Parlare dell=inferno è una dimostrazione d=amore!
Verità sgradite
Avete mai notato come sia
tendenza comune fra i bambini piccoli mettersi le mani sulle orecchie quando
non vogliono ascoltare rimproveri da parte dei loro genitori? I bambini,
crescendo, acquisiscono poi un=abitudine molto sviluppata negli
adulti: anche se non si mettono più letteralmente le mani sulle orecchie,
quando odono qualcosa che pure è vero, ma è spiacevole, sgradito, si chiudono
in sé stessi e Anon ascoltano più@. Altri dicono chiaramente *io,
queste cose, non le voglio nemmeno sentire+! È un dato di fatto, come dice il
detto popolare, che Ala verità fa male@, Ala verità offende@. Ci sono certe cose -pure vere- che la gente non
vorrebbe ascoltare perché Anon fanno piacere@ (e la nostra naturale tendenza è cercare solo quello che
può farci o darci piacere), o perché le metterebbe in crisi (e la gente vuole
starsene in pace), o perché darebbe loro troppo da pensare (e la gente in
genere cerca solo distrazione da pensieri Aansiogeni@), o perché impegnerebbe troppo (e la gente in genere ama
il disimpegno).
La verità che la Bibbia
rivela -per le ragioni che abbiamo addotto- è spesso scomoda, sgradita, e al
predicatore cristiano che pure ha il preciso dovere di comunicare la verità
rivelata tutt=intera, *sia che ascoltino o rifiutino di
ascoltare+, spesso viene consigliato: *Se vuoi avere successo, devi dire alla gente solo quello
che ha piacere di udire+.
Questo stesso principio ha
indotto persino molti cosiddetti teologi a confezionare la verità cristiana in
modo Apiù gradito@ alla gente, oppure ad operare una vera e propria
revisione del messaggio biblico Acosì da rendersi in qualche modo
accettabile alla cultura dell=uomo moderno@. Abbiamo così due reazioni diverse difronte alla verità
spesso scomoda della Bibbia: o rifiutarsi di ascoltare e fuggire oppure
adottare le interpretazioni più comode di teologi compiacenti. La cosa era già
stata profetizzata dalla Bibbia stessa, quando afferma: *Verrà il tempo, infatti, in cui non
sopporteranno la sana dottrina ma, per prurito di udire, si accumuleranno
maestri secondo le loro proprie voglie e distoglieranno le orecchie dalla
verità per rivolgersi alle favole+.
Ed ecco così che oggi, anche
negli ambienti più eruditi, diventa un gioco di moda Asmontare@ le dottrine tradizionali di base
della fede cristiana, e mettere in ridicolo quanti si ostinano a credervi ed a
parlarne. Ma poco importa, questo non ci impedirà di farlo!
Un argomento quanto mai
salutare
Uno degli argomenti meno
graditi oggi è credere e parlare dell=esistenza dell=inferno come eterno luogo di tormenti in cui finiranno,
per giusto decreto di Dio, tutti gli increduli, gli empi e gli impenitenti.
Parlarne però, non solo è onesto, ma anche uno straordinario atto d=amore e di compassione perché vuol dire dare la
possibilità alla gente di non finirci dentro! Guai a prendere queste cose alla
leggera!
Alcuni credono che parlare
dell=inferno non sia veramente predicare l=Evangelo, altri che non si abbia alcuna base o diritto di
parlarne. Ai primi dirò che la Bibbia parla chiaramente dell=inferno come di verità e parola di Dio, ai secondi vorrei
far loro notare chi nella Bibbia ne parla di più.
Considereremo perciò quest=oggi tre cose: (1) Chi è che nella Bibbia parla
maggiormente di inferno; (2) perché queste persone parlano così chiaramente
dell=inferno; (3) a chi è rivolto questo
discorso.
Chi nella Bibbia parla
dell=inferno?
Chi nella Bibbia parla dell=inferno? Prima di tutti ne parla il grande re Davide.
Era un uomo particolarmente amato da Dio, ciononostante egli parla dell=inferno. Aveva scritto salmi dolcissimi, amava Dio e gli
uomini, ciononostante diceva che le angosce dell=inferno
lo avevano avvolto e che Dio stesso aveva salvato la sua anima dall=inferno, e noi sappiamo bene quanto egli -ad un certo
punto della sua vita, avesse offeso l=Eterno! Inoltre egli ci parla del
destino degli empi che non accettano Cristo: *Gli
empi scenderanno nello Sceol; si, tutte le nazioni che dimenticano Dio+; *Egli farà piovere sugli empi lacci,
fuoco, zolfo e vento infuocato; questa sarà la porzione del loro calice+. *Li sorprenda la morte, scendano vivi
nello Sceol+. Ora, per quanto uno non ritenga
appropriato parlare dell=inferno, Davide non lo considerava
sbagliato, perché ne parlava liberamente nelle sue poesie e canzoni.
Vorrei poi menzionare l=apostolo Paolo. Era pieno di amore per Cristo ed
aveva un grande amore per i peccatori i quali non cessava mai di esortare al
ravvedimento. Certamente l=amore con il quale Dio ama Cristo era
in Paolo. Aveva dimostrato di amare i suoi nemici, voleva che anch=essi potessero avere lo stesso amore, la stessa gioia, la
stessa pace, la stessa speranza di gloria di cui egli era stato fatto oggetto
per grazia da Dio. Paolo non menziona mai la parola Ainferno@, quasi che per lui fosse parola
troppo terribile da pronunciare, ciononostante, ascoltate ciò che dice: *E che dire se Dio, volendo mostrare la
sua ira e far conoscere la sua potenza, ha sopportato con molta pazienza i vasi
d'ira preparati per la perdizione?+; *poiché
molti, dei quali vi ho spesse volte parlato, e anche al presente ve lo dico
piangendo, camminano da nemici della croce di Cristo, la cui fine è la
perdizione+; *Quando
infatti diranno: "Pace e sicurezza", allora una subitanea rovina
cadrà loro addosso, come le doglie di parto alla donna incinta e non
scamperanno affatto+; *a
voi che siete afflitti, riposo con noi, quando il Signore Gesù Cristo apparirà
dal cielo con gli angeli della sua potenza, in un fuoco fiammeggiante, per far
vendetta di coloro che non conoscono Dio, e di coloro che non ubbidiscono
all'Evangelo del Signor nostro Gesù Cristo. Questi saranno puniti con la
distruzione eterna, lontani dalla faccia del Signore, e dalla gloria della sua
potenza+.
Non dimostra forse tutto
questo che coloro che più di tutti hanno amore nel cuore parlano dell=inferno, e per un motivo preciso!?
L=altra persona che parla di inferno é Giovanni, il
discepolo che Gesù particolarmente amava. Il suo carattere stesso era amore, e
lo notate dal tono affettuoso che usa nelle sue epistole. Si rivolge ai suoi
lettori come Afiglioletti miei@, Acarissimi@. Ciononostante egli parla di inferno, lo chiama per
sette volte Ail pozzo dell=abisso@, il pozzo in cui i peccatori affonderanno per l=eternità. Lo chiama: *il
gran tino dell=ira di Dio+. E= stato chiamato >inferno=, ma è Giovanni stesso, il discepolo
dell=amore, che lo chiama: *il lago di fuoco+.
Un=altra persona che vorrei menzionare, e che parlava spesso
di inferno, è il Signore Gesù stesso. Sebbene Gesù venisse da Dio, e che
ADio è amore@, sebbene parlasse di Sé come di Colui che era venuto per
strappare al fuoco il tizzone ardente, anche Lui parlava dell=inferno. Sebbene non vi fosse stata persona più amabile
di Gesù, sebbene sapesse trovare per ognuno la parola più dolce ed appropriata,
la parola che consolava ed aiutava, Egli dice: *io vi dico: Chiunque si adira contro
suo fratello senza motivo, sarà sottoposto al giudizio; e chi gli avrà detto:
"Stolto", sarà sottoposto al fuoco della Geenna+. Io penso però che le parole più terribili che mai
uscirono dalla Sua bocca sono: *Serpenti, razza di vipere! Come
sfuggirete al giudizio della Geenna?+
e *Andate via da me, maledetti, nel fuoco
eterno che è stato preparato per il diavoli e per i suoi angeli+. Gesù ne parla anche nelle Sue parabole: *Così avverrà alla fine del mondo; gli
angeli verranno, e separeranno i malvagi dai giusti; e li getteranno nella
fornace di fuoco. Lì sarà pianto e stridore di denti+. In questo testo Egli ripete queste parole ben tre
volte, e potrebbero essere più chiare di queste le parole in Marco: *chi non ha creduto, sarà condannato+.
Perché parlano dell=inferno?
Chiediamoci così a questo
punto perché queste persone parlino dell=inferno.
1. Perché è tutto vero.
Cristo è *il Testimone fedele e verace+. Una volta aveva affermato: *Se non fosse così, io ve lo avrei
detto+. Gesù aveva detto a Pilato: *chiunque è per la verità, ascolta la
mia voce+. Egli stesso è *la verità+. *è impossibile che Dio abbia mentito+. Quando Gesù venne sulla terra, Lui era venuto con
amore, era venuto per parlare ai peccatori della realtà dell=inferno affinché ne potessero essere strappati. Egli è il
Salvatore: avrebbe dovuto tacere su questo argomento? Colui che aveva veduto l=inferno, non avrebbe dovuto parlarne? Era un testimone
fedele, come Davide, Paolo, Giovanni. Paolo diceva che nella sua predicazione
egli non aveva taciuto su nulla che non fosse per la loro salvezza, ed aveva
parlato anche dell=inferno. Così deve fare ogni fedele
predicatore dell=Evangelo. Supponete che io non ve ne
parlassi mai, lo renderebbe questo più tollerabile? Ma è vero, è tutto vero, e
non possiamo fare a meno di menzionarlo!
2. Una seconda ragione per cui essi
parlavano così apertamente dell=inferno è perché essi erano pieni d=amore per i peccatori, ed avrebbero fatto di tutto pur di
evitare loro questo destino. I nostri amici migliori non ci adulano e non ci
dicono solo quello che ci fa piacere! Il cuore di Gesù, lo sapete, era ricolmo
di amore. Per amore Egli non aveva neppure un posto dove riposare, per amore Egli
era venuto per morire, per amore, e con lacrime, aveva detto: *Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i
profeti e lapidi coloro che ti sono mandati! Quante volte ho voluto raccogliere
i tuoi figli come la gallina raccoglie i suoi pulcini sotto le ali, e voi non
avete voluto!+. Lui stesso aveva detto: *Come
sfuggirete al giudizio della Geenna?+.
Lo stesso era per Paolo: *Conoscendo dunque il timore del
Signore, persuadiamo gli uomini+. Paolo diceva di piangere per i
peccatori, ciechi di fronte alla loro sorte: *Poiché
molti, dei quali vi ho spesse volte parlato, e anche al presente ve lo dico
piangendo, camminano da nemici della croce di Cristo, la cui fine è la
perdizione+. Possiamo immaginare le sue stesse
lacrime cadere mentre scriveva sulla sua pergamena. Se i predicatori avessero
più amore per le anime, parlerebbero molto di più dell=inferno! Non amate coloro che non ammoniscono mai. Chi
ama riprende!
3. Una terza ragione per cui hanno
parlato così apertamente dell=inferno è perché non volevano
essere considerati colpevoli per non aver debitamente avvertito la gente! Lasciando
la comunità di Efeso, Paolo disse di aver detto loro tutto quanto poteva
giovare alla loro salvezza e che, se non avessero voluto comunque prestare
ascolto, la responsabilità delle conseguenze non sarebbe più stata la sua. *Perciò oggi vi dichiaro di essere puro
dal sangue di tutti+.
Gesù stesso aveva posto
davanti ai suoi contemporanei tutto ciò che sarebbe servito alla loro salvezza
eterna, e che non sarebbe stato colpevole della dannazione di alcuno se non
avessero voluto ascoltare. Iddio pure dice nella Sua parola: *Perciò giudicherò ciascuno di voi
secondo le sue vie, o casa di Israele", dice il Signore, l'Eterno.
"Ravvedetevi, ed abbandonate tutte le vostre trasgressioni, così
l'iniquità non vi sarà più causa di rovina. Gettate lontano da voi tutte le
vostre trasgressioni che avete commesso, e fatevi un cuore nuovo e uno spirito
nuovo. Perché mai vorreste morire, o casa di Israele? Io infatti non provo
alcun piacere nella morte di chi muore", dice il Signore, l'Eterno.
"Convertitevi, dunque, e vivrete"+.
Gli apostoli, come brave
sentinelle che avvertono quando viene il nemico, adempiono al loro
dovere avvertendo chi di dovere. Se questi non vuole prestare loro fede, essi
sono stati scaricati dalla loro responsabilità. Lo stesso vale per i predicatori
dell=Evangelo -se qualcuno si troverà
condannato davanti al tribunale di Dio, pur avendo udito l=Evangelo, non potrà addurre a scusa di non avere udito la
verità. E= assolutamente necessario dunque
avvertire la gente di come stanno le cose: guai a tacere loro la verità o
peggio, ad illuderla con false speranze!
A chi è rivolto questo
discorso?
E= un gesto d=amore, dunque, per l=Evangelo, parlare della realtà dell=inferno, un gesto d=amore perché l=Evangelo si prefigge proprio di strappare uomini e donne
da questo terribile e giusto destino, attraverso il ravvedimento e la fede nel
Signore e Salvatore Gesù Cristo.
La Bibbia parla dell=inferno e rivolge questo suo discorso ai credenti.
L=inferno che essa descrive è la giusta
retribuzione per chi offende un Dio santo, giusto e buono, ribellandosi alla
Sua legittima autorità sulla sua vita, e noi tutti come creature ribelli e
decadute avremmo solo meritato Ail lago di fuoco@. Da questo, però, siamo stati strappati quando Gesù
Cristo è diventato il nostro personale Signore e Salvatore. Gesù ha subito lui
l=inferno al posto nostro e ne ha
riportato la vittoria con sofferenze atroci. Ai credenti la Bibbia dice: AOh quanto dovremmo apprezzare, amare ed adorare Gesù per
quello che Egli ha compiuto per noi. Noi non sapremo mai -se non quando avremo
attraversato il Giordano della nostra vita, quanto sia stato terribile l=inferno che Gesù Cristo ha sofferto per noi. E poi la
Bibbia ci dice: Pensate all=inferno, non vorreste voi strapparvi i
vostri cari, i vostri amici che disprezzano Dio e le Sue sante leggi? Non avete
voi abbastanza compassione per loro tanto da non avvertirli e da non mostrare
loro la via della salvezza in Cristo?
La Bibbia parla dell=inferno e rivolge questo suo discorso a coloro che
sono in ansia per il loro destino eterno. Essa ci dice: *Io so che alcuni hanno nel loro cuore quest=ansia. Oh cara anima, quale misericordia ha avuto Dio da
svegliarvi e da farvi sentire tutto il peso del vostro peccato. Certamente
incontrerete qualcuno che vi dirà di non preoccuparvi inutilmente di queste
cose, che siamo tutti salvi e che non c=è alcuna ira da cui dobbiamo fuggire!
Non ascoltate questi ciechi irresponsabili! Imparate quanto Cristo Gesù sia
prezioso: Egli è Arifugio dal vento@ e Ariparo dalla tempesta@. Tutto ciò che il mondo può offrire è un granello di
polvere, tutto è una perdita se non avete Cristo. Gesù è il dono che Iddio
vuole farvi, non datevi pace finché non potrete dire AGesù è mio@!+.
La Bibbia parla dell=inferno e rivolge questo suo discorso agli increduli.
La Bibbia dice loro: *Quanto siete stupidi e ciechi nel
pensare di essere tanto intelligenti a Anon credere a queste cose@. Considerate la serietà di quello che io dico come
Parola di Dio, non prestate ascolto alla fallace sapienza umana. Non è vero che
con la morte tutto è finito, anzi, non sarà che l=inizio,
l=inizio di tormenti indicibili se non
vi riconciliate ora con Dio, perché fuori da Dio non vi può essere nulla di
buono. Non è irragionevole continuare a vivere nel peccato? Pensate di essere
saggi, di non essere Adei fanatici@, che non siete ipocriti. Una volta però laggiù vi
tormenterete per sempre solo al pensiero di non aver dato ascolto, durante la
vostra vita a chi, per amor vostro, solo vi avvertiva affinché foste salvi! ARavvedetevi, ed abbandonate tutte le
vostre trasgressioni, così l'iniquità non vi sarà più causa di rovina. Gettate
lontano da voi tutte le vostre trasgressioni che avete commesso, e fatevi un
cuore nuovo e uno spirito nuovo. Perché mai vorreste morire? Io infatti non
provo alcun piacere nella morte di chi muore", dice il Signore, l'Eterno.
"Convertitevi, dunque, e vivrete@+.
Siano dunque benedette parole
impopolari, parole che fanno male e che non fanno piacere, parole che ci
mettono in crisi, parole che ci danno da pensare e che ci impegnano, se solo
queste parole possono "salvarci la vita", salvare la nostra vita
eterna!
(Tratto da
una predica di Robert M. M=Cheyne, 1842, in ASermons of R. M=Cheyne, Edimburgo: The Banner of Truth
Trust, 1986, p. 165ss. Paolo Castellina, Borgonovo, venerdì 18 giugno 1993,
Tutte le citazioni bibliche, salvo diversamente indicato, sono tratte dalla
Versione Nuova Riveduta, ed. 1991, La Buona Novella, Brindisi).