IL VALORE PIÙ IMPORTANTE

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Cari sposi, cari invitati a queste nozze e presenti tutti, il testo della Bibbia che ho scelto per la nostra riflessione quest=oggi, si trova nell=Evangelo secondo Luca. Si tratta di una parabola raccontata da Gesù in un=occasione particolare in cui Egli era stato invitato ad una cena. In questa grande occasione sociale, Gesù si rivolge ai presenti e dice loro:

*Ascoltate: un uomo fece una gran cena e invitò molti; e, all'ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: "Venite, perché è già tutto pronto". Ma tutti, allo stesso modo, cominciarono a scusarsi. Il primo disse: "Ho comprato un podere e devo andare a vederlo; ti prego di scusarmi". E un altro disse: "Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi". Un altro ancora disse: AHo preso moglie e perciò non posso venire@. Così quel servo tornò e riferì queste cose al suo signore. Allora il padrone di casa, pieno di sdegno, disse al suo servo: "Presto, va' per le piazze e per le strade della città, conduci qua i mendicanti, i mutilati, gli zoppi e i ciechi". Poi il servo gli disse: ASignore, è stato fatto come hai comandato, ma c'è ancora posto@. Allora il signore disse al servo: AVa' fuori per le vie e lungo le siepi e costringili ad entrare, affinché la mia casa sia piena. Perché io vi dico che nessuno di quegli uomini che erano stati invitati gusterà la mia cena@+ (Lu. 14:15-24).

 Ragionevoli scusanti...

Ci sono tante cose importanti nella vita: il lavoro, le proprietà materiali, il matrimonio ecc. Tutto questo è necessario, ed è fonte anche di gioia.

Un uomo, nella parabola raccontata da Gesù, aveva appena comprato un podere, una fattoria. Era un grande investimento economico, un bene quanto mai necessario e possiamo immaginare la sua eccitazione: voleva vedere di persona quello che sarebbe stato il suo nuovo ambiente di lavoro, la sua fonte di guadagno, e questo giustamente attirava in quel momento tutta la sua attenzione, "non stava nella pelle", doveva andare a vedere il suo nuovo podere. Noi possiamo comprendere e partecipare a questo suo entusiasmo, al fatto che avesse questo desiderio che in quel momento lo assorbiva e che doveva soddisfare. Nulla di male in questo.

Un altro uomo, nella parabola, aveva comprato cinque paia di buoi e voleva "andarli a provare": anche lui "non stava nella pelle" per l'eccitazione. Forse non tutti qui potrebbero comprendere e partecipare all'eccitazione di questo contadino nel voler vedere delle bestie appena comprate. Possiamo però immaginare l'eccitazione di chi ha comprato una nuova auto tutta fiammante o una nuova motocicletta e che voglia andarla a provare. Come dei bambini, che per "provare" un nuovo giocattolo, non hanno neanche più il tempo di mangiare oppure di andare a dormire: è troppo grande l'eccitazione, non li distraete con altre cose, non le vedrebbero neppure! Nulla di male in questo, possiamo ben comprendere, non è vero?

...e possiamo ancor di più comprendere l'eccitazione di quel terzo uomo della parabola che aveva appena "preso moglie" e non che volesse Aandarla a provare" -non sta bene dire questo-... ma evidentemente anche lui "non stava nella pelle" e aveva in testa in quel momento solo la sua nuova mogliettina, come tutti gli innamorati, e grande era l'eccitazione della sua nuova condizione di marito che già "pregustava". Non importunatelo in questi momenti con degli altri inviti... è comprensibile, ...ha tutt'altro in testa! Magari un=altra volta. Lo comprendiamo, è naturale, nulla di male in tutto questo...

Lavoro, proprietà, matrimonio... cose indiscutibilmente buone ed utili, cose necessarie, benedette ed anche comandate da Dio, eppure... c'è qualcosa di più importante ancora di tutto questo! E' possibile? Si, e ...quando si è eccitati per queste cose certo non è facile vedere altre cose, non è facile proporre altre cose. Eppure bisognerebbe essere più freddi e distaccati, meno emotivi e più razionali e si vedrebbe che esiste una graduatoria fra i valori: ci sono valori più importanti e valori meno importanti, per quanto alcuni assorbano certe volte tutta la nostra attenzione.

Il valore più importante

Quali sono questi valori più importanti del lavoro, delle proprietà e del matrimonio? ...un invito a cena? Così sembra dire la parabola di Gesù. No, Gesù non stava parlando di cene... il suo era solo un esempio. Che cosa c'è allora di ancora più importante del lavoro, delle proprietà e del matrimonio per cui la scusa di dover fare queste cose, trascurando la prima, è ...veramente da pazzi? Il proprio rapporto con Dio, fonte stessa della nostra vita.

Ah, lo so benissimo che al solo sentire Aqueste cose@ alcuni avranno un moto di fastidio e di repulsione come Aparlare della corda in casa dell=impiccato@, come se fossero cose Asuperate@, Adi cattivo gusto@, Afuori luogo@, cose di cui alcuni Anon ne vogliono neanche sentir parlare@... Viviamo infatti in un tempo così culturalmente e spiritualmente degenerato e confuso che la maggioranza oggi non accetta più la realtà di Dio e dichiara senza senso -per non dire in mala fede- qualsiasi tentativo di parlarne. Non abbiamo più bisogno di Dio, possiamo benissimo farne a meno! Possiamo spiegare quello che accade senza farvi riferimento alcuno. Per quanto ci riguarda, Dio è morto e sepolto e ...risuscitarlo è un anacronismo buono solo per fanatici religiosi! In ogni caso, non abbiamo tempo per occuparcene, dobbiamo fare altre cose, ...certo più importanti e gratificanti!

Eppure l=essere umano è stato creato per stare in comunione con Dio e non avrà pace, per quanto lo neghi, fintanto che non l=avrà stabilita. Possiamo non rendercene conto, ma fuori dalla comunione con Dio non troveremo mai autentica soddisfazione e gioia, né mai alcuna piena realizzazione di noi stessi. Il singolo, la coppia, la società, potrà essere in armonia soltanto quando sarà seriamente e non solo formalmente, sottomessa a Dio e alle Sue leggi, sante, buone e giuste. Davvero, come dice il canto cristiano, la Acasa@ può essere un paradiso solo quando c=è il Signore: senza di Lui solo scivola nell=inferno.

Per questo, per chiunque abbia orecchi ed occhi per intendere, non mi stancherò mai di affermarlo, come dice la Bibbia: *Noi dunque facciamo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro; e noi vi esortiamo per amore di Cristo: Siate riconciliati con Dio+ (2 Co. 5:20), perché la Parola di Dio mi comanda: *predica la parola, insisti a tempo e fuori di tempo, riprendi, rimprovera, esorta con ogni pazienza e dottrina+ (2 Ti. 4:2).

Se si fossero resi conto!

Gesù era stato invitato ad una cena, ma Egli voleva mettere in rilievo di fronte ai suoi uditori, che c=era un invito ancora più importante che essi avevano declinato, e con quali conseguenze! La Acena@, a cui Gesù faceva riferimento nella Sua parabola, era ancora più importante del lavoro, delle proprietà e del matrimonio, anzi, la qualità di quel lavoro, di quelle proprietà e di quel matrimonio sarebbe stato determinato proprio dal rispondere affermativamente a quell=invito. Tragicamente essi non avevano compreso.

*Un uomo fece una gran cena+. Ad un=umanità ribelle ed ostile come la nostra, meritevole solo di completa riprovazione, Dio prepara qualcosa di assolutamente inatteso. E= Dio che ci offre -di Sua generosa iniziativa- non solo riconciliazione con Sé stesso, ma di condividere le Sue ricche gioie, di Asaziarci dell=abbondanza della Sua casa@, di Adissetarci al torrente delle Sue delizie@ (Sl. 36:8). Egli ci offre di potere degnamente partecipare alla Sua gioia preparando lo strumento della nostra riabilitazione davanti a Sé: il ravvedimento e la fede nell=opera efficace del Suo Figlio Gesù Cristo. Il posto ci è stato preparato, le vivande sono state disposte sulla mensa, e ci è provveduta anche una degna veste che noi potremo indossare per essere degni di una tale dimora.

Tutto è pronto. Ed ecco che *all'ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: "Venite, perché è già tutto pronto@+. Il servo che invita è il predicatore di questa magnifica notizia, l=Evangelo, ed egli va e ne diffonde l=invito con grande diligenza, affinché tutti lo odano e ne rispondano con gioia. Qualcuno al mondo ha mai udito di una simile opportunità? Che c=è di più grande e importante?

Il predicatore, però, fa questo annuncio anche con senso di urgenza, il tempo è breve! Come dice la Bibbia: *Ora, essendo suoi collaboratori, vi esortiamo a non ricevere invano la grazia di Dio. Perché egli dice: "Io ti ho esaudito nel tempo accettevole e ti ho soccorso nel giorno della salvezza. Ecco ora il tempo accettevole, ecco ora il giorno della salvezza"+ (2 Co. 6:1,2).

Com=è la risposta degli invitati alla generosa offerta di Dio? *Ma tutti, allo stesso modo, cominciarono a scusarsi. Il primo disse...+. Questo l=avete sentito, questo vi è ormai famigliare. Che cecità a non comprendere che non c=è cosa più importante nella vita che la nostra comunione con Dio. Eppure quante scuse! Gesù disse, in modo alquanto scioccante: *Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; e chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me. E chi non prende la sua croce e non viene dietro a me, non è degno di me+ (Mt. 10:37,38).

Altri verranno invitati

La parabola è finita qui? Che farà quell=uomo con il suo ricco banchetto? Se la mangerà tutto solo, triste e deluso? Sarebbe patetico e certo questa non è la fine che farà Dio, anche se a qualcuno farebbe piacere!

*Allora il padrone di casa, pieno di sdegno, disse al suo servo: "Presto, va' per le piazze e per le strade della città, conduci qua i mendicanti, i mutilati, gli zoppi e i ciechi"+. Che vuol dire questo? Vuol dire che c=è chi è saziato dei beni di questo mondo (o così almeno pensa) e che si auto-esclude dal regno dei cieli, e c=è chi è ben felice di accogliere l=invito. Chi sono questi ultimi? I poveri, i malati, ed i diseredati di questo mondo. E poi coloro che -con umiltà- riconoscono la loro miseria morale e spirituale e che comprendono che senza Dio sono nulla, e che con Dio non c=è null=altro di meglio da desiderare! Molti sono ciechi, e non comprendono la futilità e la transitorietà dei beni e delle occupazioni di questo mondo. Altri, per grazia di Dio, aprono gli occhi, e sono ben felici di aver trovato la misericordia di Dio che li strappa dal loro fango, li ripulisce e li rende degni di partecipare al regno dei cieli.

Il Signore e Salvatore Gesù Cristo è lo strumento che Dio ha inviato e che può rendere possibile tutto questo.

Conclusione

Che c=entra tutto questo con il matrimonio? C=entra e come! Prima di tutto è perché siamo in una chiesa non per onorare degli sposi, per quanto importante sia il loro momento, ma per onorare Dio ed ascoltare con fede e con ubbidienza la Sua santa Parola. Guai a dimenticarci di questo: altri motivi per cui siamo venuti in chiesa sarebbero indegni e senz=altro Dio li condannerebbe. In secondo luogo perché la Parola di Dio oggi ci vuol far capire che è presso Dio che noi possiamo trovare la felicità più autentica, e tutto il resto deve passare in secondo piano. Questa -ed ogni altra coppia di sposi- sia persuasa che Dio onora e benedice chi onora e benedice il Signore e Salvatore Gesù Cristo, e che la benedizione che essi cercano presso Dio sul loro matrimonio verrà come dono magnifico del Signore, soltanto nella misura in cui Dio, nella persona del Salvatore Gesù Cristo, occuperà il posto d=onore nella loro casa e nella loro vita.

Io prego il Signore che possa essere vero per loro e per ciascuno di noi qui presente. Amen!

(Paolo Castellina, Borgonovo, mercoledì 2 giugno 1993, Tutte le citazioni bibliche, salvo diversamente indicato, sono tratte dalla Versione Nuova Riveduta, ed. 1991, La Buona Novella, Brindisi).

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