Scambi convenienti?
Occasionissime
A chi non è mai capitato, andando per
negozi, di vedersi offrire un’occasione che, a dir loro e nostro, "non
potevamo assolutamente lasciarci sfuggire", ma che poi si è rivelata un
cattivo affare? Si, quelle che spesso ci sono presentate come occasionissime,
spesso nascondono brutte sorprese. Attenzione a come i commercianti ci
presentano i loro prodotti!
Dicono "è nuovo" quando in
realtà è solo di colore diverso dal modello precedente. Dicono: "E'
esclusivo" quando in realtà è solo un prodotto importato. Dicono: "E'
senza pari", quando in realtà vale tanto quanto i suoi concorrenti.
"E' un disegno avanzato", mentre in realtà è solo l'agenzia
pubblicitaria che non lo comprende. Dicono: "Non ha bisogno
d'assistenza", mentre in realtà è solo impossibile da riparare. Dicono
"E' d'alta affidabilità", e intendono: "Lo abbiamo fatto
funzionare abbastanza a lungo da poterlo spedire". Dicono "E' di
nuova generazione" e intendono: "Il vecchio modello era inefficiente,
forse questo funzionerà". Dicono "Soddisfazione garantita", e
intendono: "La nostra soddisfazione, quando riceviamo il
pagamento". Dicono: "E' controllato da un microprocessore", e
intendono: "Fa' delle cose inspiegabili".
Il testo biblico
Vi sono "occasioni da non
perdere", dunque, per le quali saremmo disposti a spendere anche molto. Ne
vale però davvero la pena? Il Salvatore Gesù Cristo disse un giorno di coloro
che "si vendono l'anima" pur di ottenere i beni di questo mondo: "Che
gioverà, infatti, all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde l'anima
sua? O che cosa potrebbe dare l'uomo in cambio dell'anima sua?" (Mr.
8:36,37).
Già, Gesù sembra riferirsi ad un uomo al
quale era stato offerto "il mondo intero" in cambio ...della sua
anima. Ci avrebbe guadagnato a fare questo scambio, oppure, avendolo accettato,
si sarebbe solo dimostrato ben stupido ed inconsapevole del valore impagabile
della sua anima? Chi era quest'uomo? Forse Gesù stesso, al quale erano stati offerti
tutti i regni di questo mondo se solo si fosse prostrato a adorare Satana! Egli
però non lo fece. Quanti sono oggi coloro che, negando l'esistenza di un aldilà
e persino della loro stessa anima, per effimeri piaceri terreni si pregiudicano
il loro destino eterno!
I. Scambi poco avvenuti
La Bibbia stessa ci presenta diversi
esempi di persone che avevano fatto degli scambi poco avveduti.
A. Adamo ed Eva avevano perduto il
diritto di continuare a vivere nell'Eden per aver voluto assaggiare il frutto
proibito. Avevano ceduto alla tentazione di mettere in questione la verità
della parola di Dio. Non erano consapevoli della grandezza dei loro privilegi e
speravano di ottenere chissà che in più. Che tragico errore!
B. Esaù aveva perduto il suo
diritto di primogenitura per un piatto di lenticchie. Riteneva che i privilegi
morali e spirituali del primogenito allora fossero di poco conto, così fu
pronto a cederli per un piatto di minestra allo scaltro suo fratello, che bene
era cosciente quanto fossero preziosi.
C. Al tempo di Giosuè, Akan, aveva
trasgredito al comando di non impossessarsi d'alcun bottino di guerra durante
la conquista della Palestina avendo prima desiderato ardentemente e poi preso "un
bel mantello di Scinar, duecento sicli d'argento e un lingotto d'oro del peso
di cinquanta sicli" (Gs. 7:21). Per questo aveva attirato l'ira di Dio
su tutta l'assemblea d'Israele. N'era valsa la pena?
D. Giuda aveva venduto il Salvatore
Gesù ai suoi nemici per trenta pezzi d'argento. Giuda aveva seguito Gesù, ma il
suo amore per il denaro aveva prevalso. Di lui la Scrittura dice: "...era
ladro e, tenendo la borsa, ne sottraeva ciò che si metteva dentro"
(Gv. 12:6).
E. Dema, il compagno dell'apostolo
Paolo durante la prima missione cristiana, lo aveva abbandonato, "avendo
amato il mondo presente" e se n'era andato" (2 Ti.4:10). Non era
cosciente di quali fossero i valori prioritari della vita, la priorità della
missione evangelica per la salvezza delle anime. Come aveva potuto considerarla
così di poco conto?
II. Com'era stato possibile
Si, com'era stato possibile per questi
personaggi e per tanti ancora oggi, fare tali scambi disavveduti? Forse perché
in questo mondo, qualcuno per scherzo ha scambiato i cartellini dei prezzi e
così le cose davvero importanti appaiono come di scarso valore, mentre quelle
futili e transitorie come se fossero di gran prezzo.
A. Spesso è l'avidità che acceca i
nostri occhi su quelli che sono i veri valori. La Scrittura dice: "L'avidità
del denaro, infatti, è la radice di tutti i mali e, per averlo grandemente
desiderato, alcuni hanno deviato dalla fede e si sono procurati molti dolori...
Ordina ai ricchi di questo mondo di non essere orgogliosi, di non riporre la
loro speranza nell'incertezza delle ricchezze, ma nel Dio vivente, il quale ci
offre abbondantemente ogni cosa per goderne" (1 Ti. 6:10,17).
B. Altre volte è la seduzione dei
piaceri che questo mondo offre. La ricerca del piacere sembra essere
diventata lo scopo ultimo e solo della vita dei più. Tutto questo acceca i
nostri contemporanei, li rende insaziabili e aumenta solo la degradazione
morale e spirituale di questo mondo. Il quadro del carattere morale degli
ultimi tempi, prima del giudizio di Dio, dipinge uomini e donne che, fra
l'altro, come "amanti dei piaceri invece che amanti di Dio" (2
Ti, 3:4). L'apostolo Paolo a nostro riguardo afferma: "...essi, pur
avendo riconosciuto il decreto di Dio secondo cui quelli che fanno tali cose
sono degni di morte, non solo le fanno, ma approvano anche coloro che le
commettono" (Ro. 1:32).
C. Altre volte ancora più che del favore
di Dio, cerchiamo quello degli uomini. Vogliamo "apparire bene" agli
occhi del mondo, essere apprezzati e non criticati, non essere "diversi
dagli altri", non essere criticati. E' l'opinione degli altri quella che
per noi più conta. Quella di Dio non c'interessa. Che follia! La Scrittura
dice: "Adulteri e adultere, non sapete che l'amicizia del mondo è
inimicizia contro Dio? Chi dunque vuole essere amico del mondo si rende nemico
di Dio" (2 Ti. 4:4).
III. La follia di tali scambi
A. Si, è davvero una follia
quest'atteggiamento: scambiare l'eternità con ciò che è vano e transitorio.
Come i grandi finanzieri che mirano al controllo monopolistico del mercato sul
mondo intero, talora pensano di riuscirci, ma si tratta di un profitto
irrealistico, nessuno potrebbe "guadagnare il mondo intero" e
poi che se ne farebbero di profitti illimitati se non solo per la propria
presunzione e vanagloria?
B. In ogni caso la durata di un
tale godimento sarebbe breve. Come disse Gesù al ricco possidente che
pretendeva di poter godere dei suoi beni illimitatamente: "Stolto,
questa stessa notte l'anima tua ti sarà ridomandata e di chi saranno le cose
che tu hai preparato?" (Lu. 12:20). Noi viviamo, infatti, come se
dovessimo vivere illimitatamente in questo mondo.
C. Bisogna poi anche affermare che godersi
veramente le cose di questo mondo è impossibile. Qualcuno disse:
"L'uomo quaggiù non ha bisogno che di poche cose, e quel poco solo per
breve tempo". Il gran re Salomone, al termine della sua vita aveva
affermato: "Ho cercato nel mio cuore come soddisfare il mio corpo col
vino, spronando nello stesso tempo il mio cuore alla sapienza e a stare
attaccato alla follia finché vedessi qual è il bene che i figli degli uomini
dovrebbero fare sotto il cielo, tutti i giorni della loro vita. Così feci
grandi lavori: mi costruii case, mi piantai vigne, mi feci giardini e parchi,
piantandovi alberi fruttiferi d'ogni specie; mi costruii vasche per l'acqua con
le quali poter irrigare il bosco per far crescere gli alberi. Comprai servi e
serve ed ebbi servi nati in casa; ebbi anche grandi averi in armenti e greggi,
più di tutti quelli che erano stati prima di me in Gerusalemme. Ammassai per me
anche argento, oro e le ricchezze dei re e delle province; mi procurai dei
cantanti e delle cantanti, le delizie dei figli degli uomini e strumenti
musicali d'ogni genere. Così divenni grande e prosperai più di tutti quelli che
erano stati prima di me in Gerusalemme; anche la mia sapienza rimase con me.
Tutto quello che i miei occhi desideravano, non l'ho negato loro; non ho
rifiutato al mio cuore alcun piacere, perché il mio cuore si rallegrava d'ogni
mio lavoro; e questa è stata la ricompensa d'ogni mio lavoro. Poi mi volsi a
considerare tutte le opere che le mie mani avevano fatto, e la fatica che avevo
impiegato a compierle; ed ecco tutto era vanità e un cercare di afferrare il
vento; non c'era alcun vantaggio sotto il sole. Sapienza e follia sono entrambe
vanità" (Ec. 12:3-11).
D. "Vanità" è davvero una parola
appropriata per tutto questo. Vanità, illusione... perché la natura del
godimento delle cose di quaggiù è insoddisfacente e non dà pace e gioia
durevoli. Quanta infelicità, frustrazione, disperazione è il solo raccolto chi
pensava di soddisfare sé stesso con i beni di questo mondo solamente!
E. ...e alla fine si perde quello che più
vale: la nostra anima, il centro stesso della nostra identità personale, quello
che ci rende creature umane e non bestie, ciò che è stato fatto ad immagine e
somiglianza di Dio e che è destinato all'eternità. A correre dietro a ciò che
questo mondo tanto apprezza finiamo solo per essere disumanizzati e degradati,
peggiori e non migliori. Pensiamo di guadagnare chissà che e poi ci troviamo
solo con un pugno di mosche in mano. ...E non vogliamo neppure sentire chi ci
avverte del pericolo che corriamo.
L'anima dell'essere umano è di valore
inestimabile, e lo possiamo vedere dal prezzo che è stato pagato per salvarla,
dal suo valore intrinseco, dalla sua immortalità, dalle sue immense capacità.
La perdita dell'anima, è la perdita
maggiore che si potrebbe immaginare, è irreparabile, non c'è modo di farne
compensazione. Con che la si potrebbe scambiare pensando di averne un
vantaggio?
Conclusione
La vera "occasione d'oro" è
un'altra ed è quella che ci offre Iddio attraverso l'annuncio dell'Evangelo di
Gesù Cristo.
Lo esprime in forma poetica il profeta
Isaia quando scrive: "O voi tutti che siete assetati, venite alle
acque, e voi che non avete denaro venite, comprate e mangiate! Venite, comprate
senza denaro e senza pagare vino e latte! Perché spendete denaro per ciò che
non è pane e il frutto delle vostre fatiche per ciò che non sazia? Ascoltatemi
attentamente e mangerete ciò che è buono, e l'anima vostra gusterà cibi
succulenti. Porgete l'orecchio e venite a me, ascoltate e la vostra anima
vivrà; e io stabilirò con voi un patto eterno, secondo le grazie stabili
promesse a Davide" (Is. 55:1-3).
Nel mondo vi sono molti commercianti
disonesti e ladri che promettono quello che non possono mantenere, ma il
Salvatore Gesù Cristo disse: "Il ladro non viene se non per rubare,
uccidere e distruggere; ma io sono venuto affinché abbiano la vita e l'abbiano
in abbondanza" (Gv. 10:10).
[Paolo Castellina,
venerdì otto agosto 1997. Tutte le citazioni, salvo diversamente indicato, sono
tratte dalla versione Nuova Diodati, ediz. La Buona Novella, Brindisi, 1991].