PRED635
La sfida e l’impegno del matrimonio cristiano
In occasione delle vostre nozze, desidero
proporvi come messaggio a voi dedicato, un testo biblico fondamentale
tratto dal libro della Genesi, capitolo due, la creazione della donna e l’istituzione
del matrimonio stesso.
Ritengo infatti sia particolarmente
importante, in un tempo di gran confusione come il nostro, dove si mette
in ridicolo e si relativizza tutto ciò che l’antichissima tradizione biblica
autorevolmente afferma, e si sputa su tutto ciò che è santo ed onorato, riaffermare
con forza la verità e l’autorità di tutto ciò che Dio ci ha rivelato nella
Bibbia, e che -solo- costituisce la base della dignità umana e di una
vita che possa dirsi significativa.
Il testo biblico
Leggiamo dunque quanto afferma il libro
della Genesi al riguardo di ciò che accadde e fu stabilito agli
albori della creazione: "Poi Dio, il Signore disse: ‘Non è bene che l’uomo
sia solo; io gli farò un aiuto che sia adatto a lui’. Dio, il Signore, avendo
formato dalla terra tutti gli animali dei campi e tutti gli uccelli del cielo,
li condusse all’uomo per vedere come li avrebbe chiamati ... L’uomo attribuì
dei nomi a tutto il bestiame, agli uccelli del cielo e ad ogni animale dei
campi; ma per l’uomo non si trovò un aiuto che fosse adatto a lui. Allora Dio
il Signore fece cadere un profondo sonno sull’uomo, che s'addormentò; prese una
delle costole di lui, e richiuse la carne al posto d'essa. Dio il Signore, con
la costola che aveva tolto all’uomo, formò una donna e la condusse all’uomo. L’uomo
disse: ‘Questa, finalmente, è ossa delle mie ossa e carne della mia carne. Essa
sarà chiamata donna, perché è stata tratta dall’uomo’. Perciò l’uomo lascerà
suo padre e sua madre e s'unirà a sua moglie, e saranno una stessa carne"
(Genesi 2:18-24). E’ Parola di Dio.
Un’istituzione divina
La prima cosa che ritengo importante
mettere in evidenza per noi da questo brano, è che il matrimonio è istituzione
che trova la sua origine nei propositi creativi di Dio stesso.
Il matrimonio che noi oggi abbiamo la
gioia di poter celebrare non è un’istituzione umana, un atto che abbia origine
nelle usanze e nelle tradizioni umane: esso è radicato in ciò che Dio stesso
ha sovranamente stabilito quando Egli stesso ha creato l’essere umano.
Alcuni oggi infatti affermano che il
matrimonio sia solo una consuetudine, un’usanza culturale e sociale, del quale
si può disporre a piacimento o anche del tutto ignorare secondo l'opportunità o
la convenienza. Oggi sta prevalendo l’usanza delle "coppie libere",
degli accoppiamenti casuali e temporanei a modello, si dice, di quanto
avviene nel mondo animale. A parte il fatto che non tutte le specie animali
praticano l’accoppiamento casuale, plurimo e temporaneo, ma esistono anche in
natura accoppiamenti stabili e permanenti, questo punto di vista si basa su
un presupposto del tutto fallace: in altre parole che noi non saremmo altro
che una specie animale evoluta.
Noi però non siamo animali: siamo
creature uniche nel loro genere, ed è molto importante affermarlo proprio
nei nostri tempi. Gli esseri umani e gli animali sono cose diverse, creati da
Dio in momenti diversi e con criteri diversi. Seppure vi siano somiglianze, non
c’è alcuna continuità fra il mondo animale e quell'umano. Solo dell’essere
umano la rivelazione biblica afferma d'essere stato creato ad immagine di
Dio e conforme alla Sua somiglianza (Ge. 1:26).
Ad immagine di Dio l’essere umano doveva
essere signore sul mondo animale e vegetale (qui rappresentato nell’autorizzazione
biblica di "imporre dei nomi" agli animali) e l’uomo stesso non
aveva trovato nel regno animale un "aiuto adatto a lui", un
essere a lui compatibile. Solo della donna, un essere tratto dalla sua
"costola", in altre parole dalla sua stessa essenza, Adamo aveva
detto: "‘Questa, finalmente, è ossa delle mie ossa e carne della mia
carne".
Allo stesso modo l’unione uomo donna non
aveva nulla a che fare con gli accoppiamenti che avvengono nel mondo animale.
Seppure vi fossero similitudini, l’unione fra l’uomo e la donna doveva essere
conforme alla particolare dignità della creatura umana fatta ad immagine di
Dio, in altre parole avendo le caratteristiche di un patto, di un
impegno solenne, legalmente stabilito e vincolante. Per questo l’unione
uomo-donna non può essere "casuale": ecco dunque il significato
permanente ed originale del matrimonio come originale istituzione divina, e
quindi la sua sacralità. La Scrittura afferma: "Il matrimonio sia
tenuto in onore da tutti e il letto coniugale non sia macchiato da infedeltà;
poiché Dio giudicherà i fornicatori e gli adulteri" (Eb. 13:4).
La natura di Dio, come Lui ci ha rivelato
nella Bibbia, è complessa: in Dio vi sono tre personalità, ciascuna con la sua
individualità, armoniosamente legate da un patto, serio, ordinato, vincolante.
In Dio non vi è "caso" oppure arbitrio; Dio non è un Dio capriccioso
e volubile come le divinità inventate dai pagani. Dio è un Dio d’ordine, di
regolarità, d'impegno inviolabile e noi esseri umani, creati per riflettere un
tale Iddio, impostiamo i nostri rapporti vicendevoli in conformità alla Sua
essenza.
Gli sposi cristiani devono dunque essere
testimonianza vivente di persone che onorano la loro unione come qualcosa di
solenne e di sacro, che trae la sua origine dai propositi creativi di Dio e che
deve rispecchiare le caratteristiche di Dio, quelle stesse che Dio ci ha
rivelato nella Sua Parola.
La dignità della donna
La seconda cosa che ritengo importante
mettere in evidenza da ciò che Dio c'insegna tramite questo testo biblico è la
dignità della donna.
Abbiamo già notato come la donna sia
stata tratta dall’uomo, dal suo "fianco" per stargli accanto,
non "sopra" di lui, né "sotto" di lui. Sebbene diversa e
dotata di ruoli diversi, la donna è della stessa essenza e dignità dell’uomo,
è "carne della sua carne": non è creatura dello stesso tipo di
quelle su cui l’uomo aveva il diritto di "signoreggiare". Il fatto
che la donna sia venuta dopo l’uomo, non significa che sia inferiore a lui. Se
ragionassimo in questo modo, allora la "polvere della terra",
da cui è stato tratto l’uomo, sarebbe più importante dell’uomo stesso,
superiore ad esso, e noi dovremmo essere ...al servizio della "signora
terra". Non è così, anche se vi sono alcune religioni che considerano la
"madre terra" come ...una divinità cui debbano rendere servizio e
culto.
"Tratta dall’uomo" significa "della stessa sostanza" dell’uomo,
come "tratto dalla terra" significa che il nostro corpo è
fatto degli stessi elementi chimici presenti nella terra.
La donna, come "aiuto adatto all’uomo"
non significa che debba essere la schiava dell’uomo, strumento o
"elettrodomestico" a lui utile. Un "aiuto adatto a lui"
significa una "controparte", uno simile cui rapportarsi, un’integrazione
necessaria, in quanto che l’uomo, di per sé stesso, non è completo. La creatura
umana trova la sua completezza quando è intesa come "maschio insieme con
la femmina", come risulta dal primo racconto della creazione: "Dio
creò l’uomo a sua immagine; lo creò ad immagine di Dio; li creò maschio e
femmina" (Ge. 1:27).
E’ un concetto che è confermato nel Nuovo
Testamento allorché l’apostolo Paolo, pur affermando la preminenza del ruolo
del marito, afferma la sostanziale uguaglianza dell’uomo e della donna nel
matrimonio. Egli afferma: "Mariti, amate le vostre mogli, come anche
Cristo ha amato la sua chiesa e ha dato sé stesso per lei... allo stesso modo
anche i mariti devono amare le loro mogli come la loro persona. Chi ama sua
moglie ama sé stesso. Infatti nessuno odia la propria persona, anzi, la nutre e
la cura teneramente, come anche Cristo fa per la chiesa, poiché siamo membra
del suo corpo" (Ef. 5:28-30).
Ecco così allora come il marito cristiano
debba essere testimonianza vivente di fronte al mondo di quanto rispetti la
dignità e l’importanza della donna con la quale si è legato in matrimonio. Non è
la sua serva, ma colei che Dio ha stabilito come necessaria integrazione della
sua stessa natura, persona che deve amare e curare teneramente come se si
trattasse dello stesso suo corpo, ed in un certo senso tale lo è.
Un’unione strettissima
La terza cosa che ritengo importante
mettere in evidenza da ciò che Dio c'insegna tramite questo testo biblico è il
carattere stretto, intimo e personale che deve rappresentare il legame del
marito con la propria donna, concetto rappresentato dalle parole: "Perciò
l’uomo lascerà suo padre e sua madre e s'unirà a sua moglie, e saranno una
stessa carne".
Con i propri genitori ognuno ha un legame
profondissimo: genetico, emotivo, spirituale. Questo legame ha avuto un senso
fintanto che l’uomo era dipendente da loro e doveva pienamente prepararsi a
vivere come individuo autonomo in questo mondo. Con la propria donna, però, e
la donna con il proprio uomo, è necessario stabilire un rapporto tanto intenso
da potersi descrivere come "saranno una stessa carne", quasi
come a dire, separarsi dalla propria donna dovrebbe essere come
"strapparsi la carne di dosso".
"Diventare una stessa carne"
significa qui il rapporto sessuale, ma il termine sottintende molto di più, qui
s'intende una profonda unione spirituale fra i due.
In questa prospettiva non può esistere un
rapporto sessuale "meccanico" che non implichi anche una profonda
unione spirituale dell’uomo con la sua donna. Per questo i rapporti sessuali al
di fuori del vincolo matrimoniale sono considerati da Dio come un abuso ed un’abominazione.
Non è concepibile nella prospettiva di Dio un rapporto sessuale
"casuale" perché esso deve essere espressione di un patto seriamente
stabilito davanti a Dio dove i due legano insieme la propria vita in tutte le
sue espressioni.
Questo concetto è dimostrato da un testo
biblico che parla di come sia inammissibile per un uomo, e in modo particolare
per un cristiano, il rapporto sessuale con una prostituta. Al cristiano l’apostolo
rivolge queste parole: "Il corpo ... non è per la fornicazione (in
altre parole l’abuso sessuale) ma è per il Signore, e il Signore è per il
corpo ... non sapete voi che i vostri corpi sono membra di Cristo? Prenderò dunque
le membra di Cristo per farne membra di una prostituta? No di certo! Non sapete
che chi s'unisce ad una prostituta è un corpo solo con lei? Poiché, Dio dice, ‘i
due diventeranno una sola carne’. Ma chi s'unisce al Signore è uno spirito solo
con lui. Fuggite la fornicazione (cioè l’abuso sessuale). Ogni altro
peccato che l’uomo commetta, è fuori dal corpo; ma il fornicatore pecca contro
il proprio corpo. Non sapete voi che il vostro corpo è il tempio dello Spirito
Santo che è in voi e che avete ricevuto da Dio? Quindi non appartenete a voi
stessi" (1 Co. 6:13-19).
L’unione sessuale è espressione di un
profondo legame personale e spirituale sancito dal patto del matrimonio, e se
questo non esiste, siamo in presenza di un abuso che Iddio, nella Sua Parola,
condanna.
Il cristiano è dunque chiamato a
perseguire con la sua donna, e la donna cristiana con il suo uomo, un profondo
rapporto spirituale, anzi, dell’intero loro essere tanto da formare un’unità di
vita di carattere nuovo, un rapporto di comunione spirituale e profonda simile
a quello al quale l’Evangelo ci chiama quando c'esorta, per la nostra salvezza,
ad affidare totalmente la nostra vita al Signore e Salvatore Gesù Cristo. E’ un
rapporto di reciproca e sempre maggiore conoscenza, dialogo, amore pratico,
servizio, collaborazione, interazione, ecc. E’ questo il livello cui dobbiamo
tendere come cristiani testimoniando al mondo uno stile di vita impostato alla
conformità della nostra vita con Dio, alla cui immagine siamo stati creati, ed
cui tende l’opera rigeneratrice che avviene in Gesù Cristo. In questo consiste
la nostra dignità umana.
Conclusione
Siamo dunque partiti da un testo
fondamentale della Parola di Dio a riguardo del matrimonio, ed abbiamo scoperto
come nella Sua prospettiva si tratti di cosa seria, impegnativa ed anche
affascinante.
Abbiamo visto come il matrimonio sia
istituzione dell’originale opera creatrice di Dio e che come tale vada onorato
e vissuto. Il matrimonio è qualcosa di sacro. Abbiamo poi visto come l’originale
progetto creativo dia alla donna una dignità straordinaria per cui la donna
deve essere grandemente onorata ed attirata dalla concezione che la fede
cristiana le assegna. Infine abbiamo visto come l’unione che il matrimonio
suggella e persegue sia qualcosa di profondo e spirituale, simile alla
magnifica comunione che per grazia possiamo ottenere in Gesù Cristo col nostro
Creatore e Signore.
La sfida che sta davanti agli sposi
cristiani oggi, è grande e impegnativa, ma carica di profonde soddisfazioni.
Preghiamo il Signore che davanti a voi vi sia l’obiettivo dell’originale
progetto creativo di Dio. Lasciate poi che il mondo critichi o ne rida. Il
mondo passerà con tutta la sua vanagloria e follia. Rimarrà solo inalterata la
Parola di Dio ed i Suoi progetti. Chiunque s'affida ad essi allo stesso modo
non solo avrà una vita significativa, ma pure ne scoprirà prospettive eterne.
[Paolo Castellina,
venerdì, 26. maggio 1995. Tutte le citazioni bibliche, salvo diversamente
indicato, sono tratte dalla versione "Nuova Riveduta", Società
Biblica di Ginevra, 1994].