizzata da grande libertà e da piaceri illimitati. Divertimento, indulgenza e disdegno della Legge abbondano. Non si preoccupano dei Dieci Comandamenti: "Perché preoccuparci?", dicono. "Siate felici". Ama te stesso e divertiti molto. Divertimento, divertimento, e ancora divertimento!
Il battistrada della via larga
Gesù ci dice pure di guardare chi conduce la gente sulla via larga. La gente della via larga non vede chi li conduce, ma ubbidientemente lo seguono. Questo "conducente" è lo stesso che condusse la prima coppia, Adamo ed Eva, alla morte ed alla miseria. Chi è? La Bibbia lo chiama Satana. E Satana usa pure agenti secondari, i falsi profeti, per condurre molti sulla via larga. Ne parla spesso la Bibbia.
Qual è l'Evangelo dei falsi profeti di Satana? Dicono esattamente quel che la gente vuole udire. Parlano di cose gradevoli. Odiano le dottrine bibliche del peccato e del giudizio. Parlano di libertà e di piacere oggi, ma non dicono una sola parola su ciò che capiterà alla fine. Non parlano mai del peccato e dell'ira di Dio. Non parlano di morte, del giudizio finale, o del santo amore di Dio. Non parlano della santità e della giustizia di Dio. Essi praticano solo l'inganno, cercano di ingannare, se fosse possibile, anche gli stessi eletti. La Scrittura di loro dice: "Tali falsi apostoli infatti sono degli operai fraudolenti, che si trasformano in apostoli di Cristo. E non c'è da meravigliarsi, perché Satana stesso si trasforma in angelo di luce. Non è dunque gran cosa se anche i suoi ministri si trasformano in ministri di giustizia la cui fine sarà secondo le loro opere" (2 Co. 11:13-15).
La menzogna della via larga
I profeti della via larga mettono in rilievo il godimento, il piacere, la libertà, il divertimento. È lo spirito di questo mondo. A tanti che pur dicono di essere cristiani piace "bazzicare" sulla vie di questo mondo. Che ci fai li? Non dovresti esserci! Dovresti essere molto più avveduto. Ci sono chiese in cui è facile essere membri. Non ti si richiede nulla, non devi rinunciare a nulla per farne parte. La salvezza e il perdono è garantito! Davvero? Dovremmo insospettirci quando sentiamo queste "occasioni irrinunciabili a buon mercato!". Spesso è "una fregatura". Magari non sarà gradevole da udirsi e non riscuoterà grande successo, ma predicare la via stretta è più onesto.
Qual è il problema della vita sulla via larga? Che è basata su una menzogna. Satana ed i suoi falsi profeti negano che la via che propongono porti alla rovina. Non si tratta di una menzogna nuova. Che cosa disse Satana ad Adamo ed Eva? "Voi non morrete affatto!". In altre parole: Coraggio, avanti! Andate sulla via larga. Lì si che c'è vera vita! Lì si che capirete le cose come stanno veramente! "I vostri occhi si apriranno, e sarete come Dio, conoscendo il bene e il male". Questo è ciò che dicono i falsi profeti per ingannare la gente: sarete voi l'unico dio di voi stessi!
Ora io intendo essere ministro del vero Evangelo, non un falso profeta. La sapienza di questo mondo si vanta di grandi cose, ma bisogna avere il coraggio e la determinazione a proclamare, anche contro corrente, che Gesù è la via, la verità e la vita, e la via che conduce alla vita è stretta! Avere il coraggio dell'onestà e davanti alla gente la vita e la morte, la benedizione e la maledizione, fare appello a che scelgano la vita e la benedizione, e che la scelgano ora!
Satana e i suoi falsi predicatori non parlano mai di senso di colpa, di maledizione e di morte. "Dio è amore. Egli non punisce nessuno. L'inferno ed il giudizio sono solo dei miti. Il peccato è solo una malattia". Vedete con quanta cura la verità viene nascosta sotto quelle affermazioni? Satana ed i suoi falsi profeti conoscono la verità, ma la nascondono. Parlano di "cose positive" e dichiarano: "L'amore è tutto e tutto è amore". Parlano solo di psicologia e di sociologia, ma non predicano il ravvedimento.
Alcuni sono molto infastiditi quando odono un ministro dell'Evangelo che voglia essere fedele. Dicono: "Che barba! Quest'uomo parla sempre della Bibbia. Non è positivo. Parla di peccato, di inferno, di giudizio, e di ira di Dio. Parla sempre di Gesù e della Sua morte sulla croce. Dice che Cristo è morto per i peccati del Suo popolo e che se non crediamo in Gesù Cristo che morì sulla croce e che risorse dai morti, noi non possiamo essere salvati. Ci fa sentire così in colpa. Esige che noi ci ravvediamo e che confidiamo in Gesù Cristo per la nostra salvezza. Predica che dobbiamo abbandonare il nostro modo peccaminoso di vivere e praticare la giustizia. Tanti altri predicatori dicono ben altro. Questo qui è solo un fanatico oscurantista!". E' come al tempo del re Acab con il profeta Michea: "Michea Lui può aiutarci a consultare il Signore. Però io lo detesto, perché non mi annunzia mai niente di buono, ma soltanto cose cattive!" (1 Re 22:8 TILC). Acab, però, non doveva veramente preoccuparsi. Aveva 400 falsi profeti al suo servizio che solo dicevano di lui cose buone. Essi sapevano che cosa Acab piaceva udire, e lo avrebbero profetizzato all'unisono. Questi profeti non avrebbero mai detto ad Acab che lui era un peccatore, che davanti a Dio era colpevole, e che Dio l'avrebbe giudicato, se non si fosse ravveduto.
Ciechi sulla realtà
Satana, così, conduce masse intere di persone inconsapevoli su questa via larga e si godono per un tempo dei piaceri del peccato. Non vedono, però, che la via larga conduce alla rovina ed all'eterna separazione da Dio. Coloro che camminano sulla via larga non pensano al loro destino finale. Ricordate la parabola del ricco e di Lazzaro che Gesù racconta in Luca 16? C'era un uomo ricco che viveva sulla via larga. Si vestiva di porpora e di lino fine, e viveva ogni giorno nel lusso, indulgendo nel divertimento e nel piacere senza alcuno scrupolo morale. Non si preoccupava del ravvedimento, del giudizio, e dell'ira di Dio. Ma quando quest'uomo morì e entrò nel suo destino, si trovò dove non avrebbe mai pensato di finire: tormento ed agonia. Era però troppo tardi.
Questo può succedere perché: "Satana, il dio di questo mondo, acceca le loro menti perché non risplenda per loro la luce gloriosa dell'annunzio di Cristo, immagine di Dio, e così essi non credono" (2 Co. 4:4 TILC). La vasta maggioranza non ripone la sua fede in Cristo che morì sulla croce e risorse dai morti, che morì per i nostri peccati e risorse per la nostra giustificazione perché è cieca. Sono stati accecati tanto da non vedere il loro destino. Non sa che il salario della morte è il peccato.
Che cos'è la via stretta?
Che cos'è, però, la via stretta di cui Gesù ci parla? È una via così stretta che non può essere facilmente scorta. Dobbiamo cercarla con tutto il nostro cuore, mente, anima e forza. Di fatti Gesù dice che sono pochi quelli che la trovano. È così stretta che ci si può passare solo uno alla volta. Questo significa che dobbiamo lasciarci indietro i nostri "bagagli". Dobbiamo separarci da ciò che è così popolare in questo mondo, da ciò che Dio considera peccato. Potrebbe voler dire di abbandonare certi nostri amici. Lasciare indietro tutto ciò che in questo mondo tanto ci attrae ma che non è buono. Dobbiamo abbandonare il nostro egocentrismo e il volere dare la colpa agli altri. Dobbiamo scendere dalla via larga e confidare non in noi stessi, ma solo in Gesù Cristo per entrare nel Regno dei cieli.
Questa via stretta che conduce alla vita è limitata da entrambi i lati dalla signoria di Gesù Cristo. Se vogliamo camminare su di essa, dobbiamo confessare con la nostra bocca che "Gesù è il Signore", intendendo che Egli è Signore e noi Gli dobbiamo ubbidienza. Dobbiamo credere nel Suo Evangelo e abbandonare a Lui tutto ciò che siamo. Questo senza dubbio significa per noi un cambiamento radicale, ma è necessario. Come dice la Bibbia, dobbiamo nascere di nuovo e ricevere una nuova natura. Dobbiamo fuggire dalla corruzione di questo mondo.
Come si fa ad entrare nella strada stretta? Devi essere salvato dal ritenere buona la strada larga su cui cammina la maggioranza. Per questo hai bisogno che il Salvatore Gesù Cristo te ne strappi. Devi entrare a far parte del "piccolo gregge" di Cristo (Lu. 12:32).Disse Mosè in Esodo 23:2: "Non stare dalla parte della maggioranza quando questa agisce male" (TILC). Essere cristiani significa camminare sulla via stretta che è stata scelta per te e rivelata a te da Dio lo Spirito Santo e disdegnare quella della maggioranza. Avere il coraggio di andare contro corrente!
La stretta via della vita
In che modo possiamo camminare sulla via stretta? Dio deve aprire i nostri occhi. Dobbiamo essere nati dallo Spirito e ricevere una nuova natura. Solo allora noi ci renderemo conto del nostro peccato e della nostra colpevolezza, e vedremo la giusta ira di Dio nei nostri confronti a causa del nostro peccato. Allora il Padre celeste ci rivelerà chi è il Signore Gesù Cristo, proprio come l'aveva rivelato a Pietro quando aveva confessato: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente". Come a Pietro ci verrà data la fede necessaria per confidare in Cristo soltanto per la nostra salvezza.
Se queste cose sono avvenute a noi, vedremo chiaramente la via stretta e ci avvieremo in essa, e noi ci renderemo conto come la via stretta sia piena di difficoltà. Comprenderemo ciò che Paolo disse in Atti 14:22: "È necessario passare attraverso molte tribolazioni, per poter entrare nel regno di Dio" (TILC). Eppure possiamo perseverare lungo questa via. Perché? Perché ci rendiamo conto che non ne esiste altra per giungere alla vita eterna. È l'unica strada che porta al regno dei cieli e alla gioia del Signore. Non vi sono alternative. Dio ci dà la rivelazione che la via larga conduce alla distruzione, così lodiamo Dio per averci messo in grado di camminare sulla via dura e stretta. La vita è sulla via stretta.
Non temiamo che in questa via noi si sia soli. E' vero che in Luca si legge che i cristiani siano un piccolo gregge, eppure questo gregge non è poi così piccolo. In Apocalisse 7:9 è scritto: "Dopo vidi ancora una grande folla di persone di ogni nazione, popolo, tribù e lingua, che nessuno riusciva a contare. Stavano di fronte al trono e all'Agnello, vestite di tuniche bianche, e tenendo rami di palma in mano". È un'immagine molto incoraggiante. Non solo la via stretta è l'unica via che conduca alla vita, ma in essa sono passate molte persone, pure scelte da Dio, illuminate dal Padre, a cui è stata data comprensione della croce mediante lo Spirito dell'Iddio vivente. "Eccoci dunque posti di fronte a questa grande folla di testimoni. Anche noi quindi liberiamoci da ogni peso, liberiamoci dal peccato che ci trattiene, e corriamo decisamente la corsa che Dio ci propone" (Eb. 12:1). Il piccolo gregge non è poi così piccolo!
Il conduttore della via stretta
Nella via stretta non solo avremo compagnia, ma come con la via larga, avremo anche uno che ci conduce. Chi è? È Gesù Cristo, Colui che è morto sulla croce, risorse dai morti e ascese al cielo dove siede alla destra di Dio. Il nostro conduttore è il Sovrano Signore dell'universo. Il nostro conduttore è anche nostro Pastore. Egli è il Buon Pastore e la Porta delle pecore. Egli conduce fuori tutte le sue pecore dalla via larga. Egli le precede e dice loro di seguirlo, e le Sue pecore Lo seguono, perché conoscono la Sua voce. Ricordate il Salmo 23?
Come pecore di Dio, quindi, noi seguiamo Gesù, il Buon Pastore, il Sovrano Signore dell'universo. Proprio perché Egli è nostro Re, noi ci rallegriamo della Sua legge e governo. Noi preghiamo "Venga il Tuo regno" e "Sia fatta la Tua volontà in terra com'è fatta nel cielo".
Come pecore di Dio ascoltiamo il nostro conduttore, Gesù Cristo, non i falsi profeti. Noi non ubbidiremo alla voce seducente di estranei che ci invitano solo "a divertirci". Noi non presteremo ascolto a falsi predicatori che renderci le cose più facili. Al contrario, li riconosceremo come dei falsi e ne staremo alla lontana. Dimoreremo nella Parola di Dio e sarà questa a darci il necessario spirito di discernimento. Saremo in grado di riconoscere i falsi profeti dalle loro parole e dalle loro azioni.
Valutarne tutte le implicazioni
Infine, in Luca 14 Gesù ci dice che dobbiamo considerare attentamente ciò che significhi essere un discepolo. Egli ci dice di prendere il tempo necessario, calcolarne il costo, e vedere che cosa ci vuole per seguirlo. E poi ci dice che dobbiamo amare Cristo e il Suo regno più di qualsiasi altra cosa. Egli dice che dobbiamo rinnegare noi stessi, prendere ogni giorno la nostra croce e seguirlo. Infine Egli ci dice che dobbiamo essergli fedeli fino alla morte.
La via stretta è una via dura, ma è la via che porta alla vita, e possiamo essere incoraggiati nel sapere che Gesù Cristo stesso prese questa via. Fu tentato da Satana nel deserto, ma Egli gli disse: "È scritto ", perché sempre Egli sceglieva la via biblica, e non solo pretestuosamente. Dio Padre per questo si compiacque di Lui.
Anche Abrahamo scelse questa via. Quando Iddio gli disse di lasciare il suo paese, il suo parentado e la casa di suo padre, egli partì. Qualche volta il suo cammino era stato duro e solitario, ma Ebrei 11:10 ci dice: "Infatti egli aspettava una città con solide fondamenta, quella città che solo Dio progetta e costruisce" (TILC).
L'Apostolo Paolo pure scelse la via stretta. In 2 Corinzi 4:7-10 leggiamo: "Siamo oppressi, ma non schiacciati; sconvolti, ma non disperati. Siamo perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non distrutti. Portiamo sempre in noi la morte di Gesù, perché si manifesti in noi anche la sua vita" . La vita in questa strada stretta comporta problemi, ma
Eppure, nonostante tutti questi problemi, la vita nella strada stretta è pure una vita di gioia. La Bibbia dice: "E non soltanto questo, ma ci vantiamo anche nelle afflizioni, sapendo che l'afflizione produce perseveranza" (Ro. 8:3). Ma è pure una vita di pace, una vita di speranza, ed una vita vittoriosa, tanto che Paolo dichiara: "Ringraziamo Dio che ci fa sempre trionfare con Cristo e, per mezzo di noi, diffonde ovunque, come un profumo, la conoscenza di Cristo" (2 Co. 2:14).
Siamo dunque incoraggiati a perseverare sulla via stretta! Presto arriveremo a destinazione. Potrà essere oggi, forse domani, o forse fra molti anni, ma noi arriveremo. Il nostro Capitano, Gesù Cristo, che è con noi e che ci conduce ora, sarà là per accoglierci. Egli ci dirà: "Entra! Io ti conosco. Sei il mio amato. Entra nella vita eterna ed abbondante. Entra nella gioia del Signore e nel regno che è stato preparato per te". Che giorno glorioso quello sarà!
Quale via scegliere?
Che ne concluderemo da tutto questo? Potremmo concludere con ciò che ci dice Luca 13:23-24. Uno studente di teologia pone a Gesù una questione speculativa: "Signore, sono pochi i salvati?" Ed egli disse loro: 'Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché io vi dico che molti cercheranno di entrare e non potranno'".
In altre parole, voi, uomini e donne, giovani o anziani, ragazzi e ragazze: la cosa più importante per ogni essere umano da farsi in questa vita è rispondere alla domanda: Che devo fare per essere salvato davanti a Dio? Qual è la risposta? Sforzatevi di entrare per la porta stretta. Impegnatevi e fare ogni sforzo, mentre ne avete l'opportunità, cioè mentre siete in questo mondo. Ravvedetevi e credete affidandovi al Signore Gesù Cristo. Se lo facciamo, Iddio promette che davanti a Lui saremo salvi.
La via stretta è definita da Gesù Cristo. Solo confidando in Lui saremo in grado di produrre buoni frutti. E buoni frutti li dobbiamo produrre, perché la regola che Dio stabilisce è questa: "E già la scure è posta alla radice degli alberi; ogni albero quindi che non produce buon frutto sarà tagliato e gettato nel fuoco" (Lu. 3:9).
Vi sarà un giudizio finale, e il Giudice sarà Gesù Cristo stesso. Ora Egli ci parla con amore, compassione, misericordia e pazienza, dicendoci di entrare nella vita eterna attraverso la porta stretta. E' la porta stretta che conduce alla vita. La mia domanda ora verso di voi è questa: Avete ben ascoltato? Avete ben prestato attenzione a ciò che ci dice Gesù Cristo? Gesù desidera che voi siate salvati davanti a Dio, e questa è la cosa più importante di tutta la nostra vita. E' mio privilegio quello di esortarvi a scegliere la vita e la benedizione, a scegliere la strada stretta che conduce alla vita, al regno di Dio ed alla gioia del Signore. Amen.
(Tutte le citazioni bibliche, salvo diversamente indicato, sono tratte dalla versione Nuova Diodati, edizioni La Buona Novella, Brindisi, 1991. Ó Paolo Castellina, sabato 27 marzo 1999).
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