Crescere nell'amore

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Una gioia crescente

Quando un grande desiderio si realizza ci si sente ripieni di una grande ed indescrivibile gioia. Il matrimonio è il compimento del desiderio di potere unire per sempre la propria vita alla persona che si ama.

Il momento del matrimonio, però, non è un punto di arrivo, ma una tappa, una tappa verso maggiori soddisfazioni. E questo è vero anche se spesso battute sciocche ed irresponsabili si prendono gioco della vita matrimoniale disprezzandola. L'amore di una giovane coppia di sposi, infatti, deve maturare e scoprire, con il tempo, sempre nuove dimensioni: il conoscersi sempre meglio e l'apprezzarsi, l'intessere legami sempre più forti, il dialogo e la crescita umana e spirituale, la gioia di avere dei figli e di accompagnarli nella loro crescita fisica, morale e spirituale, e avanti fino alle gioie che una coppia che giunge a tarda età può continuare ad avere, e di questo amore maturo sono molti a testimoniare.

Per questo i parenti e gli amici degli sposi augurano loro sempre maggiore felicità, la felicità di poter fare le gratificanti esperienze che può dare un amore che cresce e matura.

La Bibbia, che è Parola di Dio, usa spesso l'immagine del matrimonio e della famiglia per rappresentare la gioia e le responsabilità di un altro e più fondamentale rapporto al quale siamo chiamati: il rapporto della nostra anima con Dio. Il matrimonio, per quanto importante e di istituzione divina, è una realtà terrena e quindi provvisoria, transitoria. Il rapporto della nostra anima con Dio, al contrario, è una realtà celeste: inizia su questa terra e prosegue nell'eternità.

Non è bene che l'uomo sia solo, dice la Bibbia, e Dio gli provvede una donna. E' brutto essere soli: molti però non si rendono conto, se non troppo tardi, di quanto sia terribile, angoscioso, fatale, essere senza Dio su questa terra e rimanerlo per l'eternità. Senza un rapporto con Dio per la creatura umana è davvero una catastrofe: miseria ed eterna rovina perché noi siamo stati fatti proprio per stare in comunione con Dio, dal quale traiamo la nostra stessa ragion d'essere e con il quale solo la nostra umanità può perfettamente realizzarsi.

Molte sono le similitudini fra il rapporto dell'anima umana con Dio e il matrimonio. Anche questo è un rapporto fondato sull'amore e che cresce nell'amore.

Quando scopri e comprendi ciò che Dio ha fatto per te in Cristo, dando l'intera Sua vita per la tua salvezza, quando scopri la Sua bellezza ed il Suo straordinario amore per te, non puoi che innamorartene e desiderare di starGli accanto, di ascoltare la Sua Parola, di imparare da Lui, di accompagnarLo nella pratica dello stile di vita cristiano. Unisci allora la tua vita a Lui e accanto a Lui cresci, spiritualmente e moralmente, "a Sua immagine" per tutta la vita. Con Lui scopri l'amore, la pace, la giustizia, l'impegno redentore per gli altri, con Lui scopri "tutte le dimensioni" e la portata dello straordinario influsso che ha sulla nostra vita e che davvero ci fa sentire realizzati.

Mi rendo conto di suscitare in alcuni molta perplessità quando dico queste cose. Molti questo non lo comprendono, non capiscono come possa essere vero; per usare un'espressione biblica: non hanno mai gustato come il Signore sia buono.

Un desiderio ardente ed una preghiera

Ecco, oggi io vorrei semplicemente scorrere con voi le espressioni che usa l'apostolo Paolo quando, scrivendo ai cristiani di Efeso, cap. 3 dal v. 14 al 21, egli prega il Signore affinché essi crescano nella qualità del loro rapporto con il Signore. Anzi, questo è un augurio come si augura agli sposi crescente gioia nel loro rapporto.

Desideriamo il meglio per questi sposi? Si, certamente e preghiamo il Signore perché lo possano avere per tutta la vita in un crescendo di amore. Io desidero ardentemente e prego altresì che essi possano stabilire con il Signore Iddio un legame ancora più grande: forse ora non capiscono questo, ma, per loro come per noi, è di importanza vitale!

Leggeremo così questo testo su due binari: come augurio agli sposi affinché il loro amore cresca e fruttifichi abbondantemente ed anche come esortazione affinché stabiliscano pure con Dio un simile rapporto, perché solo questo potrà veramente cementare e dare sostanza alla loro vita personale e di coppia. Il testo biblico dice:

"Per questa ragione, io piego le mie ginocchia davanti al Padre del Signor nostro Gesù Cristo, dal quale prende nome ogni famiglia nei cieli e sulla terra, perché vi dia, secondo le ricchezze della sua gloria, di essere fortificati con potenza per mezzo del suo Spirito nell'uomo interiore, perché Cristo abiti nei vostri cuori per mezzo della fede, finché, radicati e fondati nell'amore, possiate comprendere con tutti i santi quale sia la larghezza, la lunghezza, la profondità e l'altezza, e conoscere l'amore di Cristo che sopravanza ogni conoscenza, affinché siate ripieni di tutta la pienezza di Dio. Ora a colui che può, secondo la potenza che opera in noi, fare smisuratamente al di là di quanto chiediamo o pensiamo. a lui sia la gloria nella chiesa in Cristo Gesù per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli. Amen" (Ef. 3:14-21).

Commento

1. La preghiera. "Per questa ragione, io piego le mie ginocchia davanti al Padre del Signor nostro Gesù Cristo" (14).

L'apostolo Paolo, dopo avere esposto le grandi benedizioni che Dio riversa sul Suo popolo secondo il Suo eterno proposito, ringrazia Dio di avere incluso i suoi lettori in questo meraviglioso piano di salvezza e prega Iddio che essi possano gradualmente scoprirne tutte le dimensioni. Anche noi oggi preghiamo Dio in favore di questi sposi. Come il frequente dialogo fra marito e moglie è assolutamente necessario, è evidenza del loro stretto rapporto e promuove la qualità del loro rapporto, la preghiera è altresì uno dei privilegi del rapporto della creatura umana con Dio. Il cristiano parla spesso con Dio tramite la preghiera. In essa trova gioia, forza e consolazione. Per lui è davvero come parlare con il proprio Padre che, al tempo stesso, è il suo migliore amico. E' stato scritto: "L'uomo non è mai così grande come quando sta in ginocchio davanti a Dio", e "Amate la preghiera... la preghiera dilata il cuore fino a renderlo capace di contenere il dono che Dio fa di sé stesso".

L'apostolo Paolo specifica poi chi sia il Padre celeste che egli prega. Egli prega Iddio Padre...

2. La paternità. "...dal quale prende nome ogni famiglia nei cieli e sulla terra" (15),

Il Signore Gesù Cristo ha insegnato a Paolo ed insegna anche a noi, che Dio vuole essere Padre per i Suoi fedeli. Iddio ha un solo Figlio, il Signore Gesù. Quando però Egli efficacemente ci chiama a far parte della Sua famiglia spirituale, Egli ci prende come Suoi figli adottivi e possiamo godere di tutti i privilegi di questa figliolanza.

Quando chiamiamo Dio nostro Padre, questa non è semplicemente un'analogia con i padri in questo mondo, perché spesso i padri in questo mondo non sono all'altezza delle responsabilità che la loro funzione esige. E' Dio stesso, però, che stabilisce il modello, il prototipo, di come sia necessario essere padre, genitore. Il rapporto che intrattiene con i Suoi figli è modello di ogni altro rapporto sociale. Egli è Padre generoso, amorevole, che istruisce pazientemente, che riprende e disciplina ammodo i Suoi figlioli, che li segue ed è pronto a dare persino la vita per loro. Paolo sembra dire: "sidero adorare riconoscente Iddio Padre, quel padre dal quale ogni paternità terrestre e celeste trae la sua origine, forza ed ispirazione".

E' bene perciò che noi preghiamo per gli sposi e per noi stessi affinché possiamo conoscere Dio come Padre e affinché, conoscendolo, possiamo essere altrettanto per i nostri figlioli e per i bambini in genere.

3. Il tesoro. "...perché vi dia, secondo le ricchezze della sua gloria, di essere fortificati con potenza per mezzo del suo Spirito nell'uomo interiore" (16).

Degli sposi novelli hanno bisogno di denaro: non certo per sprecarlo in spese futili e vane, ma per utilizzarlo per i bisogni futuri del loro nuovo nucleo famigliare. I doni sono importanti per questo. C'è però un tesoro che li supera tutti, un tesoro che viene messo a disposizione dal Padre celeste per i Suoi figli adottivi. Spesso non siamo coscienti quanto siano grandi queste ricchezze d'ordine spirituale. L'apostolo sembra dire: "Io chiedo a Dio che Egli tragga dal suo immenso tesoro di grazia doni tali che il vostro spirito ne sia grandemente rafforzato".

Noi nutriamo il nostro corpo e ce ne prendiamo cura. Oggi spesso la nostra generazione ignora persino di avere un anima la parte più alta della nostra natura, della quale bisogna prendersi altrettanta cura. Mentre il nostro corpo è provvisorio, decade ineluttabilmente e muore l'anima, la nostra identità profonda, è destinata per grazia di Dio all'eternità. E' con l'anima che siamo in grado di discernere ciò che per noi è buono e soprattutto i valori spirituali. Per questo è necessario che sia nutrita e rafforzata dall'opera dello Spirito Santo. Preghiamo il Signore che questi sposi e noi tutti, si possano prendere debita cura della loro anima tramite la comunione costante con Dio.

4. Il Cristo in noi. "perché Cristo abiti nei vostri cuori per mezzo della fede" (17),

Questa è la parte più stupefacente di questa preghiera. Paolo dice: "Io chiedo a Dio che Cristo faccia dimora permanente nel vostro cuore affinché possiate essere radicati e fondati saldamente nell'amore. Che Cristo sia perpetuamente presente in virtù, grazia e Spirito, mediante un continuo atto di fede viva verso di Lui".

L'amore è il cemento del matrimonio. L'amore, però, non è nella febbre dei sensi che si logorano e si consumano, ma nel sacrificio di tutto il proprio essere in favore dell'altro. Dove trovare però un simile amore? Qualcuno ha scritto: "L'amore chiede l'infinito e solo Dio può donarlo. Non puoi amare in modo totale senza aprire tutto il tuo cuore a tutto l'Amore di Dio". Come si fa ad aprire il nostro cuore a tutto l'amore di Dio? Aprendo il nostro cuore con fiducia ed ubbidienza al Signore Gesù Cristo, l'amore in persona fra di noi. Quando Cristo dimora nel nostro cuore per fede, allora si che impariamo ad amare come si conviene! Un cristiano del passato diceva: "Essere amato da Dio, essere unito a Dio... Vivere in presenza di Dio, vivere per Dio: oh, bella vita... e bella morte... Tutto sotto lo sguardo di Dio... oh, quanto è bello".

Noi preghiamo affinché questi sposi e noi stessi possano aprirsi a Cristo che promette di venire a dimorare nel nostro cuore! Se accadrà così, allora, continua il nostro testo...

5. Le dimensioni dell'amore. "Affinché, radicati e fondati nell'amore, possiate comprendere con tutti i santi quale sia la larghezza, la lunghezza, la profondità e l'altezza" (18),

Abbiamo noi già gustato tutte le dimensioni dell'amore? No, se non abbiamo mai fatto l'esperienza di ciò che Dio intende per amore e fino a che punto Egli l'abbia manifestato. Fino a che punto saremmo noi disposti ad amare i nostri cari, e ad amare gli altri in genere? Dice così l'apostolo: "Io gli chiedo che voi possiate avere il potere di cogliere, essere così forti da cogliere, insieme a tutto il popolo fedele di Dio, la piena efficacia di tanto amore, in tutte le sue dimensioni".

E' stato scritto: "La misura del vero amore è la mancanza di ogni misura... La misura del vero amore è la mancanza di ogni misura". In che cosa Dio mostra la grandezza del Suo amore per noi in Cristo? Non tanto che Egli abbia dato l'intera sua vita per la salvezza temporale ed eterna delle povere ed infelici vittime di questo mondo, ma soprattutto che egli abbia dato l'intera Sua vita per la salvezza temporale ed eterna di persone come noi, piene di peccato, di odio per Dio, negligenti verso la Sua santa volontà, ribelli, testarde e ripugnanti per la santità di Dio. Se comprendessimo chi siamo noi agli occhi di Dio e cosa ciononostante Egli abbia compiuto per la nostra salvezza, sprofonderemmo per la vergogna e cadremo in ginocchio a chiederGli perdono. Che questo possa accadere anche per noi tutti qui oggi. Si, davvero, come dice il prossimo versetto:

6. La pienezza. "e conoscere l'amore di Cristo che sopravanza ogni conoscenza, affinché siate ripieni di tutta la pienezza di Dio" (19).

"Si," dice l'apostolo, "che voi possiate giungere a fare esperienza diretta in questa vita di tutta la portata dell'amore di Cristo, che sorpassa ogni immaginazione, che sorpassa la capacità di comprendere di chi non ne ha fatta esperienza". Ma c'è di più: "Desidero che voi possiate godere di una tale ricca porzione della presenza divina, tanto da diventare un corpo interamente ripieno e inondato con Dio stesso. Che voi perveniate al colmo di conoscenza, di felicità e di gloria, sazi della visione del Suo volto". Queste espressioni sono stupefacenti: non c'è augurio e benedizione più grande che si possa fare a qualcuno! Eppure questa non è una pia intenzione, è la realtà che ci offre, in promessa, la stessa Parola di Dio. Che questo possa essere vero per ciascuno di noi. Paolo ribadisce questo concetto nella sua conclusione:

Conclusione

7. Possibilità illimitate. "Ora a colui che può, secondo la potenza che opera in noi, fare smisuratamente al di là di quanto chiediamo o pensiamo" (20),

C'è una potenza all'opera nella vita di quelle persone che Dio ha strappato dalla vanità e dalla miseria di questo mondo per portarle a far parte della Sua famiglia spirituale. Se questa potenza è riuscita a spezzare la nostra testardaggine ed il nostro cuore indurito -e ce ne vuole tanta- questa stessa può fare molto al di là di quanto noi immaginiamo ed oseremmo chiedere. Dice l'Apostolo: "Ora a Colui che, in conseguenza degli atti del Suo potere all'opera in noi è capace di portare avanti i Suoi propositi e di fare in sovrabbondanza ben al di là di ciò che pure oseremo chiedere, infinitamente oltre le nostre più alte preghiere, pensieri, speranze o sogni....".

Si, se soltanto molti che sono ciechi di fronte a queste realtà potessero aprire gli occhi e utilizzare queste infinite risorse messeci a disposizione per grazia in Cristo, non rideremmo più, nella nostra follia, di queste realtà spirituali, ma ce ne serviremmo riconoscenti. Che questo possa avvenire in noi tutti!

8. La gloria. "a lui sia la gloria nella chiesa in Cristo Gesù per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli. Amen" (21).

Perché tutto questo avviene? Perché ce lo meritiamo? No di certo, ma per lo stesso motivo per cui dobbiamo fare ogni cosa: per la gloria di Dio e del Suo Cristo. Questa è la stessa motivazione dell'intera nostra vita secondo i suoi piani originali: dare gloria a Dio.

Un cristiano molto impegnato in opere sociali scrisse: "Io tengo questa base in tutte le mie imprese: cerco prima bene che quella tale opera ridondi a maggior gloria di Dio ed a vantaggio delle anime; se è così vado avanti sicuro che il Signore non lascia mancare la sua assistenza".

Ecco, questo è il testo biblico che ho scelto come messaggio per voi in occasione del vostro matrimonio. Questa stessa preghiera che qui esprime l'apostolo Paolo per noi, è mio profondo e sentito desiderio che valga anche per voi affinché siate persuasi che non c'è nulla di meglio e di più grande che possiate ottenere nella vita, se non l'immenso amore che Dio vi manifesta in Cristo. Solo questo sarà non solo il cemento della vostra unione, ma la garanzia della vostra eternità. Che il Signore vi accordi il ravvedimento, la fede, e l'ubbidienza al Signore e Salvatore Gesù Cristo: questo è il tutto della vita umana.

(Paolo Castellina, 1998 02 11. Tutte le citazioni bibliche, salvo diversamente indicato, sono tratte dalla versione "Nuova Diodati", edizioni La Buona Novella, Brindisi, 1991).

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