E’ possibile "amare" la legge?
Tesori nascosti
Una donna anziana che non si era mai sposata era morta ed aveva lasciato un testamento su cui c’era scritto: "Al mio caro ed unico nipote Stefano lascio questa Bibbia di famiglia e tutto ciò che essa contiene. Con il resto dei miei averi dovrò pagare le spese del mio funerale e i debiti che ancora ho pendenti". Non possedeva molto, quella signora, ma con i soldi che aveva si riuscirono a pagare le spese del funerale ed appunto i suoi debiti. Dopodiché erano rimasti solo pi poche centinaia di franchi, e naturalmente la Bibbia. "Proprio una grande eredità ho ricevuto!", disse l’uomo evidentemente deluso che spese quei pochi soldi per una cena con amici, "in onore della zia". "E poi," disse, che vuoi che me ne faccia di questa Bibbia!". Cos la Bibbia fin in solaio fra la polvere. Passarono gli anni. L’uomo era vissuto praticamente in povertà con un misero stipendio, ed ora non gli restava che passare gli ultimi anni di vita in una casa per anziani. Nel mettere a posto la casa andò in solaio e ritrovò la vecchia Bibbia che aveva ricevuto dalla zia. Non l’aveva mai aperta perché, diceva, tanto non gli interessava. Nel portarla via insieme ad altra roba, gli cadde a terra, si aprì e fra le sue pagine trovò parecchi biglietti da mille franchi, che la zia aveva riposto fra le pagine... Quell’uomo era vissuto miseramente, senza sapere che fra le pagine di quella Bibbia c’era un tesoro che avrebbe potuto cambiargli l’esistenza.
E’ quello che succede spesso oggi: molti non si rendono conto dei tesori che sono contenuti nella Bibbia; forse non biglietti da mille, ma tesori di sapienza, di grazia e di amore che ti possono trasformare la vita! Fra questi tesori, anche la legge di Dio, quella legge buona e giusta, per guidare la nostra esistenza su strade di ciò che veramente conta nella vita e che può fruttarci per l'eternità.
1. Testi biblici
Dio non solo ha creato l’intero cosmo, ma Egli stesso lo ha sottoposto a precise leggi che ne garantiscono l’armonioso funzionamento. Iddio ha assegnato ad ogni aspetto della realtà creata le sue proprie regole di condotta secondo le quali può esistere e trovare compimento. L’essere umano una creatura dotata di caratteristiche uniche nel suo genere, ma rimane creatura ed essa pure stata sottoposta da Dio a precise leggi di comportamento che gli garantiscono la vita e la realizzazione piena di sé stesso.
Il primo testo biblico di quest’oggi esprime i sentimenti dell’uomo consapevole di essere creatura di Dio e che intende sottomettersi con gioia e riconoscenza agli ordinamenti che Dio ha stabilito per la vita umana.
Il testo si trova nel Salmo 119 e dice cosi: "Ti ho manifestato le mie vie e mi hai risposto; insegnami i tuoi voleri. Fammi conoscere la via dei tuoi precetti e mediterò i tuoi prodigi" (Sl. 119:26,27).
Il secondo testo biblico contiene quanto ha affermato il nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. In quello che potremmo definire il Suo "discorso programmatico", cioè il "Sermone sul Monte". Egli afferma: "Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli" (Matteo 5:17-19).
Il nostro terzo testo proviene dalle lettere dell’apostolo Paolo. Esso dice: "Così la legge è santa e santo e giusto e buono è il comandamento (...) Certo, noi sappiamo che la legge è buona, se uno ne usa legittimamente; sono convinto che la legge non è fatta per il giusto, ma per gli iniqui e i ribelli, per gli empi e i peccatori, per i sacrileghi e i profanatori, per i parricidi e i matricidi, per gli assassini, i fornicatori, i pervertiti, i trafficanti di uomini, i falsi, gli spergiuri e per ogni altra cosa che è contraria alla sana dottrina, secondo il vangelo della gloria del beato Dio che mi è stato affidato." (Ro. 7:12; 1 Ti. 1:8-11).
I. Indicazioni "stradali"
Potete fare a meno dei segnali indicatori e delle cartine geografiche per muovervi in un certo territorio ed arrivare ad una certa destinazione? No, se non conoscete la strada per arrivarci. Segnali e cartine sono strumenti preziosi che solo lo sciocco trascura. La legge che Dio ha rivelato per regolare la vita umana questo segnale indicatore, questa mappa, per guidare la nostra vita sul giusto sentiero fino alla destinazione dell’eterna beatitudine in comunione con Dio.
Un giorno ero in una città ed ho chiesto ad un poliziotto, evidentemente dotato di senso umoristico: "Mi scusi: sa dov'è Piazza della Repubblica?" e lui mi ha risposto: "Si, io lo so, vuole saperlo anche lei?".
Cosi, quando non conosci la strada per arrivare ad un certo posto, chiedi informazioni, le chiedi meglio ad una persona competente, presso un "ufficio informazioni" oppure appunto, ad un poliziotto. Vai presso di lui, gli fai presente di esserti perduto e di non conoscere la strada. Gliela chiedi e cerchi di comprendere bene quel che ti dice, prestandovi attenzione, e magari prendendo degli appunti. Ringrazi, ci rifletti un poco, sorge in te la grande aspettativa di finalmente arrivare in quel luogo perché ora ne conosci la strada, e poi ti incammini fiducioso.
L’uomo che parla nel nostro primo testo biblico, il Salmo, dice: "Ti ho esposto le mie vie, e tu mi hai risposto; insegnami i tuoi statuti. Fammi comprendere la via dei Tuoi comandamenti, e io mediterò sulle tue meraviglie" (Sl. 119:26,27).
Ti ho esposto le mie vie. Quest’uomo sta parlando in preghiera a Dio. "Gli espone le sue vie", cioè riconosce di essere una creatura dipendente dal suo Creatore; riconosce che senza le indicazioni che solo Dio gli può dare, egli "perduto", disorientato, confuso. La vita un cammino verso una meta. Quanta gente nella propria vita "gira a vuoto", "ha perduto la strada", "finita in un vicolo cieco", "cascata in un burrone". Non conosce la strada che conduce ad una vita realizzata ed impostata a fini buoni e giusti. Quest’uomo "si batte il petto", riconosce di essere stato stupido a voler fare di testa sua e di aver solo perduto tempo prezioso non rivolgendosi a chi "conosce la strada". Umilmente e con vergogna cos si rivolge al suo Creatore e gli apre fiduciosamente il cuore, confessandoGli la situazione in cui si trova. Gli manifesta le sue preoccupazioni, ansie, paure, fallimenti... Gli dice "Ho riconosciuto il Tuo diritto e sovranità sulla mia vita, su ogni mio progetto ed impresa: ti chiedo perdono per non averlo fatto prima". E cos chiede a Dio la grazia della Sua guida. E poi con gioia afferma:
"Tu mi hai risposto". Si, Dio si compiace di dare grazia a chi Lo invoca e di reiterargli i suoi comandamenti, le Sue istruzioni, i Suoi precetti, quelli che Egli ha donato al Suo popolo come preziosa guida per la sua vita. Dio per non si limita a dargli una "mappa", una "cartina", ma fa molto di pi di quel che potrebbe fare un ufficio informazioni o un poliziotto: si offre di accompagnarlo nel viaggio. E’ la promessa della "voce interiore" dello Spirito Santo dato ad ogni discepolo di Cristo. Si, Dio presta attenzione a chi umilmente lo invoca. E’ un indicibile conforto per un’anima in pace con Dio pensare con quale tenerezza ogni sua richiesta venga ricevuta da un Dio di grazia.
E poi Gli chiede in preghiera: "Insegnami i tuoi statuti" o volontà rivelata. Istruiscimi bene come un maestro fa con il suo discepolo rispetto ai miei obblighi e limiti, alla Tua legge ed ordinamenti, alle Tue regole e prescrizioni. Che radicale differenza fra quest’uomo e l’uomo orgogliosamente autosufficiente, indipendente e, a dir suo, "maturo" dei nostri giorni. "...Che noia dover leggere le istruzioni per l’uso", dice l’uomo impaziente di usare il suo nuovo computer, "posso fare benissimo da solo...". E che patetica frustrazione, perdita di tempo, fallimento, che stupida presunzione! Prenditi il tempo necessario per leggere le istruzioni e per assimilarne, e poi sarai anche libero di non portarti sempre dietro il libro!
"Fammi comprendere" dice il nostro uomo. Fammi comprendere bene, pi a fondo, pi praticamente, voglio considerare con attenzione "la via dei Tuoi comandamenti". La vita complicata: non voglio andare avanti alla cieca, come capita... Fammi comprendere bene come rapportarmi agli altri, a mia moglie, ai miei figli, ai miei colleghi di lavoro, alla società, a Te stesso, Signore, secondo la Tua santa, buona e giusta volontà. Voglio onorare Te nel modo in cui mi comporto, nella mia condotta. Voglio aver successo autentico nella vita perché solo quello che Tu hai stabilito alla fin fine "vincente". Fammi comprendere la sapienza e l’estensione dei Tuoi comandamenti, come comportarmi in ogni situazione in cui mi posso venire a trovare, affinché viva in modo a Te gradito.
"E io mediterò sulle tue meraviglie" o prodigi, dice il nostro testo. Mi interesserò, approfondirò, occuperò la mia attenzione, ne far oggetto di considerazione, per parlarne poi con maggiore sicurezza. A volte si chiede un’informazione, ma talvolta non si ascolta veramente, soprattutto quando le indicazioni che ti vengono date sono lunghe e dettagliate, e magari in una lingua straniera... Ricordate quel vecchio film comico con Tot e Peppino De Filippo in cui fanno la parte di due rustici napoletani che chiedono un’informazione ad un vigile urbano di Milano pensando che a Milano si parli tedesco ed esprimendosi in una sorte di ridicolo francese?
L’uomo e la donna responsabile verso Dio e verso sé stesso, ascolta con attenzione le indicazioni di Dio, "prende appunti", riflette accuratamente confrontandovi la sua vita e si aspetta, ubbidendo ad esse, le meraviglie e le benedizioni dell’ubbidienza.
II. Non per abolire, ma per portare a compimento
Che cosa ci dice il Signore Gesù a proposito della legge di Dio? Ricordate il nostro secondo testo?
Qualcuno ritiene che Gesù sia venuto soltanto a portare "la legge dell’amore e della grazia" e che abbia voluto abolire ogni "legalismo". Qualcuno ritiene che Gesù avesse voluto dire: "In ogni situazione in cui ti trovi comportati solo con amore, tolleranza e gentilezza, e per il resto regolati come credi meglio".
Non c'è idea pi fuorviante di questa. "Regolati come credi meglio?" Ma neanche per sogno! Siamo liberi si, ma nei limiti che Dio ha chiaramente posto alla nostra vita e per l’esclusivo nostro bene! E quei limiti sono fissati dalla legge morale di Dio, a noi oggettivamente rivelata e condensata, sintetizzata, in quelli che chiamiamo "Il Decalogo".
Ascoltiamo ancora il Signore Gesù che dice: "Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli" (Matteo 5:17-19).
Gesù non venuto per "allentare" o peggio, per "smantellare" i vincoli della legge di Dio. Gesù venuto per realizzare ciò che l’antica legge cerimoniale degli ebrei prefigurava, come pure per mettere in pratica l’antica legge morale proclamata da Dio tramite Mosè. Cristo venuto per rivelare il significato pieno e profondo di ciò che la legge di Dio intendeva contenere.
Gesù dice che nemmeno la pi piccola lettera, "nemmeno una virgola" della legge rivelata superflua. Anche in uno scritto italiano, basta spostare una virgola o dimenticare un accento che il significato del discorso può essere totalmente diverso. Per gli antichi ebrei, e qui anche per il Signore Gesù, alterare il testo della Bibbia anche di un solo puntino era una colpa cos grave che si credeva che se uno lo faceva, l’intero mondo correva il rischio di essere distrutto!
Altro che "tolleranza" e "allentare" i vincoli della legge. Il maestro della legge doveva osservare scrupolosamente la volontà di Dio lui stesso e cos insegnare gli altri a fare. Guai a trasgredire volontariamente anche il pi piccolo e l’apparentemente pi trascurabile fra i comandamenti! Per il Signore Gesù questo il test della vera grandezza morale.
Certo, Gesù, e Dio in Lui, Colui che ti può perdonare anche pi di "settanta volte sette" quando sbagli. Egli per ti perdona per poterti riabilitare e metterti in grado di seguire la legge di Dio, con convinzione e forza.
Gesù perdona la donna sorpresa a tradire suo marito, ma non la scusa, né le dice: "Va' beh, la legge dell’adulterio relativa... basta che tu voglia veramente bene al tuo amante... va in pace!". No, Gesù le dice: "Va’, e non peccare più". Gesù non allenta le giuste richieste della legge di Dio, mai!
Quanta superficialità e faciloneria c'è a questo riguardo oggi. Quanta irresponsabilità c'è in chi "relativizza" la legge del Signore e cos insegna gli altri a fare! Quanta responsabilità a questo riguardo hanno gli educatori (sia genitori che insegnanti)! Tu, maestro o genitore, che hai responsabilità verso coloro ai quali insegni, sei doppiamente colpevole se non pratichi e non insegni l’intera legge di Dio per il comportamento umano.
III. Il tutto della vita
L’uomo che, come abbiamo visto, chiedeva a Dio indicazioni per la sua vita, diceva: "Ho riconosciuto il Tuo diritto e sovranità sulla mia vita, su ogni mio progetto ed impresa: ti chiedo perdono per non averlo fatto prima". E cos chiede a Dio la grazia della Sua guida.
Si, la legge di Dio una regola sicura per ogni aspetto della nostra vita, e che la legge di Dio sia oggi pi rilevante che mai chiaro dai problemi personali e sociali dei quali ci lamentiamo.
E’ chiaro dal terzo brano biblico che abbiamo letto. Ricordate che cosa diceva l’apostolo Paolo? "Così la legge è santa e santo e giusto e buono è il comandamento (...) Certo, noi sappiamo che la legge è buona, se uno ne usa legittimamente; sono convinto che la legge non è fatta per il giusto, ma per gli iniqui e i ribelli, per gli empi e i peccatori, per i sacrileghi e i profanatori, per i parricidi e i matricidi, per gli assassini, i fornicatori, i pervertiti, i trafficanti di uomini, i falsi, gli spergiuri e per ogni altra cosa che è contraria alla sana dottrina, secondo il vangelo della gloria del beato Dio che mi è stato affidato." (Ro. 7:12; 1 Ti. 1:8-11).
La legge non fatta per i "giusti", ma puoi onestamente considerarti "giusto", "a posto". Io certo no. Viviamo in un’epoca dove sempre di pi le regole di condotta vengono relativizzate, trascurate ed addirittura negate e noi stessi subiamo l’influenza di questo clima amorale, privo di legge e insubordinato a Dio.
Il nostro testo dice che la legge fatta per le persone inique e ribelli, gli empi ed i peccatori, perché noi siamo stati creati per essere in pace ed in armonia con Dio, per onorarLo e per servirLo, e la legge di Dio lo mette in rilievo. Cos non siamo e diventiamo "sacrileghi e profanatori" di ciò che sacro e esige il massimo rispetto. Per questo ne subiamo le conseguenze ad ogni livello.
La legge stata fatta per "i parricidi e i matricidi". Magari non abbiamo ucciso i nostri genitori, ma la legge di Dio ci impone di onorarli, rispettarli, ubbidire loro ed essere loro solidali. C'è ben poco rispetto per gli anziani oggi. Si può essere "assassini" anche solo insultando o disonorando qualcuno, dice la Parola di Dio.
La legge stata fatta per i fornicatori ed i pervertiti: coloro che abusano del sesso, tradiscono i propri partner, frequentano prostitute o hanno rapporti sessuali con gente dello stesso sesso. Oggi si abusa ampiamente del buon dono che Dio ci ha fatto della sessualità. Dio ha chiaramente legiferato su queste questioni, ha messo chiari limiti all’esercizio della sessualità. Doppiamente colpevoli e pervertiti sono coloro che, pretendendo di servire Dio, ammettono e giustificano ogni perversione sessuale addirittura predicando che Dio non abbia mai detto nulla su questi argomenti. Non c'è peggiore cieco di chi non vuole vedere e gli torna comodo.
La legge fatta per i "trafficanti di uomini" gli schiavi del moderno mercato del lavoro. Dio ha stabilito chiare leggi sulla protezione dei diritti umani e sulle attività economiche. Noi per preferiamo ignorarlo.
La legge fatta, dice il testo, per "i falsi e gli spergiuri": cosa oggi quanto mai rilevante sia nei rapporti interpersonali, sia ad esempio nella pubblicità. Non viviamo forse all’insegna del falso e della menzogna?
La legge fatta "per ogni altra cosa che contraria alla sana dottrina". ...e chi vuole pi oggi ascoltare "la sana dottrina" che Dio ha rivelato? E’ vecchia... superata... non proviene affatto da Dio... noi ne sappiamo meglio... e allora, si va pi volentieri a cercare altri "maestri" che "rispondano meglio alle esigenze moderne", il che si potrebbe meglio tradurre: "che giustifichino tutte le mie voglie ed i miei porci comodi...". Questo era stato anche predetto: "Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole" (2 Ti. 3:3,4).
Conclusione
La legge che Dio ha oggettivamente stabilito e rivelato per regolare pure la condotta umana dobbiamo leggerla nello spirito di Cristo, ma vale oggi quanto valeva ieri e quanto varrà domani. E’ un tesoro perché stata data per la buona armonia di tutto, creature umane comprese.
Come ci rapportiamo ad essa? La ignoreremo solo a nostro danno, ed in ogni caso sarà il metro con il quale verremo giudicati quando ci presenteremo al tribunale di Dio, che ci piaccia o meno.
Davanti ad essa siamo tutti colpevoli. Per questo siamo invitati dall’Evangelo di Cristo ad umiliarci davanti a Dio confessando le nostre colpe e proponendoci di cambiare strada. Se cos faremo, in Cristo riceveremo perdono e rigenerazione, salvezza e vita eterna.
Cristo ci salva e ci rigenera, ci perdona e ci libera dalla condanna affinché di tutto cuore, per la gloria di Dio, e per il nostro stesso bene, noi torniamo ad essere giustamente soggetti alla legge di Dio, l’unica fonte di una vita veramente realizzata e completa.
Potremo allora dire con il Salmista: "Ti ho manifestato le mie vie e mi hai risposto; insegnami i tuoi voleri. Fammi conoscere la via dei tuoi precetti e mediterò i tuoi prodigi" (Sl. 119:26,27).
(Paolo Castellina, 28 gennaio 1995. Tutte le
citazoni bibliche, salvo diversamente indicato, sono tratte dalla versione CEI,
versione somputerizzata).