POSSIAMO CONOSCERE DIO
Un giorno questa predica non sarà più necessaria...
E' mio dovere e privilegio portarvi quest'oggi in questa mia predica la Parola del Signore. Per me questo è un compito molto importante che richiede da parte mia il massimo impegno e la massima diligenza. Sono persuaso pure che l'argomento di oggi sia della massima importanza, e prego il Signore che io lo possa esporre con chiarezza e che giunga nella vostra mente e nel vostro cuore per portarvi frutto abbondante.
Ciononostante ho anche però la gioia e la certa speranza di sapere che un giorno non saranno per voi più necessarie prediche in genere e prediche come queste in particolare e che io mi potrò dedicare ad altre attività... sapete perché?
Il Signore Iddio dice per bocca del profeta Geremia: "ma questo è il patto che stabilirò con la casa di Israele dopo quei giorni", dice l'Eterno: "Metterò la mia legge nella loro mente e la scriverò nel loro cuore; e io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo.34 Non insegneranno più ciascuno il suo vicino né ciascuno il proprio fratello, dicendo "Conoscete l'Eterno!, perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande", dice l'Eterno, "poiché io perdonerò la loro iniquità e non mi ricorderò più del loro peccato". (Gr. 31:33-34).
Un giorno -sia lode a Dio- non sarà più necessario che io esorti alcuno dicendo "E' importante conoscere Dio intimamente", non sarà più necessario che io vi parli di Dio e delle Sue perfezioni, perché la Sua presenza sarà palese ed indubitabile, e noi Lo vedremo -o nello stato di grazia perché, dopo aver riposto la nostra fede nel Signore e Salvatore Gesù Cristo, saremo in comunione eterna con Lui; o come esecutore della Sua giusto, duro ed inappellabile giudizio nei nostri confronti se saremo trovati ancora nei nostri peccati.
Oggi però non è ancora quel giorno benedetto, oggi rimane ancora essenziale che io esorti voi ed altri a conoscere a fondo la Persona del nostro Creatore e Signore, a conoscere bene Dio, che vi liberiate di false immagini che voi potreste avere di Lui, che conosciate il Suo carattere e perfezioni. Come creature del tutto speciali, infatti, noi siamo stati fatti per avere un rapporto vivo e personale con Dio, a conoscerlo, amarlo e servirlo. Ma come potrei io infatti esortarvi a credere in un Dio a voi ...sconosciuto? Come potrei io esortarvi a servirlo e a renderGli il culto che a Lui è dovuto se in realtà non lo conoscete nei termini in cui Egli si è rivelato a noi?
L'apostolo Paolo si chiede: "Infatti: Chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato. Come dunque invocheranno colui nel quale non hanno creduto? E come crederanno in colui del quale non hanno udito parlare? E come udranno, se non c'è chi predichi?" (Ro. 10:13,14).
Il testo di oggi
Ed ecco così che il testo della Parola di Dio, che il Signore mi ha messo nel cuore per voi, è tratto dal libro del profeta Osea e dice così: "Conosciamo l'Eterno, sforziamoci di conoscerlo; il suo levarsi è certo come l'aurora. Egli verrà a noi come la pioggia, come l'ultima e la prima pioggia alla terra". (Os. 6:3).
La conoscenza di Dio viene qui definita come qualcosa di distinto e di definito, palpabile come la luce del mattino, sensibile come la pioggia che irriga la terra.
L'ignoranza è il male più deplorevole, ma ancora più grave è l'ignoranza di chi vuole rimanere ignorante, per comodità o per pigrizia. La Bibbia dice: "Cercate l'Eterno, mentre lo si può trovare, invocatelo, mentre è vicino. Lasci l'empio la sua via, e l'uomo iniquo i suoi pensieri, e ritorni all'Eterno che avrà compassione di lui, e al nostro Dio che perdona largamente" (Is. 55:6).
E' mai possibile conoscere Dio? L'agnostico dice: "Non possiamo conoscere Dio. Se esiste, è oltre la nostra capacità di conoscerlo. E' inconoscibile". Egli non nega che esista un Dio, solo che possa essere conosciuto. A certe condizioni, però, Dio può essere conosciuto. Il problema è che per molti non è comodo farlo e ritengono che farlo non porti loro alcun vantaggio.
Il popolo di Israele al tempo del profeta Osea, a cui si riferisce il nostro testo, aveva avuto ampiamente la possibilità per conoscere Dio: era il popolo a cui Dio aveva accondisceso di rivelarsi, in Abramo, Isacco, Giacobbe.
Essi però, almeno in certi momenti storici, non avevano perseguito la via dei padri della fede, non avevano perseguito con passione la possibilità di conoscere Dio e di stabilire un rapporto vivo con Lui, era gente superficiale. Dice il nostro testo: "Che cosa devo fare con te, o Efraim? Che cosa devo fare con te, o Giuda? Il vostro amore è come una nuvola mattutina, come la rugiada che al mattino presto scompare" (Os. 6:4). Avevano avuto la possibilità di conoscere Dio, ma per pigrizia e comodità mentale avevano preferito seguire l'esempio dei popoli pagani: avevano preferito idoli, cosiddetti déi immediatamente percettibili con statue, idoli immorali che non impegnavano moralmente ed eticamente.
Il profeta però li aveva chiamati all'impegno: "Conosciamo l'Eterno, sforziamoci di conoscerlo", familiarizziamoci con la Sua Persona, siamo zelanti nel conoscerlo, per apprezzarlo. PrestiamoGli ascolto, teniamoLo in grande stima e considerazione. Dio ci ha fatto il dono di avvicinarci a noi, di averci come popolo Suo speciale, manteniamo viva questa nostra peculiarità, non svendiamoci alle soluzioni più facili e comode, alla fine il danno sarebbe solo il nostro.
I. La conoscenza di Dio
1. La chiave. Perché non possiamo avere conoscenza immediata di Dio, perché non lo possiamo "vedere"? La ricerca scientifica non può arrivare a Dio, a Dio non si può pervenire attraverso un processo intellettuale perché l'essere umano ribellandosi a Lui e scegliendo la strada distruttiva dell'autonomia da Dio si è legato troppo alle cose materiali ed ha perduto la sensibilità spirituale che avrebbe potuto avere per la realtà di Dio. Solo una rigenerazione di queste facoltà perdute ci potrebbe far tornare ad accedere a Dio.
Affinché l'essere umano potesse rigenerare queste facoltà perdute è venuto il Salvatore Gesù Cristo, Dio con noi. Attraverso Gesù Cristo possiamo giungere a "rivedere" Dio quando, davanti a Lui ci umiliamo riconoscendo la nostra cecità ed il nostro peccato, ci sottomettiamo alla Sua Signoria e, come Suoi discepoli fiduciosi ed obbedienti lasciamo che Lui operi sulla nostra persona quest'opera di rigenerazione spirituale.
Allora cominciamo a vedere in Cristo chi sia veramente Dio e quale sia il Suo carattere. Allora giungeremo ad intendere attraverso le cose che Dio ha creato la sua eterna potenza e divinità, allora intenderemo ciò che la Bibbia, Parola di Dio descrive sul Suo carattere. Le Sacre Scritture, infatti, ci parlano dell'essere e della personalità di Dio e ci descrivono un certo numero di Suoi attributi -cioè caratteristiche o qualità di Dio nel suo essere essenziale come persona.
Si, sebbene non si possa conoscere Dio completamente, lo possiamo conoscere davvero ed intimamente ed anche descriverlo nella misura in cui Lui stesso si è rivelato a noi.
2. Le caratteristiche e gli attributi di Dio. . Conoscere il Signore Iddio implica una conoscenza generale del Suo essere, natura e attributi. Il fondamento di ogni più autentica conoscenza di Dio deve essere una chiara comprensione delle Sue perfezioni come ci sono state rivelate nella Bibbia
Attraverso la Bibbia conosciamo Dio come spirito e come personalità di estrema complessità. Le caratteristiche della Sua personalità possono essere divise fra attributi unici nel suo genere che appartengono solo a Lui e fra attributi "comunicabili" che anche noi, per l'immagine e somiglianza nostra che ci lega a Lui, devono diventare nostri.
Sono attributi che appartengono solo a Lui la sua infinità. Tutto ciò che Dio è nel suo essere essenziale non può essere misurato né quantificato.Tutte le sue perfezioni sono illimitate e prive di difetto. Egli è infinito e non può in alcun modo essere misurato o contenuto. L'eternità di Dio. Con Dio non c'è né passato, né futuro. Il tempo stesso ebbe inizio alla creazione, ed è quindi parte del l'ordine creato. Dio non vive nella dimensione tempo, perché il tempo non è che parte della realtà creata. L'immutabilità di Dio. Proprio perché Dio è eterno, Egli è immutabile. La creazione muta costantemente e non c'è tempo o stagione che sia uguale ad un'altra. Dio però, è eternamente. Egli non cambia, e rimane costantemente e per sempre lo stesso. L'immensità di Dio. Quanto grande è Dio? Allo stesso modo in cui il tempo non è dimensione in cui Dio sia costretto, neanche lo spazio lo può contenere.
Gli attributi morali di Dio, sono quelle perfezioni per le quali esiste analogia nel campo umano, per quanto imperfetta e limitata, giacché le caratteristiche di Dio sono più elevate delle nostre. Siamo in grado di comprendere queste un poco meglio perché noi le sappiamo sperimentare, e per grazia di Dio devono diventare nostre.
Dio è onnisciente, egli conosce ogni cosa, e noi abbiamo la possibilità di conoscere. Dio è sapiente, è cioè capace di utilizzare questa conoscenza in modo perfetto; così noi siamo chiamati ad avere la sapienza del vivere. Dio è verace, è in sé stesso verità in senso assoluto ed è assolutamente verace e fedele rivelazione e in tutte le Sue promesse (vedi Numeri 23:19); altrettanto veraci siamo chiamati ad esserlo noi. Dio è santo. Santità, che deriva da una parola ebraica che significa
"tagliare" o "separare". Dio è sepa rato (a parte) dal mondo e dal peccato. Ma santità comunica anche l'idea di purezza. Lo stesso vale per la nostra vocazione. La Bibbia afferma: "Ma come colui che vi ha chiamati è santo, anche voi siate santi in tutta la vostra condotta" (1 Pietro 1:15,16). Dio è giusto, Egli cioè agisce in accordo con la sua santità. Dio ha stabilito Leggi che vuole fare rispettare. Anche i suoi figlioli devono avere queste caratteristiche. Ultimo qui, ma non meno importante è che Dio è amore. Il tipo di amore che Dio ha non è un vago sentimento di benevolenza, ma l'amore sacrificale di Dio ver-
so i peccatori. (1 Gv. 4:10). "In questo è l'amore, non che noi abbiamo amato Iddio, ma che Egli ha amato noi, e ha mandato il Suo figliolo per essere la propiziazione per i nostri peccati". Ho voluto qui citare alcune fra le sue caratteristiche, ma è chiaro che conoscere Dio significa approfondirle per comprenderle bene in tutte le loro implicazioni.
3. Esperienza diretta. Conoscere Dio significa non solo comprendere queste cose ma anche avere una conoscenza più particolare e sperimentale di Dio, specialmente della Sua giustizia e misericordia, essendo questi i due grandi attributi esercitati nella stupenda opera dell'umana redenzione. Il vero credente è felicemente posseduto da una conoscenza sperimentale della divina misericordia. La persona che viene toccata nel profondo della sua anima da ciò che Cristo rappresenta ed ha compiuto, fa esperienza diretta della giustizia di Dio perché in Cristo vede Colui che si carica della pena che il suo peccato merita, e del Suo amore, perché vi scorge la volontà di Dio di riabilitare il peccatore anche attraverso il sacrificio della sua vita.
Conoscere il Signore significa cercare la Sua presenza e giungere ad amarlo profondamente, come Egli ci ha amati, ed include pure profonda venerazione, amore ardente, umile fiducia, e sincera ed uniforme ubbidienza nel manifestare anche noi, se siamo figli di Dio, le stesse qualità verso coloro ed il mondo che ci circonda.
II. I mezzi per acquisire la conoscenza di Dio
Dio potrebbe senza dubbio comunicare istantaneamente perfetta conoscenza di sé stesso. Così facendo dovrebbe operare un miracolo, e questo senza rispondere ad alcuna valida finalità. Dio però vuole che ci persuadiamo dell'importanza vitale per noi del conoscerLo e che lo dobbiamo cercare con tutte le nostre forze. Per questo il testo ci dice: "Conosciamo l'Eterno, sforziamoci di conoscerlo". Ecco così l'impegno di una vita che sarà realizzato solo quel giorno in cui lo incontreremo "faccia a faccia". Non sarà mai questa una conoscenza teorica, ma ben presto scopriremo come essa sia sommamente pratica per conoscere meglio noi stessi e meglio servire il mondo in cui viviamo.
Siamo chiamati a scoprire gradualmente le immense ricchezze dell'essere di Dio. L'opera graduale di Dio nella provvidenza e nella grazia sono modi per adattarsi alle nostre limitate capacità, che ci mettono in grado, passo dopo passo, di rintracciarLo nelle meravigliose Sue opere.
La attiva e graduale conoscenza di Dio è il metodo da Lui scelto per farsi conoscere a noi. Che questo sia il modo in cui Dio si manifesta appare evidente:
(a) Dai mezzi usati per comunicarsi: le Sue opere, la Sua Parola, il Suo Spirito.
(b) Dal modo graduale in cui Dio ha rivelato all'umanità la Sua volontà, per successive dispensazioni nel corso della storia biblica..
(c) Nel sorgere e nel progredire della fede nell'anima. La nostra capacità di comprendere viene illuminata; veniamo persuasi dell'incombente giudizio di Dio; il cuore ne viene toccato, e la volontà sottomessa. Da cui contrizione, ravvedimento, fede e preghiera. Ne segue la giustificazione e la santificazione.
Conclusione
Un giorno questa esortazione non sarà più necessaria, perché le cose saranno ristabilite come dovevano essere fin dall'inizio: l'essere umano in comunione con Dio.
L'esortazione del nostro testo continua ad essere oggi più che mai necessaria: "Conosciamo l'Eterno, sforziamoci di conoscerlo; il suo levarsi è certo come l'aurora. Egli verrà a noi come la pioggia, come l'ultima e la prima pioggia alla terra". (Os. 6:3).
E' infatti nell'intima conoscenza di Dio che noi potremo realizzare noi stessi come esseri umani, perché eravamo stati creati per essere e rimanere in comunione con Lui.
Siamo qui per imparare a conoscere Dio, e quest'impresa, per grazia Sua in Gesù Cristo ci è possibile perché Egli lo ha desiderato. Non lo avremmo in alcun modo meritato, ma ancora oggi Egli ci chiama ad usare tutti i mezzi che Egli ha messo a nostra disposizione per realizzare questo obiettivo.
Ecco allora la necessità di perseverare a conoscere il Signore, facendosi largo come fra la folla per seguire una guida, come seguire una fonte luminosa nell'oscurità. Le fonti della conoscenza divina sono perenni. Ci sono altezze inesplorate, e lunghezze, e profondità, ed ampiezze dell'amore di Cristo, che sorpassa ogni conoscenza. Vorrete unirvi a me in questa grande avventura dello spirito? E' in progetto, a mia cura, la traduzione italiana di un prezioso libro di fede riformata che potrà contribuire a realizzare questo obiettivo. Come dice un titolo di una recente pubblicazione "Conoscere Dio è vivere". Che questa possa essere la vostra certezza, frutto di esperienza.
(Paolo Castellina, Borgonovo, sabato 2
gennaio 1993, tutte le citazioni bibliche, salvo diversamente indicato, sono
tratte dalla Versione Nuova Riveduta, ed. 1991, La Buona Novella, Brindisi)