Scavare pozzi in questa generazione

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Quando guardiamo al futuro del nostro mondo ed in particolare al futuro dei nostri figli, sorge in noi una legittima preoccupazione: potranno continuare a godere delle risorse necessarie alla vita di cui noi oggi possiamo godere? Non penso solo alle risorse materiali, ma anche a quelle spirituali, quelle risorse che permettano di vivere una vita che veramente valga la pena di essere vissuta. Una delle risorse essenziali per la vita è l'acqua, l'acqua potabile. È importante l'acqua? Chiedetelo agli africani che vedono il deserto avanzare sempre di più.

L'importanza dell'acqua

L'acqua è la sostanza più comune che esista sulla terra. Il 70% della superficie della terra è acqua. Il 97% di tutta l'acqua si trova negli oceani. La disponibilità d'acqua ha fatto sorgere alcune fra le più grandi civiltà della storia: quella egizia sulle rive del Nilo, quella babilonese sulle rive del Tigri e dell'Eufrate. Intere civiltà sono cadute quando l'acqua è venuta a mancare. La ragione di tutto questo è che l'acqua è una delle più grandi necessità della vita ed è essenziale per sostenere la vita. C'è gente che ha ammazzato i propri simili per un buco d'acqua fangosa. L'essere umano può vivere due mesi senza cibo, ma solo una settimana senz'acqua. Nel clima semi arido della Palestina, la disponibilità di acqua era impagabile. In una terra dove l'acqua era scarsa, i pozzi erano estremamente importanti. Non sorprende quindi che i pozzi siano stati causa di discordia e di lotte.

Nella Bibbia i pozzi d'acqua sono spesso il simbolo della presenza ed opera dello Spirito Santo nella vita dei credenti. Gesù dice in Giovanni 4:14 "Chi beve dell'acqua che io gli darò non avrà mai più sete in eterno; ma l'acqua che io gli darò diventerà in lui una fonte d'acqua che zampilla in vita eterna". Proprio come i pozzi d'acqua sono essenziali per sostenere la vita fisica, la presenza e l'opera dello Spirito Santo è essenziale per sostenere la vita spirituale. Se uno manca d'acqua morirà fisicamente. La sterilità e la miseria e la morte spirituale sono segno dell'assenza dello Spirito di Dio dalla vita di una persona, di una società, ma anche di una Chiesa. Se uno non fa esperienza dell'opera dello Spirito Santo nella sua vita, non avrà in sé stesso alcuna vita spirituale. È spiritualmente morto. Non è un bello spettacolo. Quanti sono, spiritualmente parlando, i "morti che camminano" accanto a noi!

È necessario abbeverarsi costantemente dai pozzi delle risorse spirituali di Dio, se vogliamo vivere e sopravvivere spiritualmente. Se smetti di bere, smetti di vivere. Ecco perché è necessario che ogni generazione faccia l'esperienza dell'opera dello Spirito Santo che converte, dà fede, speranza, amore, vitalità, fecondità umana e spirituale. Non possiamo vivere delle esperienze di una passata generazione. Ogni generazione deve scavare i suoi pozzi ed attingervi.

Il racconto biblico che sta di fronte a noi oggi parla di una generazione che si scava i suoi pozzi. È la storia dei pozzi di Abrahamo e dei pozzi di Isacco. È la storia di una generazione che si scava dei pozzi e della necessità della generazione seguente di scavarsi i suoi pozzi. Leggiamo il racconto in Genesi 26:12-33.

Il testo biblico

"Isacco seminò in quel paese e in quell'anno raccolse il centuplo; e l'Eterno lo benedisse. Quest'uomo divenne grande e continuò a crescere fino a divenire straordinariamente grande. Egli venne a possedere greggi di pecore, mandrie di buoi e un gran numero di servi. Così i Filistei lo invidiarono, perciò i Filistei turarono, riempiendoli di terra, tutti i pozzi che i servi di suo padre avevano scavati, al tempo di Abrahamo suo padre. Allora Abimelek disse a Isacco: "Vattene da noi, poiché tu sei molto più potente di noi". Così Isacco se ne andò di là e si accampò nella valle di Gherar, e là dimorò. E Isacco scavò di nuovo i pozzi di acqua che erano stati scavati al tempo di Abrahamo suo padre, e che i Filistei avevano turati dopo la morte di Abrahamo; e pose loro gli stessi nomi che aveva loro posto suo padre. Poi i servi di Isacco scavarono nella valle e vi trovarono un pozzo di acqua viva. Ma i pastori di Gherar altercarono coi pastori d'Isacco, dicendo: "L'acqua è nostra". Ed egli chiamò il pozzo Esek, perché quelli avevano conteso con lui. I servi scavarono quindi un altro pozzo, ma quelli altercarono anche per questo. E Isacco lo chiamò Sitnah. Allora egli se ne andò di là e scavò un altro pozzo per il quale quelli non altercarono. Ed egli lo chiamò Rehoboth, perché egli disse: "Ora l'Eterno ci ha messi al largo, e noi prospereremo nel paese". Poi di là Isacco salì a Beer-Sceba. E l'Eterno gli apparve quella stessa notte, e gli disse: "Io sono il DIO di Abrahamo tuo padre; non temere, perché io sono con te; ti benedirò e moltiplicherò la tua discendenza per amore di Abrahamo mio servo". Allora egli costruì in quel luogo un altare e invocò il nome dell'Eterno, e vi piantò la sua tenda. La i servi di Isacco scavarono un pozzo. Poi Abimelek da Gherar andò da lui con Ahuzzath, suo amico e con Pikol, capo del suo esercito. E Isacco disse loro: "Perché siete venuti da me, dal momento che mi odiate e mi avete allontanato da voi". Allora essi risposero: "Noi abbiamo chiaramente visto che l'Eterno è con te. Così abbiamo detto: "Si faccia ora un giuramento fra di noi, fra noi e te, e facciamo un'alleanza con te": e cioè, che tu non ci farai alcun male, così come noi non ti abbiamo toccato e non ti abbiamo fatto altro che del bene, e ti abbiamo lasciato andare in pace. Tu sei ora il benedetto dell'Eterno". Così Isacco imbandì per loro un convito ed essi mangiarono e bevvero. La mattina dopo si alzarono presto e si scambiarono un giuramento. Poi Isacco li accomiatò e quelli se ne andarono da lui in pace. Or avvenne che, in quello stesso giorno, i servi di Isacco gli vennero a dar notizia del pozzo che avevano scavato dicendogli: "Abbiamo trovato dell'acqua". Ed egli lo chiamò Scibah. Per questo la città porta il nome di Beer-Sceba, fino al giorno d'oggi".

Da questo racconto notate tre cose:

1. Liberare i pozzi delle passate generazioni

La prima cosa da notare è come Abrahamo, padre di Isacco, avesse di fatto fatto scavare molti pozzi per sostenere la vita della sua tribù: "…tutti i pozzi che i servi di suo padre avevano scavati, al tempo di Abrahamo suo padre". Abramo aveva avuto bisogno di acqua ed aveva scavato dei pozzi per sostenere la vita. Abramo aveva goduto dell'acqua fresca dei pozzi che aveva scavato. Che cosa fa qui Isacco, prima di tutto:

A. Isacco si rammenta dei pozzi di suo padre

Allora, ogni qual volta venivano scavati dei pozzi, si davano loro dei nomi. Sebbene non si sappia quali fossero stati, Abrahamo aveva dato a quei pozzi dei nomi. Al versetto 18 è scritto: "E Isacco scavò di nuovo i pozzi di acqua che erano stati scavati al tempo di Abrahamo suo padre, e che i Filistei avevano turati dopo la morte di Abrahamo; e pose loro gli stessi nomi che aveva loro posto suo padre". Isacco si rammenta dei nomi dei pozzi che suo padre aveva scavato.

Ci fa bene al cuore rammentarci dei pozzi che i nostri padri spirituali hanno scavato. Ci fa bene all'anima riflettere sull'opera dello Spirito Santo nelle passate generazioni, rammentarci delle glorie della Riforma protestante e dei grandi risvegli evangelici che si sono susseguiti nella storia. Parlando del risveglio spirituale, uno scrittore ha detto: "Non c'è alcun dubbio sul fatto che rammentarci e riflettere su quanto sia avvenuto nel passato in occasione di grandi risvegli, sia stato in molti di grande utilità per l'opera della grazia nella loro generazione" (G. W. Hervey). Questo scrittore afferma che per promuovere risvegli spirituali nella nostra generazione, sia molto utile riconsiderare quanto e come sia avvenuto nei risvegli passati. Conoscere la storia è importante.

Vi sono stati "pozzi" scavati e goduti dai nostri padri spirituali che noi dobbiamo rammentare. Se scorro la storia della Chiesa cristiana, penso ad un "pozzo" scavato in America, nel New England, nella metà del 1700. Quel pozzo è stato chiamato "Il grande risveglio". Nel 1734 il pastore riformato Jonathan Edwards di Northampton nel Massachussets, comincia una serie di predicazioni su "La giustificazione per sola fede". I risultati che ne seguono sono stupefacenti. Edwards, nel suo libro "Storia di sorprendenti conversioni" scrive:

"Un grande e scrupoloso interesse nelle cose della religione e nel mondo eterno è diventato pressoché generale in ogni parte della città, e fra persone di ogni ceto ed età; il rumore delle ossa secche che riprendono vita è diventato sempre più forte, ogni altro tipo di discorso diverso dalle cose spirituali ed eterne è stato ben presto abbandonato".

A Northampton si era fatta un'esperienza così forte dello Spirito Santo che in sei mesi più di 300 persone erano giunte ad una profonda conversione a Dio (la popolazione di Northampton allora era di circa 1100 persone). "L'acqua di quel pozzo" aveva cominciato ad essere goduta anche da altri e in breve tempo tutta la costa dell'Atlantico aveva "bevuto a quel pozzo" e fra 25.000 e 50.000 persone avevano fatto esperienza della conversione, ricevendo così da Dio la salvezza eterna. Dato che a quel tempo la popolazione delle intere colonie del New England era di circa 340.000 persone, in proporzione questo avrebbe potuto significare oggi la conversione di 25 milioni di persone. Fra il 1740 e il 1760 erano state fondate nello stesso territorio, 150 nuove comunità evangeliche, sia congregazionaliste, battiste, e riformate.

Un altro "pozzo" era stato scavato bene nel 1800 nella contea di Logan, Kentucky. Li vi era un territorio desolato in cui si erano rifugiati per sfuggire alla giustizia parecchi criminali. Così il pastore riformato James McGready decide di cominciarvi delle riunioni evangelistiche in un ristorante. Due altri pastori, William Hodges e John Bankin erano venuti ad aiutarlo. Due fratelli, John e William McGee dal Tennessee erano pure giunti come osservatori. Le riunioni erano cominciate il venerdì ed erano state programmate fino a tutto il lunedì seguente. Le cronache raccontano:

Per i primi due giorni queste predicazioni avevano prodotto una tale commozione da far esplodere in lacrime tutto l'uditorio. La domenica, durante la predicazione di Hodges una donna aveva cominciato a gridare ed altri, persuasi di essere peccatori sottoposti all'ira di Dio, erano caduti a terra chiedendo: "Che devo fare per essere salvato?". Non appena la riunione fu conclusa, i tre pastori avevano lasciato la sala, ma nessuno fra l'uditorio si era mosso. Tutti stavano li in rapito silenzio. I fratelli McGee erano rimasti indietro. Improvvisamente William McGee cade a terra di fronte al pulpito. Al tempo stesso John è colto da un violento tremore e ad esortare la gente dicendo: "Lasciate che il Signore Iddio onnipotente regni nei vostri cuori e sottomettetevi a Lui". La donna che aveva prima gridato, ora riprende a farlo. John McGee lascia il pulpito per avvicinarsi a lei. Diversi però gli dicono: "Questi riformati certo non approveranno tutta questa confusione, sono per l'ordine". Il McGee comincia a tornare indietro, ma qualcosa lo ferma. Sentendo di assistere in quel momento all'opera di Dio, attraversa tutto il fabbricato a esortare la gente ad alta voce. Dopo poco tempo il fenomeno ha coinvolto praticamente tutti".

Potrei citare altri "pozzi" che i nostri padri hanno "scavato", in Galles, in Scozia, nella stessa Svizzera. Questa è l'opera benedetta dello Spirito Santo che ridona vita spirituale a uomini e donne. Dovunque "si scavano pozzi" di questo tipo sono state salvate comunità cristiane, città, regioni e intere nazioni dalla morte spirituale. Isacco non solo si ricorda di tutto questo, ma:

B. Isacco riapre i pozzi di suo padre

Leggiamo al riguardo di questi pozzi al versetto 15 che: "i Filistei turarono, riempiendoli di terra, tutti i pozzi che i servi di suo padre avevano scavati, al tempo di Abrahamo suo padre". Molti di questi pozzi erano perforazioni prodotte nella dura roccia. Poco tempo dopo la morte di Abrahamo i Filistei avevano otturato quei pozzi. I pozzi d'acqua che la generazione di Abrahamo aveva bevuto, non avrebbero più potuto essere goduti dalla generazione di Isacco.

La triste ed onesta verità è che molti, nella nostra generazione non hanno mai bevuto dai pozzi da cui si sono abbeverati i nostri padri, non hanno mai fatto esperienza di un'autentica conversione, non conoscono la potenza dello Spirito Santo. Grazie a Dio diversi hanno potuto bere da alcune sorgenti, ma per la maggior parte, la nostra è una generazione priva di "pozzi". Abbiamo fatto esperienza solo di una piccola misura dell'opera dello Spirito Santo, ma sappiamo ancora troppo poco di un'opera potente, che trasformi e sostenga la vita.

Leggiamo al versetto 18 che "Isacco scavò di nuovo i pozzi di acqua che erano stati scavati al tempo di Abrahamo suo padre, e che i Filistei avevano turati dopo la morte di Abrahamo" . I pozzi dei nostri padri spirituali devono essere riaperti da questa generazione. Abbiamo bisogno di bere dagli stessi pozzi. Abbiamo bisogno di fare noi stessi esperienza della stessa benedetta opera dello Spirito Santo.

Alcuni anni fa ho letto di una scuola che aveva visto diminuire considerevolmente la propria fornitura di acqua. La loro acqua proveniva, attraverso un condotto, da una sorgente. La sorgente forniva alla scuola un costante flusso di acqua. Un giorno, però, si erano accorti che dai rubinetti non usciva che un piccolo rigagnolo d'acqua. Evidentemente c'era qualcosa che ne ostruiva il passaggio. Così cominciarono a smontare tutto l'impianto e a suo tempo trovarono una grossa rana alloggiata nel tubo che l'aveva ostruito con dei detriti. Anche nei nostri tubi ci sono delle rane! I pozzi dei nostri padri sono stati ostruiti dal tradizionalismo, dal formalismo, dallo scetticismo, dall'indifferenza e dal peccato. I pozzi devono essere liberati dai detriti e riaperti. Possiamo essere sicuri che essi non si sono esauriti. Essi sono stati solo ostruiti dai detriti accumulati dai nostri peccati e dall'opera dei nemici della fede, i moderni Filistei, che dominano la nostra società e persino talvolta le nostre chiese!

Se Dio non è all'opera nella vostra vita mediante la Persona dello Spirito Santo, potete essere sicuri che qualcosa ha ostruito il pozzo. Se Dio non è potentemente all'opera in una Chiesa, potete essere sicuri che qualcosa ha ostruito il pozzo. Qualunque cosa debba essere pulita e aperta deve essere prima eliminata, prima che si possa bere di quell'acqua che è necessaria alla vita e la sostiene.

Il famoso R. A. Torrey indica una ricetta per il risveglio che egli garantisce essere in grado di produrre il risveglio in qualsiasi luogo o persona. Dice che questa ricetta non ha mai fallito. Torrey dice: "Io vi posso dare una ricetta che farà venire il risveglio a qualunque Chiesa o società in qualunque città della terra. Cita tre cose. "In primo luogo che alcuni cristiani (non devono essere molti) si interroghino seriamente sul come mettersi del tutto a posto con Dio essi stessi. Se non fanno prima questo, il resto che sto per dire non servirà a nulla". · "In secondo luogo, che essi si impegnino in gruppo a pregare regolarmente ed intensamente per un risveglio fintanto che Dio non apra i cieli e non scenda". ¸ "In terzo luogo, che essi si pongano a disposizione di Dio affinché Egli li usi nel modo che Egli riterrà migliore per conquistare altrie persone a Cristo. È tutto!".

La prima cosa di cui Torrey ritiene necessaria, ed è necessaria, è di liberare prima i pozzi dai "detriti". Tutto ciò che trattenga l'acqua dallo scorrere liberamente deve essere qualcosa di cui seriamente pentirsene e liberarsene. Potremo bere dai pozzi dei nostri padri, se solo noi li liberiamo da tutto ciò che ci impedisce dall'attingere la loro acqua. Isacco, però, non solo si rammenta dei pozzi antichi, e li riapre, ma:

2. Isacco esigere di poter aprire nuovi pozzi per la generazione d'oggi

Sebbene noi si debba bere dai pozzi ai quali attingevano i nostri padri, è pure vero che ciascuna generazione si deve scavare i propri pozzi. Noi non possiamo vivere nel passato. Dobbiamo scavare nuovi pozzi nella nostra generazione. Lo scavare pozzi allora significava esigere il diritto di proprietà sul territorio che Dio ci ha dato. Quando Abrahamo dovette scavare i suoi pozzi, aveva dovuto pretendere il suo diritto di proprietà sulla terra che Dio gli aveva dato affinché essi ne potessero godere. Così:

A. Vediamo l'apertura di nuovi pozzi

Isacco riapre i pozzi che suo padre aveva scavato, ma lo vediamo pure a scavare i suoi propri pozzi. "Poi i servi di Isacco scavarono nella valle e vi trovarono un pozzo di acqua viva" (Ge. 26:19), " I servi scavarono quindi un altro pozzo, ma quelli altercarono anche per questo. E Isacco lo chiamò Sitnah" (Ge. 26:21). " Allora egli se ne andò di là e scavò un altro pozzo per il quale quelli non altercarono. Ed egli lo chiamò Rehoboth, perché egli disse: "Ora l'Eterno ci ha messi al largo, e noi prospereremo nel paese"" (Ge. 26:22). "Allora egli costruì in quel luogo un altare e invocò il nome dell'Eterno, e vi piantò la sua tenda. La i servi di Isacco scavarono un pozzo" (Ge. 26:25).

Isacco non solo rivendica ciò che suo padre aveva rivendicato, ma scava nuovi pozzi e fa le proprie rivendicazioni. Lo stesso è vero per questa generazione. Noi ringraziamo Dio per il territorio spirituale rivendicato dai nostri antenati, ma dobbiamo rivendicare anche il nostro "territorio". I nostri padri nella fede hanno scritto ieri i loro capitoli della storia della Chiesa. Anche questa generazione deve scrivere il proprio memorabile capitolo. Dobbiamo aprire nuovi pozzi e rivendicare il nostro territorio spirituale. Nessuno più di me ama il passato. Imparo spesso dal passato e lo visito. I pozzi dei nostri padri mi stimolano e hanno un grande interesse per me. Sono però anche interessato a scavare dei nuovi pozzi oggi. Voglio abbeverarmi oggi ed in questo luogo dell'opera dello Spirito Santo.

Come ho detto, l'acqua è essenziale per sostenere la vita. Io vedo questa generazione che muore di sete. Vi sono alcuni nella nostra generazione che bevono un sorso qui ed un sorso la, ma stiamo morendo di sete. Dobbiamo fare esperienza dell'opera di Dio nei nostri giorni e nei nostri luoghi. "Scavare nuovi pozzi", però, non è facile:

B. C'è opposizione a che si aprano nuovi pozzi

Il diavolo non gradisce che siano scavati dei pozzi nei territori dove egli domina. Egli combatte ogni sforzo che venga fatto per scavare un nuovo pozzo e contesta ogni rivendicazione che venga fatta. Se stai scavando un pozzo in questa generazione, potrai aspettarti opposizione. Isacco scavava dei pozzi ma soffriva opposizioni ad ogni badilata che faceva. Il primo pozzo scavato da Isacco era stato chiamato Esek che significa "contesa". Perché? Leggiamo in Genesi 26:20: "Ma i pastori di Gherar altercarono coi pastori d'Isacco, dicendo: "L'acqua è nostra". Ed egli chiamò il pozzo Esek, perché quelli avevano conteso con lui". La parola "contesa" significa "lotta". I filistei lottavano con gli uomini di Isacco per avere quei pozzi. Scavare pozzi riceveva sempre opposizione.

Satana odia che noi si scavi dei pozzi. Vediamo che il secondo pozzo che Isacco aveva scavato significa "odio". Leggiamo in Genesi 26:21 "I servi scavarono quindi un altro pozzo, ma quelli altercarono anche per questo. E Isacco lo chiamò Sitnah". Fu solo dopo aver scavato il suo terzo pozzo che Isacco trovò un po' di sollievo. Leggiamo in Genesi 26:22: "Allora egli se ne andò di là e scavò un altro pozzo per il quale quelli non altercarono. Ed egli lo chiamò Rehoboth, perché egli disse: "Ora l'Eterno ci ha messi al largo, e noi prospereremo nel paese"". Rehoboth significa "spazio, ampiezza". Egli ora è in grado di godersi le sue rivendicazioni, ma ha lottato centimetro dopo centimetro. Satana cerca di impedirci di pregare, di studiare la Bibbia, di partecipare ai culti, causa dissensi che ci rallentano, boicotta in mille modi l'opera di coloro che a Dio vogliono essere fedeli. Perché? Perché non vuole che noi si goda di nuovi pozzi. Egli non vuole che noi si faccia esperienza di una potente opera di Dio nella nostra generazione. L'opera può essere frustrante, ma non è vana, perché per la grazia di Dio, tramite l'ostinata nostra perseveranza, alla fine si consegue il successo sperato.

C. Vediamo il risultato di nuovi pozzi

È solo quando lo Spirito di Dio è all'opera che noi incontriamo Dio e facciamo esperienza di Dio nella nostra vita. È allora che vediamo Dio manifesto e l'esperienza benedetta della Sua presenza nella nostra vita. Notate Genesi 26:24-25: "E l'Eterno gli apparve quella stessa notte, e gli disse: "Io sono il DIO di Abrahamo tuo padre; non temere, perché io sono con te; ti benedirò e moltiplicherò la tua discendenza per amore di Abrahamo mio servo". Allora egli costruì in quel luogo un altare e invocò il nome dell'Eterno, e vi piantò la sua tenda. La i servi di Isacco scavarono un pozzo"

Dio gli appare e gli promette la Sua protezione, presenza, e prosperità. Dio era apparso a suo padre, ma ora Dio appare a lui. Incontra lo stesso Dio che aveva incontrato suo padre. Ascolta lo stesso Dio che suo padre aveva udito. Questo incontro con Dio lo conduce in un nuovo luogo dove piantare la sua tenda. Gli fa avere un'esperienza nuova di culto (là costruisce un altare). Lo mette in condizione di scavare nuovi pozzi. Se vogliamo incontrare Dio ci deve essere un'opera dello Spirito Santo. Infine è necessario:

3. Creare pozzi per le future generazioni

I pozzi che aveva scavato Abrahamo servono pure a far bere Isacco nella generazione seguente. I pozzi che scava Isacco serviranno per far bere le generazioni dopo di lui. Notate Genesi 26:32,33 "Or avvenne che, in quello stesso giorno, i servi di Isacco gli vennero a dar notizia del pozzo che avevano scavato dicendogli: "Abbiamo trovato dell'acqua". Ed egli lo chiamò Scibah. Per questo la città porta il nome di Beer-Sceba, fino al giorno d'oggi".

Isacco chiama "Beer-Sceba" il pozzo che aveva scavato. Beer-Sceba significa "pozzo del giuramento". Quel pozzo avrebbe sempre testimoniato al ciò che Dio aveva fatto e detto ad Isacco. Sarebbe rimasto come memoria per le future generazioni dell'esperienza che Isacco aveva fatto con Dio.

In Galles, di fronte alla Chiesa che per prima aveva fatto esperienza del grande risveglio gallese, compaiono le parole: "Dio ha visitato il Suo popolo". Quel cartello rimane come memoria per questa generazione di un pozzo scavato nel passato.

A. I suoi pozzi sarebbero stati disponibili per la generazione seguente

Anni dopo la morte di Isacco, i suoi pozzi sarebbero stati disponibili ai suoi figli, nipoti e generazioni susseguenti. I pozzi che noi scaviamo sono i pozzi che saranno disponibili per la generazione seguente. Questo pure ci ricorda che se noi oggi non scaviamo alcun pozzo, la prossima generazione non avrà nulla da cui dissetarsi. È un terribile giudizio, questo, verso l'inettitudine della nostra generazione. Che cosa lasceremo noi ai nostri figli, naturali o spirituali che siano? Il deserto spirituale? Mi sembra che la crisi odierna sia proprio il risultato dell'inettitudine della nostra generazione. Che cosa fa la nostra generazione per garantire ai suoi figli la continuità delle risorse? Sprechiamo e sporchiamo ora tutto per consegnare ai nostri figli solo un deserto?

B. I suoi pozzi sarebbero stati proprietà della generazione seguente

Proprio come lIsacco aveva bevuto dai pozzi dei suoi padri, i suoi figli avrebbero bevuto dai suoi pozzi. Essi un giorno avrebbero avuto sete ed avrebbero attinto dai pozzi che lui aveva scavato.

Mentre all'inizio di un nuovo anno solare noi consideriamo la nostra vita, il nostro passato, il nostro presente ed il nostro futuro, pensiamo bene al messaggio che il Signore ci comunica oggi. Egli desidera che noi ci rammentiamo delle benedizioni spirituali godute nel passato e riapriamo quelle sorgenti, che scaviamo nuovi pozzi per abbeverare spiritualmente la nostra generazione e che prepariamo "disponibilità d'acqua" anche per la prossima generazione. Che possa essere così per tutti noi.

(Paolo Castellina, mercoledì 30 dicembre 1998. Tutte le citazioni bibliche, salvo diversamente indicato, sono tratte dalla versione Nuova Diodati, ediz. La Buona Novella, Brindisi, 1991).

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Supplementi per il culto

1. Inizio culto. Iniziamo questo culto con le parole del Salmo 63 che ci rammenta come l'anima assetata possa essere appagata soltanto in Dio.

2. Letture bibliche:

a. Il profeta Ezechiele, nel cap. 36 del suo libro, parla del nuovo giorno in cui Dio effonde il Suo Spirito sul Suo popolo. È giorno di purificazione e di rinnovamento. È questo nuovo giorno luminoso che noi invochiamo nella nostra generazione. Ezechiele 36:2-38.

b. In un famoso racconto del vangelo secondo Giovanni, vediamo una donna che attinge acqua da un pozzo per saziare la sua sete. Incontra però Gesù, che ancor di più sazierà la sua sete spirituale: Giovanni 4:1-15.

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