Una questione di priorità


Il nostro rapporto con Gesù

Noi abbiamo il privilegio e la responsabilità di annunciare a tutti, con coraggio e determinazione, che Gesù di Nazareth è il Salvatore del mondo. Gesù di Nazareth è Colui che Dio ha mandato per salvarci dalla nostra miseria morale e spirituale, per salvarci dalle fatali conseguenze del nostro allontanamento da Lui, e per salvarci dalla condanna che comporta la trasgressione della Sua santa e giusta legge. La Bibbia dice: „In nessun altro vi è la salvezza, poiché non c'è alcun altro nome sotto il cielo che sia dato agli uomini, per mezzo del quale dobbiamo essere salvati" (At. 4:12). Era così ieri, lo è oggi e lo sarà domani.

Viviamo però nel contesto di una cultura si è tanto abituata ad udire il nome di Gesù Cristo da renderlo ormai inflazionato, non più „interessante", qualcosa di „risaputo". Inoltre del nome di Gesù Cristo si è così abusato nel corso della storia da far suscitare spesso nei Suoi confronti, ed immeritatamente, pure ogni sorta di pregiudizi che impediscono a molti di ascoltarlo con attenzione. Quante altre „novità", poi, attirano l‘attenzione dei nostri contemporanei, altri „valori" che sembrano più importanti, altre ed affascinanti concezioni del mondo che vengono presentate come „più avanzate". Infine diciamo altresì che „ci manca il tempo" per soffermarci a riflettere, ad approfondire e considerarlo con attenzione.

Eppure il Suo messaggio, l‘Evangelo, continua ad essere „la potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede" (Ro. 1:16). Rapportarci a Gesù in modo corretto rimane essenziale per il nostro stesso destino temporale ed eterno.

I testi biblici

Oggi noi esamineremo insieme due racconti dei vangeli. In essi viene messa in rilievo la differenza esistente, nel loro personale rapporto con Gesù, fra una donna di nome Maria e quello di Marta, sua sorella, nel primo racconto, e fra la stessa Maria e Giuda iscariota, nel secondo. Mentre l‘atteggiamento di Maria nei Suoi confronti riceve il plauso di Gesù, quello di Marta prima, e poi di Giuda, dimostra come sia possibile non avere alcun profitto da questo fondamentale incontro al quale pure ciascuno di noi è chiamato.

Ascoltiamo così i testi biblici, il primo tratto dal vangelo secondo Luca, il secondo da quello secondo Giovanni:

"Or ella [Marta] aveva una sorella che si chiamava Maria, la quale si pose a sedere ai piedi di Gesù, e ascoltava la sua parola. Ma Marta, tutta presa dalle molte faccende, si avvicinò e disse: 'Signore, non t'importa che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti’. Ma Gesù, rispondendo, le disse: ‘Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti inquieti per molte cose ma una sola cosa è necessaria, e Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta'" (Lu. 10:39-42).

Il secondo racconto:

"Gesù dunque, sei giorni prima della Pasqua, si recò a Betania dove abitava Lazzaro, colui che era morto e che egli aveva risuscitato dai morti. E qui gli fecero un convito, Marta serviva e Lazzaro era uno di quelli che erano a tavola con lui. Maria allora prese una libbra di olio profumato di nardo autentico di gran prezzo, ne unse i piedi di Gesù e li asciugo con i suoi capelli; e la casa fu ripiena del profumo di quest'olio. Allora uno dei suoi discepoli, Giuda Iscariota, figlio di Simone, quello che stava per tradirlo, disse: "Perché non si è venduto quest'olio per trecento denari e non si è dato il ricavato ai poveri?". Or egli disse questo, non perché si curasse dei poveri, ma perché era ladro e, tenendo la borsa, ne sottraeva ciò che si metteva dentro. Gesù dunque disse: "Lasciala; essa l'aveva conservato per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me"" (Gv. 12:1-8).

Due personalità diverse

Marta e Giuda erano personalità molto diverse l‘una dall‘altra. Erano così diversi che raramente li vediamo menzionati assieme.

Marta, con Maria e Lazzaro, erano amici di Gesù. Avevano spesso ospitato Gesù in casa loro e Gesù stesso si trovava bene in loro compagnia, quasi come se fosse stata la Sua famiglia. Gesù riscontrava la loro fiducia e loro si compiacevano di essere enumerati fra i Suoi discepoli. Gesù aveva persino operato fra di loro affinché Lazzaro risuscitasse da morte, dopo essere stato colpito da una malattia fatale. Davvero uno straordinario privilegio. Maria viene descritta per l‘ultima volta mentre condivide con gli altri la meravigliosa esperienza della risurrezione di Cristo.

Giuda era un altro discepolo di Gesù. Giuda era, potremmo dire oggi, „un sostenitore dell‘estrema sinistra" che molto aveva sperato che Gesù si dimostrasse il rivoluzionario che finalmente avesse cacciato sia l‘occupante romano, sia le locali corrotte classi dirigenti del paese. Giuda, però, aveva una debolezza, i soldi, e, in effetti li sapeva amministrare così bene che gli venne affidata la gestione della cassa comunitaria. Giuda viene descritto per l‘ultima volta mentre vende Gesù per denaro ai Suoi avversari e poi si impicca per il rimorso di quanto ha commesso.

Due personalità simili

Giuda e Marta erano personalità molto diverse: in un modo, però, erano simili. Erano simili nel loro atteggiamento verso Maria. Li troviamo infatti, in situazioni diverse che criticano aspramente il comportamento di Maria.

Sia Marta che Giuda, infatti, si erano lamentati con Gesù di Maria perché, secondo loro, Maria si era dimostrata egoista, negligente e irresponsabile. Era vero?

Così, mentre Marta, una volta, era tutta presa dalle molte faccende per preparare da mangiare per i suoi ospiti, Gesù e i Suoi discepoli, Maria sedeva ai piedi di Gesù ed ascoltava la Sua Parola. „Maria, non si fa così… prima di tutto una donna non deve occuparsi delle cose degli uomini, le donne devono stare in disparte a servire gli uomini. …e poi perché devo fare io tutto il lavoro? Vieni ad aiutarmi, sfaticata e chiacchierona!".

In un‘altra occasione Maria, in presenza dei discepoli di Gesù, e quindi anche di Giuda, aveva speso moltissimo denaro per comprare del profumo di gran pregio con il quale omaggiare Gesù e dimostrargli il suo amore e riconoscenza. Mentre Giuda pensava al denaro che si sarebbe potuto „dare ai poveri", Maria ne aveva „sprecato" molto per rendere omaggio a Gesù. „Maria, quello che hai fatto è scandaloso: spendere tutti quei soldi, mesi e mesi di sudato salario …per del profumo costoso. E‘ roba da ricchi. E‘ da irresponsabili. Se proprio volevi fare una simile offerta avresti potuto dare a me quei soldi ed io avrei con essi provveduto ai poveri generi di prima necessità. Non profumi, ma opere di bene! Non hai proprio capito nulla del messaggio di Gesù…".

Marta e Giuda, così, protestano per come Maria si rapporta a Gesù. Maria non aveva considerato quei „valori" che per Marta e per Giuda erano della massima importanza. Maria aveva messo Gesù prima dei valori che per loro erano tanto importanti.

In quelle circostanze noi come avremmo reagito? Forse allo stesso modo. Magari avremmo anche detto che Maria si era dimostrata solo una fanatica. Avremmo detto: „Questo succede quando la religione ti fa perdere il senso della realtà e ti impedisce di adempiere ai tuoi doveri". Oppure avremmo detto: „Sicuramente Maria era innamorata cotta di Gesù…" fraintendendo così le sue vere motivazioni!

Gesù li disapprova

Eppure, in entrambi i casi, quando Gesù aveva udito le loro proteste, Egli si era posto dalla parte di Maria e contro Marta e Giuda. Gesù starebbe cosî dalla parte dei fanatici e degli irresponsabili contro il realismo dei benpensanti? Credo proprio di si…

A Marta, quella che si era dimostrata manager dei dettagli della vita, difensore delle convenzioni e della „rispettabilità sociale", „consapevole dei suoi doveri", Gesù aveva detto: ‘Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti inquieti per molte cose ma una sola cosa è necessaria, e Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta'.

Al manager del denaro dei discepoli, colui che "dava il giusto valore ed importanza ai soldi" e che, apparentemente, stava dalla parte dei poveri e degli oppressi, Gesù aveva detto: "I poveri … li avete sempre con voi, ma non sempre avete me".

Marta, rispettosa dei ruoli sociali stabiliti e della "buona educazione", sentiva la responsabilità di darsi da fare a servire gli ospiti, Giuda sentiva la responsabilità di risparmiare denaro. Lodevoli virtù, non è vero? Maria, però, sentiva la responsabilità prioritaria di passare del tempo ai piedi di Gesù per starlo ad ascoltare e imparare da Lui. Dimostrava così di aver compreso chi fosse Gesù e di valorizzare, come doveva, la Sua presenza e ministero. In effetti Maria aveva compreso quanto Gesù fosse importante in senso assoluto, e tanto importante da superare qualsiasi altro valore. Lo comprendiamo noi?

Marta era senza dubbio in buona fede. Marta era più interessata a dimostrarsi giudiziosa padrona di casa che ben sa accogliere i suoi ospiti che stare ad ascoltare Gesù. Marta "sapeva stare al suo posto" e "non aveva grilli per la testa". Marta aveva certamente voluto accogliere degnamente Gesù facendo una buona impressione su di Lui. Forse Marta aveva considerato il dialogo con Gesù un valore secondario rispetto a servirlo? Forse riteneva che compito della donna non fosse star li a filosofare e a chiacchierare, ma a darsi da fare ed a servire? Queste erano le sue priorità: lo erano però per Gesù? Gesù va però al di là delle convenzioni sociali, le relativizza, per cogliere il valore ultimo della vita.

Anche Giuda sembra molto consapevole dei suoi "doveri sociali". Non si deve sprecare denaro per beni futili e costosi come del profumo. E’ per noi certo più facile vedere però l’ipocrisia e la mala fede di Giuda, del quale il testo stesso dice: "Or egli disse questo, non perché si curasse dei poveri, ma perché era ladro e, tenendo la borsa, ne sottraeva ciò che si metteva dentro". Giuda era maggiormente interessato al denaro che in Gesù o nei poveri. Sembra ovvio che egli volesse accertarsi che vi fosse abbastanza denaro in cassa da poterne attingere egli stesso senza esserne scoperto. E noi? Anche se fossimo onesti nel come usiamo i soldi, forse che consideriamo il denaro oppure le cose materiali il valore ultimo della vita? Quanto spesso è vero! Ci sono però cose molto più importanti dei soldi o delle cose materiali nella vita, per quanto queste cose siano utili!

In ogni caso, benché sia Giuda che Marta siano da contarsi fra i primi discepoli di Gesù, essi erano simili nel loro atteggiamento verso Maria, la quale poneva la Persona e la Parola di Gesù al primo posto nella sua vita, prima di qualsiasi dovere sociale vero o presunto che sia, e per questo riceve la lode di Gesù. Maria aveva compreso l’importanza primaria di Gesù non solo per la sua vita, ma per ogni creatura umana che Egli era venuto a salvare.

Qual è il nostro atteggiamento?

E noi, l’abbiamo compreso? Quali sono i nostri valori ultimi? Ne valgono la pena? Le convenzioni sociali, il denaro, persino i principi etici e morali che sembriamo sostenere così valorosamente ci potrebbero impedire, in ultima analisi, non solo di rapportarci a Colui che Dio ha mandato per la nostra salvezza, il Signore Gesù, ma persino di comprendere il valore dell’amore, della grazia, dell’amicizia, della riconoscenza, che Gesù incarnava e che la nostra Maria dimostrava di avere bene compreso.

Qual è la mia storia? A chi assomiglio io? A Maria oppure a Marta ed a Giuda? Quanta attenzione io presto a Gesù, Gesù che ha dato tutto sé stesso per me, Colui che per me ha voluto dedicare così tanto tempo e risorse preziose? Quale priorità io do a quei piedi che hanno portato il peso del mio peccato e della condanna che io avrei meritato? Sono io come Marta, "tutta presa dalle molte faccende" o come Giuda, nei miei valori ultimi?

Se non desiderassi essere menzionato accanto a Marta ed a Giuda, sono pronto io a stare incondizionatamente dalla parte di Maria sostenendo quello stesso suo atteggiamento che tanto aveva messo a disagio Marta e Giuda? Posso onestamente dire: "Io so che vi sono molte cose da fare. So che non c’è molto tempo per farle. So che il denaro è importante e che va amministrato bene. So che vi sono i poveri. Qui però c’è Gesù. Egli non sarà sempre con noi. Ora Gesù è la priorità assoluta. Io amo Gesù. Lo amo per tutto ciò che ha fatto per me. A me piace udirlo parlare, ascoltarlo con attenzione per imparare da Lui. Non voglio perdere nemmeno una sola Sua parola. Voglio fare tesoro di ogni Sua parola. Per il resto ci sarà tempo. Lo amo così tanto! Null’altro mi importa se prima io non sia stato ad ascoltarlo e ad adorarlo. Voglio stare, come Maria, ai piedi di Gesù". Che così possa essere per ciascuno di noi.

 

[Paolo Castellina, venerdì 17 luglio 1998. Tutte le citazioni bibliche, salvo diversamente indicato, sono tratte dalla versione Nuova Diodati, edizioni La Buona Novella, Brindisi, 1991].


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