Culto Famigliare del 10/5
L'ESPERIENZA DI ANNA
Spesso dietro ai grandi uomini ci sono "grandi mamme": fra i tanti esempi che si potrebbero citare c'è il caso del profeta Samuele e di sua madre Anna. Ecco alcuni aspetti della sua storia: trasformiamoli in altrettanti motivi di preghiera.
1. Desiderava essere madre - per lei era un valore importante. Il marito le dice: "Non sono io per te meglio di dieci figli?" (8b).
- sesso fine a sé stesso?
- carriera o matrimonio? Ruolo della madre insostituibile
2. Credeva in Dio - Dio per lei era importante ed aveva un rapporto di comunione con Lui. Crede che Egli le possa di fatto dare ciò che desiderava. Dopo aver pregato "il suo aspetto non fu più triste" perché ha fede che Dio le concederà quello che ha richiesto.
- Dio è vero amico
- Il rapporto con Lui è produttivo!
- La preghiera e la Parola di Dio sono essenziali per poter avere la sapienza necessaria per il compito di madre
3. Non si vergogna di farsi vedere in preghiera, anche se il marito la prende in giro "...non ho bevuto vino... stavo effondendo la mia anima davanti all'Eterno" (15).
- la fede deve avere espressione pubblica
- parlare con l'Eterno è tanto concreto quanto il parlare con un uomo
4. Consacra suo figlio al servizio di Dio: "io lo darò all'Eterno" (11)
- si prende cura diligente della sua educazione religiosa
UNA QUESTIONE DI PROSPETTIVA
Vi ho raccontato la favola di "Musone". Certo è di fantasia, ma quante volte noi siamo proprio come lui, ci lamentiamo sempre, siamo sempre scontenti, non sappiamo vedere le cose da un'altra prospettiva, una prospettiva positiva e vedere le possibilità di una situazione che possono diventare, con l'aiuto di Dio, magnifiche opportunità.
Ecco invece un uomo che "ha imparato", che "sa", e che "può": possiamo diventare anche noi come lui? Certamente. Qual è la situazione di cui parla il nostro testo?
Sentiamo il testo di Fl. 4:10ss
L'apostolo Paolo ringrazia i cristiani della città di Filippi perché di buon grado gli hanno mandato del denaro per il suo sostentamento. Nello stesso tempo dice che non l'avrebbe comunque preteso perché ha imparato ad essere contento di quello che possiede. Sa vivere nella povertà come nell'abbondanza, ad essere sazio e ad aver fame, ad abbondare e ad essere nella penuria.
Paolo ha imparato come si vive da cristiano, Paolo ha imparato a vivere nello spirito del Signore Gesù Cristo.
In comunione con Cristo Paolo può vivere qualunque circostanza senza lamentarsi, avvalendosi delle opportunità che ha in quel momento, e conoscendo le potenzialità che il Signore gli ha messo a disposizione. Paolo sa che il Signore supplisce ad ogni nostro bisogno secondo le sue ricchezze.
Certo Paolo non disprezza il dono dei cristiani di Filippi: è segno della provvidenza di Dio e che i Filippesi avevano appreso la lezione del saper dare. Ogni dono è come un sacrificio dal buon odore che sale verso Dio e che sarà ricompensato: Dio sarà generoso verso i Filippesi.
Nella favola Musone si lamentava sempre: non sapeva né accontentarsi di quello che aveva, né valorizzare quello che aveva scoprendone le potenzialità. Aveva una visione della vita essenzialmente negativa. Sarà quella ragazza che gli mostrerà la via. Stando in comunione con lei, vivendo per servirla, Giorgio ha imparato.
Il Signore dunque chiama ciascuno di noi:
1. A stare in comunione con Lui, perché solo così impariamo a vivere davvero in modo positivo.
2. A imparare da Cristo come si vive
3. Come Paolo in Cristo noi giungiamo a sapere, che in Cristo nulla ci manca "Dio supplisce ad ogni nostro bisogno secondo le sue ricchezze" e, come Paolo possiamo dire: "Il Signore mi è stato vicino e mi ha fortificato... sono stato liberato dalle fauci del leone. Il Signore mi libererà ancora... e mi salverà fino a portarmi nel Suo regno celeste
4. Come Paolo in Cristo noi giungiamo a potere trarre il meglio da ogni situazione e a sperimentare che nessuna situazione può essere tanto negativa da non potere essere sfruttata come opportunità con la Sua forza.
Ecco quindi il senso della lista dei "mai più" che avevo letto già domenica scorsa e che vi ho riproposto oggi in altra forma.
ORDINE DEL CULTO
1. Saluto
2. Canto "Su lodiamo il Signore"
3. Preghiera di invocazione
4. Canto n. 36 "Canto delle Creature"
5. Per la festa della mamma
a. Introduzione: la circostanza.
- riconoscimento dei suoi compiti: dà alla luce, nutre, cura, educa
- riconoscenza
- riconsacrazione delle madri ad un compito di origine divina
b. La storia di Anna (1 Sa. 1 - nella parafrasi della Bibbia dei fanciulli).
c. Preghiera
d. Canto n. 26 "Grazie per i doni del tuo amore"
6. Il messaggio: "Io posso ogni cosa in Cristo che mi fortifica" (Fl. 4:13)
a. racconto: "Musone"
b. Canto n. 23 "Felicità"
c. Lettura Filippesi 4:10-19
d. Spiegazione /attualizzazione
7. Canto: n. 23 "Eccomi, manda me"
8. Distribuzione doni alle mamme
9. Conclusione
a. Annunzi
b. Preghiera + Padre nostro
c. Gloria
d. Benedizione + Amen
(P. Castellina, 8 maggio 1992)
ORDINE DEL CULTO
1. Saluto
2. Canto "Su lodiamo il Signore"
3. Preghiera di invocazione
4. Canto n. 36 "Canto delle Creature"
5. Per la festa della mamma
a. Introduzione: la circostanza.
- riconoscimento dei suoi compiti: dà alla luce, nutre, cura, educa
- riconoscenza
- riconsacrazione delle madri ad un compito di origine divina
b. La storia di Anna (1 Sa. 1 - nella parafrasi della Bibbia dei fanciulli).
c. Preghiera
d. Canto n. 26 "Grazie per i doni del tuo amore"
6. Il messaggio: "Io posso ogni cosa in Cristo che mi fortifica" (Fl. 4:13)
a. racconto: "Musone"
b. Canto n. 23 "Felicità"
c. Lettura Filippesi 4:10-19
d. Spiegazione /attualizzazione
7. Canto: n. 23 "Eccomi, manda me"
8. Distribuzione doni alle mamme
9. Conclusione
a. Annunzi
b. Preghiera + Padre nostro
c. Gloria
d. Benedizione + Amen
Documenti di "E' sempre ...Tempo di Riforma" - E-Mail tdr@castellina.org