Che cosa c'è di così buono in Gesù?


Gesù disse: "Io sono il buon pastore; il buon pastore dà la sua vita per le pecore" (Gv. 10:11).

Una richiesta d'aiuto

Vorrei parlarvi di un uomo che sono venuto a conoscere. Aveva una trentina d'anni. Stava di fronte alla porta di una chiesa. Poteva entrare a dare uno sguardo a quella chiesa? Non era più stato in una chiesa da quando aveva 16 anni, almeno per quanto se ne ricordasse. Ne aveva viste molte da fuori. Aveva sentito gente che parlava della "loro" chiesa. Pensava però che le chiese fossero solo per le donne ed i bambini, o per i malati, o per gli anziani pronti per morire. Ora lui si sentiva malato, o almeno, in un certo senso. Ultimamente le cose non gli erano andate troppo bene, in ogni caso per diversi anni. Era già stato dentro e fuori a due matrimoni. Aveva due bambini. Uno che viveva da una parte, l'altro dall'altra parte del paese. Ogni tanto telefonava loro, ma loro non gli scrivevano mai. Aveva fatto molti soldi, spesi altrettanti, ma non aveva più nulla per mostrare d'averli. La vita per lui era diventata dolorosa. Così aprì la porta. Chiese al pastore che in quel momento aveva trovato li dentro, di mostrargli la chiesa. Era antica e portava ancora altrettante antiche pitture. Mentre così fanno un giro al suo interno, il pastore gli spiega il significato dei vari simboli e pitture che si trovano nella chiesa. Arrivano davanti ad una finestra istoriata di vetri colorati che rappresenta un uomo dai capelli lunghi circondato da pecore, una delle quali è sulle sue spalle. Il pastore gli dice: "Questa figura rappresenta Gesù come il Buon Pastore". L'uomo l'interrompe: "Non capisco. Gesù come il Buon Pastore? Che cosa c'è di così buono in Gesù?". Quell'uomo non era un turista, era un uomo che aveva bisogno di aiuto. La visita della chiesa non era che un pretesto. Quell'uomo cercava disperatamente qualcosa di veramente buono per la sua vita, che ne sembrava del tutto priva.

Che cosa c'è di così buono in Gesù? Quell'uomo lo voleva sapere. Forse anche voi vi siete fatti questa stessa domanda, se non per informazione, forse in un momento di dubbio. Vorrei però chiedere a voi: come avreste risposto voi alla domanda di quell'uomo? Che cosa c'è di veramente buono in Gesù che valga veramente la pena non solo di interessarsene, ma anche e soprattutto di investire in Lui l'intera nostra vita?

La misura di un uomo

In che modo valutiamo noi il valore di una persona? Dal numero di goal che riesce a fare nel gioco del calcio? Dalla struttura fisica del suo corpo o dall'aspetto del suo volto? Dai soldi che riesce a guadagnare? Dal numero di libri che ha scritto? Dagli incarichi che ha ricevuto nella società? Dal potere che esercita? No. Misuriamo il valore di una persona da cose più elevate, come dall'influenza positiva che ha esercitato nella storia e nella vita di uomini e donne.

Di Gesù uno scrittore ha detto: "Sebbene il tempo abbia disteso diciannove secoli fra la gente della nostra generazione e la scena della Sua crocifissione, Egli, tuttavia, vive ancora. Erode non l'ha potuto distruggere e la tomba non l'ha potuto trattenere. Egli si erge come il pinnacolo più elevato della gloria celeste, è stato proclamato Dio, riconosciuto dagli angeli, adorato dai santi, temuto da demoni, come il Cristo personale e vivente, il nostro Signore e Salvatore" (Josh McDowell).

Ritorniamo però alla nostra prima domanda: "Che cosa c'è di così buono in Gesù?". Sulla base del nostro testo, rispondiamo a questa domanda notando prima che Egli è buono in senso assoluto; secondo, che è buono per noi; e, terzo, che è buono verso di noi.

Buono in senso assoluto

Quando diciamo che Gesù è buono in senso assoluto, intendiamo dire di più che semplicemente affermare, come si potrebbe fare per una persona oggi, che è una persona buona, un buon uomo. Questo è il punto in cui sono disposti ad arrivare molti nella nostra generazione quando pensano a Cristo. "Ah si, " dice il mondo, "senza dubbio Gesù era un uomo buono. Parlava sempre in modo gentile, aiutava sempre coloro che erano nel bisogno. Era un grande difensore degli oppressi, era dotato di grande senso umanitario. Egli era, nonostante la sua grandezza, un uomo di notevole umiltà. Era un uomo che insegnava come l'amore fosse la più grande fra le virtù. Infine, ciò che lo distingueva da molti altri era che Lui praticava ciò che predicava".

Tutto questo è vero. Gesù, però, non è semplicemente un uomo buono. Egli era (e lo è ancora!) buono in senso assoluto, cioè perfetto, perfetto di fronte a Dio. L'assoluta perfezione morale! Ecco ciò che lo distingue da chiunque altro. Nel nostro testo Gesù chiama sé stesso "il Buon Pastore". Concentrate la vostra attenzione su questa parola di quattro lettere "buon". Nel testo originale si tratta di una parola su cui si pone molta enfasi. E' come se dicesse: "Io e solo io, fra tutti gli esseri umani, può essere chiamato buono, perché solo io sono buono!". Presuntuoso? Esagerato? Gesù è buono con la B maiuscola, perché Egli non commise mai nulla che dispiacesse a Dio, nessun peccato. Nella lettera agli Ebrei leggiamo: "INFATTI NON ABBIAMO UN SOMMO SACERDOTE CHE NON POSSA SIMPATIZZARE CON NOI NELLE NOSTRE DEBOLEZZE, POICHÉ EGLI È STATO TENTATO COME NOI IN OGNI COSA, SENZA COMMETTERE PECCATO" (Eb. 4:15). Nell'ascrivere a Sé stesso bontà assoluta, Gesù fa anche un'altra affermazione, perché Lui stesso dice: "NESSUNO È BUONO, TRANNE UNO SOLO, CIOÈ DIO" (Mr. 10:18). Nel dire questo, nell'affermare la Sua bontà, noi vediamo ciò che Egli sia in realtà. Egli sta affermando la Sua divinità. Vi sorprende che Gesù possieda assoluta bontà morale? Ma Egli è DIO!

In contrapposizione alla assoluta purezza morale del nostro Signore, sta l'assoluta degenerazione morale dell'umanità. Una volta ho fatto ai Confermandi una domanda importante, una domanda che di solito non viene fatta nel sistema scolastico. La domanda era questa: "L'umanità è fondamentalmente buona?", vale a dire: "E' l'umanità fondamentalmente buona…con un pochino di male in ciascuno di noi?". La maggior parte disse di si, due o tre no. A costo di scandalizzare e di suscitare cori di riprovazione, io ho sempre avuto il coraggio di dire che l'umanità è esattamente quello che la Bibbia dice che sia, cioè del tutto cattiva, cioè senza neanche un briciolo di bontà in essa. Hanno studiato che profeta Geremia dice: "IL CUORE È INGANNEVOLE PIÙ DI OGNI ALTRA COSA, E INSANABILMENTE MALIGNO; CHI POTRÀ CONOSCERLO?" (Gr. 17:9), e che Isaia dice queste pungenti parole: "TUTTI QUANTI SIAMO DIVENTATI COME L'UOMO IMPURO, TUTTA LA NOSTRA GIUSTIZIA COME UN ABITO SPORCO; TUTTI QUANTI APPASSIAMO COME FOGLIE E LA NOSTRA INIQUITÀ CI PORTA VIA COME IL VENTO" (Is. 64:6). Che significa questo? Che tutti noi meritiamo morte eterna!

C'è di più. Affermando la degenerazione morale della creatura umana, affermo che ogni guaio che essa soffra è causato dal peccato umano, di cui io stesso ne ho la mia porzione. A meno che voi non siate come me di carne ed ossa, allora voi, come me, siete peccatori. Con me, dunque, elevate la vostra voce al cielo, e dire: "Signore Gesù, Tu sei santo, io non lo sono. Quante volte ho coltivato in me stesso ira ed invidia, quante volte in cui il desiderio di ciò che è proibito ha riempito il mio cuore ed i miei pensieri; quante volte ho mentito per salvarmi la pelle e ho contribuito ad abbassare la reputazione di qualcun altro. Quante volte ho copiato ad un esame, quante volte ho amato me stesso più di qualunque altra persona. Puoi tu, Signore, perdonare un peccatore come me?". Egli risponde: "Io posso e voglio attraverso la tua fede nei miei meriti pienamente sufficienti".

Buono per noi

La questione di prima era: "Che cosa c'è di così buono in Gesù?". Ecco una seconda risposta: "Egli è buono PER noi". In altre parole potremmo dire: "Egli volontariamente rinuncia alla Sua bontà per noi. Egli ci dona la Sua bontà affinché diventi la nostra. Egli si sostituisce a noi. Egli vuole darci la Sua perfetta bontà. E che cosa vuole da noi in cambio? Egli dice: "Non vi ricordate? Io sono il buon pastore; il buon pastore dà la sua vita per le pecore. Così, l'unica cosa che voglio da voi è i vostri peccati". Io rispondo: "Fammi capire bene, Signore. Tu vuoi i miei peccati e tu mi daresti la Tua santità? E' così?". "Si, esattamente", Lui dice. "Ma non sai che questo significherà per te la morte e l'inferno?", dico io. "Lo so," dice Lui, "ecco perché sono il Buon Pastore che dà la Sua vita per le Sue pecore. Prima mi avevate chiesto: 'Puoi tu perdonare un peccatore come me?'. Ecco la mia croce, ecco la risposta. Io, il Buon Pastore sono pure l'Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo! (Gv. 1:29).

Credi tu che io solo sono la tua giustizia, che tu non puoi contribuire in nulla alla tua salvezza, e che io sono il tuo Salvatore dal peccato, dalla morte, e dalla dannazione?". "Si, Signore, questo è ciò che io credo. Senza di Te io perirei per sempre!". Ora un sorriso dolce viene dal Suo volto mentre Lui mi dice: "FIGLIOLO, CORAGGIO, I TUOI PECCATI TI SONO PERDONATI" (Mt. 9:2). E per tutti coloro che confidano in Lui, per voi che avete affidato la vostra vita a Cristo, Egli aggiunge: "COME È LONTANO L'ORIENTE DALL'OCCIDENTE, COSÌ HA EGLI ALLONTANATO DA NOI LE NOSTRE COLPE" (Sl. 103:12).

Buono verso di noi

Gesù non solo è buono in assoluto, non solo Egli diventa Colui che prende il nostro posto per pagare Lui stesso il prezzo del nostro peccato, Egli è pure buono verso di noi. Egli supplisce ai nostri bisogni fisici. Una delle responsabilità di un pastore è quella di condurre il suo gregge verso pascoli verdi ed acque tranquille affinché esso possa pascolare al sicuro e ricevere nutrimento fresco. Gesù fa questo per noi. Non solo questo, ma, più importante ancora, Egli supplisce ai nostri bisogni spirituali. Egli ci nutre con il pane della vita e ci abbevera con acqua vivente, affinché la nostra fede in Lui possa essere sostenuta e rafforzata. Si, Egli dona Sé stesso a noi e questo è rappresentato nella Cena del Signore, il perdono dei nostri peccati è rappresentato nel battesimo, e l'Evangelo ci proclama "non colpevoli" e ci impartisce perdono, sostegno e crescita.

Una delle caratteristiche del gregge è quella di allontanarsi dal giusto sentiero. Noi, membri del gregge del Buon Pastore, anche noi abbiamo la tendenza ad allontanarci dal giusto cammino da Lui mostrato. Certo il Buon Pastore correrà a cercarci e non ci lascerà perire, ma quanta pena subire le conseguenze di esserci incamminati su un sentiero sbagliato! Ora, come una pecora perduta, la persona che si perde è l'unica responsabile della sua perdizione. Era una volta nel gregge di Cristo. Cristo certo non voleva che scegliesse una strada sbagliata ed andasse perduta. Il cristiano che si perde si allontana dalla sicurezza che può dargli la Parola di Dio. Oggi è molto facile che questo succeda. Non si va al culto per una o due volte, e poi si perde l'abitudine ad andarci. Dice: "Oggi non ho voglia di andare al culto". Poi salta magari due culti al mese. Dice: "Ho avuto una settimana dura. Sono stanco. Ho bisogno di rilassarmi". Dopo un po' che non va più al culto comincia a dire: "Non ne sento il bisogno e, per di più, non ci ho mai guadagnato molto ad andare in chiesa". Si, un tempo seguiva il suo Salvatore, ma poi comincia ad allontanarsene in cerchi sempre più grandi, fintanto che finisce ai margini del gregge. Poi ascolta la voce di qualcun altro che gli dice: "Vieni, qui l'erba è più verde". E' così che presta attenzione al "richiamo della foresta" della sapienza di questo mondo. Si allontana così dal gregge e si perde.

Cari confermandi: c'è una tendenza molto grande dei giovani della vostra età a perdersi sulle strade di questo mondo. Il tempo passa e vi saranno sempre più cose che pretenderanno il vostro tempo ed attenzione. Compiti di scuola, avvenimenti sportivi, amicizie, lavoro, i compagni che vi trascinano via… tutte queste cose occuperanno il vostro tempo. In tutto questo quale spazio rimarrà al Signore nella vostra vita? Renderete ancora a Dio il culto che Gli è dovuto? Leggerete ancora la Bibbia, la Parola di Dio, oppure diventerà un libro dimenticato ed impolverato su qualche scaffale? Molto dipenderà da voi. Secondo me la decisione più critica che dovrete fare nei mesi e negli anni che seguiranno è la scelta degli amici. Scegliete amici con i quali possiate condividere valori cristiani, non solo i vostri interessi: purtroppo, lo so, ce ne sono pochi! Scegliete amici che possano condividere con voi la determinazione a continuare a seguire fedelmente il Signore Gesù Cristo. Qualunque cosa facciate, però, non perdetevi su strade che non conducono a nulla di buono!

Le pecore perdute, siano esse 15 oppure 50, raramente si rendono conto di essere perdute. Ricordate l'uomo che voleva vedere l'interno della chiesa? Aveva una domanda: "Che cosa c'è di così buono in Gesù?". Diciassette anni prima anche lui aveva partecipato alla cerimonia della Confermazione. Anche lui a Pasqua aveva per la prima volta partecipato alla Cena del Signore. Era un membro di una chiesa evangelica, e, come molti si è perduto, a 16 anni. Ora, all'età di 33 anni la sua vita era un pasticcio unico. Era ritornato in chiesa per poter riavere quel che prima aveva avuto: Gesù, nella sua vita.

Conclusione

Che cosa c'è di così buono in Gesù? Questa era la sua domanda. Era entrato in una chiesa con già la risposta in tasca. Gesù è privo di peccato; volentieri Egli offre la Sua perfetta bontà ai peccatori mentre Egli stesso soffre per loro la morte e la dannazione sulla croce …e si prende cura del Suo gregge. Proprio allora udì dei bambini cantare un inno cristiano. Anche lui aveva cantato questi inni: poteva ricordarsi bene della canzone che udiva, anche le parole stesse. Cantavano: "Vieni alla croce, anima errante. Lungi dal tuo Pastor: odi la voce di Lui vibrante. Del Salvator. Vieni alla croce, cuore pentito. Vieni ai pie' del Signor: Perdono avrai dall'infinito, Celeste amor. Vieni alla croce, alma infiaccata, Dal peccato e dall'error. Qui troverai divina aita. Nuovo vigor". E sorrise.

Mentre stava per uscire, improvvisamente gli venne una domanda urgente. Gridò: "Pastore, può Gesù perdonare un peccatore come me?". Il pastore gli rispose: "Amico, quello è il solo tipo di peccatori che Egli perdona. Contaci!". …e voi e io possiamo pure contarci, per tutta la strada che conduce in cielo! Amen.

Soli Deo Gloria!


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