POSSIAMO CONOSCERE I MISTERI DI DIO
Un'occasione preziosa
Per la domenica 13 giugno il calendario delle feste cristiane prevede la celebrazione della Trinità, e questa è un'opportunità che noi pure vogliamo fare nostra quest'oggi.
Quando parliamo della Trinità dobbiamo farlo con estremo rispetto ed umiltà perché parliamo dell'essenza stessa di Dio, per questo celebrare la Trinità vuol dire celebrare la Persona di Dio nei termini in cui Egli ha rivelato Sé stesso. Attraverso la rivelazione biblica Dio fa conoscere Sé stesso a noi e rivela che Egli, pur essendo uno ed indivisibile, con un'unica intelligenza ed un'unica volontà, è una realtà estremamente complessa che esiste in tre Persone distinte, d'unica sostanza, potere ed eternità: Dio il Padre, Dio il Figlio, e Dio lo Spirito santo.
La parola 'Trinità' non esiste come tale nella Bibbia: essa deriva dal latino trinitas che significa 'la qualità di essere tre allo stesso tempo', ed è un'abbreviazione di "tri-unità", tre in uno. Sebbene questa parola non esista come tale nella Bibbia, l'idea trinitaria vi è ampiamente contenuta, ed è della massima importanza, perché non possiamo aspettarci nulla da Dio se non onoriamo la Sua Persona come essa si è a noi rivelata: se non onoriamo e conosciamo Dio come Padre, se non onoriamo e conosciamo Dio come Figlio, e non onoriamo e conosciamo Dio come Spirito Santo.
Quando però parliamo della Trinità ci addentriamo nel mistero di Dio ed allora come non farlo con timore e con grande delicatezza, come non farlo con estremo rispetto ed umiltà, perché si tratta di un mistero nel quale nemmeno gli angeli hanno mai osato entrare. Se ne parliamo è solo perché Dio stesso si è compiaciuto di parlarcene e se faremo fatica a comprenderLa umiliamoci difronte alla grandezza di ciò che è ben al di là della nostra umana capacità, ed accettiamo quanto Dio ci dice anche se non lo comprenderemo appieno, perché sarebbe folle arroganza pretendere di cogliere con il nostro piccolo cervello -e per di più corrotto dal peccato- la smisurata complessità dell'essere di Dio. Se ne parliamo, è solo perché Dio desidera darci la grazia -totalmente immeritata- di avere comunione con ciascuno di noi.
Conoscere Dio per conoscere noi stessi
Vi sono persone che magari abbandonate da piccole o date in adozione non hanno mai conosciuto i loro veri genitori, il loro vero padre, la loro vera madre. In queste situazioni, quando sono diventate adulte, è forte il desiderio di giungere a conoscerli, di vedere il loro volto, il loro carattere, la loro storia. E' un desiderio naturale questo: vogliamo sapere da dove proveniamo, qual è il nostro patrimonio culturale, spirituale, genetico. Vogliamo conoscere quali sono le nostre radici, perché forte è il nostro desiderio di appartenenza.
Lo stesso fenomeno lo possiamo applicare alla conoscenza di Dio. In ogni essere umano c'è una sorta di 'nostalgia' per Dio, un forte desiderio di conoscere il Creatore e sappiamo di somigliarGli in qualche modo, perché da Lui proveniamo e da Lui dipende la nostra identità più profonda. Per capire meglio noi stessi, per conoscere noi stessi e per rispondere alle tante domande che ci poniamo sul perché siamo come siamo, sappiamo essere indispensabile conoscere altresì la Mente che ci ha creati.
La prima frase dell'opera "Istituzione della religione cristiana" del riformatore Giovanni Calvino inizia con questa memorabile frase: "Quasi tutta la somma della nostra sapienza, quella che tutto considerato merita di essere reputata vera e completa sapienza, si compone di due elementi e consiste nel fatto che conoscendo Dio ciascuno di noi conosca anche sé stesso". Si, la vera sapienza consiste nel conoscere Dio e nel conoscere sé stessi.
Il problema però non è indifferente. Già a fatica le scienze umane cercano di comprendere l'essenza di questo grande mistero che è l'uomo, ma chi può in realtà giungere a conoscere Dio, il Creatore, se non facendo una serie di ipotesi spesso contraddittorie? Non è forse vero che in questa faccenda noi andiamo come a tastoni nel buio più completo, tanto che molti persino hanno rinunciato ad una simile impresa? La Bibbia è d'accordo con il fatto che per l'essere umano è impossibile conoscere Dio. Essa afferma: "la Sua grandezza non si può investigare" e Dio "abita una luce inaccessibile che nessun uomo ha mai visto né può vedere".
E proprio però perché è impossibile per l'essere umano comprendere Dio la Bibbia afferma che è Dio stesso che ha preso l'iniziativa di farsi conoscere. A Dio è piaciuto di rivelare Sé stesso nella Sua Parola, adattandosi al nostro debole intelletto. Conoscere Dio è quindi possibile e doveroso, e Lo possiamo conoscere attraverso la mediazione della Sua Parola sia scritta che resa umana in Gesù Cristo e con lo speciale intervento di Dio sulla mente umana che noi chiamiamo "l'opera dello Spirito Santo".
Un Dio totalmente impegnato in nostro favore
Avete notato le parole che qui ho usato? Vogliamo conoscere Dio Padre, per conoscerLo abbiamo bisogno di Dio come Parola che accondiscende di abbassarsi a livello umano (Dio Figlio), e per intenderLa pienamente abbiamo bisogno dell'intervento di Dio come Spirito Santo che ci sensibilizza alla dimensione spirituale e ci permette di intendere cose che non potevamo altrimenti intendere guastati come siamo dal peccato.
Avete notato così come anche l'interezza di Dio sia stata mobilitata per la nostra personale ed immeritata salvezza? Questi tre aspetti di Dio diventano allora parte della nostra esperienza e Dio diventa per noi conoscibile! Essere coinvolti nell'opera dell'umana salvezza significa così conoscere Dio in tutti i Suoi aspetti per poter godere per l'eternità della comunione con Lui. Comprendete quanto questo sia assolutamente meraviglioso?
Nessuno può essere salvato dalla miseria e dalle conseguenze eterne del peccato senza conoscere Dio Padre. Il Padre però non Lo si può conoscere senza il Figlio. "Nessuno ha mai visto Dio; l'unigenito Figlio, che è nel seno del Padre, è Colui che lo ha fatto conoscere"; "Chiunque nega il Figlio non ha neanche il Padre; chi riconosce il Figlio, ha anche il Padre". Nessuno può essere salvato senza la fede nel Figlio di Dio, nostro Mediatore, Dio fattosi uomo, difatti: "Questo è il vero Dio e la vita eterna". Allo stesso modo nessuno può essere santificato e salvato senza la conoscenza dello Spirito Santo, perché chi non riceve lo Spirito Santo non può essere salvato, secondo quanto la Scrittura dichiara: "Ma se uno non ha lo Spirito di Cristo, non appartiene a Lui" (Ro. 8:9). Nessuno però può ricevere lo Spirito Santo se è ignorante di Lui: "lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce; ma voi lo conoscete perché dimora con voi e sarà con voi". Per ciò chi non conosce Dio sotto l'aspetto di Spirito Santo non può essere salvato.
C'è dunque un solo Dio, il Padre eterno, il Figlio co-eterno, e il co-eterno Spirito Santo: fintanto che Egli non è conosciuto così e conformemente a quanto di Sé ha rivelato, Egli non comunica sé stesso a noi, né possiamo aspettarci nulla da Lui.
Inoltre è importante conoscere Dio in tutti e tre questi suoi aspetti per poterGli dare gloria, affinché Egli possa essere chiaramente distinto dagli idoli con i quali Egli non vuole essere confuso ma che Egli possa essere conosciuto ed adorato soltanto come Egli stesso ha rivelato di essere.
Un testo biblico fra tanti
Evidentemente oggi non posso farvi una trattazione completa della Trinità, ma vorrei darvene solo un "assaggio" per "stimolarvene l'appetito". Vorrei che poteste anche voi scoprire quanto sia meraviglioso addentrarci nei misteri che Dio ci ha voluto comunicare, e quanto sia benefica questa conoscenza. E' Gesù stesso infatti che ha detto: "Or questa è la vita eterna, che conoscano Te, il solo e vero Dio, e Gesù Cristo, che tu hai mandato".
Per far questo vorrei proporvi un unico testo esemplare fra i tantissimi altri, il testo che parla del battesimo di Gesù. Ascoltate cosa avvenne in quella circostanza: "Allora Gesù venne dalla Galilea al Giordano da Giovanni per essere da lui battezzato. Ma Giovanni gli si opponeva fortemente dicendo: 'Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni a me?' E Gesù, rispondendo, disse: 'Lascia fare per ora, perché così ci conviene adempiere ogni giustizia'. Allora egli lo lasciò fare. E Gesù, appena fu battezzato, uscì fuori dall'acqua; ed ecco i cieli gli si aprirono, ed Egli vide lo Spirito di Dio scendere su di Lui con una colomba e venire su di lui; ed ecco una voce dal cielo che disse: 'Questi è il mio amato Figlio, nel quale mi sono compiaciuto'".
In questo testo troviamo rivelata l'interezza dell'essenza di Dio: il Figlio, lo Spirito Santo, il Padre. Gesù qui inizia "ufficialmente" il Suo ministerio entrando sulla scena dove opera un grande uomo di Dio: Giovanni, il profeta, chiamato il Battista. Dio lo aveva inviato per preparare spiritualmente il popolo di Dio alla prossima venuta del Salvatore. Il popolo veniva chiamato a confessare davanti a Dio e davanti a tutti i propri peccati e a farsi immergere nell'acqua del fiume Giordano come primo segno del proprio ravvedimento. Gesù chiede di essere anche lui battezzato: certamente non lo fa per ravvedersi per i propri peccati, ma per presentare sé stesso come il Salvatore che da quel momento si identificherà totalmente con l'essere umano. Giovanni lo identifica come Colui per il quale stava preparando la via, poi viene investito dall'intera potenza dello Spirito di Dio, ed infine la Sua missione viene sancita da Dio Padre.
1. Dio il Padre
Una voce autorevole si ode dal cielo, la voce di un Garante dell'autenticità delle pretese di Gesù, la voce di Colui che tutto ha progettato, compresi gli avvenimenti che ora si svolgono sotto i loro occhi. Chi è Dio sotto l'aspetto di Padre?
La Scrittura dice che Egli è il Creatore: "Per noi c'è un solo Dio, il Padre dal quale sono tutte le cose e noi in Lui". Egli è Colui che ha regolato il funzionamento di ogni cosa mediante le Sue sante Leggi e che sostiene provvidenzialmente ogni cosa, permettendone la vita. Dio è colui che aveva creato l'essere umano a Sua immagine e somiglianza, dotandolo di libertà e permettendo che subisse le conseguenze anche delle sue scelte sbagliate.
Dio, però, sotto l'aspetto di Padre, è anche Colui che aveva progettato la via di salvezza dei peccatori perduti che poi si sarebbe concretizzata nella venuta del Signore Gesù Cristo.
Dio dall'eternità stabilisce così che un grande numero di persone sarebbero state affidate a Cristo per essere salvate. Infatti noi crediamo che Dio, prima ancora della fondazione del mondo, per la propria gloria, ha eletto un'innumerevole schiera di uomini e di donne alla vita eterna, come atto della Sua grazia libera e sovrana. Quest'elezione non era in alcun modo dipendente dalla sua previsione che queste pesone avrebbero creduto, deciso per Lui, operato, o guadagnato meriti di sorta.
2. Dio il Figlio
Quel Gesù che era quel giorno sotto i loro occhi non è una persona come tante, ma è il Figlio di Dio, da sempre "nel seno del Padre" ed eternamente generato da Lui, che è diventato uomo per noi nascendo dalla vergine Maria. La Bibbia dice: "Nessuno ha mai visto Dio, l'unigenito Figlio, che è nel seno del Padre, è Colui che lo ha fatto conoscere". Egli è il Rivelatore per eccellenza di Dio.
Si, Dio però, al tempo stabilito, è venuto in mezzo a noi come Figlio per acquistarci redenzione eterna attraverso la Sua nascita umana, sofferenza e morte. Noi crediamo che Dio infatti che ha mandato nel mondo il suo Figlio, seconda persona della Trinità, concepito nella vergine Maria dallo Spirito Santo, costantemente privo di peccato. Egli è al tempo stesso sia Dio che uomo, ed è nato sotto la Legge, per vivere una perfetta vita di giustizia, in favore del Suo popolo eletto.
E noi crediamo, per precisa testimonianza biblica, che il Figlio di Dio è morto al Calvario per operare propiziazione, riconciliazione, redenzione ed espiazione per il suo popolo eletto. Di Lui Dio ha reso testimonianza d'avere accettato l'opera del Suo Figlio facendolo risorgere dai morti. Infine noi crediamo che il Figlio di Dio è asceso alla destra di Suo padre ed è stato posto sul trono della gloria. Là intercede per il suo popolo e governa per loro su tutte le cose, e sarà il giudice supremo su tutte le creature.
3. Dio lo Spirito Santo
Sulla scena del Giordano, quel giorno compare anche un terzo aspetto di Dio, pienamente coinvolto nella vicenda di Gesù: lo Spirito Santo. Dio ha inviato lo Spirito Santo, terza Persona della Trinità, aspetto particolare della Sua Essenza. Essa ha preparato la natura umana di Cristo; ha il compito di dare vita sia fisicamente che spiritualmente; essa ha ispirato le Scritture come messaggio scritto di Dio all'umanità, ne preserva la intatta trasmissione in ogni luogo ed in ogni tempo, e ne illumina sovranamente il senso operando accanto alla Parola predicata.
Dio Spirito Santo è l'Agente incaricato di applicare agli eletti i benefici conseguiti da Cristo: li attira irresistibilmente alla fede in Cristo Salvatore, li rigenera, li giustifica, li santifica, e li glorifica, opere queste che sono chiamate: "il rinnovamento dello Spirito Santo". Lo Spirito Santo è Dio che dimora nell'intimo di ogni vero credente, che viene chiamato da Dio "tempio dello Spirito Santo".
Dio lo Spirito Santo è infine Colui che chiama ed abilita uomini e donne a servizi speciali, che raccoglie e conduce la Sua chiesa.
Conclusione
Ecco dunque presentato per noi, nella scena del battesimo al Giordano Dio nella Sua completezza: come Padre, come Figlio, e come Spirito Santo. Ecco l'identità intima di Dio, del vero Dio che, come tale si distingue da tutti gli idoli di umana invenzione. Ecco l'interezza di Dio che si dispiega per la salvezza umana in Gesù Cristo, senza che noi l'avessimo in alcun modo meritato.
Ecco le nostre radici eterne che dobbiamo conoscere a nostra salvezza, noi che cerchiamo la nostra identità e vogliamo capire il perché delle cose che sono intorno e dentro di noi. In Lui troviamo luce per noi stessi e per il mondo, e presso di Lui possiamo trovare ciò che dà senso all'intera nostra vita. Noi adoriamo in Lui il Dio tre volte santo, il Dio trino: Padre, Figlio e Spirito Santo. A Lui diamo ogni onore, potenza e gloria, perché "la benedizione, la gloria, la sapienza, il ringraziamento, l'onore, la potenza e la forza, appartengono al nostro Dio nei secoli dei secoli".
Com'è possibile che una dottrina così difficile e inesplicabile per la limitata mente umana, sia base della nostra salvezza eterna? La Trinità, concetto così difficile, è pure la base dell'Evangelo, e l'Evangelo è una dichiarazione della Trinità in azione. Spurgeon disse a questo riguardo, esortandoci ad investigarne con umiltà i misteri:
"Nulla può tanto espandere l'intelletto e magnificare l'intera anima dell'uomo quanto un'investigazione devota, diligente e continuata sull'intero argomento della Trinità" (C.H. Spurgeon).
Chiediamo allora a Dio di comprendere sempre meglio la Sua persona: così potremo sempre meglio apprezzare il Suo amore e la Sua giustizia, e soprattutto potremo sempre meglio conoscere noi stessi e la nostra situazione.
[Paolo Castellina. Tutte le citazioni bibliche qui riportate, salvo diversamente indicato, sono tratte dalla versione "Nuova Diodati", edizione 1991, La Buona Novella, Brindisi].
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