Vivere
alla presenza di Dio
Il Signore oggi mi ha parlato attraverso un testo biblico che mi esorta in ogni circostanza di vivere "alla presenza di Dio" e che vorrei condividere con voi. Che cosa significa "vivere alla presenza di Dio"?
Ai cristiani di Tessalonica, che con ansia attendevano il ritorno imminente di Cristo, l’apostolo Paolo parla della necessità di una condotta ispirata a santità di vita: una testimonianza vivente del carattere del Signore che attendevano. Paolo rivela ciò che sarebbero stati gli ultimi tempi, ma nel contempo indica quelle che devono essere in ogni circostanza le caratteristiche del cristiano, allora come oggi.
Ad un certo punto della sua prima lettera, l’Apostolo così dice:
"Abbiate sempre gioia; non cessate mai di pregare; in ogni cosa rendete grazie, perché questa è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi. Non spegnete lo Spirito. Non disprezzate le profezie; ma esaminate ogni cosa e ritenete il bene; astenetevi da ogni specie di male" (1 Ts. 5:16-22).
I doveri elencati in questi precetti sono così vincolanti per il credente che sono stati definiti come "le regole di procedura", gli "ordini permanenti" dell’Evangelo. Essi riguardano la motivazione interiore che dà alla condotta cristiana il suo marchio distintivo.
1. "Abbiate sempre gioia". Talora le circostanze della vita, e la frustrazione che ci danno, fanno si che il nostro volto manifesti che siamo "scocciati", oppressi, stanchi. Possiamo esserlo, ma è coerente con la fede nel Signore risorto che ci contraddistingue?
La Bibbia ci mostra come la fede cristiana non sia cupa e aspra, ma piena di gioia, così piena di gioia che il credente può essere gioioso anche nelle circostanze più avverse. Non è una gioia naturale, ma parte del frutto dello Spirito Santo (Ga. 5:22; Ro. 4:17). L’apostolo Paolo è gioioso anche attraverso le difficoltà del ministero e dentro un carcere. La gioia dei primi cristiani, anche nella persecuzione era uno dei loro segni distintivi, che stupivano il mondo pagano ed attraevano uomini e donne a Cristo. Il cristiano ha una fonte segreta di gioia, un Salvatore presente, una beata speranza. "Siate allegri nella speranza, pazienti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera" (Ro. 12:12). Vivere alla presenza di Dio `significa conoscere e vivere questa gioia di fondo.
2. "Non cessate mai di pregare". Gesù esortava a "pregare sempre e non stancarsi" (Lu. 18:1). Non si tratta evidentemente dell’atto formale della preghiera, ma dell’esigenza che la vita del credente sia permeata da una costante coscienza della presenza di Dio, da un "colloquio" silenzioso e costante con Lui. "Pregate in ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e supplica; vegliate a questo scopo con ogni perseveranza" (Ef. 6:18). Qualcuno disse: "Non è col movimento delle labbra ma nell’elevazione del cuore a Dio ciò di cui consiste la preghiera. E’ così che fra i doveri comuni della vita e la ricreazione che è possibile essere impegnati nella preghiera. Vivere alla presenza di Dio significa vivere in spirito di preghiera, in rapporto costante con Dio.
3. "In ogni cosa rendete grazie". Siate sempre riconoscenti per i benefici di Dio, e sempre esprimete il vostro grazie. Qualcuno ha detto "Ogni nuvola ha un bordo argenteo". Anche le circostanze più avverse cooperano per il bene del credente (Ro. 8:28). Non c’è situazione in cui non vi sia motivo di riconoscenza (cfr. At. 16:25). Dio è con noi qualunque cosa ci accada. E’ volontà di Dio che troviamo gioia in ogni preghiera in Cristo Gesù in ogni condizione di vita. Un tale atteggiamento è frutto della grazia e contrasta nettamente con l’ingratitudine che caratterizza il pagano (Ro. 1:21). Vivere alla presenza di Dio significa vivere in spirito di riconoscenza.
4. "Non spegnete lo Spirito". Il tempo del verbo greco qui usato, il presente imperativo, implica il cessare di fare qualcosa o non avere l’abitudine di farlo. E’ una figura ardita. Alcuni cercavano di spegnere il fuoco dello Spirito Santo, forse doni speciali dello Spirito Santo. In che modo potremmo "gettare acqua sul fuoco" dell’azione sovrana ed imprevedibile di Dio?
Certo la manifestazione dei doni dello Spirito Santo deve essere fatta "dignitosamente" (1 Ts. 4:12) e "per l’edificazione" (1 Co. 14:26). Oggi, come allora vi sono due estremi sui doni spirituali, o fredda indifferenza o eccesso selvaggio). Non è difficile estinguere il fuoco del fervore e della forza spirituale. Non resistetegli, o contrastando la Sua influenza con una vita sensuale. Lo fa chi disubbidisce alla parola di Dio, o rifiuta di seguire le esortazioni dello Spirito, oppure chi fa tacere la propria coscienza. Vivere alla presenza di Dio significa essere consapevoli della Sua presenza operante, che a volte contraddice i nostri desideri ed aspettative.
5. "Non disprezzate le profezie", lett. "Smettete di considerare come se fossero niente le profezie" o insegnamento ispirato. La parola qui è "pro-dizione" (dire davanti, proclamare), più che "pre-dizione" ("dire prima"). E’ il maggiore dei doni spirituali (1 Co. 14), il dono del discorso intelligibile e edificante che proviene da Dio. Evidentemente era sottovalutato in Tessalonica come più tardi a Corinto.
I profeti nella chiesa primitiva erano uomini particolarmente ispirati. Erano necessari perché non vi erano ancora come guida le Scritture del Nuovo testamento. La predicazione ispirata non deve essere disprezzata. La predicazione della Parola di Dio è il centro del culto, il suo piatto forte e non accessorio, che va preparata, condotta e udita con grande diligenza. Vivere alla presenza di Dio significa valorizzare ed esaltare il momento della proclamazione della Sua Parola, desiderandola, presentandole attenzione in fiduciosa ubbidienza.
6. "Esaminate ogni cosa e ritenete il bene", cioè ciò che è utile, elevato, moralmente bello, che edifica ed è in sintonia con la volontà rivelata di Dio. Ciò che i profeti dicevano doveva essere messo alla prova. Vi erano allora coloro che sapevano "discernere gli spiriti" (1 Co. 12:10). Vi erano anche regole per fare questa verifica. Vivere alla presenza di Dio significa verificare quanto ogni cosa in noi e fuori di noi sia conforme alla Sua volontà e agendo di conseguenza.
7. "Astenetevi da ogni specie di male". Evitate il male in ogni sua forma. Il male aveva un modo tutto suo di manifestarsi anche nei doni spirituali, inclusa la profezia, quando era una contraffazione della Parola di Dio. Vivere alla presenza di Dio significa perseguire solo e sempre, in ogni cosa, ciò che a Dio è gradito.
Questa è la Parola del Signore per noi oggi.
[Paolo Castellina, , PRED633. Tutte le
citazioni bibliche, salvo diversamente indicato, sono tratte dalla versione
"Nuova Riveduta", Società Biblica di Ginevra, 1994].