VIVERE RESPONSABILMENTE
Le lezioni della Bibbia
La Bibbia è davvero un tesoro
inestimabile di importanti lezioni che -attraverso di essa- Dio ci vuole
insegnare. La Bibbia non è semplicemente un libro più o meno interessante da
leggere, ma un libro che ci interpella. Essa tratta di questioni fondamentali
della vita: la nostra esistenza, il nostro carattere, il nostro destino. La
Bibbia non è un libro di filosofia astratta, ma un libro che ripercorre la vita
di personaggi veramente esistiti, attraverso i quali Dio ci insegna a vivere.
Si, la Bibbia si pone come obiettivo di cambiare il nostro modo di pensare, di
parlare, di agire per conformarlo alla santa, buona e giusta volontà di Dio per
noi. Quando noi ascoltiamo con attenzione la Bibbia, e mettiamo in pratica ciò
che ci insegna, scopriamo che, attraverso di essa è Dio ci istruisce, ci
sostiene, ci purifica e ci guida nella vita quotidiana.
Vorrei leggervi ora un brano
della Bibbia che è particolarmente rilevante per le circostanze nelle quali noi
ora ci troviamo. Si tratta del Salmo 90: l=eternità di Dio e la fragilità dell=uomo.
(...)
Del Salmo che ora avete
udito, vorrei soffermarmi in modo particolare sul versetto 12, che dice: AInsegnaci dunque a contare i nostri
giorni, per ottenere un cuore savio@.
Nel Salmo 90, il grande Salmo
di Mosè, uomo di Dio, viene fatto un confronto fra l'eternità divina senza
tempo e la fragile e passeggera esistenza umana. E= un salmo di meditazione e preghiera, nel quale Mosè,
dopo aver riconosciute le grazie del Signore e che Dio è il solo che per natura
possa dirsi eterno, considera la sorte umana e soprattutto la morte, imposta
all=uomo come conseguenza del peccato. Per
questo prega il Signore affinché Egli si compiaccia di dare al Suo popolo
spirito di umiltà e di conversione, per usare ai fini della salvezza il breve
tempo di questa vita, affinché Dio sia placato verso di lui e che lo benedica e
conduca in perpetuo. Si, Mosè chiede che Dio gli insegni a Acontare@ i suoi giorni con saggezza, ad
imparare a rispondere in modo appropriato al trascorrere del tempo. Questo vale
per me e per voi.
Ci dobbiamo così domandare:
sono capace io a valorizzare il breve tempo da vivere che Iddio, nella Sua
grazia, mi concede, e che cosa significa valorizzare il tempo che ci viene
concesso?
E= importante questo, sapete, perché sempre più spesso oggi
si vive da irresponsabili come se dovessimo vivere per sempre su questa terra.
Che pena, vedere uomini e donne che sprecano il loro tempo in cose futili e si
pregiudicano così opportunità di vivere il presente in modo costruttivo e lo
stesso loro destino eterno!
I. AContare@ i nostri giorni
AInsegnaci a contare i nostri giorni,
per ottenere un cuore savio@. Quanti giorni noi dobbiamo vivere
nella nostra vita? AMeglio non pensarci@, qualcuno direbbe...
Io non amo particolarmente
ricordare il giorno del mio compleanno, forse perché inconsciamente ho paura
dello scorrere del tempo. Io credo alla vita eterna come dono per chi si affida
a Cristo, il Signore della vita, ma evidentemente questa convinzione non si è
ancora a tutt=oggi radicata completamente nel mio
subconscio, perché scopro di aver paura in qualche modo, della morte: non
dovrei.
Mosè mette qui in evidenza i
70/80 anni di durata media della vita ed osserva realisticamente che Aquel che costituisce il loro orgoglio@, cioè tutto il nostro correre, fare e disfare, tutto ciò
di cui qui andiamo fieri, Anon è che travaglio e vanità, perché
passa in fretta, e noi ce ne voliamo via@
(10), e c=è chi viene purtroppo stroncato molto
prima di questo limite.
Allora, si chiede, se le cose
stanno così, non dovremmo vivere in modo molto più saggio? Mosè pare dirci: ASi, valorizzate il poco tempo che avete@, ma ancor di più Apreparate la vostra eternità!@, preparatevi al passaggio della vostra morte.
E= vero, per la fallace logica umana non c'è nulla che -a
prima vista- potrebbe sembrare più assurdo di questo. Nel mezzo della vita,
prepararsi per la morte? Ma vivere preparandosi per la morte non è vivere con
un piede nella tomba, come se si fosse già mezzo morti? No, significa piuttosto
vivere realisticamente, riconoscendo che la vita ha una sua propria
estensione naturale, che a 35 anni se n'è già generalmente superata la metà.
Chi può prevedere cosa ci
accadrà domani? Puoi rischiare? Non pensarci o "lasciare che tutto vada
come vada", ...cullarsi in illusioni è davvero da irresponsabili.
Qualcuno dirà:
"Quello che dice la religione non è nulla di certo...". Forse, ma
puoi rischiare che invece quello che dice la Bibbia si riveli poi vero, e tu
non hai preso provvedimenti? Non illudiamoci che le cose eventualmente
"vadano a posto" da sole, perché non andranno a posto se non si è
prestato ascolto a ciò che Dio ha chiaramente detto in proposito.
Se per caso poi quello che la
Bibbia dice si rivelerà falso, non avrai perduto nulla se l'avrai preso
seriamente. Se però è vero e tu non hai preso provvedimenti, sarai perduto per
sempre.
Rispondere in modo
appropriato allo scorrere del tempo non significa vivere come se si fosse già
mezzi morti, essere fatalisti ed inerti, ma impegnarci ad adempiere alla nostra
vocazione usando in modo appropriato del tempo che ci è concesso. Dovremmo
poter dire: AIo non so quando dovrò morire, ma una
cosa so, devo usare del mio tempo nel modo più giusto e saggio".
II. Per qual motivo Acontare i nostri giorni@
Per qual motivo noi dovremmo Acontare i nostri giorni@?
In primo luogo: per essere
pronti per l=ultimo giorno quando verrà, perché può
venire per noi in qualsiasi momento. E in che cosa consiste questa Apreparazione@? La Bibbia lo dice chiaramente.
Consiste nell=
- accertarsi di Aessere in Cristo@,
il Signore della vita, perché se non saremo trovati in comunione con Lui non ci
sarà alcun perdono a buon mercato. Iddio ci dice per bocca dell=apostolo Paolo: *Ora dunque non vi è alcuna condanna
per coloro che sono in Cristo Gesù, i quali non camminano secondo la carne ma
secondo lo Spirito, perché la legge dello Spirito della vita mi ha liberato
dalla legge del peccato e della morte+
(Ro. 8:1,2).
- ma consiste anche nell=accertarci di Aessere simili a Cristo@ (1 Gv. 3:2), e così diventare compatibili con le pure
gioie e la compagnia del cielo. Sono io Acompatibile@ col regno dei cieli? E=
una domanda che mi devo fare. E si diventa compatibili solo quando,
ravvedendoci dalla nostra ribellione a Dio, veniamo per fede in Cristo
rigenerati dallo Spirito Santo a vita nuova.
E il tempo che viviamo oggi?
La Parola di Dio è altrettanto chiara a questo riguardo:
Usarlo nel miglior modo
possibile. Il tempo dato a ciò che Dio considera peccato è tempo sprecato, e
persino peggio. Usare del nostro tempo al meglio significa coltivare con
diligenza il giardino della nostra vita, strapparvi le erbacce e impiantare Afiori e piante utili@. Ma anche coltivare Ail giardino del nostro vicino@, sovvenire ai bisogni del nostro vicino, aiutarlo ad
uscire dalle sabbie mobili del peccato, alleviare la sofferenza della malattia,
l=afflizione dal dolore.
Contare i nostri giorni
significa infine anche Acompensare@ i giorni perduti. Venire alla fede in Cristo significa
anche ravvedersi dei giorni sprecati nel passato, e farne ammenda. Ho
conosciuto una persona che era venuta alla fede in Cristo all=incirca a 60 anni e che non riusciva a darsi pace per
tutto il tempo che aveva sprecato, e allora cercava di leggere e di informarsi
il più possibile sulla volontà di Dio, e realizzare quelle buone cose che prima
non aveva realizzato.
Il tempo è come un fiume e
scorre solo una volta sotto il ponte della vita. Ciononostante si può
ricuperare il tempo perduto, lavorando un po=
di più nel tempo che rimane. Il treno in ritardo ricupera aumentando la
velocità. Potete fare lo stesso: in un=ora fare il lavoro che ne avrebbe
richiesto due.
III. Imparare a
contare i nostri giorni
AInsegnaci...@. Il testo è una preghiera. Mosè sa che solo Dio, il
Creatore e Signore della vita, poteva insegnargli a contare i suoi giorni in
modo proficuo, e così invoca il Signore perché lo faccia. Possiamo fare
altrettanto noi oggi, cogliendo l=occasione di questa triste circostanza
per riflettere sulla nostra vita e per cambiarne la direzione se ci fossimo
accorti di camminare su una strada sbagliata.
Non nascondiamo la testa
sotto la sabbia: ciascuno di noi deve potersi preparare responsabilmente
per il passaggio della propria morte e provvedere non solo a rendere
significativi i giorni che Dio ci concede, ma anche provvedere per la propria
eternità, affidandoci seriamente a Cristo, il Signore della vita. Dobbiamo dire
basta con l'irresponsabile ateismo e relativismo moderno, con false ed
infondate illusioni.
Dobbiamo riprendere in mano
seriamente ciò che la Bibbia afferma come Parola di Dio e che per tanti secoli
uomini e donne fedeli hanno creduto e praticato. E= meglio confidare nell=immutabile
Parola di Dio che nella cosiddetta sapienza di questo mondo.
(Paolo
Castellina, Borgonovo, venerdì 4 giugno 1993, Tutte le citazioni bibliche,
salvo diversamente indicato, sono tratte dalla Versione Nuova Riveduta, ed.
1991, La Buona Novella, Brindisi).