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La sfida e l’impegno del matrimonio cristiano

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In occasione delle vostre nozze, desidero proporvi come messaggio a voi dedicato, un testo biblico fondamentale tratto dal libro della Genesi, capitolo due, la creazione della donna e l’istituzione del matrimonio stesso.

Ritengo infatti sia particolarmente importante, in un tempo di gran confusione come il nostro, dove si mette in ridicolo e si relativizza tutto ciò che l’antichissima tradizione biblica autorevolmente afferma, e si sputa su tutto ciò che è santo ed onorato, riaffermare con forza la verità e l’autorità di tutto ciò che Dio ci ha rivelato nella Bibbia, e che -solo- costituisce la base della dignità umana e di una vita che possa dirsi significativa.

Il testo biblico

Leggiamo dunque quanto afferma il libro della Genesi al riguardo di ciò che accadde e fu stabilito agli albori della creazione: "Poi Dio, il Signore disse: ‘Non è bene che l’uomo sia solo; io gli farò un aiuto che sia adatto a lui’. Dio, il Signore, avendo formato dalla terra tutti gli animali dei campi e tutti gli uccelli del cielo, li condusse all’uomo per vedere come li avrebbe chiamati ... L’uomo attribuì dei nomi a tutto il bestiame, agli uccelli del cielo e ad ogni animale dei campi; ma per l’uomo non si trovò un aiuto che fosse adatto a lui. Allora Dio il Signore fece cadere un profondo sonno sull’uomo, che s'addormentò; prese una delle costole di lui, e richiuse la carne al posto d'essa. Dio il Signore, con la costola che aveva tolto all’uomo, formò una donna e la condusse all’uomo. L’uomo disse: ‘Questa, finalmente, è ossa delle mie ossa e carne della mia carne. Essa sarà chiamata donna, perché è stata tratta dall’uomo’. Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e s'unirà a sua moglie, e saranno una stessa carne" (Genesi 2:18-24). E’ Parola di Dio.

Un’istituzione divina

La prima cosa che ritengo importante mettere in evidenza per noi da questo brano, è che il matrimonio è istituzione che trova la sua origine nei propositi creativi di Dio stesso.

Il matrimonio che noi oggi abbiamo la gioia di poter celebrare non è un’istituzione umana, un atto che abbia origine nelle usanze e nelle tradizioni umane: esso è radicato in ciò che Dio stesso ha sovranamente stabilito quando Egli stesso ha creato l’essere umano.

Alcuni oggi infatti affermano che il matrimonio sia solo una consuetudine, un’usanza culturale e sociale, del quale si può disporre a piacimento o anche del tutto ignorare secondo l'opportunità o la convenienza. Oggi sta prevalendo l’usanza delle "coppie libere", degli accoppiamenti casuali e temporanei a modello, si dice, di quanto avviene nel mondo animale. A parte il fatto che non tutte le specie animali praticano l’accoppiamento casuale, plurimo e temporaneo, ma esistono anche in natura accoppiamenti stabili e permanenti, questo punto di vista si basa su un presupposto del tutto fallace: in altre parole che noi non saremmo altro che una specie animale evoluta.

Noi però non siamo animali: siamo creature uniche nel loro genere, ed è molto importante affermarlo proprio nei nostri tempi. Gli esseri umani e gli animali sono cose diverse, creati da Dio in momenti diversi e con criteri diversi. Seppure vi siano somiglianze, non c’è alcuna continuità fra il mondo animale e quell'umano. Solo dell’essere umano la rivelazione biblica afferma d'essere stato creato ad immagine di Dio e conforme alla Sua somiglianza (Ge. 1:26).

Ad immagine di Dio l’essere umano doveva essere signore sul mondo animale e vegetale (qui rappresentato nell’autorizzazione biblica di "imporre dei nomi" agli animali) e l’uomo stesso non aveva trovato nel regno animale un "aiuto adatto a lui", un essere a lui compatibile. Solo della donna, un essere tratto dalla sua "costola", in altre parole dalla sua stessa essenza, Adamo aveva detto: "‘Questa, finalmente, è ossa delle mie ossa e carne della mia carne".

Allo stesso modo l’unione uomo donna non aveva nulla a che fare con gli accoppiamenti che avvengono nel mondo animale. Seppure vi fossero similitudini, l’unione fra l’uomo e la donna doveva essere conforme alla particolare dignità della creatura umana fatta ad immagine di Dio, in altre parole avendo le caratteristiche di un patto, di un impegno solenne, legalmente stabilito e vincolante. Per questo l’unione uomo-donna non può essere "casuale": ecco dunque il significato permanente ed originale del matrimonio come originale istituzione divina, e quindi la sua sacralità. La Scrittura afferma: "Il matrimonio sia tenuto in onore da tutti e il letto coniugale non sia macchiato da infedeltà; poiché Dio giudicherà i fornicatori e gli adulteri" (Eb. 13:4).

La natura di Dio, come Lui ci ha rivelato nella Bibbia, è complessa: in Dio vi sono tre personalità, ciascuna con la sua individualità, armoniosamente legate da un patto, serio, ordinato, vincolante. In Dio non vi è "caso" oppure arbitrio; Dio non è un Dio capriccioso e volubile come le divinità inventate dai pagani. Dio è un Dio d’ordine, di regolarità, d'impegno inviolabile e noi esseri umani, creati per riflettere un tale Iddio, impostiamo i nostri rapporti vicendevoli in conformità alla Sua essenza.

Gli sposi cristiani devono dunque essere testimonianza vivente di persone che onorano la loro unione come qualcosa di solenne e di sacro, che trae la sua origine dai propositi creativi di Dio e che deve rispecchiare le caratteristiche di Dio, quelle stesse che Dio ci ha rivelato nella Sua Parola.

La dignità della donna

La seconda cosa che ritengo importante mettere in evidenza da ciò che Dio c'insegna tramite questo testo biblico è la dignità della donna.

Abbiamo già notato come la donna sia stata tratta dall’uomo, dal suo "fianco" per stargli accanto, non "sopra" di lui, né "sotto" di lui. Sebbene diversa e dotata di ruoli diversi, la donna è della stessa essenza e dignità dell’uomo, è "carne della sua carne": non è creatura dello stesso tipo di quelle su cui l’uomo aveva il diritto di "signoreggiare". Il fatto che la donna sia venuta dopo l’uomo, non significa che sia inferiore a lui. Se ragionassimo in questo modo, allora la "polvere della terra", da cui è stato tratto l’uomo, sarebbe più importante dell’uomo stesso, superiore ad esso, e noi dovremmo essere ...al servizio della "signora terra". Non è così, anche se vi sono alcune religioni che considerano la "madre terra" come ...una divinità cui debbano rendere servizio e culto.

"Tratta dall’uomo" significa "della stessa sostanza" dell’uomo, come "tratto dalla terra" significa che il nostro corpo è fatto degli stessi elementi chimici presenti nella terra.

La donna, come "aiuto adatto all’uomo" non significa che debba essere la schiava dell’uomo, strumento o "elettrodomestico" a lui utile. Un "aiuto adatto a lui" significa una "controparte", uno simile cui rapportarsi, un’integrazione necessaria, in quanto che l’uomo, di per sé stesso, non è completo. La creatura umana trova la sua completezza quando è intesa come "maschio insieme con la femmina", come risulta dal primo racconto della creazione: "Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò ad immagine di Dio; li creò maschio e femmina" (Ge. 1:27).

E’ un concetto che è confermato nel Nuovo Testamento allorché l’apostolo Paolo, pur affermando la preminenza del ruolo del marito, afferma la sostanziale uguaglianza dell’uomo e della donna nel matrimonio. Egli afferma: "Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la sua chiesa e ha dato sé stesso per lei... allo stesso modo anche i mariti devono amare le loro mogli come la loro persona. Chi ama sua moglie ama sé stesso. Infatti nessuno odia la propria persona, anzi, la nutre e la cura teneramente, come anche Cristo fa per la chiesa, poiché siamo membra del suo corpo" (Ef. 5:28-30).

Ecco così allora come il marito cristiano debba essere testimonianza vivente di fronte al mondo di quanto rispetti la dignità e l’importanza della donna con la quale si è legato in matrimonio. Non è la sua serva, ma colei che Dio ha stabilito come necessaria integrazione della sua stessa natura, persona che deve amare e curare teneramente come se si trattasse dello stesso suo corpo, ed in un certo senso tale lo è.

Un’unione strettissima

La terza cosa che ritengo importante mettere in evidenza da ciò che Dio c'insegna tramite questo testo biblico è il carattere stretto, intimo e personale che deve rappresentare il legame del marito con la propria donna, concetto rappresentato dalle parole: "Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e s'unirà a sua moglie, e saranno una stessa carne".

Con i propri genitori ognuno ha un legame profondissimo: genetico, emotivo, spirituale. Questo legame ha avuto un senso fintanto che l’uomo era dipendente da loro e doveva pienamente prepararsi a vivere come individuo autonomo in questo mondo. Con la propria donna, però, e la donna con il proprio uomo, è necessario stabilire un rapporto tanto intenso da potersi descrivere come "saranno una stessa carne", quasi come a dire, separarsi dalla propria donna dovrebbe essere come "strapparsi la carne di dosso".

"Diventare una stessa carne" significa qui il rapporto sessuale, ma il termine sottintende molto di più, qui s'intende una profonda unione spirituale fra i due.

In questa prospettiva non può esistere un rapporto sessuale "meccanico" che non implichi anche una profonda unione spirituale dell’uomo con la sua donna. Per questo i rapporti sessuali al di fuori del vincolo matrimoniale sono considerati da Dio come un abuso ed un’abominazione. Non è concepibile nella prospettiva di Dio un rapporto sessuale "casuale" perché esso deve essere espressione di un patto seriamente stabilito davanti a Dio dove i due legano insieme la propria vita in tutte le sue espressioni.

Questo concetto è dimostrato da un testo biblico che parla di come sia inammissibile per un uomo, e in modo particolare per un cristiano, il rapporto sessuale con una prostituta. Al cristiano l’apostolo rivolge queste parole: "Il corpo ... non è per la fornicazione (in altre parole l’abuso sessuale) ma è per il Signore, e il Signore è per il corpo ... non sapete voi che i vostri corpi sono membra di Cristo? Prenderò dunque le membra di Cristo per farne membra di una prostituta? No di certo! Non sapete che chi s'unisce ad una prostituta è un corpo solo con lei? Poiché, Dio dice, ‘i due diventeranno una sola carne’. Ma chi s'unisce al Signore è uno spirito solo con lui. Fuggite la fornicazione (cioè l’abuso sessuale). Ogni altro peccato che l’uomo commetta, è fuori dal corpo; ma il fornicatore pecca contro il proprio corpo. Non sapete voi che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete ricevuto da Dio? Quindi non appartenete a voi stessi" (1 Co. 6:13-19).

L’unione sessuale è espressione di un profondo legame personale e spirituale sancito dal patto del matrimonio, e se questo non esiste, siamo in presenza di un abuso che Iddio, nella Sua Parola, condanna.

Il cristiano è dunque chiamato a perseguire con la sua donna, e la donna cristiana con il suo uomo, un profondo rapporto spirituale, anzi, dell’intero loro essere tanto da formare un’unità di vita di carattere nuovo, un rapporto di comunione spirituale e profonda simile a quello al quale l’Evangelo ci chiama quando c'esorta, per la nostra salvezza, ad affidare totalmente la nostra vita al Signore e Salvatore Gesù Cristo. E’ un rapporto di reciproca e sempre maggiore conoscenza, dialogo, amore pratico, servizio, collaborazione, interazione, ecc. E’ questo il livello cui dobbiamo tendere come cristiani testimoniando al mondo uno stile di vita impostato alla conformità della nostra vita con Dio, alla cui immagine siamo stati creati, ed cui tende l’opera rigeneratrice che avviene in Gesù Cristo. In questo consiste la nostra dignità umana.

Conclusione

Siamo dunque partiti da un testo fondamentale della Parola di Dio a riguardo del matrimonio, ed abbiamo scoperto come nella Sua prospettiva si tratti di cosa seria, impegnativa ed anche affascinante.

Abbiamo visto come il matrimonio sia istituzione dell’originale opera creatrice di Dio e che come tale vada onorato e vissuto. Il matrimonio è qualcosa di sacro. Abbiamo poi visto come l’originale progetto creativo dia alla donna una dignità straordinaria per cui la donna deve essere grandemente onorata ed attirata dalla concezione che la fede cristiana le assegna. Infine abbiamo visto come l’unione che il matrimonio suggella e persegue sia qualcosa di profondo e spirituale, simile alla magnifica comunione che per grazia possiamo ottenere in Gesù Cristo col nostro Creatore e Signore.

La sfida che sta davanti agli sposi cristiani oggi, è grande e impegnativa, ma carica di profonde soddisfazioni. Preghiamo il Signore che davanti a voi vi sia l’obiettivo dell’originale progetto creativo di Dio. Lasciate poi che il mondo critichi o ne rida. Il mondo passerà con tutta la sua vanagloria e follia. Rimarrà solo inalterata la Parola di Dio ed i Suoi progetti. Chiunque s'affida ad essi allo stesso modo non solo avrà una vita significativa, ma pure ne scoprirà prospettive eterne.

[Paolo Castellina, venerdì, 26. maggio 1995. Tutte le citazioni bibliche, salvo diversamente indicato, sono tratte dalla versione "Nuova Riveduta", Società Biblica di Ginevra, 1994].

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