Dov’è il Regno di Dio?
Al centro della predicazione
Prima di recarsi in qualche luogo della
Palestina, Gesù mandava sempre davanti a Sé dei Suoi discepoli come araldi e
ambasciatori della Sua venuta. Egli faceva annunciare a tutti: "Il
Regno di Dio si è avvicinato a voi" (Lu. 10:9). L’annuncio del regno
di Dio era al centro della predicazione e dell’azione del Signore Gesù ed
ancora oggi esso deve essere al centro dell’annuncio e dell’azione del
cristiano. Lo scrittore Leone Tolstoi scrisse in una sua opera: "L’unico
significato della vita consiste nell’aiutare a stabilire il regno di Dio".
Il regno di Dio... strana espressione
questa per le orecchie moderne! Che cos’è "il regno di Dio"? Una
volta si diceva, per esempio - mi perdonino le femministe - "Il regno
della donna è la cucina"... Oppure "L’ufficio è il suo regno"
dicono di me alcuni rimproverandomi bonariamente di passarvi io troppo tempo...
Allo stesso modo si potrebbe dire: "Qual è il regno di Dio?", al che
alcuni suggerirebbero senza pensarci molto: "La Chiesa!", la chiesa
come edificio, sottintendendo che Dio non regna oggi in molti altri ambienti,
ma questo poi è ancora da vedere... oppure dire così per relegarcelo
appositamente, così non ci disturba più di quel tanto...
Che cos’è il regno di Dio? Se dovessi
rispondere brevemente io direi: "Il regno di Dio è là dove Dio regna
sovrano", cioè dovunque la Sua autorità viene riconosciuta ed ubbidita,
dovunque la Sua presenza e potenza si manifesta incontrastata".
Questa definizione non sarebbe però ancora
del tutto corretta, perché non c’è luogo dell’intero universo dove Dio non
regni sovrano, Egli tiene in mano e sotto il Suo controllo ogni cosa, l’universo
intero è il Suo regno, tutte le cose avvengono esattamente come Egli ha
stabilito. Il problema semmai è l’essere umano, l’essere umano ribelle che
pretende di essere il padrone di sé stesso e di non avere bisogno di Dio. Il
problema è il mondo che l’essere umano ha manipolato producendo morte,
distruzione, disordine, sporcizia, iniquità. Dio ha permesso che questo
avvenisse, ma la "limitata sovranità" di Dio sul mondo empio e
ribelle avrà fine, e un giorno Dio sarà Signore di tutto e di tutti, che questo
piaccia o non piaccia, e la Sua giustizia verrà stabilita per sempre.
L’opera del Signore Gesù è quella di estendere
e stabilire la sovranità di Dio nei luoghi dove c’è ribellione e
disubbidienza, nei luoghi dove particolarmente si soffrono le conseguenze di
questa disubbidienza. Per questo il messaggio cristiano di ieri e di oggi è: "Il
Regno di Dio si è avvicinato a voi" (Lu. 10:9).
Gesù risponde alla curiosità della
gente
L’annuncio di Gesù "Il Regno di
Dio si è avvicinato a voi" (Lu. 10:9), suscitava però ai Suoi tempi
reazioni diverse. Davanti all’annuncio del regno di Dio che viene, la gente si
faceva molte domande, domande simili a quelle che un buon giornalista deve
farsi quando deve scrivere un articolo: chi, che cosa, dove, quando, come,
perché... Essere un buon giornalista, infatti, è una cosa seria, anche se
una volta un giornalista, scherzando, ha affermato: "Il giornalismo è un
mestiere difficile; comunque è sempre meglio che lavorare...".
Ascoltate che cosa ci riporta l’Evangelo
secondo Luca a proposito di una conversazione che il Signore Gesù ha avuto con
alcuni, a proposito del regno di Dio.
"Ora, interrogato dai Farisei sul
quando verrebbe il regno di Dio, rispose loro e disse: ‘Il regno di Dio non
viene in maniera che si possa osservare: né si dirà: ‘Eccolo qui’, o ‘eccolo là’:
poiché, ecco, il regno di Dio è dentro di voi" (Lu. 17:21).
In questo brano, come in quanto segue e in
tanti altri discorsi del Signore Gesù, Egli risponde alle legittime domande dei
Suoi uditori e chiarifica le loro idee al riguardo. Egli li avvicina così alla
meravigliosa realtà del regno di Dio e li invita ad entrarvi. Lo stesso vale
anche per noi.
Davanti all’annuncio di Gesù: "Il
Regno di Dio si è avvicinato a voi" (Lu. 10:9) chissà che si
immaginava la gente allora!? Avrà detto: "Chissà, magari quel Gesù presto
verrà come un grande re vestito di splendide vesti, seduto su una portantina
dorata, circondato da schiere di servitori, preceduto da drappelli di uomini
armati. Verrà, questo Gesù, facendo sfoggio della Sua gloria e potenza,
arruolerà intorno a sé uomini volenterosi che, con rapide azioni di forza,
caccerà gli oppressori romani, e si sederà a Gerusalemme, sul trono di Davide,
inaugurando il tempo della rivalsa di Israele sui suoi nemici, dell’espansione
del regno, un regno di abbondanza e prosperità per tutti".
Un regno che viene stabilito nel
cuore umano
Erano queste aspirazioni legittime e
comprensibili, ma Gesù e il Suo regno avrebbe realizzato un progetto di questo
tipo? Un regno politico? No. Gesù dirà poi chiaramente a Pilato, il governatore
romano, che vedeva in Gesù un pericoloso concorrente: "Il mio regno non
è di questo mondo" (Gv. 18:36). Ecco perché i farisei, impazienti di
vedere Gesù passare all’opera gli chiedono: Quando verrà il regno di Dio?
Evidentemente questi Farisei, insieme a tanti altri, avevano una visione
distorta del regno di Dio, un concetto falso.
Il regno di Dio era piuttosto il
regnare di Cristo sul cuore della singola persona, sul nostro cuore, sulla
nostra vita. L’osservazione dei fatti e dei fenomeni di questo mondo non
avrebbe rivelato il regno di Dio. Spesso noi ascoltiamo o leggiamo le notizie
del giorno con ansia aspettandoci il peggio, o cercando - spesso invano - delle
buone notizie. La venuta del regno di Dio non la troveremo riportata sul
giornale.
Gesù afferma che il regno di Dio lo si stabilisce
nel proprio cuore, nella propria vita. Sarebbe inutile andare alla ricerca di
manifestazioni spettacolari, aspettarsi magari il Cristo scendere dal cielo con
un carro infuocato, con grande sfoggio di potenza e di miracoli, che in un
attimo, come con un colpo di bacchetta magica, risolvesse i mali di questo
mondo. Cristo lo potrebbe fare, ma sceglie di agire in modo diverso: stabilendo
il suo regno "dentro di noi". Cristo deve sedere sul trono del cuore
di ciascuna persona e di là manifestare la Sua guida autorevole e la Sua
potenza.
Il regno di Dio è una realtà che certo ha
degli effetti su cose, persone e società. Il regnare di Dio nella storia certo
ha pure talvolta avuto effetti spettacolari, ma esso è fondamentalmente di
natura spirituale, esso è fondato sui cuori e sulla conversione dell’anima.
Quando un uomo o una donna riconosce la legittima sovranità di Dio su ogni cosa
e sulla propria vita ed il suo cuore si apre a Cristo come proprio Signore e
Salvatore il regno di Dio è entrato e si manifesta in quella vita.
Ricordate che cosa disse Gesù quando,
entrando nella casa e nella vita del ricco e disonesto Zaccheo, questi si
ravvede dei propri peccati e decide di restituire il maltolto alla gente? Gesù
dice: "Oggi la salvezza è entrata in questa casa" (Lu. 19:9).
Si, perché là dove viene stabilito il regno di Dio si manifesta una realtà di
salvezza.
Inutile cercare il regno di Dio chissà
come e chissà dove. Il regno di Dio non può essere riconosciuto se non
spiritualmente da quelli che vi hanno parte. Non è un regno di questo mondo. La
Sua gloria non colpisce la fantasia umana, ma influisce sullo spirito, ed il
suo potere viene esercitato sulle anime e sulle coscienze. Il regno di Dio non
cambia necessariamente la condizione esterna dell’uomo, ma il loro cuore e la
loro vita. Esso viene quando rende umili, seri e pii chi un tempo era
arrogante, vacuo, e senza Dio. Dobbiamo cercare il regno di Dio nella
rivoluzione dei cuori.
Il regno di Dio non è il risultato di un
progetto politico e di una nuova organizzazione della società, benché questo
sia quanto mai auspicabile, ma è qualcosa che comincia ad operare nella mente,
nella volontà, nei sentimenti, nella condotta dell’uomo e della donna. Esso è
collocato dapprima nel cuore, nell’intelletto, nei sentimenti...
Il regno di Dio nella persona di
Cristo
"Il regno di Dio è dentro di
voi" dice Gesù. Questa frase
la si potrebbe però anche tradurre con: "Il regno di Dio è in mezzo a
voi". Gesù diceva questo ai suoi contemporanei. Come poteva dire una
cosa di questo genere? Forse Gesù avallava, sanzionava, approvava l’establishment
politico e sociale del suo tempo e diceva che tutto questo andava bene? Diceva
forse che il regno di Dio era la società israelita di quel tempo? Certo questo
avrebbe fatto piacere a molti giudei di quel tempo che si ritenevano "i
migliori". Forse Gesù con questo diceva che il regno di Dio era il gruppo
organizzato dei Suoi discepoli, la chiesa di per sé stessa? No, perché quand’anche
la chiesa cristiana, com’è giusto che sia manifesta, in mezzo a tutte le sue
contraddizioni, il regno di Dio, essa non è di per sé stessa il regno di Dio.
Quando Gesù diceva "Il regno di
Dio è in mezzo a voi" egli si riferiva alla Sua persona, la presenza
della Sua persona in mezzo a loro. Gesù, infatti, è il regno di Dio fattosi
persona umana, in Gesù si realizza perfettamente il regno di Dio. Ne erano
coscienti i Suoi contemporanei? Ne siamo coscienti noi oggi? Il profeta
Giovanni Battista, battezzando i penitenti nel fiume Giordano, diceva
riferendosi a Gesù: "In mezzo a voi sta uno che non conoscete" (Gv.
1:67).
Le leggi ed i principi di questo regno
erano pienamente incorporati in Cristo, crescevano dalla Sua Persona, emanavano
da Lui come la luce dal sole. Gesù li informava che il regno era già presente
con loro, che di fatto aveva già cominciato ad operare, e che le sue vibrazioni
spirituali già potevano essere sentite.
Per questo dico spesso, e con profonda
convinzione che le nostre migliori aspettative si realizzano in Gesù, perché
Gesù, incarnazione del regnare di Dio, è fonte, sorgente, di ogni cosa buona e
giusta che potremmo avere nella nostra vita. E’ soltanto infatti nel contesto
del Regno di Dio, che Gesù solo può stabilire nella nostra vita, che l’umanità
può essere perfettamente realizzata secondo i piani che Dio per essa ha
stabilito.
Una pregnante realtà
Che cos’è allora questo regno di Dio? E’ l’opera
del Signore Gesù Cristo che salva il mondo a partire dal cuore umano, a partire
dal tuo cuore, quando Lo ricevi come tuo Signore e Salvatore. Esso
1. Nuove persuasioni. E’ il regno
dove si acquisiscono nuove persuasioni che a loro volta producono la
conversione a Dio della nostra persona con tutti i cambiamenti esterni che
questo produce. Il regno di Dio agisce sulle tre forze che danno forma alla
vita umana - impulsi, volontà ed abitudini. Una volta che è bene in controllo
di queste tre forze, il regno di Dio rende il carattere umano una forza
irresistibile. Quando l’impulso religioso viene afferrato dalla volontà e
trasformato in vita, si forma un carattere tale che le porte dell’Ades non
potranno mai prevalere su di esso, che niente e nessuno potrà distruggere.
2. Nuova vita. E’ il regno della
vita, o un regno vivente ora, piuttosto che un regno di questo mondo nel
futuro. E’ nuova vita che accende nuove idee e che forma nuove abitudini.
Qualche volta si intrufola nella mente in modo silenzioso come la luce. Pensate
alla donna samaritana che incontra Gesù, donna di cui parla l’Evangelo di
Giovanni. Pensate in quale modo naturale nuove idee erano state poste nella sua
mente, e con quale meravigliosa rapidità esse avevano cambiato i pensieri e le
abitudini della sua vita.
3. Nuove concezioni. E’ un regno in
cui si acquisisce tutto un nuovo modo di guardare a noi stessi, al mondo, a
Dio, al tempo ed all’eternità. Non c’è persona al mondo più di Cristo che abbia
infuso in uomini e in donne una visione del mondo di così vaste prospettive,
nessuno come Lui che abbia tracciato profondi solchi, del tipo più alto e più
puro per liberare nell’essere umano forze di trasformazione. Queste forze sono
ancora all’opera oggi come lievito della società, ed esse sono divinamente
destinate a continuare fintanto che l’intero universo non sia totalmente
riconciliato ed in comunione con Dio, e causi così che giustizia e santità
brillino per sempre attraverso i domini di Dio.
4. Nuovo amore. E’ il regno dell’amore
-amore rivelato alla luce della paternità di Dio, Dio conosciuto come Padre che
crea molto naturalmente nell’uomo una riverenza figliale che subito diventa una
forza potente per far tornare a casa il figlio in fuga che è l’incosciente
creatura umana che crede di poter fare a meno di Dio e di essere legge a sé
stessa. Forse anche tu ti trovi in questa situazione: che lo Spirito Santo di
persuada che non può esistere vita, vita vera e significativa, se non in
comunione con Dio Padre, con il Salvatore Gesù Cristo e con la forza e la
sapienza dello Spirito Santo.
L’irruzione apocalittica del regno
di Dio
E’ una straordinaria grazia che il Signore
ci fa la possibilità di stabilire fin da oggi il regno di Dio nella nostra
vita.
Il Signore Iddio, però, non è un Dio
frustrato e debole che "ci prega" di prenderlo come Signore della
nostra vita, altrimenti lui è frustrato e disoccupato... No, volenti o nolenti
il Signore Iddio stabilirà in modo completo ed a forza, un giorno, la Sua
sovranità su ogni cosa.
Se non profittiamo oggi del tempo della
grazia e lo incontriamo come Salvatore, domani lo incontreremo come Giudice, e
per noi non ci sarà scampo. E’ Gesù stesso, che nel nostro brano di Luca 17 parla
pure del giorno in cui questo regno verrà stabilito "a forza".
Ascoltate:
"Poi disse ai Suoi discepoli: ‘Verranno
i giorni in cui desidererete vedere uno dei giorni del Figlio dell’uomo [i giorni di grazia del Cristo Salvatore], ma
non lo vedrete. E vi si dirà: Eccolo qui’, o ‘Eccolo là; non vi andate e non li
seguite. Perché come un lampo che, guizzando da un’estremità all’altra del
cielo, illumina ogni cosa, così sarà anche il Figlio dell’uomo nel suo
giorno... E come avvenne nei giorni di Noè, così avverrà anche nei giorni del
Figlio dell’uomo. Le persone mangiavano, bevevano, si ammogliavano e si
maritavano, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca; e venne il diluvio e li
fece perire tutti. Lo stesso avvenne anche ai giorni di Lot: la gente mangiava,
beveva, comperava, vendeva, piantava ed edificava; ma nel giorno in cui Lot uscì
da Sodoma, piovve dal cielo fuoco e zolfo e li fece perire tutti. Così sarà nel
giorno in cui il Figlio dell’uomo sarà manifestato [come Giudice]. In
quel giorno chi si troverà sul tetto della casa, non scenda in casa a prendere
le sue cose; così pure chi si troverà nei campi, non torni indietro.
Ricordatevi della moglie di Lot. Chi cercherà [allora] di salvare la
propria vita, la perderà; ma chi la perderà [per amor mio] si salverà.
Io vi dico: In quella notte due saranno in un letto; l’uno sarà preso e l’altro
lasciato. Due donne macineranno insieme; l’una sarà presa e l’altra lasciata.
Due uomini saranno nei campi: l’uno sarà preso e l’altro lasciato" (Lu.
17:22-36).
Si, un giorno, volenti o nolenti, il regno
di Dio verrà legittimamente stabilito ed ogni ribellione verrà stroncata. Tutto
sembrava normale prima della venuta del giudizio: ci si sposava, si costruivano
case, si comprava, si vendeva... Improvvisamente però, tra lo sgomento di
quanti non avevano mai voluto prendere queste cose sul serio, vi sarà una
grande e brutta sorpresa per molti. Il Signore tornerà e prenderà con sé i Suoi
eletti, sui quali già il Suo regno era stato stabilito, e lascerà gli altri al
loro terribile destino. L’uno sarà preso e l’altro lasciato... In quale gruppo
vi troverete voi? Nel gruppo di coloro che il Signore salva, o in quello che il
Signore aveva destina al giudizio?
Cristo vive qui?
Recentemente ho sentito questa storia. Un
nuovo parroco era venuto in un certo villaggio ed aveva cominciato a far visita
alle famiglie della comunità per presentarsi. Si era così fermato ad una casa
dove aveva incontrato una donna. Quando il marito di questa ritornò a casa, sua
moglie gli disse: "Oggi è venuto a farci visita il nuovo parroco".
"E che cos’ha detto?" chiese l’uomo. "Oh," rispose la
donna, "ha detto una cosa strana: mi ha chiesto: Cristo vive qui? E io non
sapevo che rispondergli". Il viso dell’uomo diventò così rosso.
"Perché non gli hai detto che noi siamo gente rispettabile?" disse.
"Beh, " rispose la moglie, "avrei potuto dirglielo, ma non era
quello che mi aveva chiesto". "E perché non gli hai detto che
possediamo una Bibbia, che paghiamo le tasse di chiesa?", "Ma perché
questa non era la sua domanda". "E perché non gli hai detto che noi
spesso andiamo al culto?", "Ma non mi ha chiesto questo! Mi ha solo
chiesto se Cristo vive qui!" rispose la donna innervosita.
Quell’uomo e quella donna rifletterono così
per diversi giorni su quanto il nuovo pastore aveva loro chiesto e che cosa mai
avesse voluto dire con quelle parole. Poco alla volta, però, la loro vita prese
una nuova direzione; poco per volta compresero che Cristo e non delle forme
religiose, doveva diventare una realtà vivente nella loro vita, che Cristo
doveva davvero regnare come re nella loro vita, altrimenti tutto il resto
sarebbe stato inutile. E in qualche modo, senza che se ne accorgessero,
scoprendo l’amore di Cristo ed il fulgore della Sua luce, essi Lo conobbero e
lo fecero sedere sul trono della loro vita. Ora si che Cristo veramente era
presente, ora si che il Regno di Dio veramente aveva fatto irruzione nella loro
vita!
[Paolo Castellina, venerdì,
04. agosto 1995. Tutte le citazioni bibliche, salvo diversamente indicato, sono
tratte dalla versione "Nuova Diodati", edizioni La Buona Novella,
Brindisi, 1991).