Fare prigionieri per Cristo!
La militanza della concezione biblica e riformata del mondo e della vita
Il pensiero contemporaneo
Una delle caratteristiche più impressionanti della nostra cultura, rispetto a tutte quelle che ci hanno preceduto, è la sempre maggiore rimozione dell'idea di Dio dalla realtà, dalla coscienza, dal pensiero e dal comportamento sia della società come del singolo individuo e delle famiglie. Dio non è più rilevante. Non c'è più nessun Dio a cui si debba rendere conto, nessuna legge divina che debba determinare il nostro comportamento. L'essere umano è l'unico ed incontrastato "signore" della realtà ed unico punto di riferimento per ogni cosa. Semmai si tolleri "la religione" , essa deve rimanere, per la nostra società, "un fatto privato", un "altarino domestico" più simile a "vecchie e romantiche superstizioni" che a qualcosa che debba incidere veramente sul nostro modo di pensare e di vivere. Per molti, che pur si considererebbero religiosi: "la religione è una cosa, la vita un'altra": un vero e proprio atteggiamento schizofrenico!
La nostra società, che rimuove l'idea di Dio dalla realtà, magari sotto il pretesto della "neutralità in campo religioso", considera questo un grande progresso ed una grande liberazione. Così essa insegna nelle sue scuole (anche ai nostri figli) e così ci propaganda attraverso i mass-media da cui ci lasciamo influenzare, dove "la religione" è un fatto del tutto marginale ed irrilevante. Allo stesso modo diventa "marginale e irrilevante" l'insegnamento religioso nelle scuole, spesso l'unico spazio in cui le giovani generazioni sentono "la nota stonata" di qualcuno per il quale Dio è una realtà, una presenza, un fattore determinante. salvo poi che qualche genitore protesti anche per questo, lamentandosi che si insegni il timore di Dio, cosa che ritiene "superata" e persino negativa.
Contro tutto questo modo di pensare contemporaneo (per altro niente affatto sorprendente, se si conosce ciò che la Bibbia dice sulla condizione umana e sugli sviluppi della storia umana), deve opporsi il cristiano in modo militante, soprattutto il cristiano riformato, che vuole essere fedele e coerente con la rivelazione biblica.
Il testo biblico
Questa attiva militanza contro il pensiero e la pratica "senza Dio" è ciò a cui ci chiama la Parola di Dio. Ascoltate che cosa essa ci comunica attraverso l'apostolo Paolo. Qui si parla di una giusta guerra da combattere, di prigionieri da prendere e da armi da usare. Quando sento parlare di prigionieri mi viene in mente mio padre, che all'inizio dell'ultima guerra mondiale è stato preso prigioniero dagli inglesi e portato in un campo di prigionia in India, dove ha passato diversi anni insieme a molti altri combattenti, sottratti così al Fascismo, neutralizzati e sottoposti così all'autorità degli eserciti alleati. La guerra di cui l'Apostolo Paolo parla è di tipo diverso, ma non meno significativa. Ascoltate:
"Io, Paolo, vi esorto per la mansuetudine e la mitezza di Cristo, io, che quando sono presente tra di voi sono umile, ma quando sono assente sono ardito nei vostri confronti, (2) vi prego di non obbligarmi, quando sarò presente, a procedere arditamente con quella fermezza con la quale intendo agire contro taluni che pensano che noi camminiamo secondo la carne. (3) In realtà, sebbene viviamo nella carne, non combattiamo secondo la carne; (4) infatti le armi della nostra guerra non sono carnali, ma hanno da Dio il potere di distruggere le fortezze, poiché demoliamo i ragionamenti, (5) e tutto ciò che si eleva orgogliosamente contro la conoscenza di Dio, facendo prigioniero ogni pensiero fino a renderlo ubbidiente a Cristo; (6) e siamo pronti a punire ogni disubbidienza, quando la vostra ubbidienza sarà completa" (2 Co. 10:1-6).
Il principio di base
Il fattore determinante
. A differenza di quello che oggi ci vorrebbero inculcare oggi, il principio di base della concezione del mondo biblica e riformata è che non solo Dio esiste, ma che è e deve essere il fattore determinante di tutto ciò che siamo, a livello personale e sociale.Abraham Kuyper, il credente riformato, teologo, giornalista e politico, che divenne primo ministro in Olanda nella prima parte del 20. Secolo, descrisse così il principio centrale della fede riformata: "Questo principio dominante non era, soteriologicamente, la giustificazione per fede, ma, in senso più vasto, cosmologicamente, la sovranità del Dio trino sull'intero cosmo in tutte le sue sfere e regni, visibili ed invisibili". La fede biblica e riformata, quindi, non solo come espressione della propria personale salvezza, ma come una concezione complessiva del mondo e della vita. La creatura umana deve vedere e riconoscere la sovranità di Dio su ogni area dell'attività umana. O vediamo Dio come sovrano in ogni sfera della vita ed in ogni parte del mondo, oppure facciamo dell'uomo il sovrano in alcune o in tutte le sfere della vita. Queste due concezioni sono antitetiche.
Il secolarismo contemporaneo. La concezione del mondo che vede l'uomo come sovrano, concezione oggi conosciuta come secolarismo umanista, respinge la maestà e l'autorità di Dio. Questo sistema cerca di stabilire un'autorità artificiale fondata sull'idea che l'individuo abbia una volontà libera ed autonoma. Considera la vita come un processo evolutivo con al culmine l'essere umano. Vede l'uomo come essenzialmente buono e che si evolve costantemente verso un migliore e più alto stile di vita. Coloro che sostengono questa concezione del mondo credono che i problemi di cui soffre l'uomo dipendano dall'ambiente in cui si vive, dalla mancanza di istruzione ecc. Si crede così che si possano risolvere questi problemi trasformando l'ambiente fisico e sociale, mettendo a disposizione maggiori fondi, maggiore istruzione, ecc. Questa concezione del mondo, però, incontra sempre dei problemi perché si appoggia ad un'autorità artificiosa, e quindi sempre mutevole. Essa viene costantemente frustrata da crescenti problemi creati dalle soluzioni stesse che erano state proposte per risolvere i problemi originali. Invece di volgersi a riconoscere l'autorità di Dio e della Sua Legge, l'uomo controllato dal pensiero umanista continua a sopprimere la verità nell'ingiustizia.
Disubbidienza controproducente. 2 Corinzi 10:1-6 e, in particolare il versetto 5, modella il pensiero del Cristiano e, in particolare quella forma di Cristianesimo che è rimasta fedelle alla teologia dei Riformatori, Lutero, Calvino, Zwingli, ecc. Noi "demoliamo i ragionamenti e tutto ciò che si eleva orgogliosamente contro la conoscenza di Dio, facendo prigioniero ogni pensiero fino a renderlo ubbidiente a Cristo", tradotto anche: "demolisco tutto quel che si oppone orgogliosamente alla conoscenza di Dio. Piego ogni ragionamento umano all'ubbidienza di Cristo" (TILC).
Il cristiano riformato crede che ogni processo di pensiero che neghi o escluda Dio, sia disubbidienza e ribellione contro la Sua legittima autorità. Le argomentazioni che cercano di fare questo devono essere demolite, piegate. La conoscenza di Dio deve essere stabilita in ogni area del pensiero. Ogni pensiero che esalti sé stesso orgogliosamente contro la conoscenza di Dio, deve essere demolito.
Funziona ciò che è in armonia con Dio. La creatura umana non può escludere Dio da alcun'area della vita. Nessun pensiero può essere completo fintanto che l'uomo riconosca la sovranità di Dio su quell'area. Il cristiano riformato respinge l'idea che la fede in Dio possa essere esclusa da una qualsiasi sfera della realtà, come per esempio, i media liberali vorrebbero fare con la politica, come se ci potesse essere una politica "neutrale" e libera da "condizionamenti religiosi". I cristiani riformati rifiutano un'istruzione pubblica che escluda Dio. Escludere Dio vuole dire spalancare le porte per far entrare e legittimare ogni sorta di immoralità, maggiore violenza, uso di droghe, abuso delle sessualità, ecc. Escludendo Dio si esclude la Sua legge, l'unica che possa salvaguardare l'ordine nella società.
La sovranità di Dio. Centrale per la concezione riformata del mondo e della vita è la dottrina della sovranità di Dio su tutta la vita. Oggi si dice: l'uomo, non Dio, è il re e il sovrano. Molti altri sistemi teologici non apprezzano a sufficienza la grandezza e la maestà di Cristo come Re regnante. Questi sistemi di pensiero non valutano i fatti di questa vita e il mondo alla luce di come possano portare gloria a Dio, ma solo come possano influire sull'uomo. Per il cristiano riformato, Gesù Cristo è il Signore e regna sulla storia, su tutto l'universo. Egli è libero e indipendente da qualsiasi forza o essere che sia esterno a Lui. Il nostro Dio "fa tutto ciò che gli piace" (Sl. 115:3). Egli conosce quale sarà la fine fin dall'inizio perché Egli ha decretato tutto ciò che deve avvenire nel tempo e nello spazio. Egli dirige ogni avvenimento che avvenga in questa vita tanto che, nell'ultimo giorno, Egli porterà a compimento tutto ciò che si era prefissato e mostrerà a tutto il creato il proponimento meraviglioso che aveva avuto fin dall'eternità. Quel proponimento ci viene presentato in Efesini 1:9-14 ed è caratterizzato dall'affermazione "a lode della Sua gloria"
L'importanza di tutto questo
Tutto questo è davvero importante? È questione così significativa ed assoluta? Chi mai potrebbe spiegare tutta la sofferenza e la morte che vediamo intorno a noi? Chi può spiegare le tragedie della vita che si incontrano ogni giorno nei media o nella propria esperienza personale? Chi potrebbe spiegare quelle situazioni della propria vita che sembrano non aver dovuto succedere? Accadono dei fatti che sembrano dei giudizi di Dio proprio quando ci sembra di essersi comportati in ubbidienza a Dio. Quante volte sembra di essere stati trattati ingiustamente. Accadono cose che uno pensava potessero succedere a tutti gli altri, ma non a lui. Perché?
Nel libro di Giobbe, dal cap. 38 al 42, Dio fornisce una spiegazione che soddisferebbe se l'uomo, come Giobbe, si umiliasse di fronte a Lui e Lo stesse ad ascoltare. Iddio dice in pratica a Giobbe che esiste una sapienza che va ben oltre a quella di Giobbe, una sapienza che Egli non gli ha rivelato nella sua totalità. La risposta di Giobbe è quella di piegarsi in umile sottomissione alla sovranità dei proponimenti di Dio. Ci vogliono ben 42 capitoli, ma finalmente Giobbe dice in 42:2,3 "Io so che puoi tutto. Niente ti è impossibile. Tu avevi chiesto: 'Chi è costui che nella sua ignoranza mette in dubbio le mie decisioni?'. È vero, ho parlato di cose che non capivo, di cose al di sopra di me, che non conoscevo" (TILC). Che ci piaccia o meno, Dio è sovrano ed Egli non condividerà la Sua gloria con altri.
Sovranità nella salvezza. È proprio a questo punto che la concezione biblica e riformata del mondo e della Bibbia si distanzia da altre concezioni, che pur affermano di essere cristiane. La dottrina riformata proclama la sovranità di Dio persino nell'area della salvezza ultima dell'individuo. Altre concezioni che si professano cristiane, siano essere cattoliche-romane o evangelico-protestanti, in qualche modo minimizzano la sovranità di Dio nella salvezza dell'uomo attribuendola ad una percentuale più o meno grande di decisione umana. Esse respingono la dottrina riformata sulla totale corruzione dell'essere umano, la sua incapacità di fare alcunché per prepararsi alla salvezza. Esse respingono l'elezione incondizionata alla salvezza di coloro che Dio si compiacque di salvare. Dio, però, o è sovrano in ogni cosa, salvezza inclusa, oppure non è sovrano in nulla. Non vi può essere certezza alcuna dell'opera sovrana di Dio negli avvenimenti di questa vita, indipendentemente dall'idea che Dio è sovrano su ogni cosa.
L'autorità delle Scrittura. Pure centrale per la concezione biblica e riformata del mondo e della vita è la dottrina dell'autorità della Bibbia. La concezione umanista del mondo e della vita contempla un'autorità artificiosa che è sempre mutevole. Al contrario il cristiano riformato possiede un'autorità immutabile: la Parola scritta di Dio. L'Iddio sovrano non ha ritenuto di dover rivelare la totalità della sapienza, come apprende Giobbe. Egli ha rivelato ciò che all'uomo è necessario conoscere. "Le cose occulte appartengono all'Eterno, il nostro DIO, ma le cose rivelate sono per noi e per i nostri figli per sempre, perché mettiamo in pratica tutte le parole di questa legge" (De. 29:29). In quei periodi oscuri quando uno non comprende che cosa stia avvenendo intorno a sé, egli ha Parola di Dio che lo guida in ciò che egli deve fare.
Il cristiano riformato crede che la Bibbia tocchi autoevolmente ogni area della vita a cui si rivolge e parli ad ogni area della vita. Con questo non bisogna certo intendere come si debba riparare una lavatrice quando si rompe. Essa però ci dà indicazioni o principi indiretti che siamo chiamati a seguire in ogni area della vita. La Bibbia è il libro con il quale si giudica ogni altro libro di testo. Solo così è possibile piegare ogni pensiero all'ubbidienza di Cristo.
Qualcuno afferma che nell'area della consulenza psicologica cristiana si abbia bisogno di più che la Bibbia, la Bibbia più ciò che la scienza della psicologia ha scoperto. La concezione biblica e riformata del mondo e della vita afferma che la Bibbia sia sufficiente. Ciò che la scienza psicologica ha scoperto, nella misura in cui concorda con la dottrina biblica dell'uomo, del peccato, e della salvezza, può essere utile. Essa però deve essere verificata con la Scrittura sempre. Non ci dice nulla che non possa essere dedotto da uno studio approfondito della Bibbia.
La Legge di Dio. Proprio perché i cristiani riformati hanno una concezione così alta della Scrittura, essi non esitano a proclamare che la Legge di Dio sia autorevole per tutte le situazioni in cui si trovi l'uomo, in ogni luogo e tempo. Essi deplorano il relativismo. Essi proclamano che l'uomo trova libertà nell'ubbidienza alla Legge di Dio quando lo Spirito Santo lo pone in grado di mettere in pratica quella Legge. C'è chi ripone la sua speranza nelle "trovate" dell'uomo (sia essa la scienza o "dove ti porta il cuore"), ma sono risposte ingannevoli. È la Parola di Dio che deve conformare le proprie dottrine e la vita, sia pubblica che privata.
Sacro e profano?
Quando il cristiano riformato guarda alla vita, egli non fa una dicotomia fra sacro e profano. Tutta la vita è sacra e va vissuta sotto la signoria dei Gesù Cristo. Credendo non solo che la Bibbia è autorevole per la propria vita individualmente, il cristiano riformato proclama che la Bibbia informa ogni area della vita. È proprio questa proclamazione che il mondo odia maggiormente. L'umanista dice che la religione è "una faccenda privata", separando così il sacro dal profano. Vi sono certi politici che credono che si possa credere in un modo e votare in un altro. Essi dicono ai cristiani d'aver diritto di credere privatamente a ciò che vogliono, ma che essi non devono dire agli altri che dovrebbero credere. Bisogna però notare, che la concezione avversaria dell'umanesimo non ha scrupolo alcuno a propagandare sé stessa in ogni modo che le sia disponibile. Dominano l'insegnamento nelle scuole pubbliche, i media, ecc. ed usano quelle istituzioni per propagandare la fede umanista. Dicono ai cristiani che non possono dire agli altri ciò che devono credere, ma essi stessi fanno ciò che proibiscono agli altri.
Tre dicotomie fra i cristiani. Purtroppo anche molti cristiani hanno adottato questa dicotomia fra sacro e profano, una dicotomia non basata sulle Scritture, ma sulla filosofia greca pagana. Questo avviene in almeno tre modi.
a. Vi sono coloro che dicono che sia compito della Chiesa quello di predicare "solo" l'Evangelo, intendendo con questo la salvezza individuale. I cristiani per loro non dovrebbero occuparsi di questioni politiche e sociali, "solo" predicare l'Evangelo. Qualsiasi Evangelo, però, che non influisca sulle strutture politiche e sociali in cui è proclamato, è un Evangelo monco. Compito del cristiano è quello di proclamare l'Evangelo di Cristo nel contesto dei problemi poltici, sociali, e culturali di oggi. Il cristiano deve proclanare che non si possono risolvere i problemi sociali indipendentemente dall'opera redentrice di Cristo. Il conservatorismo politico e il liberalismo politico indipendentemente da Cristo, finisce allo stesso posto: il totalitarismo.
b. In secondo luogo molti cristiani parlano di certe aree come non morali o neutrali. Se Dio ha creato ogni cosa, allora ogni cosa ha implicazioni morali. Sono morali se sono usate per la gloria di Dio, immorali se non lo sono. Nel campo educativo molti ritengono che la matematica sia una materia neutrale. Essi affermano che in matematica vi siano solo fatti bruti, che non faccia differenza se essa venga insegnata da una prospettiva cristiana oppure no. Che cos'è però che rende un fatto un fatto? Non è perché Dio l'ha creato? Le concezioni che una persona intrattiene sul mondo e sulla vita, determinano come questa interpreta un fatto, anche 2+2=4.
c. In terzo luogo molti cristiani vedono la mano di Dio nel campo soprannaturale, ma non nei fatti ordinari della vita. Se il soprannaturale è sacro, il naturale è profano. Un esempio è la guarigione fisica. Alcuni cristiani credono che se c'è un intervento divino, indipendentemente dall'opera della tecnologia medica, allora è Dio che ha guarito. Se però la guarigione avviene tramite mezzi medici, allora sono stati i dottori a guarire. Chi è che però ha dato all'uomo queste conoscenze? Chi è che ha messo l'uomo in grado di imparare? Chi è che ha fatto in modo che la medicina avesse l'effetto desiderato? È forse un mondo che opera indipendentemente da Dio? No! È Dio che deve essere glorificato, non importa come questo sia avvenuto. Sia che il personale medico lo riconosca oppure no, Egli rimane sempre Colui che deve riceverne la gloria. È interessante notare come i più grandi progressi della medicina siano avvenuti dove il cristianesimo è stato il pensiero religioso dominante. Raramente queste scoperte sono state compiute in un contesto mussulmano, hindu, o in altre nazioni pagane. Dio sia lodato!
Sviluppare coerenza
In che modo si può sviluppare questa concezione del mondo e della vita? È necessario verificare ogni presupposto per vedere se esso concorda con le Scritture. Bisogna immergersi così nelle Scritture tanto da poter giudicare ogni cosa con l'insegnamento della Scrittura. Alla fin fine una concezione biblica e riformata del mondo e della vita sorge solo quando si fa come l'apostolo Paolo che, come dice la sua lettera ai Corinzi, faceva prigioniero ogni pensiero fino a renderlo ubbidiente a Cristo. Quando Cristo diventa centrale per il pensiero umano, allora ogni immaginazione, ragionamento, e tutto ciò che si eleva orgogliosamente contro la conoscenza di Dio sarà piegata e demolita. Ogni pensiero sarà fatto prigioniero fino a renderlo ubbidiente a Cristo. Che così possa essere.
(Paolo Castellina, sabato 20 marzo 1999. Tutte le citazioni bibliche, salvo diversamente indicato, sono tratte dalla versione Nuova Diodati, ediz. La Buona Novella, Brindisi, 1991).
Letture supplementari
1. Inizio culto: Salmo 24 - A Dio appartiene la terra.
2. Prima lettura: Genesi 1 - Dio è il Creatore ed il Signore del mondo e di tutto ciò che esso contiene.
3. Seconda lettura: 1 Pietro 2:1-10 - In Cristo ancora oggi Dio si sceglie un popolo che sia particolarmente consacrato a Lui, che Lo serve e che testimonia la verità che Egli rivela.
4. Testo predicazione: 1 Corinzi 10:1-6.
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