Le
questioni di fondo della vita
Di fronte alla miseria della condizione umana, di cui la malattia e la morte sono triste evidenza, la Chiesa cristiana ha la gioia e la responsabilità di annunciare a tutti ciò che disse il suo Maestro, il Signore e Salvatore Gesù Cristo:
"Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me" (Gv. 14:6).
Costretti a riflettere
La scomparsa di una persona cara, oppure un funerale a cui "dobbiamo andare" per onorare la memoria di qualcuno che conoscevamo, ci obbliga a riflettere sul senso ultimo della vita, a porci quelle domande di fondo sulla nostra esistenza alle quali, normalmente, non pensiamo e, forse, non vogliamo neanche pensarci.
È sintomatico, credo, che alcuni cerchino di evitare il più possibile di assistere ad un funerale. Altri hanno timore persino di entrare in Chiesa, di essere coinvolti nel dolore dei superstiti e di dover ascoltare la predicazione. Sono "cose che fanno male", questioni scottanti, questioni scomode… "Non ci voglio pensare", dicono scioccamente alcuni. Queste cose, però, non andranno via ignorandole. Puoi cercare di non pensare sulla vita e sulla morte, una, due, dieci volte, ma prima o poi lo dovrai fare …e prima affronti di petto la questione, senza farti illusioni o fuggire vigliaccamente, meglio sarà per te!
Qual è il senso della vita? Che cosa c'è dopo la morte? Esiste Dio? Com'è Dio? Che cosa esige da noi Dio? Come devo vivere e con quali criteri per essergli gradito? Sono le questioni di fondo dell'esistenza.
È fin troppo facile credere che con la morte fisica finisca tutto: in fondo
al cuore di ogni incredulo rimane l'insopprimibile dubbio: "…e se ciò che
afferma la Bibbia si rivelasse poi vero?". Magari riteniamo che Dio sia
buono, che tutto perdoni, che Lui "chiuda un occhio" sui nostri
peccati… E se non fosse così? Se invece li tenesse ben aperti, con sguardo
severo ed accusatore? Ci dimostreremo saggi se non cerchiamo di evitare le
questioni di fondo della vita. È vero che abbiamo tante cose che diciamo
"più urgenti" a cui pensare, ma quanto spesso sprechiamo il nostro
tempo con cose futili? Grazie, Signore, che esistono i funerali e che così ci
costringi a riflettere sul senso della vita!
È proprio nel contesto di una morte, minacciata ed imminente, la Sua morte, che Gesù consacra questi momenti alle questioni ultime. La notte prima di subire la terribile morte per crocifissione, non c'era tempo da perdere, non c'era più tempo per gli affari transitori di questo mondo. Le questioni nude e crude dell'esistenza dovevano essere messe ai primi posti della lista delle trattande. Chi non lo farebbe in simili circostanze? Gesù così parla di quelle che potremmo considerare le quattro più importanti questioni di fondo dell'esistenza: LA VIA giusta sulla quale camminare per giungere alla destinazione di una vita davvero realizzata, LA VERITA' sulla vita e sulla morte; che cosa possa considerarsi VITA con la V maiuscola; come avere un canale di comunicazione aperto con Dio, fonte della vita. Siete d'accordo che questioni siano della massima importanza?
1. La via
Io ho bisogno e voglio conoscere la via, la strada giusta che possa condurmi alla destinazione di una vita che sia davvero degna di essere vissuta. Si dice che ciascuno debba scegliersi "la sua strada", ed è vero per le cose di questo mondo, ma non posso scegliere la strada che più mi è comoda, vantaggiosa e congeniale per dare senso alla mia vita. Questo senso è già stato stabilito dal Creatore nei Suoi eterni progetti. Esso è uno solo, il Suo, e non ne esistono altri, a meno che nel mio delirio di onnipotenza, io creda di essere io stesso un piccolo dio…
Gesù disse: "Io sono la via", perché Gesù è Colui che Dio ha stabilito come Sua autorevole e finale Parola di rivelazione. Egli non disse: "Io sono una via, una via possibile fra le altre". No, il nostro Signore, Maestro e Salvatore parlava in termini assoluti ed esclusivi. Magari questo "non è moderno", non è "politicamente corretto", ma così è, che ci piaccia oppure no. Io devo scegliere se camminare sulla mia via o sulla Sua VIA. Egli solo può salvarci dal peccato che rovina il nostro corpo, la nostra mente, il nostro spirito, il nostro eterno destino. Egli è la via verso il ristabilimento di tutto ciò che devo essere.
Senza dubbio Egli è una via stretta e impegnativa. Gesù disse: "Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono coloro che entrano per essa. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita! E pochi sono coloro che la trovano!" (Mt. 7:14). Gesù non ha cercato di tracciare uno dei tanti possibili tentativi di strade che dall'uomo porterebbero a Dio. Gesù ha tracciato la via maestra che da Dio porta all'uomo, perché Egli solo è Colui che è "sceso dal cielo". La Sua non è un'opzione fra le tante. Gesù ha reso inutili e superate le religioni e le filosofie umane. Uno solo è il Dio vero e vivente, uno solo è il Suo Figlio, il Salvatore ed il Signore. Una sola la Sua legge rivelata, una sola la Sua Parola. Una sola è la Via: Gesù Cristo. La Scrittura dice: "C'è una via che all'uomo sembra diritta ma la sua fine sfocia in vie di morte" (Pr. 14:12). Questo magari può offendere e scandalizzare, ma questa è la fede cristiana autentica e la strada sulla quale Dio ci chiama a camminare!
2. La verità
Io ho bisogno e voglio conoscere la verità. La verità non deriva dalla nostra personale ricerca ed elaborazione, o da un consenso "democratico". Molti dicono di essere alla ricerca della verità. La loro ricerca però non ha mai fine. Forse la verità non la vorrebbero neanche trovare, preferiscono dire di non averla trovata, dire irrazionalmente che esistono "molte verità" o che la verità non esiste: è meno impegnativo!
Gesù disse: "Io sono la verità". Io ho scoperto in Lui risposte pienamente soddisfacenti alle questioni ultime della nostra esistenza. Si tratta certo di risposte né comode né facili, ma guardatevi dalle risposte comode e facili! Certo elementi di verità si trovano in ogni religione o filosofia, quelle che si contendono nel mondo la mia adesione, ma questo è perché Iddio non ha voluto essere privo di testimonianze nel mondo. Se io però seguissi per intero una delle vie che il mondo mi offre, per quanto abbiano elementi di verità, io sarei ben presto portato in una direzione sbagliata. Alla luce della rivelazione ultima di Dio in Cristo io posso discernere bene il valore di ciò che il mondo mi offre ed inquadrarlo in un disegno complessivo.
Gesù ci può condurre a vedere la fallacia del relativismo moderno. Dicono che la verità sia questione di opinioni e la moralità questione di scelte personali. È vero che non tutte le questioni sono chiare e precise. Devo imparare a convivere con l'ambiguità. Vedo però persone intorno a me che si autodistruggono e fanno naufragio proprio perché poggiano la loro vita sulle sabbie mobili del relativismo. Non hanno una base sicura su cui poggiare i piedi, la loro vita si basa sull'arbitrio e le voglie del momento, e vivono nell'insicurezza e, in ultima analisi sono disperati. Verità sarebbe solo ciò che è vero per me? Ma questo è del tutto irrazionale anche se quest'affermazione è sottilmente seducente! Solo Gesù mi può dare quella certezza di cui ho bisogno. Non voglio essere più sbattuto qua e là dalle mode del momento, quando si tratta delle verità ultime. Non voglio più scegliere ciò che di volta in volta è popolare solo per trovarmi a naufragare. Io ho fatto la mia scelta. Io ho fiducia che Gesù è la verità, che Egli è il punto di riferimento assoluto della mia vita. Egli è Colui che mi dice da dove vengo, perché sono qui, dove sto andando, e come possa io vivere un'esistenza creativa nel presente. Egli mi dà un manuale infallibile per vivere, la Bibbia, la quale mi fa conoscere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, il modo migliore per venire a capo delle situazioni e di rapportarmi agli altri e con Dio. Anche quando la vita mi pone davanti a questioni difficili, Gesù è un punto di riferimento sicuro. Vedendo la vita dalla Sua ho il privilegio di vedermi parte di un'esistenza positiva e creativa in uno schema cosmico molto più grande di me stesso, ma del quale sono parte importante. Voglio conoscere la verità. Ho deciso irrevocabilmente di prendere Gesù in parola e credere che Egli sia la verità. È una questione di fondamentale importanza per ciascuno di noi.
III. "Vita" con la V
maiuscola
Ho scoperto che fare solo gli affari miei, cercando di trarre dalla vita solo ciò che mi dà piacere, non comporta una vita veramente realizzata. Programmo al meglio la mia vita, faccio in modo di assicurarmi la fortuna con una vita attenta e calcolata. Poi la catastrofe colpisce, o più sottilmente le cose cominciano a sbriciolarsi, I miei migliori progetti non possono garantire la salute e la sicurezza di coloro che amo. Non avete voi sperimentato lo stesso? Quelli fra di noi che sono i più organizzati spesso finiscono per essere i più frustrati perché noi possiamo organizzare solo una parte della nostra vita. Anche la sceneggiatura meglio scritta non termina sempre come vorremmo. Non c'è modo di mettersi al riparo da ogni evenienza, avere reali garanzie per i miei cari, o vedere realizzati i progetti che faccio per me stesso. Nel momento in cui meno me lo aspetto, le cose non vanno come avevo previsto. I miei migliori progetti non garantiscono nulla.
Gesù disse: "Io sono la vita!". Egli è la concretizzazione assoluta della vita con la L maiuscola. La vita di Gesù dà un senso all'inspiegabile. Non trovi un senso dietro alla storia di un bambino rapito, violentato ed ucciso? Non trovi un senso ad una bella mamma investita ed uccisa da un conducente ubriaco? Non trovi un senso dietro ad un aereo pieno di gente andato in mille pezzi prima di Natale? Non trovi un senso dietro a quelle cellule maligne che strappano la vita da coloro che ami?
Gesù però vede le cose le cose nel suo insieme. Non ha creato il male né la malattia. Egli ha un modo tutto Suo di prendere le peggiori tragedie e metterci in grado di sopravvivere, anzi, di renderci più che sopravvissuti. A Lui possiamo affidare la vita di coloro che amiamo. Possiamo confidare in Lui ed affidare tutta la nostra vita, perché Egli ha provveduto per noi. La Sua vita fa si che un'esistenza priva di significato trovi significato. Gesù dice che tu hai valore, che non sei qui per caso. Le più grandi fra le difficoltà non prevarranno su di te. Egli ti dà la Sua energia creativa per affrontare qualunque cosa ti debba succedere. La Sua vita ti mette in grado di essere pienamente preparato per la vita che sta al di là dell'esistenza terrena.
Per una persona che vive e muore in comunione con Cristo, la morte non è una tragedia, qualcosa che incuta disperazione o terrore. Certo, è triste dover lasciare coloro che amiamo. È proprio qui, però, che il messaggio di risurrezione diventa particolarmente rilevante in tutta la sua promessa creativa, perché ci rendiamo conto che la vita non termina con la morte. L'apostolo Paolo scrisse: "Se noi speriamo in Cristo solo in questa vita, noi siamo i più miserabili di tutti gli uomini. Ma ora Cristo è stato risuscitato dai morti, ed è la primizia di coloro che dormono. Infatti, siccome per mezzo di un uomo è venuta la morte, così anche per mezzo di un uomo è venuta la risurrezione dei morti" (1 Co. 15:16-21).
Egli ci ha dato tutto ciò di cui abbiamo bisogno per affrontare l'eternità con sicurezza di un felice esito. Egli ci porterà con Sé. La vita in cielo con Gesù è l'esistenza perfetta. Questa è la promessa della Parola di Dio. Io ho bisogno e voglio fare esperienza della Vita con la V maiuscola. Io ho deciso in modo irrevocabile di prendere Gesù in parola e di credere che Egli sia la vita. E voi? Questo è un preziosissimo valore ultimo che merita il mio ed il vostro impegno.
IV. Un "collegamento" con
Dio.
Io ho scoperto, infine, che non posso da solo stabilire un collegamento attivo con Dio, fonte della vita. Un effettivo "collegamento" con Dio proviene solo dal Salvatore Gesù Cristo. Gesù disse: "Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me". "Io e il Padre siamo uno", "Chi ha visto me, ha visto il Padre; come mai dici: 'Mostraci il Padre?'. Non credi che io sono nel Padre e che il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso. Il Padre che dimora in me è colui che fa le opere". Io mi rendo ben conto che questa è un'idea offensiva per alcuni che vivono in questo mondo relativistico. La maggior parte di noi desidererebbero il meglio per tutti. Questa motivazione altruistica, per quanto possa essere sana e buona, può portarci al concetto irrazionale che tutte le strade portino nella stessa direzione. Dio però ci ama tanto da dirci le cose chiaramente come stanno. Egli esprime concetti esclusivisti ed assoluti. È impossibile per chiunque trovare pace con Dio, è impossibile per chiunque avere un rapporto giusto con Dio Padre, se non attraverso Gesù Cristo. La Sua opera espiatrice sulla croce era stata programmata per tutta l'umanità. Non vi può essere salvezza al di fuori di Gesù Cristo. Gesù non era una sorta di megalomane che pretendeva potere assoluto, disposto a schiacciare coloro che non si adeguassero alle sue dichiarazioni militariste. Al contrario. Gesù è Colui che ha portato su Sé stesso la nostra miseria, il nostro peccato, la nostra alienazione. Questo Gesù è Colui attraverso la cui morte e risurrezione voi ed io possiamo essere liberati per poter avere un giusto rapporto con Dio, un giusto rapporto con noi stessi e un giusto rapporto l'uno con l'altro. Questo Gesù risorse dai morti. La nostra è una fede di risurrezione. Ed il messaggio della Chiesa per tutti questi 2000 anni è stato dichiarato dall'Apostolo Pietro in questi termini: "E in nessun altro vi è la salvezza, poiché non c'è alcun altro nome sotto il cielo che sia dato agli uomini, per mezzo del quale dobbiamo essere salvati" (At. 4:12). Iddio ben vide la triste condizione in cui ci troviamo. Dovette così fare una scelta fra il lasciarci affondare completamente come razza umana, come individui, oppure no. Egli scelse di prendere forma umana nella Persona stessa di Suo Figlio e di essere schiacciato dalla macina impietosa del nostro peccato, delle nostre malattie, della nostra ribellione. Attraverso la Sua morte sulla croce e la Sua risurrezione, a noi viene offerto significato, perdono, e forza sia per questa vita, sia per la prossima.
Io ho bisogno di conoscere e voglio conoscere come avere questa "connessione" aperta con Dio. Io ho deciso irrevocabilmente di prendere Gesù in parola e di credere che nessuno possa andare al Padre se non tramite Lui. E voi? È la questione ultima dell'esistenza a cui nessuno può sfuggire e che vi invito ad affrontare subito, soprattutto in un'occasione come questa.
Per questo vi invito ad affidare voi stessi per la prima volta o di nuovo a Gesù Cristo che dichiara: "Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me" (Gv. 14:6), ed a rispondergli con fede ed ubbidienza. Così sia.
[Paolo Castellina, lunedì, 17. novembre 1997.
Tutte le citazioni, salvo diversamente indicato, sono tratte dalla versione
Nuova Diodati, ediz. La Buona Novella, Brindisi, 1991].