Il segreto di una preghiera esaudita

---

(1) E avvenne che egli si trovava in un certo luogo a pregare e, come ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: *Signore, insegnaci a pregare, come Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli+. (2) Ed egli disse loro: *Quando pregate, dite: Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà sulla terra, come nel cielo. (3) Dacci di giorno in giorno il nostro pane necessario. (4) E perdona i nostri peccati, perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore; e non esporci alla tentazione, ma liberaci dal maligno+. (5) Poi disse loro: *Chi è fra voi colui che ha un amico, che va da lui a mezzanotte dicendogli: -Amico, prestami tre pani, (6) perché un mio amico in viaggio è arrivato da me, e io non ho cosa mettergli davanti-; (7) e quello di dentro, rispondendo, gli dice: -Non darmi fastidio, la porta è già chiusa e i miei bambini sono a letto con me; non posso alzarmi per darteli-? (8) Io vi dico che anche se non si alzasse a daglieli perché gli è amico, nondimeno per la sua insistenza si alzerà e gli darà tutti i pani di cui ha bisogno. (9) Perciò vi dico: Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto. (10) Poiché chiunque chiede riceve, chi cerca trova, e sarà aperto a chi bussa. (11) E chi è quel padre che, se il figlio gli chiede del pane, gli dà una pietra? O se gli chiede un pesce gli dà al posto del pesce una serpe? (12) O se gli chiede un uovo, gli dà uno scorpione? (13) Se voi dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il vostro Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo domandano+ (Lu. 11:1-13).

Un uomo di preghiera. I vangeli ci dipingono il Signore e Salvatore Gesù Cristo come un uomo di azione, ma anche e soprattutto come un uomo di preghiera. Anzi, possiamo dire come fosse proprio la preghiera, perseverante ed intensa, ad essere la fonte, la forza e la motivazione stessa delle Sue instancabili opere.

Se fossimo stati fra i Suoi primi discepoli, Lo avremmo visto alzarsi tutti i giorni al mattino, prima dell=alba, a pregare, a chiedere a Suo Padre nel cielo la forza per ogni atto di guarigione e la sapienza per ogni predicazione. Lo avremmo visto a rendere grazie per ogni cosa, a chiedere forza ed ispirazione nei momenti di scelta e di difficoltà. Lo avremmo visto chiudere le Sue giornate, benché stanco, sempre con la preghiera.

Per il Salvatore la preghiera era un elemento integrante della Sua vita perché Egli la viveva in rapporto costante con Dio Padre.

Ci piacerebbe essere così. Come noi oggi, anche i Suoi discepoli di allora guardavano alla vita di preghiera di Gesù con un misto di stupefazione e di invidia, tanto che un giorno, al termine di un Suo periodo di preghiera, avevano preso coraggio e Gli avevano domandato: *Signore, insegnaci a pregare, come Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli+ (1b), si Ainsegnaci il segreto della preghiera@.

Per la mediazione del Salvatore Gesù Cristo i discepoli avevano instaurato un nuovo rapporto con Dio ed ora Gli chiedono: Ainsegnaci a mantenere con Dio un rapporto costante e produttivo come il tuo@. Questo è il desiderio di ogni discepolo di Gesù in ogni tempo, discepolo riconciliato con Dio per Suo mezzo, ed è pure il nostro desiderio. Ed ecco che Gesù prende il tempo necessario per insegnare loro a pregare come si conviene.

La risposta di Gesù. Nella risposta che Egli dà -e che abbiamo or ora letto- c=è un=evidente progressione. Dapprima fornisce ai suoi discepoli, in forma schematica, ciò che dovrebbe essere una preghiera completa -il APadre nostro@-, poi Gesù sembra leggere nella loro mente altre domande: AOra che ci hai mostrato come pregare, Dio ci risponderà poi veramente? La preghiera è intesa solo a fare del bene a chi la esprime? Forse che essa termina con il beneficio che comporta per noi, oppure essa influisce sul cuore stesso di Dio?@.

Il Signore risponde a queste domande con grande chiarezza. Dapprima Egli racconta una parabola -quella dell=amico importuno- che ci mostra che, come l=insistenza indubbiamente influisce sul comportamento di un uomo, così pure l=insistenza ci assicurerà risposta da parte di Dio; che Egli si compiacerà di darci ciò di cui abbiamo bisogno, soltanto se con perseveranza torneremo sempre di nuovo alla Sua presenza per chiederglielo. Veniamo poi assicurati che il chiedere sarà accompagnato sempre dal ricevere, il cercare dal trovare, e il bussare da una porta che sempre si apre. Si, dice Gesù, se chiediamo a Dio cose buone, Egli certamente ce le accorderà.

Una conclusione sorprendente. Gesù però conclude la Sua risposta in modo sorprendente. Ci saremmo aspettati che logicamente Gesù terminasse dicendo: ASe voi dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il vostro Padre celeste donerà quanto desiderano a coloro che glielo domandano@. Invece Gesù risponde: *Se voi dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il vostro Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo domandano+. Lo Spirito Santo? Che cosa c=entra? ...non era affatto ciò a cui stavamo pensando quando pensavamo a Acose@ da chiedere in preghiera!

Nel brano parallelo di Matteo è riportato: *Se dunque voi, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre vostro, che è nei cieli, darà cose buone a coloro che gliele domandano+ (Mt. 7:11). L=evangelista Luca specifica che le Acose buone@ che noi dobbiamo chiedere, anzi, la Acosa@ più importante che noi dobbiamo chiedere -e che non ci verrà mai rifiutata- è lo Spirito Santo!

La cosa migliore. Noi desideriamo questo e quest=altro, e lo facciamo oggetto di preghiera ma a chi verrebbe in mente di chiedere ...lo Spirito Santo? Pensate però al caso in cui un bambino dica a suo padre: APapà, ho fame, dammi una tavoletta di cioccolata!@. Un padre responsabile gli dirà: ASe hai fame ti darò pane e formaggio, ti farà molto meglio!@. Si, un padre sa che cosa sia meglio per un figlio, e ci sono casi in cui un padre non acconsente nemmeno alla richiesta del figlio, non perché quel padre sia cattivo, ma perché sa che in quel momento è meglio rispondere così!

Allo stesso modo Dio: Egli sa quando è il momento migliore per rispondere ad una preghiera, se e come rispondervi. Egli potrebbe dirci: ANo, è meglio di no@, oppure: ANon subito, è meglio fra un po=@, oppure potrebbe darci una cosa diversa da quella che abbiamo chiesto, perché è meglio così. Potremmo sulle prima rimanerne perplessi, e forse anche delusi, ma più tardi sapremo che era meglio così. Iddio è un Padre buono, ma è anche un padre giusto e saggio.

Il dono della Sua Persona. L=aspetto più importante della risposta di Gesù è però ancora un=altro e, se ci pensiamo bene, si tratta nel contempo della promessa più stupefacente che ci possa essere. Infatti noi di solito facciamo richiesta di Acose@ o di Asituazioni@, mentre qui è il Donatore stesso, Iddio lo Spirito Santo, che vuole donare Sé stesso a noi, e questo non ce lo negherà mai. E= come se, per assurdo, chiedeste a qualcuno la sua fotografia per tenerla con voi, e ci venisse risposto: ATi darò di meglio... darò tutto me stesso a te!@.

Si tratta di un principio quanto mai salutare, perché molti vorrebbero si ricevere questo o quest=altro da Dio, ma la Sua presenza in noi... beh, questo proprio non lo vorrebbero, sarebbe piuttosto ...scomodo, imbarazzante per loro! E= anche un buon test, questo, per verificare la bontà di una preghiera. Tu chiedi, che ne so... una casa tutta per te da abitare: saresti disposta a scambiarla per la speciale presenza di Dio nel tuo cuore? Se si, allora è una buona preghiera, che probabilmente ti verrà concessa, insieme al meraviglioso dono dello Spirito Santo.

La preghiera di Salomone. Ricordate la prima preghiera del re Salomone, appena asceso al trono di Israele? A Gabaon Iddio gli era apparso e gli aveva detto: *Chiedi ciò che vuoi che io ti dia+ (1 Re 3:5). Al che Salomone, in preghiera, aveva chiesto: *Ora, o Eterno, mio Dio, tu hai fatto regnare il tuo servo al posto di Davide mio padre, ma io non sono che un fanciullo e non so come comportarmi. Inoltre il tuo servo è in mezzo al popolo che tu hai scelto, un popolo numeroso, troppo grande per essere contato e calcolato. Concedi dunque al tuo servo un cuore intelligente, perché possa amministrare la giustizia per il tuo popolo e discernere il bene dal male. Chi infatti potrebbe amministrare la giustizia per questo tuo popolo così numeroso?+. Piacque al Signore che Salomone avesse fatto questa richiesta. Dio allora gli disse: *Poiché hai domandato questo e non hai chiesto per te né lunga vita, né ricchezze, né la morte dei tuoi nemici, ma hai chiesto intelligenza per comprendere ciò che è giusto, ecco, io faccio come tu hai chiesto: ti do un cuore saggio

ed intelligente, cosicché non c'è stato nessuno come te prima di te e non sorgerà nessuno come te dopo di te. Ti do pure ciò che non hai domandato: ricchezze e gloria, cosicché fra i re non vi sarà nessuno come te, per tutti i giorni della tua vita. Se poi cammini nelle mie vie osservando i miei statuti e i miei comandamenti, come fece Davide tuo padre, io prolungherò i tuoi giorni+ (1 Re 3:7-14).

Salomone aveva chiesto sapienza, e la sapienza è uno dei doni dello Spirito Santo, il quale avrebbe dimorato presso Salomone.

Doni inseparabili dal Donatore. Spesso noi veniamo incoraggiati a chiedere al Signore in preghiera ciò di cui abbiamo bisogno, ed è giusto, perché, come dice la Scrittura: *ogni buona donazione e ogni dono perfetto vengono dall'alto e discendono dal Padre dei lumi, presso il quale non vi è mutamento, né ombra di rivolgimento+ (Gm. 1:17). Chiediamo guarigione, il successo di qualche nostra impresa, il denaro che ci è necessario, pace, serenità, protezione, per noi stessi o per qualcun altro e ...non otteniamo nulla. Perché? Spesso succede perché separiamo questi doni dal Donatore: non possiamo ottenere i primi senza desiderare che noi stessi e gli altri siamo prima riconciliati con Dio, in armonia di fede e di ubbidienza con la Sua volontà. Chiediamo questo e quest=altro, ma siamo noi veramente in pace con Dio e in armonia con la Sua volontà? Siamo quelle persone che Egli gradisce perché lo Spirito Santo è venuto in noi a trasformare la nostra vita per renderla conforme a Dio? Dio dimora davvero nel nostro cuore? Se Egli dimora in noi, allora non temiamo: in Lui avremo tutto ciò che ci occorre.

Prima in noi pulizia. Sappiamo di non essere veramente in pace con Dio? Allora è inutile che Lo preghiamo per questo o per quest=altro: la nostra prima preghiera dovrà essere: Vieni, Spirito Santo, e trasforma la mia vita, rendila come Tu vuoi... come pregava Davide: *Abbi pietà di me, o Dio, secondo la tua benignità; per la tua grande compassione cancella i miei misfatti. Lavami completamente dalla mia iniquità e purificami dal mio peccato. Poiché riconosco i miei misfatti, e il mio peccato mi sta sempre davanti. Ho peccato contro di te, contro te solo, e ho fatto ciò che è male agli occhi tuoi... a te piace la verità che risiede nell'intimo, e mi insegni la sapienza nel segreto del cuore. Purificami... e sarò mondo; lavami e sarò più bianco della neve. Fammi sentire gioia ed allegrezza... Nascondi la tua faccia dai miei peccati e cancella tutte le mie iniquità. Oh Dio, crea in me un cuore puro e rinnova dentro di me uno spirito saldo. Non rigettarmi dalla tua presenza e non togliermi il tuo santo Spirito. Rendimi la gioia della tua salvezza e sostienimi con uno spirito volenteroso. Allora insegnerò le tue vie ai trasgressori, e i peccatori si convertiranno a te+ (Sl. 51:1-13). Davide non avrebbe avuto speranza di vedersi esaudite le sue preghiere se prima non fosse veramente stato Aa posto@ con Dio. Per questo per primo invoca lo Spirito di Dio per purificarlo.

Dio è Persona da rispettare. Allo stesso modo chiedere a Dio Aqualche grazia@ in favore di un=altra persona che ci è cara, significa prima invocare lo Spirito Santo affinché venga a dimorare in quella persona con il Suo potere rigenerante attraverso una reale conversione a Gesù Cristo, e solo allora sarà vicina a quel Apozzo@ al quale potrà liberamente attingere.

Non potrebbe essere diversamente. Dio non è una macchinetta distributrice di grazie... Lo Spirito Santo è una Persona, la Persona stessa di Dio. Perché mai Dio dovrebbe benedire chi Lo addolora, chi Gli è ostile, indifferente, indisposto verso di Lui? Per questo Gesù ci esorta per prima cosa a pregare, perché sia operante in noi e negli altri: lo Spirito di ravvedimento e di sottomissione a Dio; lo Spirito di forza, per poter vivere una vita vittoriosa; lo Spirito di consolazione, per poter godere di pace e di serenità; lo Spirito di purezza, per essere liberi da tutto ciò che sporca e rovina la nostra vita; lo Spirito di sapienza, per saperci destreggiare nel labirinto della vita; lo Spirito di fecondità, perché soltanto in comunione con Dio, soltanto uniti a Cristo, soltanto con la linfa dello Spirito Santo, noi potremmo produrre buoni frutti.

Tre esempi. Immaginate qualunque preghiera voi vogliate, oppure pensate a quelle preghiere che da tempo sono nel vostro cuore e che sembrano non ottenere risposta. Ognuna di esse è in rapporto diretto con il fatto che noi o quella persona sia effettivamente in comunione con Dio e della qualità di questa stessa comunione.

Non potrà vincere quella depressione quella persona che tanto vi preoccupa se prima non è veramente convertita a Dio. Allora pregherò prima affinché lo Spirito Santo la converta: solo allora potrà incamminarsi verso la guarigione perché virtù risanatrici sono proprie dello Spirito Santo quando Egli rigenera la personalità umana. Lo Spirito Santo, però, si avvale anche di me: sono io abbastanza in comunione con Dio tanto che quella persona veda in me quella parola e quell=esempio atto a stimolarla ad incamminarsi su quella strada?

Posso e devo pregare per il benessere dei miei figli, ma essi non potranno ottenere il meglio per loro stessi fintanto che non siano in cosciente comunione con Dio, fintanto che essi non vedano la loro vita in costante rapporto con Dio. Per questo pregherò prima per la loro conversione e farò in modo che essi vedano operanti in me i segni di questa conversione. Pregare per la loro conversione significa pregare affinché lo Spirito Santo operi su di loro.

Posso e devo pregare per la rivitalizzazione della mia comunità cristiana -dove vige il tradizionalismo, il formalismo e lo spirito di questo mondo. Questo però significa invocare una rinnovata opera dello Spirito Santo su di essa che produca ravvedimento e risveglio come pure che io persegua una maggiore qualità nella mia vita spirituale, un maggiore e perseverante impegno nella pratica della preghiera e della meditazione della Parola di Dio.

Preghiere vane. Le preghiere sono parole al vento, se non si intendono nella prospettiva dello Spirito Santo. Io debbo cercare e desiderare prima la presenza di Dio, debbo desiderare di essere in comunione con Lui, in armonia con la Sua volontà, devo conoscerLo, amarLo, cercare di compiacerLo in modo sincero e disinteressato, devo avere verso di Lui spirito di sottomissione e di fiducia, solo allora tutto il resto mi sarà dato come gradito corollario. Se manca questo, allora vale anche per me quella parola che Dio ha pronunciato attraverso il profeta Isaia: *Quando stendete le vostre mani, io nascondo i miei occhi da voi; anche se moltiplicate le preghiere io non ascolto; le vostre mani sono piene di sangue. Lavatevi, purificatevi, togliete dalla mia presenza la malvagità delle vostre azioni, cessate di fare il male. Imparate a fare il bene, cercate la giustizia, soccorrete l'oppresso, rendete giustizia all'orfano, difendete la causa della vedova. Venite quindi, e discutiamo assieme, dice l'Eterno, anche se i vostri peccati fossero come lo scarlatto, diventeranno bianchi come la neve; anche se fossero rossi come la porpora, diventeranno come lana. Se siete disposti ad ubbidire, mangerete le cose migliori del paese+ (Is. 1:15-19).

Insegnaci a pregare. Vedete allora quanto è opportuno imparare a pregare! Pregare è ben altro che ripetere a filastrocca qualche Apreghiera@ come se fosse una formuletta magica atta a commuovere (chissà poi perché...) qualche dio non meglio precisato, e certamente sordo o troppo occupato per darci risposta... Preghiera è coltivare costantemente la nostra comunione con l=Iddio che ci ha creato per Sé stesso, è essere in sintonia con Dio lo Spirito Santo, la cui presenza ed opera viene da noi invocata con sottomissione e fiducia. Proprio come il Signore e Salvatore nostro Gesù Cristo, costantemente in comunione con Dio Padre e guidato sempre dallo Spirito Santo. Nemmeno le cose apparentemente più impossibili sono insuperabili -se è la volontà di Dio- se uno è in comunione con l=Onnipotente. Gesù disse un giorno mentre sembrava esitare difronte alla risurrezione di uno che già era morto da tre giorni: *Padre, ti ringrazio che mi hai esaudito. Io sapevo bene che tu mi esaudisci sempre, ma ho detto ciò a motivo della folla che sta attorno, affinché credano che tu mi hai mandato+ (Gv. 11:42).

La consapevole e costante comunione con Dio è il segreto di una preghiera esaudita; per questo Gesù disse: *Se voi dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il vostro Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo domandano+.

(Paolo Castellina, Borgonovo, sabato 7 agosto 1993, Tutte le citazioni bibliche, salvo diversamente indicato, sono tratte dalla Versione Nuova Riveduta, ed. 1991, La Buona Novella, Brindisi).

---

index.html