PERCHÈ LA PREDICA?
L'occasione
La predica di quest'oggi, da quando sono qui a servire come pastore in Bregaglia, porta il numero 500. Cinquecento prediche! Forse non sono molte per la media di 2000 prediche che caratterizza il ministerio di un predicatore in buona salute che compie 40 anni di servizio. Si tratta di numeri molto relativi, ma vorrei cogliere l'occasione di questa mia cinquecentesima predica per riflettere con voi sul senso e sull'importanza del predicare e del ricevere la predicazione.
Su un giornale una volta era apparsa questa lettera al direttore: "Gentile signore. Noto che i parroci danno alle loro prediche molta importanza e passano parecchio tempo a prepararli. Negli ultimi trent'anni ho partecipato abbastanza regolarmente ai culti e durante questo periodo, se calcolo correttamente, ne ho ascoltati non meno che tremila. Con grande mia costernazione però, scopro che non riesco a ricordarmi di uno solo di essi. Mi domando allora se il tempo di un parroco non potrebbe essere occupato per qualcos'altro di più utile. Cordialmente, ecc.". Questa lettera aveva causato una valanga di reazioni, sia di critica che di difesa delle prediche, sia da parte di pastori che di laici. Una sola lettera, però, era riuscita a chiudere il dibattito: "Caro direttore. Sono sposato da trent'anni. Durante questo periodo ho mangiato 32.000 pasti -la maggioranza preparati da mia moglie. Improvvisamente ho scoperto di non riuscire a ricordarmi del memù d'un solo d'essi. Ciononostante, io ho ricevuto nutrimento da ciascuno di loro. Ho la distinta impressione che senza di essi sarei già morto di fame da parecchio tempo. Cordiali saluti...".
In effetti, si possono dire molte cose sul significato e sull'utilità della predicazione, ma nella tradizione riformata non c'è alcun dubbio sul fatto che essa viene ritenuta della massima importanza tanto da occupare il posto centrale di ogni culto pubblico e da meritare la massima diligenza nella preparazione e nell'esposizione da parte del predicatore, ed il massimo dell'attenzione da parte dell'ascoltatore.
Calvino diceva: "Ogni qual volta che l'Evangelo viene predicato è come se Dio stesso intervenisse in persona per rivolgere a tutti noi un solenne appello... Predicare consiste nella pubblica esposizione della Scrittura da parte dell'uomo che Dio ha inviato, in cui Dio stesso è presente per giudicare e dare grazia".
Lutero diceva: "Il culto più alto che si possa dare a Dio è la predicazione della Parola; perché attraverso di essa vengono lodati e celebrati il nome ed i benefici di Cristo ... Il pulpito è il trono della Parola di Dio".
Il D. Martin Lloyd Jones disse: "Per me l'opera della predicazione è la vocazione più alta, più grande, e più gloriosa alla quale qualcuno possa essere chiamato".
Ancora due citazioni: "Il cristianesimo si regge oppure decade in rapporto alla qualità della predicazione" (P.T. Forsyth). "Dio aveva solo un Figlio, e l'ha fatto diventare un predicatore!" (T. Goodwin).
Perchè la predicazione è opera tanto importante e solenne nel contesto del cristianesimo biblico e riformato?
La grande importanza della predicazione
La predicazione della Parola di Dio è un atto solenne che richiede impegno sia da parte di chi predica, sia da parte di chi ascolta. Essa non è una "conferenza" da ascoltare con più o meno interesse. Essa non è il sottofondo di parole di una radio lasciata accesa mentre facciamo qualcos'altro di cui possiamo coglierne ogni tanto qualche parola. La Scrittura ci dice che la predicazione -suggellata dai sacramenti- è lo strumento principe che Dio ha scelto per comunicare i benefici della vita, morte e risurrezione di Cristo ai suoi eletti. Gesù infatti comanda ai Suoi discepoli: "Andate per tutto il mondo e predicate l'Evangelo ad ogni creatura; chi ha creduto ed è stato battezzato, sarà salvato; ma chi non ha creduto sarà condannato".
L'atto della predicazione è tanto importante che la Scrittura stessa poi ci indica il modo in cui essa deve essere eseguita da colui o colei che ad essa è chiamato. Quali sono i doveri del predicatore secondo la Scrittura?
Questi deve: (1) Predicare diligentemente in conformità alla sana dottrina, riferendo fedelmente la Parola del Signore, senza omettere nulla della volontà di Dio rivelata, esponendo rettamente e con onestà la parola della verità, cioè non falsificando la Parola di Dio, ma parlando in sincerità come da parte di Dio, davanti a Dio in Cristo. Martin Lutero disse: "Io predico come se Cristo fosse stato crocefisso ieri, fosse risorto dai morti oggi, e tornasse domani".
(2) A tempo e fuori di tempo, cogliendo ogni occasione favorevole e senza cercare di accattivarsi o di compiacere l'uditorio con quello che gli è più gradito, né tantomeno mosso da motivazioni disoneste o estranee alla finalità della predicazione; non come chi cerca la propria gloria, ma soltanto la gloria di Dio e la salvezza, conversione ed edificazione di chi ascolta. Un famoso predicatore disse: "Io vado a predicare con due proposizioni in mente: Primo, ogni persona dovrebbe dare la sua vita a Cristo. Secondo, se qualcuno dà o non dà la sua vita a Cristo, in ogni caso io Gli dò la mia" (J. Edwards).
(3) In modo chiaro, non con abili discorsi di umana sapienza, ma dipendendo dalla sapienza e dalla potenza dello Spirito Santo, con fervore e convinzione;
(4) applicando sé stesso alle necessità ed alla capacità di intendere degli uditori; spinto dall'amore verso Dio e dall'amore verso chi ascolta. E' stato scritto: "Non si deve predicare con un occhio al sermone, ma con entrambi gli occhi sulla gente e tutto il cuore su Dio" (John Owen).
Quali sono però i doveri di chi ascolta la predicazione? La Scrittura stessa ci insegna anche come la predicazione debba essere ricevuta!
(1) Essa deve essere ricevuta con diligenza, cioè con grande aspettativa ogni volta che di essa ci viene offerta l'opportunità. "Felice chi mi ascolta, chi sta ogni giorno davanti alla mia porta e aspetta il momento di entrare". Siamo noi ansiosi di udire la parola di Dio ogni qual volta viene annunciato il culto, e lo mettiamo al primo posto nelle nostre attività?
(2) Dobbiamo poi a casa prepararci spiritualmente alla predicazione, Gesù infatti dice: "Fate dunque attenzione a come ascoltate", pregando che lo Spirito Santo dia potenza e rilevanza al predicatore e che ci renda particolarmente ricettivi. A proposito di preghiere prima della predica, una storiella racconta di una bambina che aveva chiesto a sua mamma: "Mamma, perché il pastore prega prima della sua predica?", e la mamma gli aveva risposto: "Lui chiede a Dio di aiutarlo a predicare dei buoni sermoni". E la bambina di rimando: "Mamma, perché Dio non risponde alla sua preghiera?". Già... la preghiera non è evidentemente una scusa per non prepararsi bene, sia da parte del predicatore, che da parte dell'ascoltatore!
(3) Dobbiamo certo esaminare e discernere se ciò che udiamo è conforme alla Parola di Dio ma dobbiamo ricevere la verità con fede, altrimenti non ne trarremmo profitto; con amore per essa, con grande disponibilità e prontezza, perché essa può salvarci.
(4) Dobbiamo accoglierla non come parola di uomini, ma com'è veramente, quale parola di Dio, la quale opera efficacemente in noi che crediamo.
(5) Infine dobbiamo meditarla, facendo attenzione con impegno alle cose che ascoltiamo, conservandole nel cuore e facendone tesoro. Dobbiamo essere come la buona terra che riceve il buon seme, ritenerla in un cuore onesto e buono e portando frutto con perseveranza, senza essere uditori che dimenticano ma facitori.
La sua efficacia
Compresa l'importanza della predicazione, adempiutene le condizioni sia da parte del predicatore che da parte di chi ascolta, essa viene usata dallo Spirito Santo per produrre con potenza i suoi propositi. La Bibbia dice: "La parola di Dio infatti è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a due tagli e penetra fino alla divisione dell'anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla, ed è in grado di giudicare i pensieri e le intenzioni del cuore".
Lo Spirito Santo usa la parola scritta, ma soprattutto la predicazione della Parola come efficace mezzo a diversi fini.
1. Illuminare, convincere ed umiliare i peccatori. L'essere umano come ora si trova è infatti cieco sulla sua reale situazione e sui suoi urgenti bisogni spirituali. Egli è soggetto alla podestà di Satana, presume di essere a posto o di mettersi a posto davanti a Dio a buon mercato, e non si accorge di essere incamminato verso la perdizione. Per questo abbiamo bisogno che qualcuno ce ne faccia prendere coscienza. Il Cristo risorto aveva esplicitamente detto a Paolo, al momento della sua conversione: "Ti mando presso i pagani per aprir loro gli occhi e convertirli dalle tenebre alla luce, e dalla podestà di Satana a Dio, affinché ricevano mediante la fede in me il perdono dei peccati ed un'eredità fra i santificati". La Parola di Dio predicata è intesa a "illuminare gli occhi", a farci prendere coscienza del marciume di peccato che è nascosto nel nostro cuore, e delle sue eterne conseguenze e quindi a farci gettare con la faccia a terra ad implorare misericordia presso Dio. Il re Giosia era stato persuaso dallo Spirito Santo attraverso la predicazione della profetessa Hulda del peccato suo e del popolo che governava e il risultato era che si era umiliato, aveva riconosciuto le sue colpe davanti a Dio, era scoppiato in lacrime e fatto cordoglio per esse. Da tutto questo era uscito un grande periodo di risveglio e di benedizioni per tutto il popolo.
E' questa anche la tua situazione? Allora la predicazione dell'Evangelo è per te!
2. Deviare la nostra attenzione da noi stessi e facendoci rivolgere a Cristo. La nostra miseria morale e spirituale è grande davanti a Dio, e la Parola di Dio deve umiliarci. Questo però non è sufficiente. Funzione della Parola di Dio è quella di farci rivolgere a Gesù Cristo come Salvatore, per trovarvi grazia e perdono, e a Lui come Signore, per sottometterGli tutta la nostra vita.
La prima predica dell'apostolo Pietro tocca profondamente i suoi uditori, tanto che essi gli chiedono: "Fratelli, che dobbiamo fare?" ed egli risponde: "Ravvedetevi, e ciascun di voi sia battezzato nel nome di Gesù per il perdono dei peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo". E il racconto termina dicendo: "Quelli dunque che ricevettero la sua parola lietamente furono battezzati; in quel giorno furono aggiunte alla comunità cristiana circa tremila persone.
Nell'episodio di Filippo e dell'etiope, l'apostolo Filippo gli spiega il significato delle Scritture che l'etiope stava leggendo, e gli parla del suo bisogno di Gesù e di ciò che Gesù per lui ha compiuto. Persuaso da quelle parole l'etiope chiede: "Ecco dell'acqua. Cosa mi impedisce di essere battezzato?", E Filippo gli risponde: "Se tu credi con tutto il cuore, lo puoi". Ed egli rispose: "Io credo che Gesù cristo è il Figlio di Dio".
Anche voi avete bisogno del potere di liberazione di Cristo, per questo la predicazione dell'Evangelo è per voi!
3. Conformarci alla Sua immagine, e sottomettendoci alla Sua volontà. Una volta giunti alla comunione di salvezza con Gesù Cristo, lo scopo della predicazione per noi è forse terminato? No, la predicazione ci fa contemplare "a faccia scoperta, come in uno specchio" la gloria del Signore, per potere noi stessi essere trasformati e resi conformi nella stessa immagine Sua. Si, lo Spirito del Signore ci espone ai raggi della bellezza morale e spirituale del Salvatore Gesù per poter essere resi simili a Lui "di gloria in gloria". E poi, dato che la nostra natura rimane corrotta, abbiamo bisogno di sottomettere "ogni pensiero all'obbedienza di Cristo", di piegare noi stessi, e volentieri, all'obbedienza verso il Signore, sicuri che il suo stile di vita è l'unico che possa essere benefico per noi e per il mondo. Eravamo servi del peccato, dice la Scrittura, ed ora il credente ubbidisce di cuore all'insegnamento che gli viene trasmesso. Hai bisogno di essere reso simile a Cristo e di sottomettere a Lui tutto te stesso? Se si, allora la predicazione dell'Evangelo è per te!
4. Rafforzandoci nelle prove e nelle tentazioni. Abbiamo poi bisogno della predicazione perché come cristiani siamo costantemente attaccati da prove e tentazioni.
Considera le tentazioni di Cristo stesso nel deserto. Satana avrebbe voluto deviarlo dalla volontà di Dio Padre affinché lui perseguisse gli stessi scopi con altri mezzi, più facili, con quelli di Satana, sottomettendosi così a lui. Come risponde Gesù a queste provocazioni? Citando -a memoria- versetti biblici. La predicazione dota anche noi di cartucce spirituali da sparare contro Satana ogni volta che ci tenta. Pensate: chi non legge mai la Bibbia e va poco alla predica è praticamente impotente contro gli attacchi di Satana! L'apostolo Paolo ci dice: "Fratelli miei, fortificatevi nel Signore e nella forza della sua potenza. Rivestitevi dell'intera armatura di Dio per poter rimanere ritti e saldi contro le insidie del diavolo, perché il combattimento nostro è contro gli spiriti malvagi. Perciò prendete l'intera armatura di Dio, affinché possiate resistere nel giorno malvagio e restare ritti in piedi dopo aver compiuto ogni cosa".
Abbiamo quindi bisogno dell'istruzione e dell'esempio delle Scritture. Se questa è, com'è, la tua situazione, tu hai bisogno della predicazione dell'Evangelo!
5. Edificarci nella grazia, e stabilendo il nostro cuore nella santità e nel conforto per mezzo della fede ai fini della salvezza. Infine, grande è la nostra debolezza: spesso la nostra fede "traballa" e spesso siamo incoerenti con la professione della nostra fede.
Abbiamo bisogno di essere fortificati nella fede e questo lo può fare la Parola di Cristo che ci è stata annunziata.
Abbiamo bisogno di conferme e di conforto nella nostra fede, sapendo che talvolta siamo insicuri del cammino che abbiamo intrapreso, e questo è possibile attraverso la predicazione dell'Evangelo.
Abbiamo bisogno di "tenere viva la nostra speranza, con la costanza e l'incoraggiamento che ci provengono dalla Bibbia, letta ed esposta.
Abbiamo bisogno, con ogni diligenza, di "aggiungere alla nostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza, alla conoscenza l'autocontrollo, all'autocontrollo la perseveranza, alla perseveranza la pietà, alla pietà, alla pietà l'affetto fraterno e all'affetto fraterno l'amore... perciò, fratelli, sforzatevi sempre maggiormente di rendere sicura la vostra vocazione ed elezione perché, facendo queste cose, non inciamperete mai". Questo significa maturare nella fede, cosa che è possibile attraverso il diligente ascolto della predicazione dell'Evangelo.
Se hai bisogno di maturare nella fede, allora, hai sicuramente bisogno della predicazione dell'Evangelo.
Non senza la predicazione
Davanti a noi quindi ci sono gli straordinari tesori della grazia di Dio. Abbiamo solo una pallida idea di ciò che è a nostra disposizione in Cristo. Il Signore benedice generosamente, dà molte buone cose, a coloro che si rivolgono a Lui in preghiera fiduciosa. Egli ha in serbo magnifici beni per ogni fase della nostra vita cristiana: dalla conversione fino al nostro passaggio nell'aldilà. Ma siamo coscienti di tutto questo? Lo vediamo? Questi beni non ci verranno dati automaticamente: dobbiamo tendere la mano verso di essi facendone richiesta specifica. La Bibbia ci dice: "Il Signore... è ricco verso tutti quelli che lo invocano. Infatti: 'Chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato'. E poi passa a chiedersi: Come dunque invocheranno Colui nel quale non hanno creduto? E come crederanno in colui del quale non hanno udito parlare? E come udiranno, se non c'è chi predichi? E come predicheranno, se non sono stati mandati? Come sta scritto: 'Quanto sono belli i piedi di coloro che annunziano la pace, che annunziano buone novelle!'. Ma non tutti hanno ubbidito all'Evangelo, perché Isaia dice: 'Signore, chi ha creduto alla nostra predicazione?'. La fede dunque viene dall'udire, e l'udire viene dalla Parola di Dio".
Si, tutti questi beni ci vengono offerti tramite la predicazione: se siamo spiritualmente poveri può essere perché il predicatore è stato infedele, ma può anche essere perché noi non ci siamo avvalsi nella misura dovuta del dono che Dio ci ha fatto nella predicazione, o non abbiamo prestato ad essa sufficiente attenzione. Se come cristiani siamo in una situazione di stagnazione e di immobilismo è forse anche perché non abbiamo preso abbastanza sul serio l'importanza della predicazione. La predicazione infatti non deve essere un vuoto esercizio di retorica, ma deve essere lo strumento che lo Spirito Santo usa per produrre azione, movimento, attività.
Francesco di Sales disse: "Il mio test per verificare il valore di una predica è quando la gente esce di chiesa non dicendo: 'E' stato un bel sermone', ma dicendo 'Questo sermone mi ha convinto ad agire'" per la gloria di Dio e l'avanzamento del Suo Regno! Che Dio lo renda possibile oggi, ed allora sarà la migliore celebrazione possibile per la mia predica n. 500!
[Paolo Castellina. Tutte le citazioni bibliche qui riportate, salvo diversamente indicato, sono tratte dalla versione "Nuova Diodati", edizione 1991, La Buona Novella, Brindisi].
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